ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08703

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 626 del 17/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: PIRAS MICHELE
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 17/05/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DURANTI DONATELLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/05/2016
RICCIATTI LARA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/05/2016
QUARANTA STEFANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/05/2016


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 17/05/2016
Stato iter:
30/03/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 30/03/2017
Resoconto ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 30/03/2017
Resoconto PIRAS MICHELE ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/05/2016

DISCUSSIONE IL 30/03/2017

SVOLTO IL 30/03/2017

CONCLUSO IL 30/03/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08703
presentato da
PIRAS Michele
testo di
Martedì 17 maggio 2016, seduta n. 626

   PIRAS, DURANTI, RICCIATTI e QUARANTA. — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
   il poligono di «S'Ena Ruggia», situato nel territorio comunale di Macomer (Nuoro), ospita il 5o reggimento del genio guastatori della Brigata Sassari di stanza dal 2013, appartenente all'Esercito italiano. Viene considerato come poligono «occasionale» ed occupa una vasta porzione di terra che, fra le altre cose, si trova a ridosso del sito archeologico di «Tamuli», comprende i nuraghi di «Fiorosu», «Sa Pattada» e «Tamuli» oltre che diversi allevamenti;
   la situazione riguardante il poligono sopra citato è già stata oggetto di una interrogazione in Commissione Difesa (5/06334 del 9 settembre 2015) a prima firma dell'interrogante. Nello specifico, si denunciava il rinvenimento in data 4 settembre 2015 – nei territori circostanti il poligono – di numerosi ordigni e rifiuti materiali. Fra di essi centinaia di bombe a mano esplose e nascoste in un fossato di tipo in dotazione all'Esercito italiano, fili metallici e differenti materiali resi indistinguibili dalla usura e dalle alte temperatura a cui evidentemente erano stati sottoposti. Tutti questi materiali erano inoltre rinvenibili e sparsi per tutto il terreno circostante al fossato e per un raggio di almeno 100 metri;
   in sede di risposta all'atto citato, il sottosegretario Rossi dichiarava che il materiale in oggetto era stato rimosso dal Genio e che «fin dal primo momento è stata data assicurazione sulla non pericolosità di tali materiali che sono, tra l'altro, tutti riconducibili ad attività addestrative svolte dai reparti presenti nel territorio della provincia di Nuoro, negli anni tra il 1983 ed il 1996»;
   a quanto si apprende anche da diversi organi di stampa, fra cui l’Unione Sarda del 14 maggio 2016, analisi eseguite nel poligono di tiro militare di «S'Ena Ruggia» hanno rilevato la presenza oltre i limiti di sostanze prodotte nel corso di esercitazioni di tiro con le armi. Ad ufficializzare l'esito di tali analisi lo stesso comando del Quinto reggimento Genio guastatori –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto esposto in premessa;
   se non intenda chiarire nel dettaglio la natura e la provenienza delle sostanze oltre norma rilevate – in riferimento anche alle precedenti rassicurazioni di bonifiche del territorio di Macomer – se non intenda, inoltre assumere iniziative volte ad escludere il reiterarsi del problema nel futuro;
   quali iniziative di competenza intenda intraprendere al fine di procedere ad una immediata, completa e verificabile bonifica dei territori interessati, data anche la loro specificità archeologica ed economica;
   se non intenda valutare la sussistenza dei presupposti per prevedere azioni risarcitorie per i comuni interessati dall'inquinamento derivante dalle esercitazioni di tiro dell'Esercito Italiano. (5-08703)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 marzo 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-08703

  Nel confermare integralmente i contenuti forniti in risposta all'interrogazione richiamata dall'Onorevole Piras, osservo che la presenza oltre i limiti di norma di una sostanza prodotta nel corso delle attività addestrative nel poligono occasionale di S'Ena Ruggia, non è stata rilevata nell'area dove era stato trovato il materiale metallico – problematica affrontata nel precedente atto – ma nei pressi della zona destinata alle esercitazioni con dotazioni portatili.
  Si tratta di una sostanza utilizzata nel munizionamento, il cui impiego è stato approvato e autorizzato in sede di Comitato Misto Paritetico – composto anche da rappresentanti della Regione – che, come noto, valuta preventivamente le attività da svolgere nel poligono e procede alla loro autorizzazione solo dopo un attento esame dell'impatto ambientale.
  In particolare, i risultati delle analisi effettuate dal Centro Tecnico Logistico Interforze nell'ambito del monitoraggio ambientale dell'intera area del poligono, disposto dallo stesso Esercito Italiano, per escludere con certezza la presenza di qualsiasi elemento di rischio, ne hanno evidenziato il superamento in due soli punti su 19 esaminati.
  A seguito di ciò, sono state subito avviate le procedure per l'eventuale bonifica del sito che prevedono, innanzitutto, la predisposizione del Piano di Caratterizzazione che è stato approvato lo scorso settembre in sede di Conferenza dei Servizi.
  Stando ai primi risultati degli esami analitici su campioni di terreno, non emergono dati che confermino la presenza di possibili fonti inquinanti correlate alle attività addestrative condotte nel poligono.
  Segnalo anche che gli studi idrogeologici preliminari effettuati dalla Forza armata sul sito di S'Ena Ruggia e la tipologia del terreno – che è scarsamente permeabile – escludono una contaminazione diffusa dell'area e delle acque di falda e, quindi, il passaggio di qualsiasi composto inquinante nella catena alimentare.
  Sulla base delle considerazioni finora esposte non si ravvisano i presupposti di ordine tecnico-giuridico per procedere con azioni risarcitorie nei confronti del comune di Macomer (il solo potenzialmente interessato), né per la predisposizione di azioni di messa in sicurezza di emergenza o di bonifica.
  Con riferimento, infine, al sito archeologico di «Tamuli», premesso che i nuraghi citati dall'interrogante si trovano tutti al di fuori dell'area di sgombero del poligono di S'Ena Ruggia, quelli più vicini e, in particolare, il nuraghe di Sa Pattada, si presentano in un normale stato di conservazione.
  Ciò induce a ritenere che le attività addestrative non hanno impatto negativo sull'ambiente e, in particolare, sui beni d'interesse storico-culturale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

archeologia

via d'acqua interna

allevamento