ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08689

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 625 del 16/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: BERNINI MASSIMILIANO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/05/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 16/05/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/05/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08689
presentato da
BERNINI Massimiliano
testo di
Lunedì 16 maggio 2016, seduta n. 625

   MASSIMILIANO BERNINI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro della giustizia, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   il tesserino di ingresso aeroportuale (T.I.A.) è un documento del quale devono essere obbligatoriamente muniti tutti gli operatori pubblici e privati, compreso il personale in uniforme ed in servizio aeroportuale delle amministrazioni dello Stato, per accedere nelle aree delle aerostazioni e loro pertinenze aperte al pubblico e va esposto in modo visibile per tutto il periodo in cui questi si trovino in tutte le aree dell'aeroporto;
   il ritiro o la sospensione del T.I.A. determinano l'impossibilità di un soggetto di accedere nelle zone aeroportuali per le quali è prevista l'obbligatorietà del possesso e dell'esposizione di tale documento; tale condizione determina anche l'impossibilità di svolgere quelle mansioni lavorative per le quali il soggetto è assunto;
   nel corso degli anni vi sono stati molteplici episodi nei quali ad alcuni lavoratori occupati in varie mansioni all'interno degli aeroporti è stato sospeso in via cautelativa il T.I.A. a causa di indagini preliminari avviate nei loro confronti;
   a causa della sospensione di cui sopra, i soggetti interessati si sono ritrovati nell'impossibilità a svolgere le proprie mansioni, condizione che in un tempo che è variato da caso a caso si è risolta con il licenziamento dei lavoratori coinvolti;
   nella quasi totalità degli episodi, gli indagati sono stati assolti con formula piena;
   a seguito dell'assoluzione, i lavoratori licenziati hanno chiesto la reintegrazione nel posto di lavoro ex articolo 18 legge n. 300 del 1970;
   nelle varie sentenze seguite alle richieste di reintegro è emerso che il licenziamento è legittimo, tanto che nella sentenza della Corte di cassazione n. 19613 del 17 settembre 2014 è possibile leggere che «Giova ricordare che il recesso di cui è causa risulta intimato per impossibilità sopravvenuta della prestazione, dopo una sospensione del rapporto di lavoro di circa un anno in conseguenza del provvedimento adottato dall'Enac che aveva sospeso la validità delle tessera di accesso all'area aeroportuale in possesso del lavoratore (in conseguenza di un accertamento penale ai danni del [...] per il reato di furto), documento essenziale per lo svolgimento dell'attività lavorativa come comunicato immediatamente al lavoratore dalla società Aeroporti di Roma. Non si tratta, pertanto, di un licenziamento disciplinare ma di un recesso intimato in conseguenza dell'accertata impossibilità sopravvenuta allo svolgimento della prestazione convenuta contrattualmente in virtù di un provvedimento non emesso dal datore di lavoro ed estraneo alla sua sfera di influenza come il rilascio del tesserino di accesso, nell'area aeroportuale riservato, anche per ragioni di sicurezza pubblica, all'Enac»;
   giuridicamente è inopinabile secondo l'interrogante quanto sentenziato dalla Corte di Cassazione; è oggettivo il fatto che molti lavoratori hanno perduto il proprio posto di lavoro pur non avendo commesso nessun tipo di reato, essendo stati assolti con formula piena;
   è legittimo affermare che i lavoratori aeroportuali licenziati, anche se assolti dai reati a loro contestati, hanno subito un danno sia morale che economico;
   risulta presentata al Senato, durante la seduta pomeridiana n. 68 del 16 luglio 2013, la petizione n. 325 con titolo breve «Tutela dei dipendenti di società aeroportuali sospettati di reati lavoro e poi assolti», il cui testo cita «Il signor Moreno Cristofori, di Caprarola (Viterbo), chiede misure a tutela dei dipendenti di società aeroportuali sospettati di aver compiuto reati sul posto di lavoro, indi sospesi e non reintegrati in servizio nonostante il successivo proscioglimento o la sentenza di assoluzione» che la petizione tratta uno dei vari casi di licenziamento avvenuti a causa di sospensione del T.I.A. ai danni di lavori del settore aeroportuale –:
   se sia a conoscenza dei fatti di cui in premessa;
   quali iniziative intenda avviare nell'immediato, per quanto di competenza, a tutela dei lavoratori aeroportuali di cui in premessa;
   come intenda agire, anche nel piano normativo, affinché siano evitati episodi simili in futuro. (5-08689)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

licenziamento

soppressione di posti di lavoro

aeroporto