ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09018

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 643 del 28/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: CAROCCI MARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 28/06/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BASSO LORENZO PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2016
TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2016
CASSANO FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2016
RIBAUDO FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2016
CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2016
ALBANELLA LUISELLA PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2016
VENTRICELLI LILIANA PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2016
GRASSI GERO PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2016
BORDO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 28/06/2016
Stato iter:
15/09/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/09/2016
Resoconto TOCCAFONDI GABRIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 15/09/2016
Resoconto CAROCCI MARA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 28/06/2016

DISCUSSIONE IL 15/09/2016

SVOLTO IL 15/09/2016

CONCLUSO IL 15/09/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09018
presentato da
CAROCCI Mara
testo di
Martedì 28 giugno 2016, seduta n. 643

   CAROCCI, BASSO, TULLO, CASSANO, RIBAUDO, CAUSI, ALBANELLA, VENTRICELLI, GRASSI e MICHELE BORDO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   per risanare le fondazioni lirico-sinfoniche in gravi difficoltà economiche e per rilanciare l'attività di tali fondazioni, è stato approvato il decreto «valore cultura» o «legge Bray» (legge n. 91, Gazzetta Ufficiale 8 ottobre 2013);
   per le fondazioni in crisi economica che non possono far fronte ai debiti certi ed esigibili da parte dei terzi, o quelle commissariate da almeno due anni, tale, legge ha previsto un iter speciale: le fondazioni dovrebbero accedere a un fondo di rotazione di 75 milioni di euro per il 2014 per la concessione di finanziamenti di durata fino a un massimo di 30 anni;
   per accedere a questo fondo gli ex enti lirici in crisi hanno dovuto presentare entro il 9 gennaio 2014 un piano di risanamento che interviene su tutte le voci di bilancio e in grado di riportare in tre anni la fondazione in condizioni di attivo patrimoniale e di equilibrio del conto economico;
   inoltre, la legge n. 83 del 2014 ha aggiunto a questo fondo di rotazione altri 50 milioni di euro;
   ai cinque teatri – Napoli, Bari, Palermo, Trieste e Firenze – che, in quanto commissariati, dovevano sottostare ai vincoli imposti dalla legge n. 122 del 2013, se ne sono aggiunti altri tre (Genova, Roma e Bologna), indotti dai bilanci dissestati a servirsi dei contributi statali;
   per tutti il presupposto per accedere al fondo di rotazione era la presentazione di un piano di risanamento;

   i tempi per l'intera operazione si sono notevolmente dilatati rispetto a quelli imposti dalla «legge Bray», che chiedeva di mettere sotto osservazione le fondazioni più indebitate già entro febbraio 2015;
   nonostante i ritardi di cui sopra, cinque fondazioni hanno ricevuto il via libera ai loro piani, mentre per altri tre enti, Genova, Bari e Palermo, sebbene essi abbiano adempiuto a tutti gli obblighi imposti dalla legge presentando il piano e rispondendo ad ogni ulteriore richiesta di documentazione e integrazione, lo stanziamento previsto non è stato ancora erogato;
   in particolare, si sono forniti tutti i dati e gli aggiornamenti richiesti dopo l'approvazione della legge di stabilità che posticipa al 2018 il ripianamento;
   le fondazioni di cui sopra, dunque, non possono utilizzare i fondi assegnati con il rischio concreto che la loro attività collassi con tutte le drammatiche conseguenze che ne conseguono –:
   quali siano le ragioni per cui, nonostante le fondazioni di Genova, Palermo e Bari, abbiano adempiuto a tutti gli obblighi richiesti non siano stati erogati i fondi;
   quali siano tempi previsti per lo stanziamento delle risorse necessarie alla sopravvivenza di tali enti. (5-09018)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 15 settembre 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-09018

