ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08730

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 627 del 18/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: CARNEVALI ELENA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/05/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LENZI DONATA PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2016
MIOTTO ANNA MARGHERITA PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2016
BENI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2016
AMATO MARIA PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2016
CAPONE SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2016
SBROLLINI DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2016
PATRIARCA EDOARDO PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2016
D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2016
PICCIONE TERESA PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2016
BOLDRINI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2016
PIAZZONI ILEANA CATHIA PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2016
GRASSI GERO PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2016
BURTONE GIOVANNI MARIO SALVINO PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 18/05/2016
Stato iter:
06/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/07/2016
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 06/07/2016
Resoconto CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/05/2016

DISCUSSIONE IL 06/07/2016

SVOLTO IL 06/07/2016

CONCLUSO IL 06/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08730
presentato da
CARNEVALI Elena
testo di
Mercoledì 18 maggio 2016, seduta n. 627

   CARNEVALI, LENZI, MIOTTO, BENI, AMATO, CAPONE, SBROLLINI, PATRIARCA, D'INCECCO, PICCIONE, PAOLA BOLDRINI, PIAZZONI, GRASSI e BURTONE. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   come si legge dall'ultima relazione annuale su droga e dipendenze 2015 presentata dal Governo al Parlamento in Italia il fenomeno del gioco d'azzardo è in continua crescita e in questi anni sta assumendo dimensioni sempre più rilevanti, come osservabile dall'andamento delle statistiche dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ex AAMS) relative alla quantità di denaro giocato. In parallelo si stanno anche rafforzando le evidenze scientifiche che portano a connotare quanto la pratica del gioco d'azzardo può esitare in sviluppo di forme di vera e propria dipendenza (gioco d'azzardo patologico) o comportamenti a rischio (gioco d'azzardo problematico);
   «La dimensione del fenomeno in Italia è difficilmente stimabile in quanto ... non esistono studi accreditati, esaustivi e validamente rappresentativi del fenomeno. In ogni caso i dati epidemiologici disponibili in Italia non si discostano molto da quelli internazionali. Secondo i dati del Rapporto Eurispes 2009, in Italia il gioco d'azzardo coinvolge fino al 70-80 per cento della popolazione adulta (circa 30 milioni di persone). La popolazione italiana è stimata in circa 60 milioni di persone, di cui il 54 per cento ha giocato d'azzardo con vincite in denaro almeno una volta negli ultimi 12 mesi. La stima però dei giocatori d'azzardo “problematici” (cioè di coloro che giocano frequentemente investendo anche discrete somme di denaro ma che non hanno ancora sviluppato una vera e propria dipendenza patologica pur essendo a forte rischio evolutivo) varia dall'1,3 per cento al 3,8 per cento della popolazione generale (da 767.000 a 2.296.000 italiani adulti), mentre la stima dei giocatori d'azzardo “patologici” (cioè con una vera e propria malattia che si manifesta con una dipendenza patologica incontrollabile) varia dallo 0,5 per cento al 2,2 per cento (da 302.000 a 1.329.00 italiani adulti)»;
