ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/09163

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 653 del 13/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: PESCO DANIELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/07/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 13/07/2016
RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE 13/07/2016
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 13/07/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 13/07/2016
Stato iter:
03/08/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 03/08/2016
Resoconto PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 03/08/2016
Resoconto CASERO LUIGI VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 03/08/2016
Resoconto PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 03/08/2016

SVOLTO IL 03/08/2016

CONCLUSO IL 03/08/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-09163
presentato da
PESCO Daniele
testo di
Mercoledì 13 luglio 2016, seduta n. 653

   PESCO, ALBERTI, RUOCCO e VILLAROSA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   Il Corriere della Sera il 10 luglio pubblica un articolo dal titolo «Baretta: “Lo Stato in Montepaschi sarebbe l'estrema ratio” – “Il governo considera l'intervento pubblico come l'ultimo passo. Inoltre, l'intervento pubblico dovrebbe comunque avvenire d'intesa con la commissione europea”. A dirlo è il sottosegretario all'economia Pier Paolo Baretta, secondo cui ognuno deve fare la sua parte sulle sofferenze, non solo Cdp» ove tra l'altro si legge: Il ministro Pier Carlo Padoan sembra però aver fretta di chiudere l'accordo con Bruxelles che autorizzi l'intervento pubblico nel Monte dei Paschi di Siena. Avverrà prima del 29 luglio, quando l'Eba, l'autorità europea, renderà noti i risultati degli stress test su 53 banche dell'Ue, Mps compreso? «Il governo considera l'intervento pubblico come l'ultimo passo, eventualmente da attivare dopo che il mercato abbia messo in campo la necessaria risposta alla prima urgenza, che riguarda la cessione di quote significative di crediti deteriorati. Inoltre, l'intervento pubblico dovrebbe comunque avvenire d'intesa con la commissione europea». Intesa che ancora non c’è. «Con la commissione stiamo esaminando la situazione. Mi rendo conto che parlare di intervento pubblico in Mps solo se necessario possa apparire come un esercizio teorico, ma non dimentichiamo che, al momento, noi siamo solo di fronte a una richiesta della Banca centrale europea al Monte di alleggerire più rapidamente le sue “sofferenze”. Tutti sono al lavoro su questo, per creare un mercato dei crediti deteriorati». Beppe Grillo dice che se salta Mps, si scatenerà una nuova crisi globale. «Diffondere il panico è proprio ciò che non serve. Mps è una banca ben patrimonializzata, ma con troppi crediti deteriorati. Ridurli è interesse di tutto il sistema, non solo di Mps, per questo siamo convinti che il mercato si attiverà. Il governo ha già messo in campo strumenti come il pegno non possessorio e il patto marciano che accorciano i tempi di recupero dei crediti». (...) Il governo vuole il salvataggio in sospensione di bail in (che le regole Ue permettono solo se è a rischio la stabilità finanziaria) ma allo stesso tempo dice che la situazione non è poi così grave: una contraddizione. «No. Il governo non sottovaluta la situazione, ma dice che si può evitare che diventi una crisi di sistema. C’è un problema di sofferenze, così come in altri Paesi c’è la questione dei derivati. Ci vogliono interventi coordinati con l'Ue. Il tutto appunto per evitare di cadere in quel rischio di instabilità finanziaria che comunque è previsto dalle regole»;
   il 14 aprile 2016 si è tenuta l'assemblea dei soci del Monte dei Paschi di Siena: in tale sede è risultato che i 9,7 miliardi di euro corrispondenti al valore dei crediti in sofferenza al netto delle svalutazioni, siano per 2.993.356.000 euro, corrispondenti a circa 112.000 posizioni, riferibili a crediti concessi fino a 500.000 euro; le restanti 9.300 posizioni circa, per 6.710.773.000 euro (ovvero il 69,15 per cento), si riferiscono a finanziamenti oltre i 500.000 euro, dove si evidenziano i 3.120.668.000 euro (il 32,4 per cento) di sofferenze nette per crediti concessi per importi oltre i 3 milioni di euro; le sofferenze di importi maggiori si sono avute su finanziamenti concessi nel 2008 (anno di entrata) in vigore definitiva di Basilea II e di cessazione della truffa «Euribor»), ed entrate in sofferenza nel 2014; a tale assemblea, il Governo, tramite il Ministero dell'economia e delle finanze, partecipò con 117.997.241 azioni ordinarie, rappresentanti il 12,98 per cento dei voti espressi, alla votazione riguardante la volontà di intraprendere un'azione di responsabilità nei confronti del management di Banca Monte dei Paschi di Siena: a tale votazione hanno partecipato 60 soggetti: 46 in proprio, 14 con delega in rappresentanza di altri 425, quasi tutti fondi di investimenti, banche, assicurazioni e finanziarie; solo il 31,01 per cento delle azioni ordinarie hanno partecipato alla votazione, con il 99,96 per cento dei voti espressi contro l'azione di responsabilità, Governo ovviamente incluso;
   nell'atto di sindacato ispettivo n. 4-10147, ancora senza risposta, si segnalava l'evidente presenza di anomalie nella gestione del contratto derivato Alexandria/Nomura sottoscritto quando Mario Draghi era alla guida della Banca d'Italia, a giudizio degli interroganti responsabile anche allora quanto meno di una vigilanza priva di pregio, e chiuso su esplicita richiesta dello stesso Mario Draghi, divenuto nel frattempo presidente della Banca centrale europea, nonostante il contratto fosse viziato da nullità in quanto contenente clausole illegittime (che hanno dato luogo ad un'ipotesi di accusa di falso in bilancio) e costato, in termini patrimoniali e di perdite, diversi miliardi di euro ai danni del Monte dei Paschi di Siena –:
   se il Ministro interrogato non intenda assumere ogni iniziativa di competenza, anche alla luce della sua veste di azionista, nei confronti degli amministratori succedutisi alla guida della Banca Monte dei Paschi di Siena, al fine di preservare l'investimento pubblico, prima di utilizzare ulteriori fondi pubblici a danno degli italiani o, peggio, assumere nuovi debiti nei confronti di un'Unione europea a senso unico, così acuendo il pregiudizio derivante da una cattiva gestione degli amministratori, e se non intenda rafforzare gli strumenti per contrastare ogni attività illegittima e per garantire una piena tutela del risparmio dei cittadini ignari rispetto a retroscena come quelli descritti. (5-09163)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 3 agosto 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-09163

