ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/09281

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 663 del 27/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 27/07/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FASSINA STEFANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/07/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 27/07/2016
Stato iter:
28/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 28/07/2016
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 28/07/2016
Resoconto ZANETTI ENRICO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 28/07/2016
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/07/2016

SVOLTO IL 28/07/2016

CONCLUSO IL 28/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-09281
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Mercoledì 27 luglio 2016, seduta n. 663

   PAGLIA e FASSINA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   il perverso intreccio di inchieste giudiziarie, perdite camuffate con abili operazioni finanziarie, operazioni di acquisizione azzardate e rapporti poco trasparenti con il mondo politico che ha o messo in crisi il Monte dei Paschi di Siena, storico istituto di credito del nostro Paese, potrebbe far nuovamente implodere il sistema bancario italiano e scatenare una nuova crisi finanziaria globale capace di coinvolgere oltre ad altri istituti di credito italiani anche colossi esteri come Deutsche Bank;

   il tracollo dell'istituto di credito dal 22 gennaio 2016 si aggira intorno al 60 per cento del suo valore azionario, con il risultato che oggi la capitalizzazione al valore di mercato del Monte dei Paschi di Siena sfiora il miliardo di euro, a fronte di un patrimonio netto pari a circa dieci miliardi di euro e di sofferenze nette, ossia di crediti deteriorati che non riuscirà a recuperare, pari a ventiquattro miliardi di euro;

   a queste cifre si è giunti dopo che la parte peggiore delle suddette sofferenze, che hanno un valore nominale di 27 miliardi di euro (su un totale crediti deteriorati di 47 miliardi), è già stata svalutata per 17 miliardi, portando così il residuo valore netto di bilancio a 10 miliardi di euro, valore su cui si è concentrato lo scetticismo dei mercati;

   la BCE ha chiesto all'istituto di credito di ridurre le sofferenze di 10 miliardi di euro entro il 2018, ma la vendita delle stesse a prezzi di mercato causerebbe una perdita superiore agli accantonamenti messi fino ad oggi a bilancio;

   un tale scenario il Governo ha esternato in più occasioni che la sua priorità è quella di tutelare il risparmio e per questo di voler chiudere in tutta fretta, prima del 29 luglio 2016, data entro la quale l'Eba (l'autorità bancaria europea) renderà noti i risultati degli stress test di 53 banche tra cui il Monte dei Paschi, l'accordo con l'Unione europea che autorizzi l'intervento pubblico «precauzionale» contemplato dalla direttiva europea BRRD sulle risoluzioni bancarie (cosiddetto bail-in), che all'articolo 32, comma 4, punto III, autorizza in via precauzionale i Governi a ricapitalizzare gli istituti di credito che non superano lo scenario avverso dello stress test, senza che questo venga considerato un aiuto di Stato;

   secondo uno schema riportato da due autorevoli quotidiani nazionali, Il Sole 24 Ore e La Stampa, l'operazione prevederebbe l'intervento del Ministero dell'economia e delle finanze – già socio della banca con il 4 per cento – o della sua partecipata, la Cassa depositi e prestiti, che ricapitalizzerebbe l'istituto con bond convertibili, per poi cedere ad una bad bank la gran parte dei crediti deteriorati;

   gravi sarebbero le conseguenze sociali per famiglie ed imprese, soprattutto alla luce dei nuovi provvedimenti approvati dal Parlamento per snellire le procedure esecutive e recuperare più agevolmente i crediti da parte del sistema bancario, derivanti dall'avvio di una procedura di risoluzione per l'istituto di credito senese –:

   se possa chiarire, con riferimento ai crediti deteriorati, quanti mutui siano stati accesi presso il Monte dei Paschi di Siena da famiglie e imprese, specificando tra questi quanti per acquisto di prima casa o di altri immobili, e quanti crediti chirografari e fondiari siano stati concessi dall'istituto alle imprese, specificati per numero e valore, nonché nominativo dei principali beneficiari e con riferimento alle obbligazioni subordinate emesse dall'istituto, la loro ripartizione tra il retail e i soggetti istituzionali italiani e esteri e se e come intenda intervenire, per quanto di competenza, qualora l'esito negativo degli stress test dovesse comportare la necessità di una ricapitalizzazione, che, viste le premesse, appare difficile possa essere supportata dal mercato. (5-09281)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 luglio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-09281

