ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08944

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 639 del 21/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: DURANTI DONATELLA
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 21/06/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PIRAS MICHELE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/06/2016
MARCON GIULIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/06/2016


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 21/06/2016
Stato iter:
22/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/06/2016
Resoconto DURANTI DONATELLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 22/06/2016
Resoconto ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 22/06/2016
Resoconto PIRAS MICHELE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/06/2016

SVOLTO IL 22/06/2016

CONCLUSO IL 22/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-08944
presentato da
DURANTI Donatella
testo di
Martedì 21 giugno 2016, seduta n. 639

   DURANTI, PIRAS e MARCON. — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
   il 20 dicembre 2014 il Ministro della difesa, Roberta Pinotti, e il Ministro della difesa della Repubblica Araba d'Egitto, generale Sedki Sobhi, hanno siglato una dichiarazione congiunta in materia di cooperazione tecnico-militare;
   tale dichiarazione che ha avviato concrete attività di cooperazione nel campo militare come l'addestramento delle forze militari egiziane e il rifornimento dei componenti dei sistemi d'arma non risulta ancora aver seguito la stipula del previsto accordo intergovernativo nel campo della difesa e dell’import-export dei sistemi d'arma;
   secondo la relazione annuale del Governo sull’export militare italiano da poco trasmessa al Parlamento nel 2015 risultano autorizzate vendite all'Egitto per più di 37 milioni di euro;
   tale cifra segna un incremento di 5 milioni di euro rispetto all'ammontare autorizzato per l'anno 2014 e per lo più si riferisce ad armi di piccolo calibro, armi e sistemi d'arma di grosso calibro, munizioni, bombe, siluri, razzi, missili, agenti tossici, chimici, biologici, gas lacrimogeni, materiali radioattivi e aeromobili;
   sono numerosi i rapporti delle organizzazioni internazionali come Amnesty International e Human Rights Watch che evidenziano la violazione sistematica dei diritti umani in Egitto così come è comprovata la partecipazione dell'Egitto all'operazione «tempesta decisiva» lanciata dall'Arabia Saudita nel marzo del 2015 per contrastare l'avanzata delle milizie del gruppo sciita Houti in Yemen;
   tale campagna ha provocato danni devastanti a 26 milioni di yemeniti, che faticano a sopravvivere in un Paese già di per sé povero, causando più di 6 mila morti. Secondo i dati dell'ONU 320 mila bambini di meno di cinque anni sono gravemente malnutriti e gli sfollati risultano essere oltre 2,4 milioni;
   le forze aeree egiziane sono intervenute a più riprese in Libia nel corso del 2014 e del 2015 per colpire le forze della fazione di Tripoli, schierandosi a supporto della fazione che faceva capo al Governo di Tobruk;
   nei primi due mesi del 2016 in Egitto sono stati accertati 88 casi di tortura; tra questi 8, tra cui il caso del connazionale Giulio Regeni, si sono conclusi con la morte della persona sottoposta a sevizie;
   tutti questi casi avvengono in conseguenza dell'applicazione della «legge anti proteste» entrata in vigore nel 2013 e che concede, di fatto, poteri illimitati alle forze di polizia e di sicurezza;
   complessivamente nel 2015 sono stati 464 i casi di sparizione e 1676 quelli di tortura accertati in Egitto;
   la legge n. 185 del 1990, recante «Nuove norme sul controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento», all'articolo 1, comma 1, sancisce che «L'esportazione, l'importazione ed il transito di materiale di armamento, nonché la cessione delle relative licenze di produzione devono essere conformi alla politica estera e di difesa dell'Italia»;
   in particolare, il comma 6, lettera a), della citata legge, vieta espressamente l'esportazione, il transito, il trasferimento intracomunitario e l'intermediazione di materiali di armamento in relazione a Paesi in stato di conflitto e i cui Governi siano responsabili di violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani;
   sostanzialmente, quindi, ad avviso dell'interrogante le autorizzazioni rilasciate per la vendita di materiale bellico all'Egitto si pongono in contrasto con la legge n. 185 del 1990 e avvengono per quello che agli interroganti appare un escamotage individuato nella dichiarazione congiunta del 2014, per cui addirittura, a differenza di quanto avvenuto con altri Paesi, non si è arrivati neppure ad un vero e proprio accordo nel campo della cooperazione militare;
   alla luce delle ripetute violazioni dei diritti umani da parte dell'Egitto e dell'assassinio di Giulio Regeni, secondo gli interroganti non ci può essere con il regime di Al Sisi alcuna cooperazione militare;
   non si può aiutare militarmente un regime che viola i diritti umani e che di fatto si oppone alla ricerca della verità sulla morte di Giulio Regeni. Ogni assistenza militare e qualsiasi fornitura di armi al regime egiziano deve essere sospesa immediatamente;
   un appello dal titolo «Verità per Giulio Regeni – Stop alla cooperazione militare dell'Italia con l'Egitto» è stato lanciato nei giorni scorsi, tra gli altri, dagli scrittori Stefano Benni e Roberto Saviano, dagli attori Valerio Mastrandrea e Alice Rohrwacher, dal regista Andrea Segre e dal sottoscrittore del presente atto, Giulio Marcon, ed ha ricevuto già migliaia di sottoscrizioni –:
   quali siano precisamente e in che cosa consistano le attività di cooperazione, l'addestramento delle forze armate egiziane e l'assistenza per i sistemi d'arma, previste dalla dichiarazione congiunta del 20 dicembre 2014 e, in particolare, se il Ministro interrogato, alla luce di quanto esposto in premessa, non intenda assumere iniziative per la revoca di tale dichiarazione congiunta e, quindi, per la sospensione immediata di ogni assistenza militare e di qualsiasi fornitura di armi all'Egitto. (5-08944)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 giugno 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-08944

