ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08988

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 641 del 24/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 24/06/2016


Commissione assegnataria
Commissione: V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 24/06/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08988
presentato da
PILI Mauro
testo di
Venerdì 24 giugno 2016, seduta n. 641

   PILI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   con la sentenza n. 129 del 6 giugno 2016 la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima una parte del decreto-legge n. 95 del 6 luglio 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 7 agosto 2012;
   la Corte ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 16, comma 6, del suddetto decreto-legge, nella parte in cui non prevede, nel procedimento di determinazione delle riduzioni del fondo sperimentale di riequilibrio da applicare a ciascun comune nell'anno 2013, alcuna forma di coinvolgimento degli enti interessati, né l'indicazione di un termine per l'adozione del decreto di natura non regolamentare del Ministero dell'interno;
   con il decreto del Ministero dell'interno del 24 settembre 2013 (pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 268 del 15 novembre 2013) si provvede alla riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio – determinato ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 – e dei trasferimenti erariali, per un importo complessivo pari a 2.250 milioni di euro, per l'anno 2013;
   per l'anno 2013 il taglio complessivo patito dai comuni sardi ammonta a euro 83.670.906,51;
   la volontà espressa a suo tempo dal Governo pro tempore ha costituito, secondo l'interrogante, un vergognoso e arrogante atto in totale dispregio della Carta Costituzionale e in contraddizione con la stessa;
   il taglio delle risorse ha comportato per gli enti una riduzione dei servizi erogati ai cittadini;
   per i comuni si traduce in paralisi dell'attività amministrativa e penalizzazioni alla cittadinanza intera, in particolare i cittadini più deboli e vulnerabili;
   occorre porre in essere tutte le iniziative utili al recupero delle somme trattenute per l'anno 2013;
   la dinamica del contesto legislativo rivela, dunque, secondo la Corte, come la disposizione censurata operi quale deroga all'ordinario procedimento di riparto dei fondi erariali: una deroga circoscritta al solo anno 2013 per il sopprimendo fondo sperimentale di riequilibrio e funzionale all'avvio del nuovo regime basato sul fondo di solidarietà comunale, già contestualmente istituito con la medesima legge di stabilità per il 2013 abrogativa del primo;
   neppure tali caratteristiche – che inducono a qualificare la deroga disposta dalla norma impugnata come transitoria ed eccezionale – consentono di superare le censure di illegittimità costituzionale sollevate dal giudice rimettente;
   il mancato coinvolgimento della Conferenza Stato-città e autonomie locali nella fase di determinazione delle riduzioni addossate a ciascun Comune, seppur limitatamente all'anno 2013, unitamente alla mancanza di un termine per l'adozione del decreto ministeriale e alla individuazione dei costi intermedi come criterio base per la quantificazione dei tagli finanziari, comporta, infatti, la violazione degli articoli 3, 97 e 119 della Costituzione;