  L'On.le Carocci chiede al Ministero dei beni culturali, unitamente ad altri onorevoli colleghi, utili notizie in merito al percorso di risanamento delle fondazioni lirico-sinfoniche di Genova, Palermo e Bari in applicazione del decreto-legge «valore cultura» (n. 91 del 2013).
  A tale proposito vorrei far presente che l’iter dell'istruttoria e l'invio della proposta motivata del Commissario del Governo ai Ministri competenti è stato completato tra il 12 ed il 21 novembre 2014, al termine di un'istruttoria più lunga rispetto a quella relativa agli altri cinque teatri lirici aderenti alla cosiddetta Legge Bray, anche a causa dei rinnovi dei vertici di ognuna di queste fondazioni avvenuto nel periodo di istruttoria dei relativi iter approvativi dei piani.
  Al riguardo ritengo utile procedere ad una narrazione dettagliata. Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo ha inviato al Ministro dell'economia e delle finanze gli schemi di decreti di approvazione dei piani di risanamento delle tre fondazioni in questione il 17 e il 19 dicembre 2014.
  In data 14 maggio 2015, il Ministero dell'economia e finanze ha formulato osservazioni al testo dei decreti interministeriali trasmessi dal Ministro dei beni culturali.
  Pertanto, recepite le suddette osservazioni, con decreto interministeriale rispettivamente in data 24 luglio 2015 e in data 27 luglio 2015, sono stati definitivamente approvati i piani di risanamento della Fondazione Teatro Massimo di Palermo e della Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari. Entrambi i predetti decreti interministeriali sono stati registrati dalla Corte dei conti in data 14 settembre 2015.
  Per quanto riguarda invece la posizione della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova, a seguito di una complessa e laboriosa interazione tra gli uffici preposti del Ministero dei beni culturali e del Ministero delle finanze, sono state concordate le modifiche da apportarsi al Decreto Interministeriale relativo al piano di risanamento della Fondazione, che è stato quindi definitivamente approvato dai Ministri in data 17 settembre 2015, mentre la verifica e registrazione da parte della Corte dei conti è giunta solo il successivo 24 novembre 2015.
  Il Teatro Massimo di Palermo ha sottoscritto il contratto di finanziamento con il Ministero delle finanze in data 21 dicembre 2015. Mentre le altre due Fondazioni di Bari e Genova, ad oggi, non hanno ancora sottoscritto i relativi contratti.
  Più in generale, ai sensi del decreto-legge «valore cultura» al fine dell'erogazione delle risorse, il contratto tipo di finanziamento deve essere approvato dal Ministero dell'economia e delle finanze.
  Nel contempo, si evidenzia che la legge di stabilità 2016 al comma 355 dell'articolo 1 prevede che «Le Fondazioni lirico-sinfoniche che, alla data di entrata in vigore della norma, hanno presentato il piano di risanamento ai sensi dell'articolo 11 del decreto-legge n. 91 del 2013, sono tenute al raggiungimento dell'equilibrio strutturale di bilancio, sotto il profilo sia patrimoniale sia economico-finanziario, entro l'esercizio finanziario 2018, previa integrazione, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, del piano di risanamento per il triennio 2016/2018. Il predetto piano di risanamento è approvato con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. La mancata presentazione dell'integrazione del piano nel termine di cui al primo periodo del presente comma determina la sospensione dell'erogazione alle fondazioni lirico-sinfoniche inadempienti dei contributi a valere sul Fondo unico per lo spettacolo di cui alla legge 30 aprile 1985, n. 163».
  Alla luce della predetta novella legislativa il MEF – sentito per le vie brevi – ritiene che le Fondazioni che alla data dell'entrata in vigore della stessa non abbiano sottoscritto ancora il contratto di finanziamento (quindi Genova e Bari) – benché sia stato precedentemente approvato con decreto il loro Piano di Risanamento ed il relativo finanziamento – debbano ripercorrere di nuovo e per intero la procedura di completa approvazione anche delle Integrazioni di Piano relative al periodo 2016/2018, sino alla registrazione dei relativi decreti interministeriali da parte della Corte dei conti.
  Il rinnovo della predetta istruttoria è stato richiesto anche per quelle Fondazioni che, benché abbiano già sottoscritto il contratto di finanziamento con il MEF, non abbiano ancora ricevuto, in tutto o in parte, l'erogazione dei fondi accordati (è il caso della Fondazione Teatro Massimo di Palermo e della Fondazione Teatro Maggio Musicale Fiorentino).
  Ciò detto, passando ora allo stato delle valutazioni delle Integrazioni di Piano per il triennio 2016-2018, previste appunto dalla legge di Stabilità 2016, relativamente alle tre fondazioni citate nell'interrogazione, si precisa che per la Fondazione Teatro Massimo di Palermo è stata completata l'istruttoria da parte del Commissario di Governo, il quale ha reso il proprio parere motivato in data 30 giugno 2016, e il relativo Decreto interministeriale di approvazione, già sottoscritto dai due Ministri competenti, è attualmente sottoposto alla registrazione della Corte dei conti.
  Per quanto riguarda invece le Fondazioni liriche di Genova e di Bari, è stata ormai completata l'istruttoria ed il processo valutativo delle rispettive Integrazioni di Piano (2016-2018) a seguito della ricezione dei documenti richiesti, gli ultimi dei quali sono pervenuti l'8 settembre 2016, dalla Fondazione di Genova, e il 25 agosto 2016 dalla Fondazione di Bari. A giorni il Commissario di Governo provvederà ad emettere i propri pareri motivati di merito.
  Con riferimento alla valutazione delle cosiddette «Integrazioni di Piano», giova chiarire che la stessa si è rivelata particolarmente complessa e delicata, essendosi resa necessaria – alla luce anche dei dati a consuntivo pervenuti in relazione all'esercizio 2015, in molti casi di segno assolutamente negativo rispetto alle previsioni – una vera e propria reimpostazione in termini di effettiva sostenibilità degli originari Piani. A tal proposito, si evidenzia che il Teatro Carlo Felice di Genova, per esempio, aveva previsto di chiudere l'esercizio 2015 con un utile di euro 1,8 milioni circa, mentre il bilancio consuntivo 2015, recentemente approvato ed inviato al Ministero vigilante, attesta una perdita di circa 7 milioni di euro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

utilizzazione degli aiuti

fondazione

debito