ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/09339

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 666 del 02/08/2016
Firmatari
Primo firmatario: LAFFRANCO PIETRO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 02/08/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/08/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 02/08/2016
Stato iter:
03/08/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 03/08/2016
Resoconto LAFFRANCO PIETRO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 03/08/2016
Resoconto CASERO LUIGI VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 03/08/2016
Resoconto LAFFRANCO PIETRO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 03/08/2016

SVOLTO IL 03/08/2016

CONCLUSO IL 03/08/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-09339
presentato da
LAFFRANCO Pietro
testo di
Martedì 2 agosto 2016, seduta n. 666

   LAFFRANCO e SANDRA SAVINO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   in data 20 maggio 2016 il Presidente della Bielorussia Alexandr Lukashenko è stato in visita ufficiale in Italia dove ha incontrato, tra l'altro, il Sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Vincenzo Amendola;
   la visita ufficiale del Presidente Lukashenko ha rappresentato un'importante occasione per ricostruire le relazioni politiche e commerciali della Bielorussia con l'Italia e, in generale, con l'Unione europea;
   a febbraio 2016 sono state rimosse le sanzioni a carico di Lukashenko e di altre 170 personalità bielorusse, stabilite dall'Unione europea nel 2011;
   di recente il Consiglio europeo ha espresso la volontà di proseguire «il dialogo sulle riforme necessarie per modernizzare la Bielorussia e sul potenziale di sviluppo delle relazioni con l'Unione europea (compreso un eventuale sostegno finanziario)» (fonte sito web del Consiglio europeo);
   anche se il Presidente Lukashenko sembra interessato a ricostruire le relazioni politiche, dal punto di vista commerciale non è possibile tuttavia rilevare il medesimo impegno;
   si registrano infatti elevati flussi prodotti contrabbandati provenienti dalla Bielorussia, con particolare riferimento al mercato delle sigarette;
   secondo l'ultimo rapporto KPMG «Project SUN» (studio sul mercato nero delle sigarette nell'Unione europea, Norvegia e Svizzera), nel 2015 l'Italia risulta tra i primi cinque Paesi per volumi di sigarette contraffatte e contrabbandate con 4,6 miliardi di sigarette illegali che determinano una perdita di entrate fiscali di circa 822 milioni di euro;
   la Bielorussia risulta essere la principale fonte di sigarette di contrabbando per il mercato italiano ed europeo;
   negli ultimi giorni è stato dato ampio riscontro sulla stampa («Quelle tasse evase dalle sigarette illegali» di Luca Sappino pubblicato sul sito online de «L'Espresso» il giorno 8 giugno e «sigarette illegali in Italia il business di Lukashenko» di Pietro Piovani pubblicato su «Il Messaggero» il giorno 12 giugno) di questo traffico illecito di sigarette;
   circa 6 miliardi di sigarette illegali consumate in Europa sono prodotte in Bielorussia dalla Grodno Tobacco Factory («GTFN»), azienda posseduta interamente dal Governo bielorusso;
   il mercato del tabacco della Bielorussia è direttamente controllato dal Consiglio dei ministri che determina le quote di produzione, supervisiona il mercato, detiene il monopolio all'importazione attraverso l'azienda statale Balarustorg, controlla la quasi totalità della distribuzione domestica;
   in Europa 1 sigaretta illegale su 10 appartiene ad uno dei marchi dell'azienda statale bielorussa, per una perdita in mancate accise per le cause europee pari a circa 1 miliardo di euro;
   negli ultimi anni si osserva un aumento delle cosiddette « illicit whites», sigarette prodotte legalmente in un Paese e destinate prevalentemente al contrabbando; la loro immissione sul mercato di destinazione non è autorizzata e la loro composizione, che spesso non risponde ai requisiti minimi di sicurezza previsti dalla normativa nazionale ed europea, aumenta i rischi per a salute umana;
   il nostro Paese risulta, tra quelli europei, il terzo per volumi di illicit whites (fonte: Transcrime, European Outlook on Illicit Trade in Tobacco Products, 2015) e secondo il citato rapporto KPMG, in Italia nel 2015 sono state commercializzate illegalmente quasi 3 miliardi di « illicit whites» delle quali 600 milioni di sigarette appartengono a marchi GTFN, pari a 600 tonnellate (erano 10 tonnellate solo nel 2009), comportando un danno economico pari a circa 100 milioni di euro in mancate accise e IVA;
   le sigarette di contrabbando rappresentano un'importante fonte di finanziamento della criminalità organizzata e delle cellule terroristiche nel nostro Paese;
   queste sigarette non sono sottoposte né ai controlli di qualità richiesti a livello europeo, ne pagano le tasse come le sigarette vendute legalmente, comportando rischi per la salute e danni erariali ingenti;
   secondo l'ultimo rapporto annuale della Guardia di finanza, nel 2015 i volumi di sigarette di contrabbando sequestrate dalla Guardia di finanza sono stati pari a 275 tonnellate (+37,5 per cento rispetto al 2014) –:
   quali iniziative intenda assumere, anche nelle opportune sedi internazionali e dell'Unione europea, nell'ambito delle sue competenze, al fine di bloccare il traffico di sigarette di contrabbando provenienti dalla Bielorussia, il quale sta determinando ingenti danni alle entrate erariali italiane, per il mancato gettito dell'accisa e dell'IVA, oltre che gravi pericoli per la salute dei consumatori. (5-09339)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 3 agosto 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-09339

