ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08889

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 636 del 13/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: ALBERTI FERDINANDO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/06/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 13/06/2016
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 13/06/2016
RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE 13/06/2016
PISANO GIROLAMO MOVIMENTO 5 STELLE 13/06/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 13/06/2016
Stato iter:
15/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 15/06/2016
Resoconto VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 15/06/2016
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 15/06/2016
Resoconto VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 14/06/2016

DISCUSSIONE IL 15/06/2016

SVOLTO IL 15/06/2016

CONCLUSO IL 15/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-08889
presentato da
ALBERTI Ferdinando
testo di
Lunedì 13 giugno 2016, seduta n. 636

   ALBERTI, VILLAROSA, PESCO, RUOCCO e PISANO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   il Governo ha predisposto diverse misure volte a patrimonializzare le banche al fine di compensare l'aumento delle sofferenze e delle perdite patrimoniale;
   le misure predisposte dal Governo implicano un ingente ricorso, in modo diretto o indiretto, alle risorse erariali e per tal motivo sarebbe utile comprendere quale sia il volume complessivo delle perdite delle banche e delle società d'investimento derivanti da investimenti finanziari rispetto alle perdite derivanti da attività di credito a favore dell'economia reale in modo tale da comprendere se l'utilizzo di tali risorse sia più o meno opportuno –:
   quale sia, dai dati in possesso del Governo, il volume totale delle perdite delle banche e delle società d'investimento derivanti da investimenti finanziari ed il relativo dato disaggregato per singole banche e società d'investimento. (5-08889)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 15 giugno 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-08889

  Con l'interrogazione immediata in Commissione l'onorevole Alberti ed altri chiedono quale sia il volume totale delle perdite delle banche e delle società d'investimento derivanti da investimenti finanziari ed il relativo dato disaggregato per singole banche e società d'investimento.
  Con riferimento all'ammontare complessivo delle perdite su crediti del sistema bancario italiano, sulla base dei dati pubblicati da Banca d'Italia nel Rapporto di stabilità finanziaria n. 1 del 2016, risulta che, nei bilanci delle banche italiane, i crediti deteriorati lordi, al 31 dicembre 2015, ammontavano a 360 miliardi di euro, a fronte dei quali le banche hanno registrato rettifiche di valore, corrispondenti alle perdite su crediti iscritte nel conto economico, per 163,4 miliardi di euro.
  La componente delle sofferenze lorde, inclusa nei crediti deteriorati lordi e corrispondente ai crediti in situazione di sostanziale insolvenza, ammontava, al 31 dicembre 2015, a 210 miliardi di euro (58 per cento del totale crediti deteriorati), a fronte delle quali le banche hanno registrato rettifiche di valore, corrispondenti alle perdite su crediti iscritte nel conto economico per 123,3 miliardi di euro.
  Per quanto concerne le perdite derivanti da investimenti finanziari, si fa presente che, dalle segnalazioni statistiche pubblicate da Banca d'Italia, non risulta disponibile il valore cumulato di tali perdite che le banche italiane hanno iscritto nei bilanci al 31 dicembre 2015. Si evidenzia, tuttavia, che dall'esame dei bilanci delle maggiori banche italiane quotate emerge che le voci di conto economico nelle quali vengono iscritte le perdite su attività finanziarie (pari alla somma delle voci: 130.b) Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita; 130.c) Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza; 130.d) Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie) riportano un saldo netto e risultano di ammontare significativamente inferiore alle rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti (voce 130.a). Di conseguenza, può sostenersi che nei bilanci dell'esercizio 2015 le perdite su investimenti finanziari sono inferiori alle perdite rilevate sui crediti.
  Con particolare riferimento al «volume totale delle perdite delle banche derivanti da investimenti finanziari», si comunica che il risultato netto dell'attività di negoziazione in attività finanziarie, dato dalla differenza tra i ricavi e le perdite, tra il 2008 e il 2015 è stato complessivamente positivo ed ha generato utili per oltre 24 miliardi di euro (tavola 1).
  Per quanto riguarda invece le perdite riportate dalle «società di investimento», nel presupposto che l'interrogante intenda richiamare la nozione di «imprese di investimento» di cui al decreto legislativo n. 58 del 1998 (Testo unico della finanza, cosiddetto TUF), nella tavola 2, trasmessa dalla Banca d'Italia, risultano, in forma aggregata, i dati relativi al risultato netto degli investimenti in attività finanziarie riferito alle società di intermediazione mobiliare (SIM) iscritte all'apposito albo tenuto dalla Consob (tavola 2).
  Dal tenore dell'interrogazione si deduce che gli onorevoli interroganti abbiano richiesto i dati sopra illustrati nel presupposto che il Governo abbia adottato misure volte alla patrimonializzazione delle banche e di copertura di perdite a carico delle pubbliche finanze.
  Si rappresenta in proposito che questo Governo non ha realizzato alcun intervento pubblico a sostegno del capitale di alcuna banca. In ogni caso durante il lungo periodo di crisi, finanziaria prima, economica poi, il rafforzamento patrimoniale del settore bancario è stato conseguito con un limitato supporto pubblico, che ha complessivamente generato guadagni netti per l'erario.
  Passando in rassegna, invece, le misure in materia di gestione delle sofferenze, cui gli onorevoli interroganti potrebbero aver voluto fare riferimento, si osserva che, per quanto riguarda le GACS, queste si configurano come uno schema di garanzia standardizzata a carattere oneroso, senza essere aiuto di Stato. Per le sue caratteristiche, lo schema non avrà impatto né sui deficit né sul debito pubblico.
  Sempre in materia di gestione delle sofferenze è stata prevista con il decreto-legge n. 83 del 2015 la deducibilità integrale delle svalutazioni e delle perdite su crediti, verso la clientela, come già nella previgente normativa avveniva per le perdite realizzate mediante cessione a titolo oneroso. Anche in questo caso non c’è impatto sulle finanze pubbliche: se è vero che la deducibilità nello stesso esercizio piuttosto che in cinque quote costanti annuali, come consentito in base alla legislazione previgente, può generare un impatto negativo sul gettito, la nuova disciplina impedisce che siano generate nuove imposte anticipate (DTA iscrivibili in bilancio relativamente ai quattro quinti e la cui deducibilità fiscale doveva essere rinviata agli esercizi successivi), convertibili in crediti d'imposta, determinando quindi un recupero di gettito. Come previsto nel decreto-legge n. 59 del 2016 in via di conversione, inoltre, la convertibilità in credito d'imposta dello stock di DTA esistenti sarà riconosciuta solo subordinatamente al pagamento di un cannone annuo fino all'esercizio in corso al 31 dicembre 2029.

Tavola 1
Risultato netto dell'attività di negoziazione delle banche operanti in Italia (milioni di euro)

Fonte: Banca d'Italia
(*) i dati relativi all'anno 2015 sono provvisori.

Tavola 2
Risultato netto degli investimenti in attività finanziarie riferito alle SIM
(milioni di euro) 1

1 I suddetti importi derivano da elaborazioni svolte dall'Istituto sulla base delle informazioni contenute nelle segnalazioni di vigilanza inviate dagli intermediari (somma algebrica dei profitti/perdite da negoziazione, delle plus/minus valenze sui diversi portafogli presenti in bilancio, nonché relativi interessi e dividendi).

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

investimento

banca