   «Si tratta di soggetti particolarmente vulnerabili che per una serie di fattori, individuali (di tipo neuro psichico), familiari ed ambientali, se esposti allo stimolo del gioco e/o a pubblicità incentivanti il gioco, possono sviluppare una vera e propria patologia. Questo dato, ormai ove consolidato dalle evidenze scientifiche, impone a tutte le amministrazioni di riferimento l'adozione di strategie e misure contenitive del fenomeno». È così che la relazione ritrae insieme i giocatori e le azioni delle pubbliche amministrazioni e delle strutture sanitarie, ricordando infine come l'indagine conoscitiva (student population survey) condotta negli anni 2012-2013 dal DPA sulla popolazione studentesca (15-19 anni), ha messo in evidenza la pratica del gioco d'azzardo nel 49,4 per cento degli intervistati. Questa popolazione è composta da una quota di giocatori sociali (39,0 per cento), da giocatori problematici (7,2 per cento) e da giocatori patologici (3,2 per cento). L'ultima annotazione riguarda la «preoccupante associazione è stata trovata tra frequenza della pratica del gioco d'azzardo e consumo di sostanze che evidenzia una correlazione lineare tra le due condizioni sia nella popolazione giovanile (15-19 anni) sia in quella generale (15-64 anni). Il problema esiste ed è andato crescendo in questi ultimi anni anche a causa della sempre maggiore diffusione delle opportunità di gioco tramite internet e le nuove applicazioni degli smart-phone»;
   fino ad ora l'azione legislativa è intervenuta in primis con il decreto-legge 9 settembre 2012, convertito con modificazione della legge 13 novembre 2012, n. 189, cosiddetto «decreto Balduzzi» nel 2012 che ha previsto l'aggiornamento dei LEA per la prevenzione, cura e riabilitazione dei soggetti affetti da ludopatia, tutt'ora in fase di approvazione, anche se da diversi anni le regioni hanno preso in carico i soggetti affetti da disturbo da gioco d'azzardo, compatibilmente con le risorse esistenti, attraverso i propri servizi per le dipendenze, fornendo loro assistenza e trattamenti; poi con la legge 23 dicembre 2014 n. 190, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015), che all'articolo 1, comma 133 ha destinato, «a partire dal 2015, una quota annua di 50 milioni di euro per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle patologie connesse alla dipendenza da gioco d'azzardo. Un milione di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, è destinato per la sperimentazione di modalità di controllo dei soggetti a rischio di patologia, mediante l'adozione di software che consentano al giocatore di monitorare il proprio comportamento generando conseguentemente appositi messaggi di allerta. La medesima legge stabilisce, inoltre, che il Ministero della salute adotti linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dalle patologie connesse al gioco d'azzardo e che venga trasferito al Ministero della salute l'Osservatorio istituito dal decreto Balduzzi presso l'Agenzia delle Dogane e i Monopoli di Stato, al fine di realizzare il monitoraggio della dipendenza dal gioco d'azzardo e della efficacia delle azioni di cura e di prevenzione intraprese»; infine con la legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016) che all'articolo 1 comma 946 ha istituito, al fine di garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dal gioco d'azzardo patologico (GAP), come definito dall'Organizzazione mondiale della sanità, presso il Ministero della salute il Fondo per il gioco d'azzardo patologico (GAP). Il Fondo è ripartito tra le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sulla base di criteri determinati con decreto del Ministro della salute, da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Per la dotazione del Fondo di cui al periodo precedente è autorizzata la spesa di 50 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2016 –:
   quali siano ad oggi i dati aggiornati sul fenomeno del gioco d'azzardo in Italia;
   quali siano stati i criteri di riparto nonché l'impiego effettivo da parte delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano dei fondi stanziati dall'articolo 1 comma 133 della legge 23 dicembre 2014 n. 190 (legge di stabilità 2015);
   quale sia allo stato attuale l’iter di approvazione delle linee d'azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dalle patologie connesse al gioco d'azzardo da parte dal Ministero della salute;
   quale sia allo stato attuale l’iter di approvazione del decreto di riparto delle risorse del Fondo per il gioco d'azzardo patologico (GAP) istituito dall'articolo 1, comma 946 della legge 28 dicembre 2015, n. 208. (5-08730)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 luglio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-08730