  Con il documento in esame gli Onorevoli interroganti chiedono al Governo quali iniziative intenda adottare per contrastare il traffico di sigarette di contrabbando proveniente da paesi dell'Est che sta determinando ingenti danni alle entrate erariali, oltre che gravi pericoli per la salute dei consumatori.
  Al riguardo, sentiti il Comando Generale della Guardia di finanza e l'Agenzia delle dogane e dei Monopoli, si rappresenta quanto segue.
  L'Italia è interessata da traffici illeciti di sigarette, non solo quale mercato di consumo, ma soprattutto come area di transito verso gli altri Stati dell'Unione europea, caratterizzati dalla tassazione delle accise sensibilmente più elevata.
  Nel biennio 2013/2014, dopo il sensibile calo dei fermi degli ultimi anni, si è registrata una lenta ricomparsa dei traffici, con taluni nuovi sbarchi sulle coste meridionali di natanti carichi di tabacchi lavorati e con tentativi di riorganizzazione di basi logistiche nei balcani.
  Nel 2015 sono state invece individuate oltre 274 tonnellate di prodotti irregolari, con un aumento del 36 per cento circa rispetto al 2014.
  L'Amministrazione finanziaria pone particolare attenzione al nuovo fenomeno del consumo di tabacchi lavorati non genuini, costituito dalle cd. «cheap white» (definite anche «illicit white») ovverosia da sigarette – contraddistinte da marchi quali Oscar, Jin Ling, Mac, Manchester, Marlow legittimamente prodotte nei paesi di provenienza (principalmente Russia, Bielorussia, Emirati Arabi Uniti, Cina e Ucraina), ma che non possono essere commercializzate in Italia e nell'Unione europea perché difformi dai parametri di produzione previsti dalla normativa comunitaria.
  Attualmente, la maggior parte dei sequestri effettuati nel territorio nazionale riguarda proprio la suddetta tipologia di sigarette, particolarmente appetibile per i consumatori in ragione del basso prezzo di vendita. Lo scorso anno le «cheap white» (156,4 tonnellate) hanno rappresentato il 57 per cento del totale dei tabacchi sequestrati (274 tonnellate).
  Con particolare riferimento alle sigarette «cheap white» di origine Bielorussa, commercializzate con marchi riconducibili alla società Grodno – Tobacco Factory Neman, nel 2015 sono state sequestrate oltre 1,4 tonnellate (725.940 kg nei primi sei mesi dell'anno 2016).
  Più in generale, la strategia della Guardia di finanza nella lotta al contrabbando di tabacchi è attuata mediante l'attività di vigilanza in collaborazione con l'Agenzia delle dogane e dei monopoli all'interno degli spazi doganali, nonché attraverso il controllo economico del territorio terrestre, del mare e dello spazio aereo, eseguito in completa autonomia con proprie unità.
  L'incrocio dei dati relativi alle rotte, in termini di origine, provenienza e riconducibilità a soggetti attivi nelle attività di import-export, viene utilizzato dall'Agenzia sia in ambito nazionale per profilare controlli il più possibile mirati, sia in ambito internazionale, durante le operazioni doganali e di polizia congiunte che si interessano, in particolare, del contrasto al contrabbando di sigarette e di Tabacchi lavorati esteri.
  Le spedizioni provenienti dalla Bielorussia sono già oggetto di specifici parametri selettivi, elaborati sulla base delle precedenti attività di servizio svolte dalle strutture antifrode e controllo dell'Agenzia a livello centrale e territoriale, nonché sulla base degli esiti delle azioni condotte dalle FF.PP. sul territorio nazionale, delle quali l'Agenzia abbia avuto conoscenza. Per questi parametri di rischio, le spedizioni vengono sottoposte a verifica fisica, a scansione scanner ed a controlli documentali, per individuare occultamenti ed ogni altra violazione e anomalia riconducibile al traffico illecito di sigarette.