  Con l'interrogazione a risposta immediata in Commissione l'Onorevole Daniele Pesco ed altri pongono quesiti in ordine alla situazione della Banca Monte dei Paschi di Siena.
  In particolare l'interrogante chiede quali iniziative il Ministro dell'economia e delle finanze, in qualità di azionista della Banca Monte dei Paschi di Siena, intenda intraprendere nei confronti degli Amministratori della Banca per preservare l'investimento.
  In proposito si rappresenta che l'azione di responsabilità è materia di competenza dell'Assemblea dei soci ai sensi dell'articolo 2364 comma 1 punto n. 4) del codice civile, ed è normalmente, proposta dall'Organo amministrativo che la sottopone quindi all'Assemblea stessa che decide con le maggioranze prescritte dal codice civile.
  Si precisa inoltre che il Ministero dell'Economia e delle Finanze esercita i diritti dell'azionista nei confronti delle partecipate e non svolge attività di direzione e coordinamento verso le stesse.
  In particolare per quanto riguarda le Società partecipate i cui titoli sono quotati in Borsa, le stesse rispettano, per legge, il principio della parità di accesso alle informazioni per tutti gli azionisti.
  In ogni caso, per il Governo, la tutela del risparmio rappresenta una assoluta priorità e per questa ragione la questione in esame è seguita con costante attenzione dal Ministero dell'economia e delle finanze.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

consiglio d'amministrazione

finanziamento pubblico

funzionario europeo