ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09226

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 658 del 20/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: COLONNESE VEGA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/07/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 20/07/2016
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 20/07/2016
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 20/07/2016
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 20/07/2016
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 20/07/2016
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 20/07/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 20/07/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09226
presentato da
COLONNESE Vega
testo di
Mercoledì 20 luglio 2016, seduta n. 658

   COLONNESE, SILVIA GIORDANO, LOREFICE, MANTERO, NESCI, DI VITA e GRILLO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   nel 2010 è stata approvata la legge 15 marzo 2010, n. 38, concernente «Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore» (Gazzetta Ufficiale n. 65 del 19 marzo 2010);
   si tratta di una legge fortemente innovativa, che per la prima volta garantisce l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore da parte del malato, nell'ambito dei livelli essenziali di assistenza, al fine di assicurare il rispetto della dignità e dell'autonomia della persona umana, il bisogno di salute, l'equità nell'accesso all'assistenza, la qualità delle cure e la loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze. La legge, tra le prime in Europa, tutela all'articolo 1 «il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore», ed individua tre reti di assistenza dedicate alle cure palliative, alla terapia del dolore e al paziente pediatrico. Per quest'ultimo, inoltre, riconosce una particolare tutela ed attenzione come soggetto portatore di specifici bisogni al quale offrire risposte indirizzate ed adeguate alle sue esigenze e a quella della famiglia che insieme deve affrontare il percorso della malattia;
   le strutture sanitarie che erogano cure palliative e terapia del dolore devono assicurare un programma di cura individuale per il malato e per la sua famiglia, nel rispetto dei principi fondamentali della tutela della dignità e dell'autonomia del malato, senza alcuna discriminazione, della tutela e promozione della qualità della vita in ogni fase della malattia, in particolare in quella terminale, e di un adeguato sostegno sanitario e socio-assistenziale della persona malata e della famiglia;
   il sistema italiano delle cure palliative ha una normativa con pochi paragoni in Europa, ma si è sviluppato a macchia di leopardo. A fare da capofila la Lombardia, con 60 hospice per un totale di 738 letti mentre, considerato il numero di abitanti, fanalino di coda sono le regioni del Sud e le isole: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna in tutto contano solo 37 strutture;
   particolarmente drammatica risulta la situazione della regione Campania dove l'incidenza dei tumori è di 735 casi per 100 mila abitanti/anno (415 maschi/320 femmine) e tasso standardizzato di mortalità per tumore è pari a 368 per 100 mila abitanti/anno; ne deriva che ogni anno il numero dei malati terminali dovrebbe essere di circa 19.427, dal momento che il 90 per cento dei malati deceduti per tumore 21.311 attraversano una fase terminale di malattia caratterizzata da un andamento progressivo irreversibile. Ad essi vanno aggiunti coloro che, pur affetti da patologia neoplastica non sono ancora in fase d'inguaribilità, e quelli affetti da forme inguaribili di patologie non oncologiche, come quelle neurologiche, polmonari, infettive e metaboliche. Le strutture in Campania sono insufficienti, così molto spesso i pazienti finiscono ricoverati nelle rianimazioni, nelle medicine ed in altri reparti che sarebbero deputati ad altri tipi di cure. Il risultato è una spesa enorme a carico dei contribuenti (il costo giornaliero di un ricovero in hospice varia dai 252 ai 385 euro – contro i 2.000 euro di una rianimazione) ma anche una sofferenza inutile per i pazienti. Il quadro che ne emerge è realmente da quarto mondo. Inoltre, per i bambini non esistono liste d'attesa, perché non esiste un solo hospice pediatrico. Stando così le cose, l'unica alternativa possibile è spostarsi verso altre regioni. Ogni anno intere famiglie devono sottoporsi a quelli che non possono neanche essere chiamati «viaggi della speranza», perché per questi piccoli pazienti non ci sono possibilità;
   il reparto di terapia del dolore e cure palliative dell'ospedale di rilievo nazionale Antonio Cardarelli di Napoli, è una struttura complessa che si occupa dei dolori della più varia origine, per i quali è necessario l'intervento dello specialista antalgologo, non essendo risultati sufficienti quelli del medico di medicina generale o di altri specialisti, come ad esempio per i dolori artrosici delle articolazioni e della colonna vertebrale, sciatalgie e radicoliti, cefalee, nevralgie, dolore da arto fantasma. In linea generale, i trattamenti di terapia del dolore e cure palliative si basano su trattamenti farmacologici, su tecniche riflessologiche (agopuntura, mesoterapia, stimolazione elettrica transcutanea, elettroagopuntura); su trattamenti semi-invasivi e su trattamenti invasivi, limitati a casi molto particolari; l'ospedale è l'unico del genere in una regione priva di strutture dedicate, soprattutto a pazienti