  Per quanto concerne gli accordi di cooperazione nel settore della Difesa con la Repubblica araba d'Egitto, nel 2014 è stato sottoscritto il «Piano di Cooperazione militare (PdCM) per il 2015». Esso prevedeva una serie di attività di scambio di esperienze nei settori logistici, sviluppo della cooperazione nella sorveglianza marittima, scambi di visite a Centri, Comandi ed Istituti di formazione, partecipazione in qualità di osservatori ad eventi addestrativi.
  Nel 2015, è stato poi firmato il «Piano di Cooperazione 2016» che, oltre alle predette attività di scambio negli ambiti formativi, prevede attività di cooperazione nel settore sanitario, delle esperienze negli aviolanci e la partecipazione ad attività addestrative navali. Si precisa che, ad oggi, non è stata eseguita ancora alcuna attività ricompresa nel Piano 2016.
  Nell'ambito delle attività di assistenza per i sistemi d'arma discendenti dai citati accordi di cooperazione, sono, invece, previste la cessione a titolo gratuito di materiali fuori uso o fuori servizio delle F.A. e, in particolare, di 40 motovedette dell'Arma dei Carabinieri, comprensive di apparecchiature, documentazione tecnica nazionale e ricambistica e di materiali di ricambio per velivoli F16.
  In particolare, per quanto concerne questi ultimi, la prevista autorizzazione è stata inserita nell'ambito del provvedimento di proroga delle missioni per il trimestre ottobre-dicembre del 2015 (decreto-legge 30 ottobre 2015, n. 174).
  Questa decisione è stata presa in ragione dei pregressi buoni rapporti con l'Egitto e con particolare riguardo alla grande rilevanza strategica che, per diverse e concomitanti congiunture connesse con la crisi dell'area medio-orientale, quel Paese andava incrementando.
  Rispetto a tale scenario, a partire dai primi mesi del corrente anno, sono sopraggiunti fatti che tuttora inducono a prudenza verso un partner pur sempre importante, nel fermo auspicio che gli episodi in questione – per dolorosi che siano – finiscano con il pur sempre consolante approdo alla verità.
  In questa ottica, l'inserimento all'interno del decreto-legge 16 maggio 2016, n. 67, all'articolo 4, comma 6, del cennato materiale, rappresenta solo un adempimento ratione officii, adottato a seguito di quanto approvato nel merito dal Parlamento con la conversione del precedente, richiamato, decreto-legge. Infatti, come noto anche agli stessi interroganti, la prevista autorizzazione dimostra, da un lato, che il materiale concretamente non è stato ancora fornito e, dall'altro, che tale cessione può ora essere rivista alla luce delle ultime e più aggiornate acquisizioni informative.
  Parimenti, per quanto concerne la citata cessione di motovedette non ha ancora avuto corso.
  Meno congruente invece, sul solo piano delle relazioni bilaterali, potrebbe risultare l'annullamento totale delle attività addestrative previste, in sé neutre, e peraltro già rallentate anche se non sospese, in sintonia con la politica estera impostata dal nostro Paese verso l'Egitto, in attesa della indispensabile chiarificazione del quadro generale.
  In questo il Governo – che ha assunto posizioni chiare e ferme rispetto ai rapporti con l'Egitto – non ritiene di dover coltivare alcuna pregiudiziale rispetto alle eventuali, nuove valutazioni che il Parlamento vorrà compiere sullo specifico argomento alla luce di sopravvenute evenienze.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

cooperazione militare

commercio di armi