ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08768

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 629 del 23/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: DE LORENZIS DIEGO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/05/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 23/05/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 23/05/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08768
presentato da
DE LORENZIS Diego
testo di
Lunedì 23 maggio 2016, seduta n. 629

   DE LORENZIS. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   la Cementir ha detenuto in concessione l'area demaniale nel porto di Taranto, costituita dalla radice lato levante del IV sporgente e della banchina di riva tra il III e il IV sporgente ed area retrostante sulla quale insistono attrezzature ed impianti per l'imbarco del cemento alla rinfusa e in sacchi, delle materie prime e dei semilavorati del proprio stabilimento di Taranto;
   la suddetta area in concessione a Cementir, è stata detenuta dalla stessa, con una prima concessione per trenta anni a decorrere dal 29 maggio del 1976 e tuttavia alla scadenza della stessa concessione in data 30 maggio 2006, non è stata rinnovata immediatamente ma il rinnovo è avvenuto in data 12 luglio 2011 con l'atto n.11 del registro concessioni, per il periodo 30 maggio 2006 – 31 dicembre 2012, con un canone complessivo provvisorio di 426.709,88 euro. Per cui per ben 5 anni la Cementir ha detenuto e operato un'area nel porto di Taranto senza regolare concessione, concessione rilasciata solo 5 anni dopo la scadenza della prima concessione;
   con delibera del comitato portuale n. 13 del 2014 veniva negato alla società Cementir, la concessione trentennale delle aree portuali per un'estensione di 16.566 metri quadrati. Il respingimento è dovuto alla diminuzione del volume dei traffici registrati con particolare riferimento alla Calata 4, tale da non giustificare l'utilizzo esclusivo del sito per la durata della richiesta ed inoltre a causa del mancato sviluppo del progetto «Nuova Taranto» di Cementir che prevedeva investimenti sull'assetto impiantistico, mai realizzati. A tale progetto sarebbe legata la previsione di traffico navale che in virtù della non realizzazione dell'investimento, non potrà realizzarsi;
   sul sito web dell'autorità portuale di Taranto è possibile visionare solamente le concessioni demaniali marittime riferibili 2015, mentre non sono disponibili le concessioni demaniali marittime degli anni 2014, 2013 di cui vi è solamente l'elenco delle concessioni ma non i documenti riferibili alle singole concessioni. Risultano mancanti tutti i documenti e gli elenchi delle concessioni degli anni precedenti al 2013. Tali mancanze a detta dell'interrogante, contravvengono al decreto legislativo n. 33 del 2012;
   in data 17 luglio 2014 in una conferenza dei servizi presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare si analizzarono i «Risultati del piano di caratterizzazione e analisi di rischio relativi alla banchina in concessione Cementir – Porto mercantile di Taranto» dal quale si evince che «vi è rischio per la falda per i seguenti contaminanti: Ferro, Manganese, Boro, Solfati, Benzo(a)pirene, Benzo(k)fiuorantene, Benzo(a)antracene». Presso suddetta conferenza dei servizi la società dichiarò che l'intervento di messa in sicurezza/bonifica della stessa sarà oggetto di apposita attività «prevista nel Protocollo di Intesa firmato il 05/11/2009 tra Ministero dell'ambiente, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Ministero dello sviluppo economico, Regione Puglia, Provincia di Taranto, Comune di Taranto, Autorità Portuale di Taranto e Sogesid S.p.A», il quale prevede «la Progettazione preliminare dell'intervento di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera e dei suoli demaniali nell'intero SIN, previa elaborazione di uno studio di fattibilità e caratterizzazione delle acque di falda lungo la fascia costiera»;
