Legislatura: 17Seduta di annuncio: 627 del 18/05/2016
Primo firmatario: CAPARINI DAVIDE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 18/05/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 18/05/2016
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA DIFESA
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 18/05/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 19/05/2016 Resoconto PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI RISPOSTA GOVERNO 19/05/2016 Resoconto ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA) REPLICA 19/05/2016 Resoconto PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
DISCUSSIONE IL 19/05/2016
SVOLTO IL 19/05/2016
CONCLUSO IL 19/05/2016
CAPARINI e GIANLUCA PINI. —
Al Ministro della difesa, al Ministro della giustizia
. — Per sapere – premesso che:
il luogotenente dei carabinieri Giovanni Morgese, fino a pochi giorni fa comandante del nucleo comando della compagnia carabinieri di Ravenna, ha accettato di far parte della squadra dei tecnici che collabora con il candidato sindaco di Ravenna, Michela Guerra, alla stesura del suo programma;
Giovanni Morgese ha conseguentemente assunto un incarico di natura politica, ancorché all'interno di una lista civica, che però concorre alle elezioni amministrative nel comune di Ravenna, senza che, per quanto consta all'interrogante, risulti aver chiesto alcuna particolare autorizzazione alle autorità superiori;
il luogotenente Morgese non si è peraltro candidato, circostanza che gli avrebbe imposto di chiedere una licenza straordinaria, paradossalmente però rendendo più trasparente la sua posizione;
il luogotenente Morgese afferma di aver potuto assumere l'incarico senza esperire alcuna particolare procedura autorizzativa in quanto Michela Guerra guida una lista civica, denominata Movimento Civico Cambierà, che non ha rapporti con alcun partito politico nazionale;
è tuttavia dubbio, a giudizio degli interroganti, che le limitazioni cui soggiacciono i militari in divisa si applichino soltanto al caso dell'attività politica condotta all'interno di una formazione partitica nazionale;
l'articolo 1483 del codice dell'ordinamento militare, in effetti, stabilisce chiaramente che «le Forze armate devono in ogni circostanza mantenersi al di fuori delle competizioni politiche»;
risulterebbe, inoltre, dal combinato disposto degli articoli 1350 e 1483 del citato codice dell'ordinamento militare che i membri delle Forze armate, singolarmente presi, possono svolgere liberamente attività politica o propaganda a favore di qualsiasi partito (non necessariamente nazionale) oppure iscriversi ad uno di essi, soltanto a queste tassative condizioni: che non svolgano attività di servizio; che non siano in luoghi militari o comunque destinati al servizio; che non indossino l'uniforme e non si qualifichino, in relazione ai compiti di servizio, come militari o non si rivolgano ad altri militari in divisa o che si qualificano come tali;
con queste norme si è intesa prevenire la politicizzazione delle Forze armate e dell'Arma dei carabinieri e tutelarne l'indipendenza, beni fondamentali in uno Stato di diritto, oltre a garantire ai cittadini candidati la non ingerenza delle forze dell'ordine nelle competizioni elettorali;
vantando le proprie esperienze professionali, il luogotenente Morgese ha già espresso pubblicamente sulla stampa posizioni sulla situazione dell'ordine pubblico a Ravenna e le misure che occorrerebbe adottare per migliorarla, facendo a tutti gli effetti politica, mentre veste ancora la divisa;
in seguito alla grande pubblicità data al caso ed alla richiesta specifica della Lega Nord ravennate, il luogotenente Giovanni Morgese è stato rapidamente trasferito ad altro incarico apparentemente di natura operativa, presso il comando provinciale di Forlì dell'Arma dei carabinieri;
è stato messo in rilievo, da parte della candidata della lista civica alla quale Morgese ha aderito, che il trasferimento è avvenuto ad un incarico di prestigio, circostanza che non permetterebbe di qualificare il provvedimento come una forma di sanzione disciplinare –:
di quali informazioni disponga il Governo in merito alle azioni intraprese nei confronti del luogotenente Morgese, e alle relative tempistiche, dal comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri e se il suo trasferimento a Forlì debba essere considerato effettivamente un «premio» ovvero uno spostamento teso ad evitare interferenze tra le attività territoriali dell'Arma a Ravenna e gli impegni politici del Morgese. (5-08710)
L'operatività delle FF.AA./Arma dei Carabinieri impone la necessità di impiegare il personale secondo le esigenze funzionali. In tale contesto, si cerca di garantire che, a tutti i livelli, il personale possa essere impiegato, secondo il rispettivo profilo professionale e senza pregiudizio per gli sviluppi di carriera, esclusivamente in funzione delle esigenze operative. Di conseguenza, uno degli elementi caratterizzanti della specificità dello status dei militari è la mobilità.
Nello specifico, il trasferimento del Luogotenente Morgese è avvenuto d'ufficio, dopo che il Sottufficiale aveva comunicato al proprio superiore gerarchico l'accettazione alla eventuale nomina quale «assessore tecnico alla sicurezza» in caso di elezione a sindaco di Ravenna del candidato Michela Guerra conseguentemente, aveva avanzato domanda di licenza straordinaria per «campagna elettorale». Tuttavia, l'assenza del necessario requisito della candidatura alle elezioni amministrative non ha permesso la concessione della licenza, rendendo necessario il provvedimento di reimpiego per incompatibilità ambientale.
Ciò nei io, appare evidente che il trasferimento non sia avvenuto per «premiare» il militare in argomento, va egualmente evidenziato come esso non abbia carattere disciplinare o sanzionatorio, non essendo condizionato dall'accertamento della responsabilità dell'interessato in ordine alla violazione dei doveri d'ufficio. La ratio, piuttosto, è stata quella di evitare, con ampia anticipazione di tutela, che l'attività politica del militare possa coinvolgere l'istituzione, garantendone, in ogni momento l'immagine di imparzialità e indipendenza.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):esperienza professionale
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