   secondo la Corte Costituzionale niente può giustificare l'esclusione sin dall'inizio di ogni forma di coinvolgimento degli enti interessati, tanto più se il criterio posto alla base del riparto dei sacrifici non è esente da elementi di dubbia razionalità, come è quello delle spese sostenute per i consumi intermedi;
   secondo i giudici dell'Alta Corte non appare destituita di fondamento la considerazione, sviluppata dal giudice rimettente, che nella nozione di «consumi intermedi» possono rientrare non solo le spese di funzionamento dell'apparato amministrativo – ciò che permetterebbe al criterio utilizzato di colpire le inefficienze dell'amministrazione e di innescare virtuosi comportamenti di risparmio –, ma, altresì, le spese sostenute per l'erogazione di servizi ai cittadini. Si tratta, dunque, di un criterio che si presta a far gravare i sacrifici economici in misura maggiore sulle amministrazioni che erogano più servizi, a prescindere dalla loro virtuosità nell'impiego delle risorse finanziarie;
   dati questi elementi di ambiguità – è scritto nella decisione della Corte – si deve ritenere che il ricorso al criterio delle spese sostenute per i consumi intermedi come parametro per la quantificazione delle riduzioni delle risorse da imputare a ciascun comune possa trovare giustificazione solo se affiancato a procedure idonee a favorire la collaborazione con gli enti coinvolti e a correggerne eventuali effetti irragionevoli. Il criterio delle spese sostenute per i consumi intermedi non è dunque illegittimo in sé e per sé; la sua illegittimità deriva dall'essere parametro utilizzato in via principale anziché in via sussidiaria, vale a dire solo dopo infruttuosi tentativi di coinvolgimento degli enti interessati attraverso procedure concertate o in ambiti che consentano la realizzazione di altre forme di cooperazione;
   né si deve sottovalutare il fatto che la disposizione impugnata non stabilisce alcun termine per l'adozione del decreto ministeriale che determina il riparto delle risorse e le relative decurtazioni. Un intervento di riduzione dei trasferimenti che avvenisse a uno stadio avanzato dell'esercizio finanziario comprometterebbe un aspetto essenziale dell'autonomia finanziaria degli enti locali, vale a dire la possibilità di elaborare correttamente il bilancio di previsione, attività che richiede la previa e tempestiva conoscenza delle entrate effettivamente a disposizione;
   per tutte queste ragioni, complessivamente considerate, secondo la Corte Costituzionale, deve essere dichiarata l'illegittimità costituzionale dell'articolo 16, comma 6, del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012;
   è, dunque, dichiarata l'illegittimità costituzionale dell'articolo 16, comma 6, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 (Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario), convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, nella parte in cui non prevede, nel procedimento di determinazione delle riduzioni del fondo sperimentale di riequilibrio da applicare a ciascun comune nell'anno 2013, alcuna forma di coinvolgimento degli enti interessati, né l'indicazione di un termine per l'adozione del decreto di natura non regolamentare del Ministero dell'interno;
