ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/09342

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 666 del 02/08/2016
Firmatari
Primo firmatario: OLIARO ROBERTA
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 02/08/2016


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 02/08/2016
Stato iter:
03/08/2016
Fasi iter:

RITIRATO IL 03/08/2016

CONCLUSO IL 03/08/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-09342
presentato da
OLIARO Roberta
testo di
Martedì 2 agosto 2016, seduta n. 666

   OLIARO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   a seguito della direttiva comunitaria 97/67/CE (recepita nell'ordinamento italiano con il decreto legislativo n. 261 del 1999), si è aperta per la prima volta in Italia la concorrenza in ambito postale;
   con la direttiva europea n. 2008/6/CE l'Unione europea ha previsto che gli Stati membri aboliscano qualunque forma di monopolio, di riserva e di diritti speciali nel settore postale e adottino tutte le misure necessarie alla completa apertura del mercato (regolamentazione del servizio universale, accesso alle infrastrutture postali, determinazione dei prezzi e delle tariffe dei servizi postali);
   nella consultazione pubblica «Regolamento in materia di titoli abilitativi per l'offerta al pubblico di servizi postali» (indetta dall'Autorità AgCom con delibera n. 485/14/CONS), è stato rilevato che «l'attuale scenario di mercato è caratterizzato da un numero elevatissimo di soggetti abilitati all'offerta di servizi postali» e che «sotto tale profilo, la situazione italiana è assolutamente anomala se confrontata con quella esistente a livello europeo», non risultando ancora regolamentato il servizio universale e l'accesso all'infrastruttura postale;
   l'elenco rilasciato dal Ministero dello sviluppo economico non prevede una sostanziale categorizzazione degli operatori postali operanti in Italia; da tale elenco si può evincere solamente che la maggior parte degli operatori si dedica al trasporto e consegna della corrispondenza in città (cosiddetti recapitisti con modalità non meglio specificate), mentre non risulta essere assolutamente specificato quali siano gli operatori retail che operano nel mercato postale nazionale attraverso la vendita di speciali etichette ed attraverso una propria rete di cassette di impostazione alternativa a quelle di Poste italiane;
   è stato registrato, in particolare, un aumento considerevole dei titoli abilitativi (licenze e autorizzazioni) rilasciati (quasi 900 sia nel 2012 che nel 2013) per un totale ad oggi di circa 4.000 titoli; ammonta a 2.516 il numero totale delle imprese che risultano in possesso di un titolo abilitativo e, in assenza di ulteriori informazioni sulla tipologia di attività postale concretamente svolta dai soggetti abilitati, si può ragionevolmente presumere che la maggior parte dei soggetti abilitati a diverso titolo ad operare nel settore postale svolgano un ruolo di intermediazione o siano attivi solo in alcune specifiche fasi della catena logistica dei servizi postali e operino in ambito locale;
   la stessa Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ammette una difficoltà nell'individuare l'attività concretamente svolta dai soggetti abilitati e la loro esatta collocazione nella catena logistica dei servizi postali e del loro ambito d'azione (locale o nazionale), così come gli stessi operatori sottolineano la necessità di ottenere una chiara distinzione, attraverso una categorizzazione che tenga conto dell'attività prevalentemente erogata: attorno a questa infatti, ciascun operatore struttura la propria società considerando il mercato di riferimento, il grado di incidenza nella catena logistica dei servizi postali e l'area di operatività (locale, regionale o nazionale);
   con riferimento alla consultazione pubblica dell'Agcom sullo «Schema di regolamento licenze e autorizzazioni» tenutasi 17 novembre 2014, la stessa Autorità afferma che in ambito retail «la differenziazione territoriale costituisce una proposta interessante sebbene non sia stata espressamente prevista dalla normativa nazionale». «L'Autorità si appresta a sostituire una regolamentazione che è in vigore dal 2000 e che vede oggi un numero di titoli abilitativi che non ha eguali in Europa»;
   a differenza di molti altri Stati europei (Regno Unito, Spagna, Polonia, Germania, Norvegia e Belgio), l'adeguamento richiesto dall'Unione europea e avvenuto tanto lentamente da non essere stato completato del tutto e così, a distanza di 16 anni, gli operatori postali che intendono offrire un servizio di tipo retail, ovvero basato su un concetto di vendita di servizio postale con business model basato sull'efficacia di raccolta dalla propria rete, si imbattono in una regolamentazione per certi aspetti limitante in quanto ancora in via di definizione;
   infatti, mentre altrove gli operatori postali privati intenzionati ad entrare nel mercato nazionale possono limitare il rischio d'impresa in quanto la normativa vigente gli consente di poter stipulare con l'ex monopolista accordi commerciali individuali e non discriminatori, differenti tra di loro per via delle caratteristiche del servizio offerto, in Italia, il rischio di impresa è elevatissimo perché, anche a fronte di un elevato investimento iniziale già sostenuto, gli operatori postali entranti non sono sufficientemente tutelati ed hanno poche possibilità di raggiungere nuovi accordi commerciali adeguati e ragionevoli con l'ex monopolista di Stato, in grado di consentire la nascita e lo sviluppo di un libero mercato;
   si registra, d'altra parte, che alle attuali condizioni di mercato, alcuni operatori postali privati eroganti servizio retail si sono dimostrati addirittura capaci di ripristinare il tradizionale servizio postale nei territori montani e morfologicamente più svantaggiati del Paese;
   il Regno Unito, ad esempio, è tra i Paesi che hanno regolato il fenomeno attraverso l'adozione di uno specifico codice di condotta, tramite il quale l'autorità di regolamentazione ha inteso definire alcune «procedure postali operative comuni». Tali disposizioni stabiliscono le modalità di restituzione della posta di altri operatori, introducendo anche dei criteri per la valutazione dei costi applicabili alle operazioni connesse. Il codice funge da accordo di « default», volto ad assicurare che, in assenza di accordi sottoscritti tra i fornitori di servizi postali e l'operatore designato di fornire il servizio universale postale, siano comunque applicate delle disposizioni in grado di assicurare agli utenti la corretta fornitura del servizio;
   anche la Spagna, nel recepire la normativa europea sulla liberalizzazione del comparto postale, ha previsto una forte tutela della concorrenza in ambito postale, tra l'altro obbligando l'ex incumbent ad accettare accordi differenti con i nuovi operatori postali e a mettere a disposizione la propria rete postale presente sul territorio, nonché istituendo una commissione di sorveglianza e risoluzione di conflitti entro tempi certi –:
   quali iniziative di competenza intenda assumere per regolamentare e gestire la comprovata nascita di una sana concorrenza in questo settore che ha già attirato investimenti e creato nuova occupazione anche assumendo iniziative per procedere ad un riconoscimento della categoria di operatori postali privati di tipo retail capace di tutelare la qualità offerta al consumatore finale e di assoggettare tutti questi operatori al rispetto di una medesima normativa infrastrutturale, fiscale e di reciprocità contrattuale orientata al costo di mercato ed ai costi emergenti, che consenta di stipulare specifici accordi con l'ex monopolista o altri operatori postali di tipo privato appartenenti alla medesima categoria. (5-09342)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

licenza edilizia

liberalizzazione del mercato

direttiva comunitaria