  Con l'interrogazione a risposta immediata in Commissione l'onorevole Giovanni Paglia ed altri pongono quesiti in ordine alla situazione della Banca Monte dei Paschi di Siena.
  Al riguardo sentita la Banca d'Italia si fa presente che sulla base dei dati del bilancio al 31 dicembre 2015 il totale dei mutui erogati da Monte dei Paschi di Siena era pari a 67 miliardi di euro, i mutui deteriorati erano pari a 15 miliardi di euro. Le obbligazioni subordinate emesse dalla banca sono ad oggi pari, al netto della quota riacquistata, a circa 5,1 miliardi di euro (stima basata sui dati gestionali della banca al 31 marzo 2016 al netto dei titoli scaduti a fine maggio), di cui 2,1 miliardi di euro collocate nel 2008 con taglio pari a euro 1.000.
  In particolare a fine 2015 la Banca Monte dei Paschi di Siena deteneva crediti deteriorati lordi pari a 46,9 miliardi di euro, con un'incidenza sul totale impieghi verso clientela del 35 per cento. In dettaglio, le sofferenze lorde ammontavano a 26,6 miliardi di euro (20 per cento degli impieghi), mentre i crediti classificati come «inadempienze probabili» ammontavano a 17,4 miliardi di euro (13 per cento degli impieghi).
  Il tasso di copertura medio sul portafoglio dei crediti non-performing ha registrato un sensibile incremento dal 2013 al 2015, passando dal 41,8 per cento al 48,5 per cento, dato superiore alla media di sistema del dicembre 2015 (45,4 per cento).
  Nell'ambito del piano di dismissione dei crediti deteriorati sono stati ceduti 900 milioni di euro nel 2014, 2,1 miliardi di euro nel 2015 ed 290 milioni di euro nell'anno in corso. La banca sta valutando un notevole incremento dell'ammontare di ulteriori cessioni di crediti deteriorati rispetto a quanto pianificato nel piano industriale approvato lo scorso anno, che prevedeva la cessione di 5,5 miliardi di euro di sofferenze entro il 2018.
  Da fine 2011 a fine 2015 le attività ponderate per il rischio, anche a seguito del piano di ristrutturazione approvato dalla Commissione Europea nel novembre 2013, si sono ridotte del 33 per cento e il totale dei crediti verso clientela del 24 per cento.
  Si soggiunge infine che Banca Monte dei Paschi di Siena fa parte del campione di banche italiane sottoposte allo stress test EBA, i cui risultati saranno resi noti il 29 luglio 2016.
  Gli stress test sono esercizi ipotetici basati su scenari macroeconomici avversi. I risultati delle prove di stress concorrono, insieme con altri fattori di natura sia quantitativa sia qualitativa, a formare la valutazione complessiva delle autorità di vigilanza sulla situazione dei singoli intermediari.
  Secondo quanto già riferito dal Ministro Padoan in occasione del Question Time di ieri, il sistema bancario italiano è in grado di implementare soluzioni di mercato sostenibili ed efficaci di fronte ad eventuali fabbisogni di aumento di capitale e lo smaltimento di sofferenze, anche sfruttando strumenti messi a disposizione dal Governo come la garanzia sulle cartolarizzazioni di sofferenze, i cosiddetti Gacs, gli schemi che prevedono un'accelerazione delle risoluzioni concorsuali e naturalmente strumenti del settore privato come il Fondo Atlante. Sono soluzioni che il Governo segue con interesse ed attenzione nel rispetto delle proprie competenze.
  Si soggiunge infine che allo stato attuale non è possibile fornire alcuna indicazione in merito agli stress test stante la riservatezza dei risultati fino alla pubblicazione prevista domani 29 luglio.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

crisi monetaria

Unione europea

aiuto di Stato