ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/09341

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 666 del 02/08/2016
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 02/08/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FASSINA STEFANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 02/08/2016
Stato iter:
03/08/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 03/08/2016
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 03/08/2016
Resoconto CASERO LUIGI VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 03/08/2016
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 03/08/2016

SVOLTO IL 03/08/2016

CONCLUSO IL 03/08/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-09341
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Martedì 2 agosto 2016, seduta n. 666

   PAGLIA e FASSINA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   il 29 luglio 2016, con riferimento alla decisione del management del Monte dei Paschi di voler uscire dalla crisi che ha investito l'istituto di credito e risolvere le sofferenze che lo affliggono, imboccando la strada di una maxi cartolarizzazione sostenuta da un veicolo di prossima istituzione, il cosiddetto fondo Atlante 2, il Ministro interrogato ha affidato il suo commento ad uno scarno comunicato dai toni marcatamente trionfalistici con il quale ha elogiato la scelta dello stesso management di voler ricorrere al mercato, al fine di scongiurare il bail-in;
   invero, nel mercato operano, oltre ad attori privati, la mano pubblica per mezzo di una garanzia statale, la GACS, finalizzata ad agevolare lo smobilizzo dei crediti in sofferenza (i cosiddetti non-performing  loans) dai bilanci delle banche italiane, accanto ad un fondo di investimento, il cosiddetto Fondo-Atlante, auspicato dallo stesso Governo e volto a sostenere gli aumenti di capitale di alcune banche italiane ed acquistare crediti deteriorati, alcune Casse previdenziali, che sono enti di natura pubblica ed, infine, la Cassa depositi e prestiti, controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze;
   il vero protagonista dell'operazione che dovrebbe consentire al Monte dei Paschi di aumentare il suo capitale di cinque miliardi di euro e di dare un taglio netto alle sue sofferenze per un valore di dieci miliardi di euro, sarà il Fondo Atlante (in versione rigenerata) nel quale dovrebbero confluire oltre alle risorse della Cassa depositi e prestiti anche quelle custodite dalle casse previdenziali;
   l'Adepp (l'associazione degli enti previdenziali privati), a parte alcuni distinguo come la sigla sindacale dei dottori commercialisti, ha infatti prontamente risposto alla moral suasion dei mesi scorsi del Governo di finanziare, con il proprio apporto, il Fondo Atlante, lasciando però ai consigli di amministrazione delle singole casse la decisione finale sulla partecipazione o meno al piano di salvataggio; lo stesso Governo, infatti, non potendo intervenire con soldi pubblici ha invocato l'aiuto delle Casse previdenziali, chiedendo loro un contributo di 500 milioni di euro, prelevando di fatto le risorse dai contributi versati dai professionisti per le loro pensioni;
   facendo un'analisi dei dati sulle casse previdenziali, Il Sole 24 Ore spiega che dal 2010 al 2015 i professionisti pensionati sono cresciuti ad un ritmo maggiore rispetto ai nuovi ingressi, registrando in sei anni un incremento pari al 22 per cento, contro un aumento di iscritti del 15 per cento, dati che denunciano che il tesoretto a cui il Governo vorrebbe attingere per salvare MPS, non sembra poi così solido;
   si tratta pertanto di un'ipotesi pericolosa per la sostenibilità di parte del sistema previdenziale: in generale, la salute dei fondi pensione dipende dalla ripresa dell'economia reale, ragione per cui attualmente quelli di vario tipo – aperti, chiusi, privati, pubblici, assicurativi, bancari, professionali, negoziali – faticano ad ottenere buona redditività per i loro patrimoni; il settore immobiliare non garantisce più nulla, se non in molti casi ingenti perdite; i titoli di Stato non rendono quasi niente. Gli investimenti obbligazionari rendono poco e tendono a diventare sempre più rischiosi; non a caso, nella delibera con la quale comunicava la sua disponibilità l'Adepp non ha potuto non ricordare di voler conoscere i dettagli dell'operazione e di essere «in attesa di ricevere le proposte tecniche per le necessarie valutazioni sui rischi e sul rendimento (...) e delle formali direttive da parte dei ministeri vigilanti in materia di investimenti»;
   l'operazione di trasferimento degli NPL della banca senese è programmata ad un prezzo esplicitamente superiore a quello di mercato: ciò comporta che chi partecipa alle relative operazioni di salvataggio deve attendersi fin da ora possibili perdite, anche consistenti, e comunque essere disponibile ad un investimento ad altissimo rischio;  
   non si capisce come questo possa essere compatibile con i princìpi di prudenzialità che necessariamente devono ispirare le scelte di investimento di istituti previdenziali di natura pubblicistica, caratterizzati dall'obbligo di versamento per tutti i professionisti che esercitino in Italia;
   salvaguardare la stabilità del sistema finanziario nazionale, e quindi anche la continuità di MPS, è un interesse di tutti, ma che non può essere scaricato sulle pensioni presenti e future di una parte del Paese;
   non è peraltro chiaro come possa sottrarsi alle previsioni dell'Unione europea sugli aiuti di Stato l'intervento di enti pubblici, quali sono le Casse previdenziali;
   se risponda al vero quanto riportato dai media nazionali, circa un accordo fra il Governo e le Casse previdenziali relativo a modifiche normative, in particolare di carattere fiscali, che farebbero seguito all'eventuale adesione delle stesse al suddetto Fondo Atlante, e sulla base di quale principio si escluda che la suddetta operazione non si configuri come «aiuto di Stato». (5-09341)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 3 agosto 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-09341

