ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/09234

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 658 del 20/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: PIRAS MICHELE
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 20/07/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DURANTI DONATELLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/07/2016


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 20/07/2016
Stato iter:
21/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 21/07/2016
Resoconto PIRAS MICHELE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 21/07/2016
Resoconto ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 21/07/2016
Resoconto PIRAS MICHELE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 21/07/2016

SVOLTO IL 21/07/2016

CONCLUSO IL 21/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-09234
presentato da
PIRAS Michele
testo di
Mercoledì 20 luglio 2016, seduta n. 658

   PIRAS e DURANTI. — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
   il poligono di tiro di Capo Frasca è il terzo d'Europa per estensione territoriale, sorto nella metà degli anni ‘50, si estende in un'area di 14 chilometri quadrati, sul territorio del comune di Arbus, nella costa sud-occidentale della Sardegna;
   la segnalata presenza di ordigni inesplosi a terra e soprattutto in maree le attività di esercitazioni aria-terra fanno ricadere su ampia parte del territorio circostante il divieto di esercitare la pesca, coinvolgendo e penalizzando quindi in maniera diretta le popolazioni, i pescatori, le cooperative e le marinerie di Arbus, Guspini, Terralba, Arcidano, Marceddì, Cabras, Riola Sardo, Oristano;
   in base all'articolo 332 del codice dell'ordinamento militare del decreto n. 60 del 2010, ai commi 1 e 5, che richiama il comma 15 dell'articolo 325 dello stesso codice è previsto un indennizzo in favore delle attività che vedono leso il loro diritto di impresa;
   l'attività della pesca nei tratti di mare interdetti adiacenti al poligono di Capo Frasca è fortemente penalizzata dalle limitazioni dovute alle attività militari, ma i pescatori, in particolare dei comuni di Arbus, Oristano, Terralba, Santa Giusta, Cabras, Arborea, Marrubiu non sono inseriti tra i beneficiari degli indennizzi come previsto dalle leggi n. 898 del 1976 e n. 104 del 1990 e dal protocollo d'intesa siglato nel 1999 tra il Ministero della difesa e la regione autonoma della Sardegna;
   il protocollo d'intesa del 1999 tra il Ministero della difesa e la regione autonoma della Sardegna recante disposizioni in merito all'articolo 15 della legge n. 898 del 1976 riconosce che le marinerie interessate all'erogazione degli indennizzi siano quelle di Sant'Antioco, Calasetta, Sant'Anna Arresi, Teulada, Porto Scuso, Domusdemaria, Buggerru, Carloforte iscritte al Compartimento Marittimo di Sant'Antioco ed adiacenti alle aree interdette del poligono di Capo Teulada, e di Tortolì, Villaputzu, Tertenia, Lotzorai, Siniscola, Orosei, Posada, Dorgali, iscritte all'ufficio circondariale marittimo di Arbatax e agli uffici locali di Cala Gonone e Siniscola, adiacenti al poligono interforze del Salto di Quirra;
   sono pertanto escluse dagli indennizzi le cooperative di pescatori, le marinerie e le imbarcazioni delle province del Medio Campidano e del Golfo di Oristano, e in particolare dei comuni di Arbus, Terralba, Cabras, Riola Sardo, S. Vero Milis, S. Giusta, Marrubiu, Arborea, Oristano iscritte al compartimento marittimo di Oristano, tutte adiacenti al poligono di tiro di Capo Frasca e fortemente penalizzate nell'attività della pesca dai tratti di mare interdetti per le esercitazioni militari;
   l'area marina che circonda il poligono di Capo Frasca è interdetta permanentemente alla navigazione civile per 3 miglia marine, sulla base di una ordinanza del 2005;
   questa condizione – creando una sorta di campana intorno alla penisola del poligono – taglia letteralmente in due l'area di Costa Verde (Arbus) dall'area di Marceddì (Terralba) e Torregrande (Oristano), ovvero le uniche due aree dove sono presenti strutture portuali;
   la maggior parte delle imbarcazioni non è in possesso della licenza per navigare oltre le 3 miglia;
   tale condizione genera paradosso che conduce a una condizione di violazione delle ordinanze e delle norme di navigazione sia che si attraversi l'area marina interdetta, sia che la si circumnavighi;
   il 13 ottobre 2015 il comune di Arbus ha inoltrato al Ministero della difesa una comunicazione nella quale segnala sia il problema dell'area interdetta che la questione dell'interdizione sia permanente ordinata nel 2005, suggerendo altresì contenimento dell'interdizione sia sul piano temporale, rendendola temporanea, ovvero limitata all'effettivo esercizio dell'attività militare e quindi a un calendario certo delle esercitazioni, che sul piano dell'estensione, contenendo nelle 2 miglia marine l'area di interdizione alla navigazione;
   la risoluzione conclusiva n. 8-00142 Piras, approvata dalla IV Commissione difesa della Camera dei deputati il 27 ottobre 2015, avente ad oggetto «il riconoscimento di indennizzi per la limitazione dell'attività di pesca alle cooperative pescatori dei Comuni adiacenti il poligono di tiro di Capo Frasca», impegnava il Governo: «a valutare, di concerto con la Regione autonoma della Sardegna, l'opportunità di procedere alla revisione del Protocollo d'intesa del 9 agosto 1999 tra Regione e Ministero della difesa, con riferimento alle marinerie adiacenti il poligono di Capo Frasca, iscritte all'ufficio circondariale marittimo di Oristano ed eventualmente penalizzate dall'interdizione di tratti a mare dovute alle esercitazioni militari, in base alle norme previste dagli articoli 7 e 15 della legge n. 898 del 1976, dalla legge n. 104 del 1990 e dal Protocollo d'intesa del 9 agosto 1999 tra la Regione Sardegna e la Difesa e successiva integrazione dell'8 settembre 2005, considerando, altresì, l'imprescindibile necessità di una adeguata copertura economico-finanziaria per il soddisfacimento di tali esigenze; 
   a determinare il calendario delle esercitazioni entro termini certi e definiti e a proseguire nella valutazione delle procedure attuative in grado di garantire l'attuale adeguata cornice di sicurezza, fermo restando che sarà necessario coordinare l'eventuale futura riformulazione dell'ordinanza con la Capitaneria di Porto, responsabile dell'emissione della stessa;
   ad attivare un tavolo di concertazione Stato, regione, enti locali insistenti nell'area, associazioni di rappresentanza dei lavoratori della pesca, al fine di definire condizioni e criteri – certi e verificabili – di accesso al beneficio dell'indennizzo, al fine di prevenire possibili abusi»;
   il tavolo tecnico di concertazione, istituito ai sensi della risoluzione di cui sopra dalla presidenza della regione Sardegna, ha visto coinvolti rappresentanti dello Stato Maggiore della difesa, del Ministero della difesa, regione, enti locali e associazioni di categoria dei pescatori, si è riunito in un clima di serena e reciproca collaborazione nei primi mesi del 2016 e, dopo quattro riunioni plenarie regolarmente convocate, ha concluso i suoi lavori il 3 marzo 2016, raggiungendo e sottoscrivendo un accordo completo e condiviso su tutte le tematiche affrontate, confermando la ragionevolezza delle istanze che sono state oggetto dei lavori;
   ad oggi viene constatata l'assenza di improcrastinabili riscontri ufficiali da parte del Governo sulle urgenti tematiche approfondite;
   le associazioni di categoria e gli enti locali coinvolti hanno scritto in data 22 giugno 2016 una missiva a tutte le istituzioni interessate, tra cui il Ministero della difesa, la regione Sardegna e tutti i componenti della Commissione difesa, proclamando lo stato di massima agitazione;
   non possono più essere escluse imminenti manifestazioni, forme di protesta e incontrollabili attività di disturbo già ventilate durante le ultime partecipate assemblee dei pescatori della zona;
   è stato conferito mandato per affidare un incarico professionale ad uno studio legale affinché promuova una vertenza risarcitoria nei confronti delle marinerie interessate –:
   quale sia lo stato di avanzamento della trattativa Stato-regione riguardo alla vertenza in questione (sia per la firma di un nuovo protocollo d'intesa sia per l'integrazione dei precedenti protocolli vigenti sulla materia con relative scadenze temporali per la conclusione degli accordi) e se intenda valutare per quanto di competenza anche l'adozione di immediate iniziative vote a sanare questa iniqua situazione, dati anche gli impegni assunti con la risoluzione n. 8-00142. (5-09234)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 21 luglio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-09234