  La dimensione transnazionale del fenomeno dei traffici illeciti di tabacchi lavorati esteri ha indotto l'Agenzia a rafforzare lo sviluppo delle relazioni internazionali tramite la partecipazione a specifici tavoli di lavoro e/o operazioni congiunte con paesi dell'Unione Europea ed extra-UE. In generale, si deve ritenere che lo sviluppo delle relazioni internazionali possa apportare positivi elementi in termini di effettiva cooperazione istituzionale, ferma restante la tutela degli interessi nazionali, sotto l'aspetto delle risorse erariali e di ogni altra natura. Nello specifico ambito, a titolo non esaustivo, si segnala la rilevanza assunta delle azioni internazionali di seguito esposte:
   Operazioni doganali congiunte Gryphon I (anno 2013) e II (anno 2016) promosse dall'Organizzazione Mondiale delle Dogane con la partecipazione di numerosi stati Ue ed extra Ue, volta a contrastare traffici illeciti transnazionali di tabacco e prodotti correlati;
   Task Group Cigarettes Conference, organizzata annualmente dall'ufficio Europeo per la Lotta alle Frodi (OLAF) allo scopo di sensibilizzare il confronto tra gli stati membri sui nuovi trend emergenti nel traffico illecito di sigarette e di sviluppare delle indagini congiunte tra le diverse dogane comunitarie allo scopo di debellare fenomeni transnazionali di contrabbando;
   Gruppo di Cooperazione Doganale azione 8.6.1 di giugno 2016 «Regional occurence of excise fraud (cigarettes and tabacco products)» del Consiglio dell'Unione Europea.
  L'Agenzia, inoltre ha partecipato al Programma Hercule II ed Iniziativa di Venezia realizzate insieme alle dogane dei paesi dei Balcani occidentali e della Turchia e rese note nella Conferenza finale dei direttori generali delle Amministrazioni doganali dei Balcani e della Turchia del 4 luglio 2013, a Venezia, promossa dall'Agenzia, con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico, che ha avuto lo scopo di rafforzare la cooperazione regionale nell'area dei Balcani.
  L'Agenzia, inoltre, si avvale della Convenzione Napoli 2 per lo sviluppo di indagini infoinvestigative e l'acquisizione di elementi probatori tra paesi appartenenti all'Unione Europea che di volta in volta risultano maggiormente interessati dal fenomeno.
  Lo sviluppo delle analisi sui flussi a rischio viene integrato con gli approfondimenti relativi alle strutture societarie, italiane e comunitarie, sviluppando rilevanze investigative che correlano le movimentazioni transfrontaliere delle merci ai correlati flussi finanziari.
  Tale dispositivo di controlli è integrato dalle indagini di polizia giudiziaria, che mirano a individuare e disarticolare le organizzazioni operanti in Italia e all'estero nello specifico settore nonché a sottoporre a sequestro i relativi profitti.
  Al riguardo, il Comando Generale della Guardia di Finanza ritiene opportuno segnalare che è stata recentemente conclusa dalla Compagnia di Marcianise, su delega della DDA di Napoli, l'operazione «FUMO DELL'EST», con cui è stata disarticolata un'organizzazione criminale, a carattere transnazionale, dedita al contrabbando di tabacchi lavorati esteri nella provincia di Caserta e Napoli.
  L'attività svolta ha consentito la denuncia all'Autorità Giudiziaria di 87 persone, 16 delle quali sono tratte in arresto in flagranza di reato, nonché il sequestro di 15 tonnellate di tabacchi lavorati esteri e di 6 automezzi, appositamente modificati per il trasporto occulto delle sigarette.
  Le investigazioni, condotte attraverso intercettazioni telefoniche, ambientali e tracciamenti GPS, hanno permesso di ricostruire le rotte commerciali seguite dalle sigarette, dall'Ucraina, dalla Polonia, dall'Ungheria e dalla Moldavia fino all'Italia, dove sono state affidate ai «minutanti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

industria del tabacco

traffico illecito

mercato interno