ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/09202

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 657 del 19/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: GARAVINI LAURA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 19/07/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TACCONI ALESSIO PARTITO DEMOCRATICO 19/07/2016
FEDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 19/07/2016
PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO 19/07/2016
FARINA GIANNI PARTITO DEMOCRATICO 19/07/2016
LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 19/07/2016


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 19/07/2016
Stato iter:
21/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 21/07/2016
Resoconto TACCONI ALESSIO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 21/07/2016
Resoconto AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 21/07/2016
Resoconto TACCONI ALESSIO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 21/07/2016

SVOLTO IL 21/07/2016

CONCLUSO IL 21/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-09202
presentato da
GARAVINI Laura
testo di
Martedì 19 luglio 2016, seduta n. 657

   GARAVINI, TACCONI, FEDI, PORTA, GIANNI FARINA e LA MARCA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   la maggioranza degli elettori britannici in occasione del referendum del 23 giugno 2016 sull'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, ha votato per abbandonare l'Unione europea;
   questa decisione rappresenta, a giudizio degli interroganti, un grave ostacolo all'ulteriore sviluppo del progetto europeo e rende ancora più necessaria e urgente una riforma delle istituzioni europee che le renda più trasparenti e sensibili ai bisogni dei cittadini europei e che allo stesso tempo metta i valori, i diritti, la cultura e la società più che l'economia al centro dell'azione dell'Unione europea;
   tale voto ha inoltre grandi implicazioni di natura pratica e psicologica per le centinaia di migliaia di cittadini italiani residenti nel Regno Unito, posto che il loro numero è andato crescendo rispetto alle ultime elezioni politiche, in coincidenza delle quali i cittadini italiani con diritto di voto residenti nel Regno Unito erano 172.908, e che nella sola Londra vivono presumibilmente circa 250.000 italiani, molti dei quali non iscritti all'Anagrafe degli italiani all'estero;
   in conseguenza dell'uscita del Regno Unito dalla Unione europea i cittadini italiani residenti nel Regno Unito rischiano di perdere una serie di importanti diritti nonché tutele in ambito sociale ed economico, diritti che erano loro garantiti dal loro status di cittadini europei;
   l'incertezza sulla possibile perdita di tali diritti e tutele ha fatto sì che molti connazionali residenti nel Regno Unito abbiano reagito alla cosiddetta Brexit con un forte senso di smarrimento;
   a seguito dell'uscita del Regno Unito dalla Unione europea sarà necessario procedere a un negoziato fra il Regno Unito e l'Unione europea volto a stabilire i nuovi termini delle relazioni internazionali della Gran Bretagna. Basti pensare che attualmente il Regno Unito è parte integrante di 33 accordi dell'Unione europea con 82 Paesi extra europei;
   il nuovo accordo fra Regno Unito ed Unione europea dovrà essere accettato dai Paesi membri dell'Unione europea, inclusa l'Italia;
   il Governo del Regno Unito ha tutto l'interesse a garantire i diritti acquisiti dei propri cittadini, attualmente un milione e duecentomila, che vivono negli altri Stati membri dell'Unione europea;
   la nuova premier britannica, Theresa May, ha più volte affermato che la futura tutela dei diritti acquisiti dei cittadini dell'Unione europea residenti nel Regno Unito dipenderà dall'eventuale reciprocità garantita dagli altri Stati membri dell'Unione europea in relazione ai diritti acquisiti dei cittadini britannici residenti nel resto dell'Unione europea –:
   se il Ministro non ritenga opportuno predisporre un piano per studiare gli effetti pratici della «Brexit» sulla vita della comunità italiana residente nel Regno Unito, nonché valutare, in sede di futuro negoziato fra il Regno Unito e l'Unione europea, clausole volte a garantire e tutelare i diritti acquisiti fino ad oggi dai cittadini italiani residenti nel Regno Unito, quali ad esempio i diritti sociali e previdenziali, la salvaguardia delle famiglie composte da membri di diversa nazionalità, il mantenimento delle stesse rette scolastiche e delle stesse tasse universitarie, il libero accesso alle borse di studio e ai sussidi attualmente concessi ai ricercatori italiani in Gran Bretagna, il riconoscimento dei titoli di studio e delle certificazioni professionali validi all'interno dell'Unione europea, il diritto di voto attivo e passivo per le elezioni di carattere locale. (5-09202)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 21 luglio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-09202

