ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09244

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 659 del 21/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: RUBINATO SIMONETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 21/07/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO 21/07/2016
SBROLLINI DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 21/07/2016
ZARDINI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 21/07/2016
D'ARIENZO VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO 21/07/2016
CRIVELLARI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 21/07/2016
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 21/07/2016
GINATO FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO 21/07/2016
CASELLATO FLORIANA PARTITO DEMOCRATICO 21/07/2016
NARDUOLO GIULIA PARTITO DEMOCRATICO 21/07/2016
MURER DELIA PARTITO DEMOCRATICO 21/07/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 21/07/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09244
presentato da
RUBINATO Simonetta
testo di
Giovedì 21 luglio 2016, seduta n. 659

   RUBINATO, ROTTA, SBROLLINI, ZARDINI, D'ARIENZO, CRIVELLARI, DAL MORO, GINATO, CASELLATO, NARDUOLO e MURER. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   l'organico del personale docente delle scuole statali del Veneto è «uscito» pesantemente penalizzato dalla manovra di contenimento della spesa pubblica avviata nell'anno scolastico 2008-2009 dai Ministri Tremonti-Gelmini e mantenuta fino al 2014 dalle successive legislature di austerity dei Governi «Monti» e «Letta»;
   il depauperamento del sistema scolastico Veneto è stato attuato negli ultimi otto anni per effetto dell'applicazione del criterio della «spesa storica» in sede di ripartizione del contingente di organico di diritto attraverso il consueto decreto interministeriale MIUR-MEF;
   il criterio della «spesa storica», sebbene non sia mai stato contemplato da nessuna norma di legge, né sia mai stato menzionato nei decreti interministeriali, è stato applicato di fatto in quanto unico criterio idoneo a rispettare l'obbligo di conseguire, a decorrere dall'anno 2009, le economie lorde di spesa imposte dall'articolo 64, comma 6, del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, dalla legge n. 133 del 2008 (456 milioni di euro per l'anno 2009, 1.650 bilioni per l'anno 2010, 2.534 milioni per l'anno 2011, 3.188 milioni a decorrere dall'anno 2012);
   infatti, la situazione di partenza anteriore al 2009, anno a decorrere dal quale sono stati attuati i tagli dei posti di organico, era molto diversa tra le regioni italiane. Nel Veneto e in poche altre regioni (come per esempio in Lombardia e in Friuli Venezia Giulia) non esisteva soprannumero di docenti a tempo indeterminato in quanto il trend della popolazione scolastica era in costante graduale aumento. In altre regioni, invece, il calo demografico portava alla riduzione del numero delle classi, con la conseguenza che i docenti a tempo indeterminato, rimanendo senza ore di cattedra, diventavano soprannumerari;
   le prescritte economie lorde di spesa imposte dall'articolo 64, comma 6, del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito dalla legge n. 133 del 2008, non potevano essere realizzate laddove il trend della popolazione scolastica era in diminuzione, giacché ciò avrebbe comportato l'aumento del soprannumero, con la conseguente invarianza della spesa per gli stipendi del personale a tempo indeterminato;
   la manovra di contenimento della spesa pubblica prevista dalla, cosiddetta riforma Tremonti-Gelmini è stata perciò attuata nelle regioni come per esempio il Veneto, la Lombardia e il Friuli Venezia Giulia, nelle quali è stato possibile diminuire i posti per le nomine in ruolo e per le supplenze annuali senza creare soprannumero;
   le conseguenze sono state però diverse tra le regioni, a seconda della consistenza dell'aumento della popolazione scolastica. In particolare il triennio 2009-2011 di applicazione dei tagli è coinciso nel caso della regione Veneto proprio con il periodo del massimo aumento della popolazione scolastica. Non altrettanto è avvenuto in altre regioni (per esempio nel Friuli Venezia Giulia). Inoltre nel Veneto il numero degli alunni frequentanti le scuole statali è continuato ad aumentare anche negli anni scolastici successivi al 2008-2009, fino all'anno scolastico 2014-2015;
   così in Veneto nel periodo 2009-2016, a fronte dell'aumento di più 29.770 alunni (corrispondenti a circa più 1.488 classi), i posti dell'organico di diritto del personale docente, assegnati dagli annuali decreti interministeriali, anziché aumentare, sono diminuiti di 4.221 unità;
   la situazione non appare migliore se si considerano i correttivi apportati in sede di assegnazione dell'organico di fatto nel medesimo periodo 2009-2016, dove si registra – a fronte di un aumento di 30.750 mila alunni, di un aumento dell'1,68 per cento del rapporto alunni/docenti e di un aumento di 3.874 alunni disabili – una diminuzione di 4.569 mila posti;
   la situazione non è stata riequilibrata neppure nell'anno scolastico 2015-2016, quando, dopo l'adeguamento dell'organico alla situazione di fatto, è stato possibile per il MIUR ripartire in data 17 luglio 2015 un contingente nazionale straordinario di 4.255 posti aggiuntivi di organico di fatto;