   la conferenza di servizi decisoria sopraccitata deliberò di ritenere «approvabile l'analisi di rischio presentata e chiede che qualsiasi modifica ai parametri (es. altezza degli edifici) e/o allo scenario di esposizione, dovrà prevedere una rielaborazione dell'analisi di rischio. Delle limitazioni d'uso previste dall'analisi di rischio si dovrà tenere traccia all'interno degli strumenti di pianificazione urbanistica. Considerata la natura dei contaminanti riscontrati in falda e l'estensione della banchina che ricade in una più vasta area in cui è presente analoga contaminazione, la bonifica della falda dovrà essere affrontata in un complessivo intervento da parte del soggetto competente»;
   in merito alla calata 4 si registrano sul sito web dell'Autorità portuale di Taranto, gli avvisi di 3 bandi di «servizi per l'ingegneria»:
    1. CIG: ZF40B375E6 – Oggetto del bando: «Servizio afferente l'esecuzione del rilievo batimetrico e stratigrafico degli specchi acquei antistanti la calata IV del porto di Taranto», Affidamento in economia – affidamento diretto a Prisma S.r.l. del valore di euro 9.449,30;
    2. CIG: Z8E0BB1AE0 – Oggetto del bando: «Servizio afferente l'esecuzione delle Indagini sulla qualità e sulle caratteristiche dei materiali in c.a. dell'impalcato a giorno della calata IV del porto di Taranto», Affidamento in economia – affidamento diretto a A.I.C.E. CONSULTING S.r.l. del valore di euro 37.500,00;
    3. CIG: Z590A5F817 – Oggetto del bando: Perizia di stabilità dell'impalcato a giorno di calata 4 nel porto di Taranto, Affidamento in economia – affidamento diretto a G.R.G. Studio Vecchi & Associati del valore di euro 10.000,00;
   da fonti stampa del Corriere di Taranto del 8 aprile 2016, si apprende nell'articolo «Porto, la Cementir "rinasce" con l'Uva ?» del giornalista Gianmario Leone, che la Cementir non abbia effettuato la manutenzione dell'area in gestione, non abbia rispettato le norme in materia ambientale e di tutela dei lavoratori. Inoltre si apprende che l'area in oggetto «necessita di lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria e ripristino strutturale dell'impalcato di calata IV», come dimostrato dalla sopraccitata «Perizia della stabilità dell'impalcato banchina e piazzale della Calata IV» affidata allo Studio Vecchi & Associati;
   in data 22 marzo 2016, la Cementir spa ha presentato istanza di concessione demaniale – ex articolo 18 della legge n. 84 del 1994 – nel porto di Taranto della zona demaniale marittima di complessivi 21.120, costituito dalla radice lato levante del IV sporgente e della banchina di riva tra il III e il IV sporgente ed area retrostante sulla quale insistono attrezzature ed impianti per l'imbarco del cemento alla rinfusa e in sacchi, delle materie prime e dei semilavorati del proprio stabilimento di Taranto –:
   se i Ministri siano a conoscenza dei fatti espressi in premessa e quali iniziative il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti intenda adottare, per quanto di propria competenza, in merito alla mancata manutenzione dell'area che è stata data in concessione a Cementir e se in virtù di tali inadempienze, non sia inopportuno il rilascio di una nuova concessione alla stessa;
   come si giustifichi che la Cementir abbia detenuto l'area descritta in premessa nel porto di Taranto senza regolare concessione dal 30 maggio 2006 al 12 luglio 2011 e se ritenga corretta la concessione «retroattiva» rilasciata dall'Autorità portuale in data 12 luglio 2011 con l'atto n. 11 del registro concessioni e, in caso negativo quale iniziative di competenza intenda adottare;
   quali iniziative il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti intenda adottare in merito alla mancata trasparenza, rispetto a quanto stabilito dal decreto legislativo n. 33 del 2012, da parte dell'Autorità portuale di Taranto in ordine alla pubblicazione degli atti delle concessioni portuali degli anni 2014 e precedenti;
   se il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare possa fornire elementi in merito allo stato attuale della messa in sicurezza e della bonifica della falda acquifera e dei suoli demaniali nell'intero sito d'interesse nazionale di Taranto previsti del protocollo di intesa firmato il 5 novembre 2009 e citato in premessa. (5-08768)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impianto portuale

diritto del lavoro

acque sotterranee