  Vorrei in primo luogo ricordare che, finché non sarà concluso il negoziato di recesso da parte del Regno Unito previsto dall'articolo 50 del Trattato UE, i cittadini italiani in Gran Bretagna conserveranno i diritti e i doveri propri di ogni cittadino europeo che vive e lavora in un Paese dell'Unione diverso da quello di origine. In caso il Regno Unito decida di attivare limitazioni alla libera circolazione prima del recesso, ne dovrà rispondere alla Commissione europea e, in caso di persistente violazione, alla Corte di Giustizia dell'UE.
  Negli ultimi anni, sono centinaia di migliaia gli italiani che hanno trovato nel Regno Unito un lavoro, una famiglia, una casa: si tratta di un patrimonio che non va disperso nello stesso interesse della Gran Bretagna. Un patrimonio che intendiamo tutelare, come ha avuto modo di testimoniare il Sottosegretario Amendola, il 13 luglio scorso, in occasione di un incontro con la comunità italiana a Londra.
  Per questo motivo, il Governo italiano vigilerà sul rispetto dei diritti acquisiti dei propri connazionali, sia nel contesto del negoziato di recesso sia in quello relativo ai negoziati sui rapporti futuri tra il Regno Unito e l'Unione Europea, di cui è al momento difficile potere prevedere gli esiti e gli effetti pratici.
  Gli strumenti per non interrompere bruscamente il flusso di connazionali verso la Gran Bretagna già esistono (si veda ad esempio l'accordo con i Paesi che, come la Norvegia, partecipano allo Spazio Economico Europeo) e ci impegneremo ad attivarli in maniera coerente con i valori europei di conoscenza, innovazione e libertà che sono alla base della nostra civiltà europea.
  Vorrei comunque sottolineare che il tema della separazione di nuclei familiari di diversa nazionalità che da tempo vivono nel Regno Unito non è all'ordine del giorno e non è stata al centro del dibattito della campagna elettorale per il referendum, a differenza della possibilità di limitare i nuovi arrivi di cittadini UE. Un'ipotesi che diventerà realtà soltanto nel caso in cui il Regno Unito deciderà di rinunciare, una volta abbandonata l'UE, all'accesso al Mercato Interno (una rinuncia comunque molto costosa per l'economia britannica).
  Sugli studenti e sui ricercatori, la politica britannica di attrazione dei migliori talenti non dovrebbe scoraggiare chi in futuro intendesse accedere al sistema universitario del Regno Unito e, prevedibilmente, saranno previsti strumenti alternativi per attrarre e sostenere studenti e ricercatori dei Paesi dell'UE. Siamo comunque pronti a collaborare sia in bilaterale che nell'ambito dell'UE per far continuare il sostegno agli studenti e ai ricercatori che decidono di vivere in Gran Bretagna.
  In conclusione, vorrei comunque rassicurare gli Onorevoli interroganti sul fatto che il Governo italiano ha avviato un monitoraggio degli effetti della vittoria dei «Leave» in tutti i settori interessati (dalla libera circolazione all'economia, dalla difesa alla cooperazione di polizia) già prima del referendum del 23 giugno scorso e ha già messo in atto le prime misure per difendere i propri interessi e cogliere le eventuali opportunità. Con questo spirito, continueremo a seguire e verificare gli effetti di una Brexit nei prossimi mesi alla luce degli attesi sviluppi negoziali (in particolare con l'attivazione della clausola di recesso, l'articolo 50 del Trattato UE da parte del Regno Unito) e manterremo un filo diretto con la comunità italiana presente in Gran Bretagna.
  Nel corso del negoziato sulla Brexit e alla luce della posizione negoziale del Regno Unito, il Governo italiano terrà sempre presenti i possibili effetti sui propri connazionali e cercherà, con gli altri partner dell'Unione, soluzioni volte a tutelare tutti i concittadini che vivono e lavorano nel Regno Unito.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cittadino della Comunita'

residenza

Unione europea