  In riferimento all'interrogazione a risposta immediata dell'onorevole Giovanni Paglia ed altri si osserva in primo luogo che l'Associazione degli Enti Previdenziali Privati e Privatizzati (ADEPP), come noto, ha da un lato manifestato la disponibilità dei suoi associati a concorrere alla realizzazione di un'operazione di natura sistemica volta a rafforzare elementi fondamentali del sistema-paese, che in sé sarebbe coerente con la loro natura di investitori di lungo periodo e che necessitano di un'opportuna diversificazione del portafoglio di investimenti, ma dall'altro ha chiarito come l'effettivo coinvolgimento del singolo Ente discenderà dalle valutazioni e decisioni dei singoli organi di amministrazione che, operando per mandato nel solo interesse dei propri aderenti, valuteranno il possibile coinvolgimento alla stregua di un qualsiasi altro investimento, ponderandone la congruità con i propri obbiettivi di rischio e rendimento, all'interno dell'orizzonte di lungo termine entro cui dispiegano la propria attività.
  L'eventuale adesione a tali forme di investimento da parte degli Enti previdenziali deve pertanto essere intesa come un'autonoma scelta di questi soggetti, la cui natura è privatistica nonostante essi svolgano la funzione previdenziale per determinate categorie professionali.
  Da parte del Governo non può e non deve esservi alcuna ingerenza ma semmai la valutazione se questo tipo di investimento rappresenti un elemento di rischio per la salvaguardia e la tenuta della funzione previdenziale che essi svolgono. A quest'ultimo riguardo, l'elemento di fondamentale importanza per valutare eventuali riserve è che tale forma di investimento, ove realizzata, sia effettuata nel rispetto di principi e regole, di carattere sia qualitativo sia quantitativo, tali da fare sì che essa possa rappresentare un'opportuna forma di diversificazione del portafoglio idonea a conseguire un appropriato rendimento.
  È opportuno evidenziare come l'eventuale perfezionamento di tale operazione, che deve essere inquadrata come una scelta compiuta dagli Enti nell'ambito dell'autonomia gestionale di cui godono, consentirebbe di contribuire al perseguimento di un obiettivo di politica economica assolutamente strategico quale è l'ordinato e tempestivo recupero dei crediti a suo tempo forniti all'economia reale e il rafforzamento del sistema bancario, secondo una logica di mercato che non comporta un impiego di risorse pubbliche e che è finalizzata, in definitiva, a dare sostegno alla dinamica di crescita del prodotto nazionale a cui, direttamente o indirettamente, sono collegati i redditi di quei soggetti che versano contributi agli Enti previdenziali al fine di ottenerne, in futuro, le prestazioni pensionistiche.
  Altrettanto necessario è rimarcare che, oltre agli Enti Previdenziali, altri operatori del settore finanziario stanno valutando l'investimento in questo veicolo, soggetti orientati, per loro natura, al conseguimento di un profitto di cui si ipotizza il conseguimento nel partecipare all'operazione.
  La costituzione di Atlante 2, pertanto, può rappresentare un'iniziativa che, pur avendo valenza sistemica, riesce a riconciliare interessi pubblici e privati. Essa tiene in considerazione i diversi interessi da tutelare e permette di perseguire una pluralità di obiettivi tra loro strettamente collegati, senza che l'eventuale coinvolgimento degli Enti Previdenziali metta a repentaglio la loro stabilità e violi l'assunto secondo cui essi debbano agire nel solo interesse di aderenti e beneficiari.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

atlante

prezzo di mercato

rilancio economico