  In riferimento all'interrogazione parlamentare in esame e con riguardo alla stima delle dimensioni del fenomeno del gioco d'azzardo in Italia, si riportano i primi dati emersi dagli sviluppi del progetto dell'istituto Superiore di Sanità e del Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie: «sistemi di sorveglianza nazionale sul disturbo da gioco d'azzardo: progetto sperimentale». I primi parziali risultati del censimento, tuttora in via di ampliamento, parlano di quasi 23.000 utenti presi in carico nell'anno di riferimento dalle strutture aderenti al progetto – Servizi SSN (17.688 soggetti) e Strutture del privato sociale (6.195 soggetti). Va anche detto che l'invito alla partecipazione allo studio, la ricerca di un feedback e l'elaborazione dati stanno ancora attivamente proseguendo, per cui tale dato presumibilmente verrà presto amplificato. Le stesse considerazioni valgono per le attività intraprese negli ambiti del medesimo progetto e rivolte alla mappatura regionale dei servizi di contrasto e recupero contro il gioco d'azzardo (distribuzione dell'utenza: totale utenti presi in carico dall'inizio dell'attività, numero di utenti in trattamento nel 2014, nuovi casi in trattamento nel 2014, totale utenti presi in carico nel 2015, nuovi casi in trattamento nel 2015) – i cui dati (parziali) attualmente disponibili sono stati illustrati durante un recente convegno nel tema tenuto dall'istituto Superiore di Sanità – sono ancora in corso di ulteriore definizione, ampiamente e studio.
  Si rappresenta, tuttavia, come i risultati di diversi studi epidemiologici necessitano di un'attività di coordinamento, visto che risentono della attuale assenza di un flusso nazionale specifico e di criteri certificati per la definizione di caso.
  A tal proposito, si rileva che il Ministero della salute attiverà a breve le procedure necessarie per consentire la raccolta dei dati relativi alla dipendenza da gioco d'azzardo patologico, trattata nei servizi pubblici, attraverso l'implementazione del SIND (Sistema Informativo Nazionale Dipendenze), sistema con una copertura di oltre il 90 per cento dei servizi, attivo fin dall'anno 2012.
  Sarà inoltre cura dell'Osservatorio acquisire i dati relativi ai progetti nazionali intrapresi in tema GAP, al fine di assicurare celermente e per quanto possibile il quadro completo della realtà italiana, utilizzabile quale base per stabilire i criteri guida di valenza nazionale, dotati di senso compiuto, fruibili e concretizzabili in servizi, in maniera tale che, pur nel rispetto dell'autonomia e della diversificazione regionale, vengano nel futuro garantite le migliori prestazioni possibili e comparabili in tutto il territorio nazionale.
  In riferimento ai 50 mln di euro destinati alla prevenzione, cura e riabilitazione delle patologie connesse alla dipendenza da gioco d'azzardo, di cui alla legge di stabilità 2015, si rappresenta che tali fondi fanno parte della quota indistinta del fabbisogno sanitario standard regionale.
  Per quanto attiene, invece, al riparto dei 50 mln di euro del Fondo per il gioco d'azzardo patologico (GAP), istituito con legge finanziaria 2016 e destinato specificatamente alle regioni e province autonome per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione, rivolte alle persone affette da disturbo da gioco d'azzardo, si rappresenta che è in corso di definizione l’iter di adozione di un decreto, elaborato in accordo con l'Osservatorio, finalizzato al contrasto della diffusione del gioco d'azzardo e del fenomeno della dipendenza grave. Auspico che a breve possa essere trasmesso alla Conferenza Stato-regioni.
  Si fa presente, altresì, che nel corso delle prossime riunioni dell'Osservatorio saranno esaminate le ulteriori possibili linee di azione, al fine di addivenire alla eventuale adozione di specifiche linee guida.
  Posto ciò, degno di nota è il progetto implementato dall'istituto Superiore di Sanità con la finalità di sperimentare un sistema di sorveglianza nazionale per assumere elementi conoscitivi, correttivi, esaustivi e proporre strumenti utili alla prevenzione e alla cura del disturbo da gioco d'azzardo. Il sistema vuole favorire, inoltre, il potenziamento di una rete di sostegno tra gli operatori del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e del privato sociale utile a diffondere le informazioni su interventi e politiche a favore dei pazienti con disturbo da gioco d'azzardo e dei loro familiari.
  A tal riguardo, è stata effettuata una revisione degli elenchi disponibili nel web dei servizi per le dipendenze (Ser.T e Ser.D) e delle strutture del privato sociale e creato un archivio elettronico unico. L'attività di ricostruzione si è concentrata sul « profile research» effettuata prevalentemente online attraverso l'esplorazione delle banche dati e la conseguente predisposizione di un updated data.
  Successivamente, per procedere all'aggiornamento dei servizi del SSN (Ser.T./Ser.D.), delle strutture del privato sociale e delle attività erogate per il trattamento del disturbo da gioco d'azzardo è stata costruita una scheda di rilevazione; la scheda di rilevazione è stata redatta in due versioni: una per i centri del Servizio Sanitario Nazionale e l'altra per le strutture afferenti al privato sociale ed ha consentito di ottenere informazioni rispetto alla collocazione del servizio sul territorio, avere una descrizione del servizio (attività svolte nei servizi, analisi dell'offerta, composizione dell’équipe ecc.) e del collegamento con altre strutture sul territorio e, più in generale, di indagare i bisogni formativi degli operatori, la diagnosi e/o co-morbilità, il processo di valutazione (strumenti diagnostici/ di screening, valutazione degli esiti, della qualità del servizio offerto).
  Occorre evidenziare che tutti i Ser.T/Ser.D che hanno risposto all'indagine hanno implementato delle attività più o meno strutturate a contrasto del disturbo da gioco d'azzardo. In particolare, il 61 per cento dei servizi ha risposto che esistono delle attività dedicate, il 31 per cento che è attivo un servizio specifico e l'8 per cento che è stato avviato un servizio secondo specifici LEA regionali. Il 92 per cento dei Ser.T/Ser.D ha anche dichiarato che il personale è stato appositamente formato per lavorare nell'ambito del disturbo da gioco d'azzardo.
  Il 76 per cento delle strutture afferenti al privato sociale che hanno risposto all'indagine hanno implementato attività più o meno strutturate a contrasto del disturbo da gioco d'azzardo, più della metà di queste sta comunque studiando la fattibilità di future azioni. In attesa di implementare attività a contrasto del disturbo da gioco d'azzardo, gli operatori di queste strutture inviano gli utenti fondamentalmente presso i Ser.T/Ser.D.
  Ad ogni modo e per una maggiore completezza di informazione, si fa presente che i risultati principali del progetto sono stati divulgati nel seminario Sistema di sorveglianza per il disturbo da gioco d'azzardo: progetto sperimentale tenutosi presso l'istituto Superiore di Sanità di Roma.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gioco d'azzardo

bilancio dello Stato

politica di aiuto