  Come noto, nel gennaio 2015 è stato avviato un tavolo di confronto istituzionale con la regione Sardegna, in cui si è concordato lo sviluppo di specifiche attività per definire i lavori e le percentuali della effettiva realtà militare nell'isola, in rapporto anche al dato nazionale, attraverso l'individuazione di misure di riequilibrio e di armonizzazione in termini di riduzione quantitativa e qualitativa dell'incidenza delle attività militari.
  In merito, le esigenze di armonizzazione e mitigazione sono riconducibili alla riduzione dell'estensione dei poligoni, del demanio militare e delle aree soggette a servitù militari, alla tutela ambientale, alla riconversione delle attività svolte nei poligoni, all'impatto della presenza militare sulle prospettive di sviluppo dei territori, al riavvio dei processi di dismissione dei beni militari in applicazione dell'articolo 14 dello statuto sardo.
  Il tavolo, quindi, costituisce occasione per garantire trasparenza e informazione ai cittadini sardi, a partire dall'analisi – condotta secondo standard internazionali – sia dei dati ambientali che degli eventuali costi derivanti da mancati sviluppi alternativi dei territori.
  Il tavolo tecnico di concertazione richiamato dagli interroganti, costituito proprio per approfondire gli aspetti legati agli indennizzi, rappresenta sicuramente un risultato positivo.
  Per giungere alla soluzione delle varie problematiche e poter sottoscrivere con la regione Sardegna un protocollo d'intesa – come già avvenuto con la Puglia e il Friuli Venezia Giulia, a seguito della 2a Conferenza nazionale sulle servitù militari – la Difesa partecipa anche ad un tavolo istituito, su richiesta della stessa regione, presso la Presidenza del Consiglio che prevede il coinvolgimento di altri Dicasteri, nell'ottica di un accordo più complessivo Governo-regione Sardegna.
  Allo stato attuale, infatti, le interlocuzioni con la regione sono all'attenzione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il necessario coordinamento e la condivisione delle proposte.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

risoluzione

contrattazione collettiva

indennizzo