   infatti, dei 4.255 posti aggiuntivi, solo 150 sono stati assegnati al Veneto, mentre 755 sono andati alla Lombardia, 715 all'Emilia Romagna, 500 al Piemonte, 420 alla Sicilia, 320 alla Toscana. Tutto ciò è avvenuto al di fuori di qualsiasi proporzionalità con il numero degli alunni e al di fuori di qualsiasi possibilità di controllo esterno, atteso che nessuna tabella del MIUR consente di confrontare insieme gli aumenti e le riduzioni del numero di alunni con il numero dei posti assegnati. I principi di trasparenza amministrativa, pur se conclamati dalle norme di legge, non trovano tuttavia applicazione in questo settore, anche se il Sistema informativo del MIUR (SIDI) è in grado di confrontare le variazioni dei posti e le variazioni degli alunni in ciascuna delle 7.440 scuole statali italiane;
   nel marzo scorso è stata pertanto avanza la dall'USR del Veneto la richiesta di un incremento dei posti dell'organico di diritto per l'anno scolastico 2016-2017 del personale docente, al fine di evitare il ripetersi delle numerose criticità che erano precedentemente emerse, essendosi dovuto fare ricorso a «rimedi anomali» per rispettare il contingente assegnato dell'organico di diritto che hanno penalizzato gravemente il servizio scolastico di questa regione, generando una anomala disparità di trattamento con le altre regioni;
   in particolare, sono state segnalate le seguenti criticità: 175 classi sovradimensionate che non è stato possibile sdoppiare (equivalenti a 289 posti mancanti), 1480 ore eccedenti all'orario prescritto di 18 ore (equivalenti a 82 cattedre risparmiate), 20 sezioni di scuola dell'infanzia non autorizzabili (pari a 40 posti mancanti), n. 8 turni pomeridiani di sezioni di scuola dell'infanzia non attivabili (pari a 8 posti), 130 cattedre di liceo musicale non inseribili al SIDI;
   ciò nonostante è stato applicato al Veneto in organico di diritto 2016-2017 un'ulteriore riduzione di 92 posti rispetto all'organico di diritto 2015-2016, anziché effettuare un riequilibrio tra i posti del personale insegnante con le altre regioni;
   è stata pertanto da ultimo richiesta da parte dell'Ufficio scolastico regionale del Veneto l'assegnazione del numero indispensabile di posti di personale docente in sede di adeguamento dell'organico alla situazione di fatto per l'anno scolastico 2016-2017, calcolato in 48.530 posti, analiticamente motivando istituto per istituto, plesso per plesso, sezione per sezione, classe per classe, le necessità dei posti aggiuntivi per il rispetto dei parametri normativi e per evitare la formazione di classi in situazione di affollamento, non consentite dalle norme vigenti;
   tale richiesta supera quelli dell'organico di diritto per l'anno scolastico 2016-2017 di 3.013 posti, distribuiti per provincia come segue: a Belluno un totale di 47 posti, a Padova 36 posti, a Rovigo 52, a Treviso 70, a Venezia 81, a Verona 85 posti e a Vicenza 97, cui vanno aggiunte 165 cattedre di liceo musicale e coreutico e 2.380 ore residue a chiusura dell'organico di diritto;
   tali posti sono indispensabili alle esigenze generali di funzionamento del servizio scolastico per assicurare il diritto costituzionalmente garantito all'istruzione degli alunni delle scuole statali del Veneto e per evitare la formazione di classi in situazione di affollamento, non consentite dalle norme vigenti;
   tale incremento dei posti del personale docente delle scuole statali del Veneto in sede di adeguamento dell'organico alla situazione di fatto per 2016-2017 appare necessario per evitare i pesanti disagi sociali e le proteste delle famiglie, dei sindaci e delle associazioni, che potrebbero generarsi se, in occasione dell'imminente riparto dei circa 31.000 posti di organico di fatto del personale docente tra i 18 Uffici scolastici regionali, non fosse tenuta nel debito conto la prioritaria esigenza di assicurare la funzionalità del servizio per favorire invece il soddisfacimento delle esigenze occupazionali del personale docente. È noto infatti che numeri ingenti di docenti di altre regioni, facendo domanda di assegnazione provvisoria per l'anno scolastico 2016-2017, desiderano trovare i posti per il rientro nel comune di provenienza –:
   se il Ministro interrogato non ritenga di dovere adottare con urgenza le iniziative necessarie, nell'ambito delle proprie prerogative e competenze, a riequilibrare i posti del personale docente del Veneto rispetto alla pesante penalizzazione derivata al sistema scolastico Vendo dalla manovra di contenimento della spesa pubblica avviata a partire dall'anno scolastico 2008-2009 dall'articolo 64, comma 6, del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito dalla legge n. 133 del 2008 e mantenuta fino ad oggi per effetto delle applicazione del criterio della «spesa storica» in sede di ripartizione del contingente di organico di diritto, assegnando al Veneto l'incremento di circa 3.000 posti nell'organico di fatto indispensabili alle esigenze generali di funzionamento servizio scolastico.
(5-09244)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

istruzione pubblica

diritto all'istruzione

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