Legislatura: 17Seduta di annuncio: 627 del 18/05/2016
Primo firmatario: DI STEFANO MANLIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/05/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 18/05/2016 DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 18/05/2016 BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 18/05/2016 GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 18/05/2016 CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 18/05/2016 SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 18/05/2016 TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 18/05/2016 SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 18/05/2016 RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 18/05/2016 DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 18/05/2016 SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 18/05/2016 BERNINI PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 18/05/2016
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 18/05/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 30/06/2016 Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE) REPLICA 30/06/2016 Resoconto DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/05/2016
DISCUSSIONE IL 30/06/2016
SVOLTO IL 30/06/2016
CONCLUSO IL 30/06/2016
MANLIO DI STEFANO, FRUSONE, DEL GROSSO, BASILIO, GRANDE, CORDA, SIBILIA, TOFALO, SCAGLIUSI, RIZZO, DI BATTISTA, SPADONI e PAOLO BERNINI. —
Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale
. — Per sapere – premesso che:
recentemente la città di Palmira (Siria) è stata liberata dalle milizie dell'Isis (Daesh) da parte dell'esercito nazionale siriano. Nell'opera di bonifica dei siti, gli sminatori russi avrebbero trovato mine fabbricate in diversi Paesi, tra i quali è citata espressamente anche l'Italia;
non è dato sapere se tali mine appartengano agli stock prodotti prima dell'adesione dell'Italia al bando delle stesse (1999) o se invece sono mine anticarro di cui è ancora legale l'esportazione. Sia nel primo e nel secondo caso sarebbe comunque necessario accertare il fatto di come tali ordigni siano finiti nelle mani dell'Isis –:
se il Governo non ritenga necessario assumere ogni informazione sulla tipologia ed i lotti ritrovati a Palmira in modo che sia tracciabile il loro percorso tramite l'individuazione di chi originariamente (e in che periodo) ha acquistato tali ordigni dall'Italia e se non reputi necessario informare degli esiti di queste verifiche il parlamento;
quali attività di monitoraggio il Governo italiano abbia o stia effettuando sulla destinazione delle mine prodotte dall'Italia e a che punto siano i programmi di distruzione delle stesse in seguito all'adesione dell'Italia alla convenzione per il bando e la proibizione delle mine antipersona. (5-08721)
Vorrei iniziare il mio intervento sottolineando che, sia sul piano nazionale che internazionale, l'Italia è da sempre impegnata per la scrupolosa attuazione della Convenzione di Ottawa sulle mine anti-persona, ratificata dal nostro Paese con legge 106/1999. Lo dimostra il fatto che, ancor prima del bando delle mine posto in essere dalla suddetta legge, l'Italia ha disposto, con l'adozione della Legge 374/1997, la completa distruzione di mine e ne ha vietato la produzione, lo stoccaggio e l'esportazione all'estero. Questo programma è stato completato nell'ottobre 2002, in anticipo di ben dodici mesi rispetto alla scadenza fissata dalla Convenzione.
Per quanto concerne i fatti riportati dall'Onorevole Interrogante circa il presunto ritrovamento di mine di fabbricazione nazionale nei pressi di Palmira, restiamo in vigile attesa degli sviluppi del caso e di una eventuale conferma ufficiale. Ribadisco, tuttavia, l'esistenza di un solido quadro normativo in materia – le già citate leggi 374/1997 e 106/1999 – e di sistematici controlli amministrativi riguardo la movimentazione di ogni tipo di materiale bellico posti in essere dalla Legge 185/1990. Quest'ultima – ricordo – recepisce pienamente le norme internazionali di settore e fa esplicito divieto di movimentazione di mine antiuomo.
Vorrei inoltre mettere in luce come il nostro Paese sia fortemente impegnato a favorire il cd. sminamento umanitario, ovvero quel complesso di iniziative volte a sostenere le vittime delle mine e a realizzare la bonifica di territori. Per questo continuiamo a finanziare l'apposito Fondo, istituto dalla legge 58/2001 e, a tale riguardo, sottolineo che siamo riusciti a emanare inalterato rispetto al 2015 il bilancio della Cooperazione italiana destinato ai progetti di sminamento (circa 3.5 milioni di euro).
In tale ambito abbiamo anche finanziato nel 2015 un intervento a favore della Siria, attuato tramite UNMAS (United Nations Mine Action Service), al fine di formare artificieri in grado di bonificare aree densamente popolate del paese, non appena le condizioni di sicurezza lo permettano. L'intervento testimonia il concreto impegno dell'Italia per lo sminamento del territorio siriano e per la riduzione dei rischi cui la popolazione è esposta. L'intervento a favore della Siria ammonta a 246.863 euro, e ha permesso la formazione di artificieri nella località di Gaziantep, situata in Turchia non distante dal confine siriano. Una volta che le condizioni di sicurezza lo consentiranno, gli artificieri condurranno operazioni di bonifica in zone prioritarie della Siria (e.g. Idlib ed Aleppo), nonché attività di raccolta dati sulle vittime da ordigni esplosivi.
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