ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09001

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 642 del 27/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: GIORDANO SILVIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/06/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 27/06/2016
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 27/06/2016
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 27/06/2016
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 27/06/2016
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 27/06/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 27/06/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 27/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09001
presentato da
GIORDANO Silvia
testo di
Lunedì 27 giugno 2016, seduta n. 642

   SILVIA GIORDANO, LOREFICE, COLONNESE, MANTERO, GRILLO e DI VITA. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   da uno studio pubblicato su Journal of the American College of Cardiology (JACC) risulta che ad almeno un paziente su tre di quelli con fibrillazione atriale, a rischio medio-elevato di ictus, viene ancora prescritta l'aspirina al posto dell'anticoagulante orale;
   il primo autore dello studio Jonathan C. Hsu, professore di medicina, cardiologia ed elettrofisiologia presso la University of California, sostiene che «I cardiologi forse prescrivono aspirina al posto degli anticoagulanti perché hanno l'errata percezione che l'aspirina abbia la stessa efficacia degli anticoagulanti. Peraltro, agli uomini vengono prescritti anticoagulanti il 6 per cento delle volte più spesso che alle donne, nonostante siano queste ultime a maggior rischio di stroke. La prevenzione dell’ictus è una questione chiave nel trattamento dei pazienti con fibrillazione atriale e l'aspirina in questi pazienti ha un effetto protettivo minimo o del tutto assente, a fronte di rischi importanti come un'emorragia intracranica. Questa ricerca evidenzia dunque un importante gap tra il trattamento ideale per la prevenzione dell’ictus tromboembolico e la realtà clinica»;
   in molte professioni, ma soprattutto nelle professioni sanitarie, la formazione continua è un elemento molto importate, in Italia questo anno si esaurisce l'ultimo, in ordine di tempo, Piano sanitario nazionale per la formazione continua in Medicina (2014-2016), che prevede nel triennio un obbligo formativo pari a 150 crediti, per ciascun operatore sanitario, sia libero professionista che dipendente (o parasubordinato). Al riguardo, per incentivare la formazione continua, l'articolo 16-quater del decreto legislativo n. 229 del 1999 prevedeva che «la partecipazione alle attività di formazione continua costituisce un requisito "indispensabile" per svolgere l'attività professionale in qualità di dipendente o di libero professionista, per conto delle aziende ospedaliere, delle università, delle unità sanitarie locali e delle strutture sanitarie private»;
   secondo il presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani «la principale criticità emersa è che, a pochi mesi dalla scadenza del triennio formativo, sono ancora tanti i medici che non hanno completato il percorso Ecrn, sembrerebbe almeno il 50 per cento». Dato di calo confermato da Luigi Conte, segretario della Federazione, secondo cui nel 2015 è diminuito il numero di frequenze nei corsi;
   la proposta che emerge dalla tavola rotonda al Ministero della salute tra le associazioni dei pazienti, le istituzioni mediche, le personalità scientifiche e gli stakeholder del settore è quella di dare la possibilità ai pazienti di accedere ai risultati conseguiti nel triennio formativo dal proprio medico, consultandoli direttamente negli studi e negli ambulatori, o migliorando l'accessibilità della formazione attraverso strumenti di formazione multimediale e interattiva –:
   se la prescrizione di farmaci non efficaci per la fibrillazione atriale possa costituire un fenomeno diffuso anche in Italia;
   quali iniziative di competenza intenda intraprendere al fine di favorire l'educazione continua in medicina da parte degli operatori sanitari;
   se intenda assumere iniziative volte a realizzare le proposte emerse dalla tavola rotonda descritte in premessa. (5-09001)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

importazione comunitaria

prodotto farmaceutico