ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08759

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 628 del 20/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: DI VITA GIULIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/05/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 20/05/2016
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 20/05/2016
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 20/05/2016
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 20/05/2016
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 20/05/2016
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 20/05/2016
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 20/05/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 20/05/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/05/2016

SOLLECITO IL 26/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08759
presentato da
DI VITA Giulia
testo di
Venerdì 20 maggio 2016, seduta n. 628

   DI VITA, GRILLO, BARONI, LOREFICE, SILVIA GIORDANO, COLONNESE, MANTERO e DALL'OSSO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   le sentenze del Consiglio di Stato n. 841, 842 e 838 del febbraio 2016 hanno dichiarato illegittimo il computo delle provvidenze economiche a favore delle persone con disabilità all'interno dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) e la differenziazione delle franchigie tra minorenni e maggiorenni;
   a tal proposito il 31 marzo 2016 è stata votata dall'assemblea della Camera la mozione del MoVimento 5 Stelle 1-01196, sottoscritta dalla prima firmataria del presente atto, riguardante proprio la revisione del sistema di calcolo dell'indicatore della situazione economica equivalente (Isee) in seguito alle succitate sentenze;
   il testo, così come modificato nel corso della seduta e risultante dalla votazione, impegnava il Governo:
    ad intraprendere le opportune e improcrastinabili iniziative, affinché il calcolo dell'ISEE sia effettuato tutelando i soggetti più deboli della nostra società, quali sono gli anziani malati e i disabili in condizione di gravità, conformemente alla citata sentenza del Consiglio di Stato;
    nelle more di un intervento di riforma della normativa vigente in conformità alla sentenza citata del Consiglio di Stato, a valutare l'adozione di idonee iniziative per definire il valore dell'ISEE indicanti le modalità transitorie di calcolo da effettuarsi in base alle disposizioni normative antecedenti alla riforma intervenuta con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 3 dicembre 2013;
    a proseguire la discussione nell'ambito del comitato consultivo istituito in attuazione dell'articolo 12, comma 6, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013;
    a disporre una specifica informativa pubblica tramite i propri canali di comunicazione istituzionale, allo scopo di rendere a tutti soggetti interessati, ovvero coloro i quali hanno presentato delle dichiarazioni ISEE non conformi alla citata sentenza del Consiglio di Stato, tutte le informazioni e i chiarimenti del caso, compresa l'indicazione della procedura da seguire per la corretta compilazione del modello ISEE;
   si è appreso da recenti fonti di stampa delle forti critiche mosse con riferimento all'operato del Governo che, in sede di discussione al Senato della legge di conversione del decreto-legge n. 42 del 2016, recante disposizioni urgenti in materia di funzionalità del sistema scolastico e della ricerca, ha presentato un emendamento che investe la questione ISEE, con l'intento di modificare l'attuale decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013, inserendo di fatto – è stato denunciato – un elemento assai rilevante, benché del tutto estraneo e non omogeneo rispetto alla materia del provvedimento in quel momento oggetto d'esame;
   secondo quanto denunciato nei giorni scorsi da Anffas, in particolare, con tale manovra l'Esecutivo non avrebbe tenuto in alcun conto quanto nel mentre si era discusso e stava per discutersi presso il comitato di monitoraggio dell'ISEE (previsto dall'articolo 12, comma 6 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013);
   gli esperti del settore, le associazioni di categoria e gli stessi ricorrenti sottolineano l'imprescindibile esigenza di recepire puntualmente le sentenze del giudice amministrativo, che impongono l'eliminazione di alcuni aspetti discriminatori delle franchigie rivolte alle persone con disabilità, evitando effetti «distorsivi»; si fa riferimento in particolare al rischio della penalizzazione proprio delle persone con disabilità a più alta intensità di sostegni e basso patrimonio, paradossalmente "premiando" le situazioni in cui ci siano maggiori risorse reddituali e patrimoniali, e senza alcuna selettività tra i diversi gradi di disabilità;
   gli interroganti sottolineano dunque ancora una volta la necessità e l'urgenza che il Governo proceda ad una definitiva e seria riforma dello strumento ISEE affinché il calcolo venga però effettuato tutelando realmente i soggetti più deboli della società in maniera del tutto conforme alle citate pronunce del giudice amministrativo e non promuovendo invece soluzioni temporanee, seppur per ragioni di contingenze economiche, che eludano parzialmente quanto puntualmente stabilito dalle sentenze medesime –:
   se non ritenga di dover tener conto delle istanze provenienti dal comitato di monitoraggio dell'ISEE previsto dall'articolo 12, comma 6, del DPCM n. 159 del 2013 e del preciso impegno assunto con la mozione n. 1-01196, come approvata il 31 marzo 2016, e dunque quali iniziative di competenza intenda assumere affinché, dati i rischi connessi ai denunciati effetti limitativi della capacità selettiva dello strumento ISEE e distorsivi della capacità reddituale dei nuclei familiari interessati, siano in ogni modo evitati ulteriori disagi e danni economici alle persone con disabilità e ai relativi nuclei familiari già fortemente limitati nella garanzia dei livelli essenziali di assistenza, nonché il rischio di ingenerare ulteriore contenzioso analogo a quello instauratosi in seguito all'emanazione del citato DPCM. (5-08759)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

Capo di governo

conseguenza economica

revisione della legge