   i tagli richiamati nell'articolo 16, comma 6, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 sono, dunque, da ritenersi illegittimi e quindi devono essere ripristinati i precedenti trasferimenti con la riassegnazione dei fondi stessi agli enti locali;
   il decreto del Ministero dell'interno, in applicazione dell'articolo 16, comma 6, del decreto-legge n. 95 del 2012, ha disposto i seguenti importi in riduzione:
    Armungia 49.180,67; Assemini 976.294,83; Ballao 63.555,97; Barrali 31.355,82; Burcei 107.939,24; Cagliari 9.885.426,08; Capoterra 881.332,59; Castiadas 134.407,82; Decimomannu 276.384,72; Decimoputzu 124.288,16; Dolianova 281.243,33; Domus De Maria 152.390,15; Donorì 54.603,44; Elmas 489.561,91; Escalaplano 74.514,25; Escolca 52.751,69; Esterzili 22.952,09; Gergei 58.753,63; Gesico 30.495,39; Goni 22.785,60; Guamaggiore 41.335,71; Guasila 66.155,47; Isili 112.855,84; Mandas 84.745,78; Maracalagonis 268.518,79; Monastir 237.791,49; Monserrato 724.690,14; Muravera 337.534,46; Nuragus 32.098,54; Nurallao 42.289,57; Nuraminis 92.783,06; Nurri 85.439,13; Orroli 151.592,40; Ortacesus 64.941,93; Pimentel 49.129,57; Pula 528.326,20; Quartucciu 401.482,40; Quartu Sant'Elena 3.026.651,34; Sadali 49.093,02; Samatzai 57.177,61; San Basilio 42.019,54; San Nicolò Gerrei 45.182,22; San Sperate 223.609,49; Sant'Andrea Frius 65.497,73; San Vito 143.238,77; Sarroch 384.929,72; Selargius 876.192,65; Selegas 73.093,83; Senorbì 206.808,47; Serdiana 63.581,18; Serri 36.993,95; Sestu 653.321,63; Settimo San Pietro 326.597,45; Seulo 36.362,80; Siliqua 137.042,18; Silius 38.419,47; Sinnai 519.367,94; Siurgus Donigala 95.419,40; Soleminis 31.545,27; Suelli 85.013,00; Teulada 255.918,08; Ussana 167.051,22; Uta 343.592,14; Vallermosa 84.768,26; Villanova Tulo 64.322,41; Villaputzu 210.592,61; Villasalto 102.444,09; Villa San Pietro 169.676,09; Villasimius 284.455,05; Villasor 313.571,40; Villaspeciosa 99.269,42;
    Aritzo 95.241,92; Atzara 84.748,66; Austis 37.691,92; Belvi 47.056,01; Birori 36.214,37; Bitti 170.331,17; Bolotana 115.474,22; Borore 81.962,41; Bortigali 40.629,46; Desulo 77.636,19; Dorgali 596.689,20; Dualchi 26.599,50; Fonni 193.711,20; Gadoni 37.414,36; Galtelli 98.848,75; Gavoi 127.472,50; Irgoli 136.297,01; Lei 30.116,37; Loculi 55.052,31; Lodè 82.521,41; Lodine 23.978,10; Lula 56.565,04; Macomer 679.943,24; Mamoiada 94.770,98; Meana Sardo 75.828,64; Noragugume 25.162,71; Nuoro 1.724.786,03; Oliena 220.117,19; Ollolai 50.731,05; Olzai 47.158,34; Onani 34.193,87; Onifai 46.417,13; Oniferi 48.365,51; Orani 112.560,96; Orgosolo 178.710,31; Orosei 399.744,38; Orotelli 65.736,36; Ortueri 48.963,01; Orune 164.699,82; Osidda 32.986,37; Ottana 186.359,86; Ovodda 147.924,17; Posada 164.198,25; Sarule 72.096,86; Silanus 94.044,03; Sindia 84.069,96; Siniscola 622.944,45; Sorgono 45.261,79; Teti 41.684,81; Tiana 56.283,02; Tonara 78.738,72; Torpè 105.256,36;
