ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08941

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 639 del 21/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: FRACCARO RICCARDO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/06/2016


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 21/06/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08941
presentato da
FRACCARO Riccardo
testo di
Martedì 21 giugno 2016, seduta n. 639

   FRACCARO. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   come si apprende da notizie di stampa, in data 16 marzo 2016, il giudice ha ammesso la richiesta di Gerhard Brandstätter e Domenico Ajello, avvocati difensori dell'ex presidente della giunta provinciale di Bolzano Luis Durnwalder, accusato di peculato per l'uso dei fondo riservati, di ascoltare come testimone l'ex procuratore generale di Bolzano Cuno Tarfusser nell'ambito del processo penale sui cosiddetti «Sonderfonds» condotto dal procuratore generale in carica Guido Rispoli («Processo a Durnwalder. Tarfusser sarà testimone» di Mario Bertoldi – Alto Adige, 16 marzo 2016);
   in data 30 marzo 2016, l'ex procuratore Cuno Tarfusser, ha affermato di non aver aperto un'inchiesta sull'uso dei cosiddetti fondi riservati da parte dell'allora presidente della provincia di Bolzano Durnwalder, ma di aver indagato sull'utilizzo dei fondi a disposizione del gruppo consigliare dell'SVP. Tarfusser ha chiarito che, nel periodo in cui ricopriva il ruolo di procuratore generale della Repubblica, non vi fu mai un'inchiesta specifica sui fondi riservati in quanto nell'ambito del procedimento aperto non vi fu la percezione di una situazione di illiceità. A specifica domanda del dottor Rispoli, l'ex procuratore Tarfusser ha anche puntualizzato di non aver mai approfondito, sotto il profilo della legittimità giuridica, il tema dell'uso dei fondi riservati ma ha detto di condividere il pronunciamento della Corte di cassazione, la quale ha ribadito la necessità di rispetto delle norme generali sull'uso dei fondi pubblici, al di là di specifiche leggi di riferimento. L'ex procuratore Tarfusser ha infine puntualizzato di ritenere giuridicamente valide le autocertificazioni con cui Durnwalder attestò l'uso di alcuni fondi («Processo Durnwalder sui fondi riservati. La testimonianza di Tarfusser non incide» – Radio NBC, 30 marzo 2016);
   in data 13 maggio 2016, nell'ambito del processo contabile collegato al procedimento penale per l'utilizzo improprio dei fondi di rappresentanza provinciali, la Corte dei Conti di Bolzano ha condannato l'ex presidente della Provincia Luis Durnwalder a restituire 385.890,36 euro al bilancio pubblico per danno erariale. I giudici contabili hanno rilevato l'illegittima utilizzazione dei fondi riservati per attività non strettamente collegate ai compiti istituzionali dell'ex governatore ma senza riconoscere l'aggravante del dolo («Durnwalder condannato: dovrà restituire 385 mila euro» – Alto Adige, 13 maggio 2015);
   il 14 giugno 2016, pochi attimi dopo la lettura del dispositivo della sentenza e comunque prima della pubblicazione delle motivazioni da parte del giudice Busato nell'ambito del processo «Sonderfonds» nei confronti di Durnwalder, ha fatto scalpore la presenza dell'ex procuratore generale Cuno Tarfusser, presso il bar Alan di Bolzano, luogo in cui è stata celebrata, con l'apertura di una bottiglia di spumante, l'assoluzione dagli avvocati difensori Brandstätter e Aiello e dal medesimo imputato Durnwalder. Tale notizia ha avuto risonanza sui media nazionali («Bolzano, la foto delle polemiche: Durnwalder festeggia l'assoluzione con Tarfusser. Il magistrato: “Lì per caso”» di Giuseppe Pietrobelli – Il Fatto Quotidiano online, 14 giugno 2016);
   in data 15 giugno 2016 la presenza dell'ex procuratore Tarfusser presso il bar Alan è stata oggetto di cronaca sulla stampa locale. Da un lato sono state pubblicate le critiche espresse dall'ex procuratore Guido Rispoli (nel frattempo trasferito presso la procura del Molise), che ha evidenziato l'inopportunità della presenza di Tarfusser alle celebrazioni e ha richiamato all'attenzione gli illeciti disciplinari dei magistrati. In particolare, il procuratore generale Rispoli, protagonista delle principali inchieste mani pulite in Alto Adige insieme a Tarfusser, avrebbe dichiarato «A tutti ricordo l'esistenza di una norma, l'articolo 2 della legge 106 del 2009 che prevede come illecito disciplinare dei magistrati in servizio, fuori ruolo e in pensione esercitare interferenze sui magistrati che debbono prendere una decisione. Parimenti – ricorda ancora Rispoli – è un illecito disciplinare per i magistrati che subiscono queste interferenze non segnalarle al loro capo ufficio». Dall'altro, l'ex procuratore Tarfusser si è giustificato sostenendo di essersi trovato al bar Alan di Bolzano per caso, non essendo nemmeno informato della pronuncia della sentenza, e di aver consumato «un solo bicchiere di vino» («Processo Durnwalder i tre dubbi di Rispoli» di Mario Bertoldi – Alto Adige, 15 giugno 2016);
   si sottolinea come nel gennaio 2009 l'ex procuratore di Bolzano Cuno Tarfusser sia stato eletto giudice della Corte penale internazionale per un mandato di nove anni su proposta del Ministro della giustizia pro tempore Angelino Alfano e Ministro degli affari esteri pro tempore Franco Frattini in qualità di esperto nel diritto penale e nella procedura penale e che, nel 2012, sia stato eletto vice presidente della Corte stessa;
   in ogni caso, è opinione dell'interrogante che l'esercizio della funzione magistratuale debba essere connotato dal rispetto dei principi di imparzialità e correttezza per assicurare al meglio il perseguimento del rilevante interesse pubblico proprio della funzione giurisdizionale, fugando anche il minimo dubbio circa la sussistenza di ragioni di «inopportunità» anche solo eventuali nella condotta del magistrato;
   dalla lettura dell'articolo 14 del decreto legislativo n. 109 del 2006 si evince che l'azione disciplinare nei confronti dei magistrati è promossa dal Ministro della giustizia e dal procuratore generale presso la Corte di cassazione e che il Ministro della giustizia ha facoltà di promuovere l'azione disciplinare mediante richiesta di indagini al Procuratore generale presso la Corte di cassazione. Dell'iniziativa il Ministro dà comunicazione al Consiglio superiore della magistratura, con indicazione sommaria dei fatti per i quali si procede –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti illustrati in premessa e quali eventuali iniziative di competenza intenda assumere, in particolare valutando la sussistenza dei presupposti per promuovere iniziative ispettive anche ai fini di eventuali azioni disciplinari nei confronti del magistrato Cuno Tarfusser attualmente in carica presso la Corte Internazionale di giustizia. (5-08941)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

utilizzazione degli aiuti

magistrato

procedura disciplinare