ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08846

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 634 del 08/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: SIBILIA CARLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/06/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 08/06/2016
DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 08/06/2016
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 08/06/2016
DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 08/06/2016
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 08/06/2016
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 08/06/2016


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 08/06/2016
Stato iter:
09/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 09/06/2016
Resoconto SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 09/06/2016
Resoconto AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 09/06/2016
Resoconto SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 09/06/2016

SVOLTO IL 09/06/2016

CONCLUSO IL 09/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-08846
presentato da
SIBILIA Carlo
testo di
Mercoledì 8 giugno 2016, seduta n. 634

   SIBILIA, GRANDE, MANLIO DI STEFANO, DEL GROSSO, DI BATTISTA, SCAGLIUSI e SPADONI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   in data 19 aprile 2016 il primo firmatario del presente atto ha ricevuto una mail istituzionale da parte del personale a contratto presso la Rappresentanza permanente d'Italia alle Nazioni Unite di New York in cui sono evidenziate «alcune gravi e annose problematiche che sono causa di uno stato di profondo disagio»;
   in particolare, nella mail si riporta testualmente che: «nonostante l'elevatissimo costo della vita di questo Paese (USA), la nostra Amministrazione (il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale) non concede adeguamenti retributivi da oltre 15 anni e non ha mai adeguato i contratti alla normativa locale. Quindi, niente piani pensione, niente straordinari retribuiti e nessuna progressione di carriera ! Inoltre, sono state applicate forti limitazioni alla copertura sanitaria»;
   questa situazione, a detta del personale interessato, potrebbe portare a uno stato di agitazione e all'astensione dall'attività lavorativa;
   da un punto di vista previdenziale il personale lamenta, inoltre, il fatto che, sempre testuale: «l'Amministrazione, a fronte di una base imponibile equivalente al 100 per cento della retribuzione, non permette alla categoria di contribuire al sistema pensionistico italiano sull'intera retribuzione, bensì sul 50 per cento dello stipendio, per il personale i cui contratti sono regolati dalla legge locale, e soltanto sulla base di uno stipendio convenzionale equivalente a circa un terzo dello stipendio, per coloro i cui contratti sono regolati dalla legge italiana ! Pertanto, una volta raggiunta l'età pensionabile, riceveremo una pensione bassissima e del tutto inadeguata a poter continuare a vivere in questo Paese. Questa palese ingiustizia si aggiunge al fatto che molti non avranno neanche la copertura sanitaria (Medicare), in quanto il Trattato Italia-USA in materia pensionistica non prevede che coloro che non sono cittadini statunitensi e lavorano per un governo straniero possano effettuare versamenti al Social Security !» –:
   quali iniziative ritenga opportuno porre in essere in ordine alle criticità evidenziate per garantire l'adeguamento retributivo e il tasso di cambio in valuta locale degli stipendi del personale a contratto negli USA, nonché la piena applicazione del decreto legislativo n. 103 del 2000 nella parte in cui stabilisce che i contratti devono essere adeguati alla normativa locale. (5-08846)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 9 giugno 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-08846