    Alghero 2.371.500,97; Anela 48.959,57; Ardara 50.887,92; Banari 65.986,99; Benetutti 132.324,38; Bessude 23.338,74; Bonnanaro 57.841,43; Bono 91.306,30; Bonorva 281.781,78; Borutta 34.163,41; Bottidda 49.629,33; Bultei 47.702,64; Bulzi 37.830,73; Burgos 55.124,76; Cargeghe 43.644,10; Castelsardo 381.826,22; Cheremule 32.398,39; Chiaramonti 62.540,03; Codrongianos 65.736,26; Cossoine 49.106,45; Erula 31.372,39; Esporlatu 29.250,07; Florinas 59.002,00; Giave 53.269,87; Illorai 60.289,08; Ittireddu 44.607,58; Ittiri 263.987,59; Laerru 53.183,55; Mara 31.591,11; Martis 34.296,19; Monteleone Rocca Doria 16.564,58; Mores 82.110,99; Muros 45.440,53; Nughedu Di San Nicolò 50.006,14; Nule 57.634,32; Nulvi 87.765,39; Olmedo 179.554,21; Osilo 267.776,36; Ossi 198.166,35; Ozieri 512.297,11; Padria 54.191,91; Pattada 85.154,08; Perfugas 100.001,69; Ploaghe 159.640,65; Porto Torres 877.095,35; Pozzomaggiore 114.025,52; Putifigari 59.496,73; Romana 47.948,43; Santa Maria Coghinas 36.815,97; Sassari 7.189.784,48; Sedini 99.953,15; Semestene 19.654,39; Sennori 290.662,83; Siligo 69.314,42; Sorso 666.390,16; Stintino 136.531,36; Tergu 66.418,28; Thiesi 183.162,15; Tissi 116.673,77; Torralba 76.832,29; Tula 86.058,92; Uri 130.680,03; Usini 122.331,34; Valledoria 245.326,42; Viddalba 86.072,04; Villanova Monteleone 127.585,40;
    Abbasanta 113.653,05; Aidomaggiore 50.529,72; Albagiara 20.438,16; Ales 128.592,52; Allai 35.563,09; Arborea 241.334,70; Ardauli 49.292,56; Assolo 34.901,45; Asuni 13.777,51; Baradili 12.851,83; Baratili San Pietro 61.782,43; Baressa 58.646,28; Bauladu 30.290,14; Bidonì 18.953,23; Bonarcado 72.324,39; Boroneddu 22.990,50; Bosa 488.804,82; Busachi 80.886,11; Cabras 519.128,42; Cuglieri 116.726,33; Curcuris 21.968,98; Flussio 30.614,52; Fordongianus 65.923,29; Genoni 35.226,18; Ghilarza 231.979,55; Gonnoscodina 26.419,20; Gonnosnò 40.454,62; Gonnostramatza 56.542,15; Laconi 105.890,19; Magomadas 32.095,95; Marrubiu 129.159,17; Masullas 49.870,01; Milis 95.801,05; Modolo 23.418,89; Mogorella 25.481,09; Mogoro 165.494,79; Montresta 29.495,19; Morgongiori 72.436,29; Narbolia 101.366,09; Neoneli 37.191,38; Norbello 107.639,21; Nughedu Santa Vittoria 42.726,34; Nurachi 83.093,44; Nureci 29.346,46; Ollastra 66.225,10; Oristano 1.862.170,69; Palmas Arborea 70.759,06; Pau 40.245,88; Paulilatino 166.593,08; Pompu 15.586,18; Riola Sardo 135.633,18; Ruinas 30.312,45; Sagama 19.731,14; Samugheo 124.909,86; San Nicolò D'Arcidano 98.948,66; Santa Giusta 162.517,70; Santu Lussurgiu 146.473,76; San Vero Milis 174.041,77; Scano Di Montiferro 92.079,19; Sedilo 87.380,15; Seneghe 76.482,45; Senis 26.721,12; Sennariolo 21.090,75; Siamaggiore 42.325,97; Siamanna 36.012,74; Siapiccia 17.526,89; Simala 21.488,51; Simaxis 86.638,96; Sini 42.298,69; Siris 16.337,51; Soddi 16.564,58; Solarussa 80.433,37; Sorradile 48.358,84; Suni 73.433,59; Tadasuni 15.428,36; Terralba 374.682,70; Tinnura 27.787,44; Tramatza 56.418,77; Tresnuraghes 49.973,50; Ulà Tirso 31.231,41; Uras 75.409,76; Usellus 36.014,57; Villanova Truschedu 24.962,55; Villa Sant'Antonio 24.712,53; Villaurbana 53.895,89; Villa Verde 25.553,10; Zeddiani 78.381,08; Zerfaliu 49.519,24;
    Buggerru 78.131,73; Calasetta 169.768,14; Carbonia 1.737.768,88; Carloforte 385.206,45; Domusnovas 199.929,90; Fluminimaggiore 147.934,87; Giba 130.168,18; Gonnesa 222.747,45; Iglesias 1.383.833,04; Masainas 31.427,70; Musei 59.127,35; Narcao 187.155,05; Nuxis 70.986,64; Perdaxius 50.139,46; Piscinas 32.008,22; Portoscuso 307.396,86; San Giovanni Suergiu 186.946,44; Santadi 179.242,38; Sant'Anna Arresi 177.368,25; Sant'Antioco 548.995,65; Tratalias 82.821,31; Villamassargia 178.333,62; Villaperuccio 63.360,77;