oncologici in fase terminale. La terapia del dolore non sembra un diritto per tutti, soprattutto in realtà densamente popolate e con ospedali ad alto flusso di pazienti, dove la cura e la dignità dei malati affetti da dolore può rappresentare un costo da evitare. Infatti, il piano ospedaliero della regione Campania, recentemente licenziato, in merito all'A.O.R.N. «A. Cardarelli» di Napoli, non prevede posti letto per il reparto di TDCP (terapia del dolore e cure palliative). L'avvisaglia è stata data il 21 giugno 2016, il giorno in cui la dirigenza del Cardarelli invia alla regione il piano di riordino in cui si cancella la terapia del dolore. In particolare, la proposta è di abolire i posti letto per i pazienti affetti da patologia algica tumorale e di sostituirli con un ambulatorio, nel dipartimento anestesiologico e non più come è stato finora nel dipartimento onco-ematologico. La terapia del dolore del Cardarelli è stata la prima del Centro-sud (1977), e l'attivazione dei posti letto ha permesso di raggiungere obiettivi che vanno al di là della pur fondamentale assistenza. In primis, il risparmio notevole che, è stato valutato in circa quattro milioni e 800 mila euro annui: prima dell'attivazione dei posti letto, il costo per malati oncologici terminali era lievitato dai quasi quattro milioni del 2005 ai sei e mezzo del 2009. In seguito, si è scesi a un milione e 700 mila nel 2012. Fonti di stampa chiosano che la suddetta struttura sarebbe in dismissione per il raggiungimento dell'età pensionabile del suo primario, dottor Montrone;
   senza contare che dei centri di terapia del dolore a livello ambulatoriale ed afferenti all'ASL NA 1 Centro, quello dell'Ospedale San Paolo risulta sospeso, mentre tutti gli altri insistenti nella stessa Asl ricevono solo per appuntamento, in giorni prestabiliti e con orari ridotti;
   fondamentale sarebbe riconoscere tale struttura come « HUB» per le cure palliative in quanto:
    la unità operativa complessa è centro di costo autonomo;
    la struttura è dotata di ambulatorio di cure palliative (C.P.), di degenza ordinaria (9 posti letto) e day hospital (2 posti letto);
    è dotata di personale medico ed infermieristico esclusivamente dedicato e formato per assistere i malati in tutti i possibili set assistenziali garantendo l'individuazione del percorso e del setting di cura più appropriato per il paziente;
    l'unità operativa complessa effettua anche assistenza domiciliare per garantire continuità assistenziale ai malati ricoverati come da linea progettuale regionale n. 7;
    è presente uno psicologo grazie alla collaborazione di una associazione di volontariato;
    i pazienti afferiscono alla unità operativa complessa dai vari reparti dell'ospedale Cardarelli, dal proprio domicilio e da altre aziende ospedaliere ancora non dotate di tali reparti;
    sono stati elaborati protocolli per il trattamento del dolore e dei sintomi collaterali, per la sedazione terminale, per la alimentazione e l'idratazione del paziente terminale e grazie alla presenza di una assistenza infermieristica completamente dedicata e formata alla assistenza di C.P. si sono ottimizzati anche protocolli di nursing;
    il personale è formato per dare supporto al lutto ed addestrare i care giver;
    l'unità operativa complessa di TDCP dell'azienda Cardarelli con 9 p.l. mediamente ricovera in un anno circa 200 pazienti;
   al comma 1 dell'articolo 31 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sui nuovi lea, è prevista l'assistenza, nell'ambito della rete locale di cure palliative, alle persone nella fase terminale della vita affette da malattie progressive e in fase avanzata, a rapida evoluzione e a prognosi infausta, ossia il complesso integrato delle prestazioni mediche specialistiche, infermieristiche, riabilitative, psicologiche, gli accertamenti diagnostici, l'assistenza farmaceutica e la fornitura di preparati per nutrizione artificiale, le prestazioni sociali, tutelari e alberghiere, nonché di sostegno spirituale. È prevista l'assistenza medica e infermieristica e la presenza di operatori tecnici dell'assistenza sette giorni su sette, sulle 24 ore –:
   se sia a conoscenza di quanto esposto in premessa;
   se non si ritenga opportuno, per quanto di competenza e anche per il tramite del consorzio ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari assumere iniziative, per riconoscere la struttura come «Hub» per le cure palliative in quanto provvista di tutte le condizioni;
   se non ritenga che ai fini del rispetto di un fondamentale diritto alle cure in ambiente dedicato, anche e soprattutto per i pazienti terminali ed affetti da dolore, sia necessario assumere iniziative, per quanto di competenza, per permettere di continuare a fornire quelle cure tanto necessarie alla dignità dell'essere umano, impedendo che i posti letto previsti dal piano ospedaliero della regione Campania per la struttura di TDCP dell'ospedale «A. Cardarelli» siano completamente cancellati ed evitando di considerare tale tipologia di assistenza un puro costo ma valutandola un elemento essenziale di un diritto alla salute tutelato dalla normativa ordinaria e costituzionale, anche in previsione dell'imminente approvazione dei nuovi lea;
   in quali tempi sia previsto l'aggiornamento dei livelli assistenziali di assistenza che permetterebbe il rapido superamento delle criticità descritte. (5-09226)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cure palliative

malattia

trattamento sanitario