ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09009

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 642 del 27/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: FERRARESI VITTORIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/06/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 27/06/2016
DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 27/06/2016
NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 27/06/2016


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 27/06/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 27/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09009
presentato da
FERRARESI Vittorio
testo di
Lunedì 27 giugno 2016, seduta n. 642

   FERRARESI, SARTI, DELL'ORCO e NUTI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   la legge 6 novembre 2012, n. 190 (articolo 1, commi dal 52 al 57) ha previsto l'istituzione presso ogni prefettura dell'elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa (cosiddette white list – W.L.); tale elenco ha lo scopo di rendere più efficaci i controlli antimafia nei confronti di operatori economici operanti in settori maggiormente esposti a rischi di infiltrazione mafiosa;
   presso la prefettura di Modena, con apposito decreto del prefetto, è stata istituita la cosiddetta White List prevista dall'articolo 5-bis del decreto-legge 6 giugno 2012 n. 74, convertito dalla legge di conversione 1o agosto 2012 n. 122, come modificato dall'articolo 11 del decreto-legge n. 174 del 2012;
   l'operazione denominata «Aemilia» della procura distrettuale antimafia di Bologna, del gennaio 2015, viene considerata la seconda più imponente azione investigativa organizzata in Italia contro la ’Ndrangheta; l'operazione si è concentrata soprattutto nelle province di Modena e Reggio Emilia; sotto inchiesta, tra l'altro, anche gli interessi di un sodalizio mafioso nei lavori di ricostruzione del dopo terremoto che ha interessato l'Emilia Romagna nel maggio del 2012;
   il procuratore capo di Bologna, Roberto Alfonso, i due pubblici ministeri della direzione distrettuale antimafia che hanno condotto l'inchiesta «Aemilia» e i vertici dei carabinieri provinciali hanno svolto, tra dicembre e gennaio 2014, indagini anche sull'operato della prefettura di Modena; venne ascoltato come persona informata sui fatti l'ex viceprefetto Mario Ventura; risulta inoltre che la direzione distrettuale antimafia di Bologna, attraverso i pubblici ministeri Marco Mescolini, Enrico Cieri e Beatrice Ronchi, abbia iscritto nel registro degli indagati alcuni funzionari della prefettura di Modena;
   Ventura si è occupato a lungo delle iscrizioni alla white list, facendo da ponte nell'avvicendamento tra l'ex prefetto Benedetto Basile e l'attuale prefetto, Michele Di Bari; a Ventura risulta che gli inquirenti abbiano chiesto delucidazioni soprattutto sui consigli che alcuni dirigenti avrebbero offerto alle imprese escluse dalla white list per poter essere riammesse; emblematici sono i casi di tre grosse aziende della provincia di Modena che hanno creato forte sconcerto e preoccupato allarme nella cittadinanza sui rischi di infiltrazione mafiosa nelle attività economiche locali e non solo: la F.lli Baraldi s.p.a., la Bianchini Costruzioni s.r.l. e la cooperativa CPL Concordia;
   la ditta di costruzioni F.lli Baraldi di San Prospero nel modenese ricevette già nel 2009, a seguito di una indagine su di un cartello di imprese che condizionava gli appalti in Liguria, una informativa «atipica» antimafia; viene esclusa dalla white list a gennaio 2013; il prefetto vicario di Modena, Mario Ventura, a luglio 2013, riammette la F.lli Baraldi alla W.L.;
   a giugno 2013 viene esclusa dalla white list la ditta Bianchini costruzioni di S. Felice (Mo); risulta dalle carte dell'inchiesta «Aemilia» che il Bianchini Augusto acquisiva lavori della ricostruzione nel post terremoto facendoli poi gestire di fatto alle imprese ed al personale di ditte riconducibili al referente emiliano della ‘ndrina di Cutro, Grande Aracri Nicolino; l'imprenditore è finito in carcere per concorso esterno (articoli 110, 416-bis codice penale) in associazione mafiosa, per false fatturazioni, estorsione e reati ambientali con l'aggravante del metodo mafioso;
   la procura della Repubblica di Napoli, nell'ambito di un'inchiesta sulle opere di metanizzazione che hanno interessato i comuni dell'isola di Ischia, nel marzo del 2015, fa arrestare diversi dirigenti della cooperativa CPL Concordia di Modena, tra cui l'ex presidente Roberto Casari;
   ad aprile 2015 la cooperativa CPL viene esclusa dalla white list con provvedimento firmato dal prefetto di Modena, Michele di Bari; a ottobre 2015, dopo un complesso iter, viene riammessa;
   precedentemente, per ottenere la certificazione antimafia la CPL pare avesse una corsia preferenziale; i carabinieri lo scoprono nel marzo del 2014 quando un faccendiere della CPL, scrivono nelle carte dell'indagine, si rivolge a Daniele Lambertucci, stretto collaboratore del prefetto di Modena, perché deve firmare un contratto importante per la rete gas in Sicilia, il Lambertucci si comporterebbe da «spicciafaccende»: fa annullare le multe prese dal presidente Casari, si occupa della nomina dello stesso Casari a «cavaliere» e poi lo rassicura che ha già inserito la Cpl nella white list e in settimana la procedura sarà definita; «Manco a farlo apposta sono io il responsabile delle iscrizioni... insieme al capo di gabinetto... (direbbe il Lambertucci) ... in passato l'iscrizione era stata un po’ rallentata viste alcune vicissitudini ...», dopo qualche giorno comunica in anticipo: «L'iscrizione avviene tra dieci minuti !»;
   risulta inoltre che la società di investigazioni Safi, con sede a Melegnano ed una sede operativa a Modena in via Canaletto, a cui sia la F.lli Baraldi prima e la Bianchini Costruzioni poi si rivolsero per tornare in white list, avesse un particolare libero accesso agli uffici della prefettura di Modena;
   si apprende da un articolo del quotidiano Gazzetta di Modena del 5 maggio 2016, dal titolo: «Bianchini avvisato a tempo di record sulle istanze rigettate e gli “investigatori” della Safi aggiornati sui movimenti interni – White list, c’è una talpa in Prefettura ?» che i magistrati della direzione distrettuale antimafia, che conducono l'inchiesta «Aemilia», confermano come sia la Safi a tenere le fila nei rapporti tra imprese interdette e prefettura, in via esclusiva, arrivando a diffidare i propri clienti dall'avere rapporti diretti, informata dall'interno quando ciò sta per avvenire –:
   se il Ministro dell'interno, in attesa degli sviluppi delle indagini e dei provvedimenti dell'autorità giudiziaria, non intenda avviare un'ispezione interna alla prefettura di Modena per accertare, per quanto di competenza, eventuali responsabilità sul piano amministrativo e disciplinare e l'adeguatezza delle procedure e delle figure preposte all'iscrizione delle imprese nella white list;
   se e quali provvedimenti eventualmente siano stati presi o si intendano prendere nei confronti dei funzionari e dirigenti della prefettura di Modena coinvolti nella vicenda di cui in premessa;
   quali iniziative, anche di tipo organizzativo, si ritengano eventualmente di adottare per rendere le iscrizioni alla white list scevre da possibili influenze individuali di personale incaricato in collaborazione a tal fine anche con la Direzione nazionale antimafia e le Direzioni distrettuali antimafia;
   di quali elementi disponga il Ministro dell'interno, per quanto di competenza, circa la società di investigazione Safi e del suo ruolo nei casi esposti in premessa e circa i rapporti intercorsi tra questa e il personale della prefettura di Modena.
(5-09009)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

mafia

amministrazione locale

societa' di servizi