ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/09075

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 647 del 05/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: DIENI FEDERICA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/07/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 05/07/2016
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 05/07/2016
FERRARESI VITTORIO MOVIMENTO 5 STELLE 05/07/2016
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 05/07/2016
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 05/07/2016
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 05/07/2016
COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 05/07/2016
DADONE FABIANA MOVIMENTO 5 STELLE 05/07/2016
D'AMBROSIO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 05/07/2016
NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 05/07/2016
TONINELLI DANILO MOVIMENTO 5 STELLE 05/07/2016


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 05/07/2016
Stato iter:
06/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/07/2016
Resoconto SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 06/07/2016
Resoconto MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 06/07/2016
Resoconto SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/07/2016

SVOLTO IL 06/07/2016

CONCLUSO IL 06/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-09075
presentato da
DIENI Federica
testo di
Martedì 5 luglio 2016, seduta n. 647

   DIENI, SARTI, LOMBARDI, FERRARESI, NESCI, SPADONI, CECCONI, COZZOLINO, DADONE, D'AMBROSIO, NUTI e TONINELLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   tra il 1994 e il 1995 è stato approvato il nuovo piano regolatore del comune di Rimini e, a dicembre del 1995, l'amministrazione comunale pubblicava un bando per le proposte sui «Programmi integrati di Intervento ex articolo 16 della legge n. 179 del 1992 ed ex articolo 20 e 21 legge regionale n. 6 del 1995» (pianificazione territoriale e modifiche e integrazioni alla legislazione urbanistica ed edilizia);
   la società Da.Ma. di Gian Franco Damerini proponeva un programma integrato in cui era prevista la realizzazione della nuova sede della questura e della polizia stradale. Con delibera del 5 agosto 1998 veniva approvato l'atto di impegno per la stipula di una convenzione che regolasse tali lavori da parte della Da.Ma. e, l'11 marzo 1999, la relativa variante urbanistica necessaria a far partire quanto previsto nel piano integrato. I lavori sono iniziati nel 1999 e, a metà del 2000, si cominciava a vedere la nuova questura: una struttura enorme, con anche un poligono sotterraneo. I lavori sono terminati nel 2005 e tra il proprietario dei terreni Gianfranco Damerini, titolare della società Da.Ma., e il comune di Rimini, è cominciata una causa legale che ha impedito alle forze di polizia di poter entrare nella nuova sede nonostante fosse ormai pronta. A causa del contenzioso ancora oggi inconcluso, dal 2005 l'immobile in via Ugo Bassi è rimasto abbandonato e attualmente versa in un grave stato di degrado e deterioramento;
   ciò che più preoccupa dunque è che, in questi ultimi undici anni, non si è arrivati a nessuna soluzione anzi, l'immobile di via Ugo Bassi è una vera e propria «cattedrale nel deserto», oramai diventata un rudere; contemporaneamente, la città di Rimini continua a non avere una questura e i poliziotti sono costretti ad operare in cinque sedi diverse;
   proprio per tali ragioni, il comune di Rimini, come riportato da notizie del quotidiano locale – LaVoce, in data 22 ottobre 2015 – ha erogato una somma pari a 15.920 euro per ottemperare ad obblighi di risanamento che il proprietario Gianfranco Damerini non ha mai adempiuto. Nello specifico, 8.220 euro sono stati versati per il prosciugamento dei ristagni di acqua e la bonifica interna e 7.700 per lo sfalcio dell'erba. Tali dati sono stati resi noti dall'assessore alla sicurezza Jamil Sadegholvaad, in risposta ad un'interrogazione del consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, Marco Fonti. L'assessore, oltre a ricordare le cifre degli interventi di cui il comune si è fatto carico la scorsa estate, ha dichiarato di non aver ricevuto nessuna comunicazione sulla disponibilità della proprietà a riattivare le pompe in seguito alla rinnovazione del contratto con l'Enel da parte dell'amministrazione comunale;
   ad oggi la situazione non è migliorata, lo testimonia un articolo del quotidiano online «Rimini 2.0» che in data 20 febbraio 2016 dichiara: «Uno stagno che rappresenta l'habitat ideale per alcune coppie di germani reali, un campo di guerriglia urbano dove si esercitano i “Guerrieri per gioco”, associazione dedita al soft air». Ecco a cosa è ridotta oggi la «nuova questura» di Rimini;
   si segnala che trattasi di una «struttura di oltre 23.000 metri quadri, costata oltre 30 milioni di euro e che ne vale circa 50 con il terreno, ora in abbandono e disfacimento, alle mercé dei vandali»;