  Vorrei innanzitutto sottolineare come la Farnesina sia ben consapevole del ruolo essenziale svolto dal personale a contratto nell'attività degli Uffici diplomatico-consolari italiani negli Stati Uniti d'America e sia impegnata a garantire a tale categoria professionale i diritti e le tutele previste dal nostro ordinamento e dalla normativa ad essa applicabile.
  In tale ottica, confermo che la Farnesina ha recentemente accordato, con decorrenza 1o aprile 2016, un adeguamento retributivo del 5 per cento per tutti gli impiegati a legge locale e a legge italiana post ‘97, accogliendo la richiesta avanzata in tal senso dall'Ambasciata d'Italia a Washington nel 2015. Tale aumento è stato deciso sulla base della normativa vigente, che vincola la revisione dei trattamenti economici del personale a contratto degli Uffici del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale all'estero al variare di alcuni parametri, di cui il principale è rappresentato dalla comparazione con le retribuzioni offerte da altre rappresentanze diplomatiche-consolari, in particolare quelle dell'Unione europea, e da organizzazioni internazionali operanti nella stessa Sede. Si tiene poi conto delle condizioni del mercato del lavoro locale e dell'andamento del costo della vita. La Farnesina è pertanto tenuta a vagliare attentamente ogni richiesta di adeguamento salariale proveniente dalla rete all'estero alla luce di questi criteri e in base alle limitate risorse disponibili, verificando la sostenibilità della spesa sul medio periodo e definendo una scala di priorità volta in primo luogo ad alleviare le situazioni più critiche. Alla luce di queste considerazioni, gli Stati Uniti sono stati inclusi nella recente tornata di aumenti retributivi, del valore di 1.050.000 euro, che ha interessato complessivamente 500 dipendenti in 29 Paesi.
  Premesso ciò, occorre tuttavia tenere presente il diverso regime contrattuale degli impiegati a legge locale rispetto a quelli a legge italiana.
  Questi ultimi – che rappresentano una categoria ad esaurimento, a seguito della complessiva riforma operata dal decreto legislativo n. 103 del 2000 – godono della copertura sanitaria nei limiti delle prestazioni garantite dal Sistema Sanitario Nazionale per i cittadini italiani (le spese sono sostenute dal Ministero della salute, tramite una convenzione stipulata con una compagnia americana) e della tutela previdenziale, garantita dall'iscrizione all'INPS. I relativi contributi sono commisurati a una retribuzione convenzionale rivalutata annualmente sulla base degli indici del costo della vita in Italia. La Farnesina, su richiesta dei dipendenti negli USA, ha avviato nel 2016 un tavolo negoziale con il Ministero del lavoro e con quello dell'economia e delle finanze al fine di giungere ad una revisione delle summenzionate retribuzioni convenzionali.
  Il regime contrattuale del personale a contratto locale è invece regolato dalla normativa americana, con le ulteriori garanzie offerte dalla legislazione italiana (decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967), le quali fanno sì che i dipendenti degli Uffici diplomatico/consolari italiani negli USA beneficino di un trattamento più favorevole rispetto ad altri lavoratori locali. Essi godono infatti di un'assicurazione sanitaria nei limiti previsti dal Sistema Sanitario Nazionale, secondo modalità differenziate per gli impiegati iscritti all'INPS (copertura assicurata nelle stesse forme previste per il personale a legge italiana) e per quelli che non lo sono (copertura a carico della Farnesina, con polizza sanitaria contratta con una compagnia americana e attiva dal 1o gennaio 2016). Sul piano previdenziale, l'articolo 158 del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967 prevede le seguenti forme di tutela: iscrizione al Social Security Fund per coloro che sono in possesso della cittadinanza americana (la Farnesina versa il 50 per cento dei contributi totali, nonostante la legge americana preveda che i contributi siano integralmente a carico del lavoratore); copertura tramite assicurazione privata per gli impiegati cittadini di Paesi terzi (con contribuzione ripartita a metà tra Amministrazione ed impiegato); iscrizione all'INPS su richiesta degli impiegati che hanno la cittadinanza italiana. In quest'ultimo caso, i contributi sono calcolati sul 50 per cento della retribuzione, sulla base dell'equivalenza tra base contributiva e base imponibile (fissata al 50 per cento della retribuzione per i soggetti IRPEF), ma si sta valutando da parte della Farnesina una soluzione che permetta, per coloro che sono soggetti al fisco americano, un aumento della contribuzione previdenziale da calcolare sul 100 per cento della retribuzione.
  Alla luce di quanto sopra esposto, non credo si possa negare il forte impegno messo in campo dalla Farnesina per superare le criticità attuali e fornire riscontro alle aspettative del personale a contratto, attraverso l'attuazione di varie iniziative sul piano dell'adeguamento retributivo, nonché sul fronte sanitario e previdenziale. Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale è altresì pronto ad esaminare tempestivamente eventuali istanze di modifica del contratto del personale a legge locale che siano motivate da aggiornamenti delle pertinenti norme USA.
  Con riferimento, infine, all'Accordo di sicurezza sociale tra Italia e Stati Uniti, in vigore dal 1o novembre 1978, si assicura l'intenzione del Governo di promuoverne la revisione, al fine di adeguare il testo ai cambiamenti intervenuti nella legislazione dei due Paesi e al mutato scenario migratorio.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

contratto di lavoro

determinazione del salario

parita' retributiva