    Arbus 322.403,15; Barumini 119.578,87; Collinas 46.616,70; Furtei 60.615,56; Genuri 13.052,10; Gesturi 53.883,28; Gonnosfanadiga 290.295,84; Guspini 591.182,58; Las Plassas 36.699,12; Lunamatrona 77.482,45; Pabillonis 103.423,65; Pauli Arbarei 35.557,89; Samassi 179.392,54; San Gavino Monreale 334.216,46; Sanluri 326.557,06; Sardara 136.135,28; Segariu 70.870,52; Serramanna 317.117,21; Serrenti 127.603,69; Setzu 15.252,99; Siddi 39.104,72; Tuili 48.270,44; Turri 24.681,54; Ussaramanna 29.201,24; Villacidro 524.051,81; Villamar 89.077,50; Villanovaforru 66.734,51; Villanovafranca 86.946,81;
    Arzana 109.669,29; Bari Sardo 205.567,28; Baunei 168.854,94; Cardedu 71.356,53; Elini 33.747,67; Gairo 66.442,75; Girasole 86.414,35; Ilbono 94.698,19; Jerzu 94.873,52; Lanusei 286.615,07; Loceri 91.276,38; Lotzorai 79.695,43; Osini 57.531,95; Perdasdefogu 91.026,49; Seui 121.345,45; Talana 70.412,15; Tertenia 156.676,28; Tortolì 672.109,80; Triei 57.875,03; Ulassai 80.631,20; Urzulei 61.958,55; Ussassai 26.201,83; Villagrande Strisaili 225.283,76;
    Aggius 115.717,60; Aglientu 106.272,08; Alà Dei Sardi 92.975,29; Arzachena 874.586,49; Badesi 168.328,14; Berchidda 175.198,30; Bortigiadas 68.687,39; Buddusò 196.481,40; Budoni 377.931,03; Calangianus 179.953,40; Golfo Aranci 192.439,57; La Maddalena 642.717,69; Loiri Porto San Paolo 244.360,08; Luogosanto 70.536,62; Luras 135.828,61; Monti 81.872,60; Olbia 3.277.716,31; Oschiri 252.983,53; Padru 112.275,74; Palau 313.059,00; San Teodoro 379.940,55; Santa Teresa Gallura 371.100,35; Sant'Antonio Di Gallura 73.226,20; Telti 94.320,08; Tempio Pausania 673.585,78; Trinitau D'Agultu e Vignola 181.015,83;
   tali importi in riduzione per complessivi 83.670.906 euro hanno provocato un aggravio rilevante e grave per tutti gli enti locali sardi già gravati da precedenti e rilevanti riduzioni dei trasferimenti mettendo a rischio anche i più elementari servizi pubblici;
   risulta evidente che alla luce della sentenza della Corte Costituzionale richiamata e in virtù dell'incostituzionalità dell'articolo 16 del provvedimento legislativo che ha generato i tagli si rende necessario e obbligatorio restituire le risorse sottratte agli enti locali senza attendere che gli stessi si rivolgano ad altri tribunali per sancire ciò che in maniera inequivocabile ha già sancito la Corte costituzionale –:
   se non si ritenga di dover revocare il decreto richiamato del ministero dell'interno al fine di ripristinare i trasferimenti agli enti locali sardi, anche alla luce delle superiori norme di salvaguardia per le regioni a statuto speciale;
   se non ritenga di dover con immediatezza consentire il riaccredito agli enti locali sardi delle risorse sottratte per effetto di un dispositivo legislativo dichiarato incostituzionale dalla Corte costituzionale;
   se non ritenga di assicurare, per ogni provvedimento di natura economica e finanziaria riguardante le regioni a statuto speciale e gli enti locali in esse ricadenti, una stringente applicazione del dettato costituzionale vigente e dello stesso statuto, così come indicato dalla Corte Costituzionale. (5-08988)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

spese di funzionamento

comune

attrezzatura sportiva