ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08964

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 640 del 22/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: VEZZALI MARIA VALENTINA
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 22/06/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MONCHIERO GIOVANNI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 22/06/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 22/06/2016
Stato iter:
23/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 23/06/2016
Resoconto MONCHIERO GIOVANNI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 23/06/2016
Resoconto CESARO ANTIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 23/06/2016
Resoconto MONCHIERO GIOVANNI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 23/06/2016

SVOLTO IL 23/06/2016

CONCLUSO IL 23/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-08964
presentato da
VEZZALI Maria Valentina
testo di
Mercoledì 22 giugno 2016, seduta n. 640

   VEZZALI e MONCHIERO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   la Costituzione italiana tra i principi fondamentali annovera la promozione della cultura, della tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico della nazione;
   una gran parte del patrimonio storico immobiliare del nostro Paese è di proprietà di privati; questo patrimonio è sottoposto al vincolo delle soprintendenze che hanno il compito di valutarne la loro tutela e conservazione e di richiederne interventi di manutenzione;
   «il codice dei beni culturali e del paesaggio» (decreto legislativo n. 42 del 2004) prevede all'articolo 31 che in caso di restauro o altri interventi conservativi autorizzati su beni culturali ad iniziativa del proprietario, possessore o detentore del bene, la soprintendenza possa pronunciarsi – a richiesta dell'interessato – sull'ammissibilità dell'intervento ai contributi statali previsti e ne certifichi il carattere di necessità;
   il lento e farraginoso meccanismo di erogazione di questi contributi che si aggiunge ai limiti della disponibilità che il Ministero alloca annualmente ha avuto come inevitabile conseguenza l'accumulo di debiti nei confronti dei privati, che si possono stimare in oltre 100 milioni di euro;
   il Governo, nell'assestamento di bilancio 2015 (capitolo 7441), ha previsto 10 milioni di euro da destinare all'estinzione dei debiti progressi nei confronti dei proprietari;
   l'esiguità dell'importo rispetto al volume dei crediti vantati dai privati fa presagire almeno 10 anni o più di attesa per i rimborsi delle somme già spese;
   questo tipo di patrimonio immobiliare ha comunque bisogno di interventi continui e questi ritardi nell'erogazione dei contributi statali rischiano di condizionare pesantemente le disponibilità finanziarie dei privati che, dopo tanti anni di attesa, hanno poche garanzie di recuperare le somme investite –:
   se non ritenga necessario assumere iniziative per aumentare le risorse destinate a questo tipo di interventi per recuperare una parte del debito pregresso predisporre con tempestività le erogazioni di acconti per coloro che finora non hanno ricevuto nulla e provvedere ai saldi per quei privati che hanno i crediti più datati. (5-08964)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 23 giugno 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-08964

  Il tema sollevato dall'Onorevole interrogante è cruciale poiché i contributi ai privati previsti dal Codice dei beni culturali sono una forma di riconoscimento materiale, da parte dello Stato, della funzione sociale svolta dai proprietari di beni culturali vincolati, che lo affiancano nell'attività di conservazione e quindi nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio culturale. È del resto noto che i beni culturali privati, per il restauro dei quali si riceve un contributo, devono essere aperti alla pubblica fruizione, sulla base di apposite convenzioni.
  E dichiaro subito che la situazione attuale, circa il rapporto fra fa pubblico e privato, con particolare riferimento a questo specifico ambito, non può essere considerata soddisfacente e del resto il grande tema del rapporto pubblico-privato nel campo dei beni culturali potrà richiedere nuove riflessioni e interventi, da collocare anche in una prospettiva più ampia.
  Ricordo che, per quanto riguarda l'erogazione dei contributi in conto capitale, questa avviene sulla scorta di una programmazione annuale, predisposta sulla base delle risorse disponibili, e secondo il criterio dell'ordine cronologico in ambito regionale, che costituisce rigoroso principio di riferimento.
  Nell'ambito di ciascuna regione, gli interventi sono inseriti nel programma, secondo gli elenchi inviati dai Segretariati regionali e secondo il parere delle commissioni regionali, nonché dei Direttori generali competenti per settore, in base all'ordine cronologico della data di collaudo dei lavori, fino ad esaurimento del budget regionale disponibile, calcolato percentualmente sulla base degli interventi richiesti su tutto il territorio nazionale.
  Un altro principio utilizzato nell'erogazione dei contributi tiene conto dell'entità degli stessi, rateizzandone il pagamento secondo il seguente schema:
   da 0 a euro 300.000,00 pagamento totale del contributo;
   da euro 300.001,00 a euro 500.000,00 acconto del 50 per cento del contributo con saldo nell'anno successivo;
   da euro 500.001,00 acconto di un terzo del contributo e saldo mediante due rate successive.

  E d'altra parte, come parimenti noto all'onorevole interrogante, l'articolo 1, comma 26-ter, del decreto-legge n. 95/2012, prevede che a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del suddetto decreto e fino al pagamento dei contributi già concessi alla medesima data e non ancora erogati ai beneficiari, sia sospesa la concessione dei contributi di cui agli articoli 35 e 37 del Codice dei beni culturali.
  Pertanto, a partire dal 15 agosto 2012, non è stato più possibile rilasciare le «dichiarazioni di ammissibilità» ai contributi di cui ai citati articoli 35 e 37, da parte degli Uffici competenti, neanche in relazione ad istanze pervenute al protocollo dei suddetti uffici in data antecedente al 15 agosto 2012.
  Viceversa tutti gli interventi per i quali sia stata rilasciata la dichiarazione di ammissibilità entro il 14 agosto 2012, saranno finanziati nei tempi consentiti dalle risorse disponibili.
  Al riguardo, ricordo che la legge di assestamento del bilancio per l'anno finanziario 2015 ha stanziato sul capitolo 7441/1 10 milioni di euro a decorrere dal 2015, per «l'estinzione dei debiti pregressi nei confronti dei proprietari, possessori o detentori di beni culturali ai sensi degli articoli 31, 35 e 36 del Codice beni culturali e del paesaggio, per i contributi concessi fino al 15 agosto 2012».
  Si è trattato di un primo passo nella direzione giusta, e tuttavia il Ministero è consapevole della esigenza di provvedere ulteriormente, confidando anche nel sostegno del Parlamento.
  Lascio a disposizione della Commissione uno schema con il trend delle risorse per i contributi in conto capitale dal 2009 ad oggi, con l'avvertenza che il 2016 è ancora in fase di programmazione.

* da programmare

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica creditizia

debito

bene culturale