   alla luce di tale situazione, le forze di polizia non hanno mancato di dialogare con le istituzioni, infatti ci sono stati numerosi incontri con il vice capo della polizia, prefetto Matteo Piantedosi e la direzione centrale dei servizi tecnico logistici e della gestione patrimoniale, prefetto Renato Franceschelli, unitamente agli interventi dei questori e prefetti di Rimini che si sono succeduti in questi anni. Si era garantito che, entro la fine del 2015, sarebbe stato acquisito e adattato alle esigenze della polizia di Rimini lo stabile ex Inpdap che si trova nei pressi del tribunale, con la conseguente dismissione dell'attuale plesso denominato «Caserma Mosca» ed anche il complesso di via Bonsi (sede degli uffici amministrativi e immigrazione). Veniva aggiunto che nel frattempo sarebbero state esplorate altre opzioni possibili per fare in modo, quanto prima, di poter unificare in un unico stabile anche la sede di corso D'Augusto;
   al momento, l'ipotesi prospettata è quella relativa all'immobile sito in piazzale Bornaccini che, unitamente allo stabile ex Inpdap, sarebbe in grado di ospitare tutti gli uffici della questura;
   il prefetto Franceschelli ha comunque tenuto a precisare che, qualora in futuro dovesse pervenire al Ministero un'offerta concreta e percorribile per poter dislocare tutta la polizia di Rimini nello stabile di via Ugo Bassi sarà comunque presa in considerazione anche quella soluzione essendo stato quello stabile costruito con le caratteristiche per ospitare uffici di polizia. Ha rilevato però, che questa possibilità non inficerà comunque l'azione di ricerca di soluzioni alternative e concretamente percorribili;
   l'immobile sito in piazzale Bornaccini ospita attualmente alcuni uffici della provincia che il sindaco a breve dovrebbe provvedere a spostare;
   la mensa e alcuni alloggi della polizia sono ubicati presso la «Caserma Mosca», sita in via Toscanelli 98/100 a Rivabella, frazione di Rimini. L'immobile risulterebbe essere di proprietà della società Hotel Vasco s.r.l., composta dai membri della famiglia Paesani: Luciano Paesani è proprietario al 37,41 per cento, la moglie Laura Raboni al 32,59 per cento, i figli Fabio Paesani, Claudio Paesani e Lucio Paesani detengono ciascuno il 10 per cento. La società Hotel Vasco s.r.l. è altresì proprietaria, del noto locale notturno riminese Coconuts, oltre ad altre società incorporate quali «Immobiliare del Colle s.n.c.» e «Adriapalace s.r.l.», Laura Raboni risulta inoltre essere amministratore unico della società TintoriCinque s.r.l.;
   il Coconuts è una storica discoteca romagnola che, a giugno 2015, è stata chiusa in seguito ad un blitz antidroga nell'ambito della cosiddetta «Operazione Titano» della questura di Rimini, nella quale sono stati sequestrati un chilo di cocaina e ventitremila euro di banconote false, ventinove le misure cautelari emesse e quaranta gli indagati. Nell'indagine è coinvolto il Coconuts, poiché considerato luogo privilegiato per attività di spaccio. Fra gli indagati figurano i gestori Lucio Paesani e il fratello Fabio, che è già agli arresti domiciliari per agevolazione dell'uso di sostanze stupefacenti (Claudio, fratello maggiore di Lucio e Fabio, invece, è titolare del ristorante «Chi Burdlaz», indagato anche lui nel 2011 per aver favorito lo spaccio di droga nel suo ristorante. Nel 2014 è stato prosciolto);
   il locale Coconuts, dunque, a giugno 2015 era stato posto sotto sequestro con provvedimento emesso dal questore di Rimini Maurizio Improta per la durata di 1 mese e consequenzialmente era stata emessa ordinanza di chiusura. Le motivazioni dell'ordinanza del questore descrivevano il Coconuts, come risultava dalle informative della polizia di Stato, il luogo di ritrovo abituale di pregiudicati e persone dedite a traffici illeciti legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il tutto, come rilevato dal Gip, con la connivenza dei titolari, i quali tolleravano e favorivano la presenza di tali persone consapevoli che il locale veniva usato come un luogo sicuro per le transazioni e l'assunzione di stupefacenti. Il tribunale amministrativo regionale di Bologna, poi, ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati del Coconuts Paolo Righi e Franco Fiorenza, dichiarando illegittimo il decreto per la parte in cui diffidava la proprietà all'utilizzo del marchio Coconuts per altri eventi al di fuori del locale. Tale provvedimento ha suscitato diverso scalpore, poiché riformulava anche la durata della chiusura del locale in quindici giorni;
   tra i gestori del Coconuts e il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, c’è un rapporto amicale tale per cui fu Gnassi a scrivere la prefazione del libro pubblicato in occasione del quindicesimo compleanno della discoteca. Nonostante gli evidenti e continuativi problemi legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, è proprio il sindaco a promuovere ogni anno iniziative che coinvolgono direttamente i gestori del locale, come la Notte rosa e la Molo Street Parade –:
   quali iniziative intenda adottare per dirimere le questioni esposte in premessa, che appaiono tutte intrecciate fra di loro, al fine di offrire una sede per la questura di Rimini, affinché questa possa operare con efficacia ed efficienza e si possa porre fine al degrado e allo sperpero consumatosi in ordine alla struttura costruita e mai utilizzata e al fatto che alloggi e mense della polizia siano situati in un immobile, la caserma Mosca, di proprietà dei soggetti indicati in premessa, l'uno indagato, l'altro attualmente agli arresti domiciliari, ai quali la questura stessa paga un canone di locazione mensile. (5-09075)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 luglio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-09075
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

stupefacente

traffico di stupefacenti

sequestro di beni