ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08687

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 625 del 16/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 16/05/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 16/05/2016
Stato iter:
09/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/06/2016
Resoconto CASSANO MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 09/06/2016
Resoconto RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/05/2016

DISCUSSIONE IL 09/06/2016

SVOLTO IL 09/06/2016

CONCLUSO IL 09/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08687
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Lunedì 16 maggio 2016, seduta n. 625

   RIZZETTO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   sono stati già presentati una serie di atti di sindacato ispettivo per richiedere i dati relativi alla salvaguardia dei cosiddetti «esodati ex postali», categoria avente decorrenza pensionistica oltre il 2018 e costituita per la maggior parte da donne che hanno lasciato il loro posto di lavoro con accordo individuale di esodo con Poste Italiane spa, entro il 31 dicembre 2011; al riguardo, è necessario conoscere il numero di tali persone per individuare le risorse finanziarie necessarie ai fini della salvaguardia. Questa categoria di esodati non ancora tutelati possiede tutti i requisiti soggettivi per una futura e definitiva salvaguardia, difatti, a fronte delle istanze presentate da queste persone, in occasione della settima salvaguardia, la direzione territoriale del lavoro ha confermato il possesso di tali requisiti definendoli «potenziali beneficiari»;
   tuttavia, pur se riconosciuti come aventi diritto alla salvaguardia, ad oggi, sono stati ingiustamente esclusi poiché il diritto previdenziale matura in data successiva al 2018, a cui si perviene a causa del progressivo incremento dell'aspettativa di vita, particolarmente penalizzante per le donne e non previsto al momento in cui sono stati sottoscritti gli accordi di esodo, ossia entro il 31 giugno 2011. Sul punto, tra l'altro, l'interrogante ha recentemente presentato una risoluzione in commissione, lavoro (risoluzione n. 7/00983) per l'abolizione dell'incremento dell'aspettativa di vita, che si basa su parametri previsionali e non reali, come dimostrano i recenti dati che attestano un calo dell'aspettativa di vita;
   altra questione che ha impedito la salvaguardia di questa categoria è l'impossibilità di riconoscere, ufficialmente, la loro consistenza numerica. Nonostante le continue richieste effettuate dai diretti interessati a Poste Italiane, per l'inclusione in future salvaguardie, ad oggi, a quanto consta all'interrogante, non sono pervenute comunicazioni ufficiali. Ad ogni modo, a quanto è dato sapere, le persone in attesa di tutela non raggiungono complessivamente le 250 unità e tale limitato numero non pregiudicherebbe certamente la relativa copertura finanziaria attraverso il fondo appositamente istituito per gli esodati, a cui dovranno confluire le risorse non utilizzate nelle precedenti salvaguardie per poter finanziarie un'ottava e definitiva salvaguardia;
   preso atto di tale difficoltà, a quanto consta all'interrogante, il Comitato esodati postali «over 2018» ha fatto richiesta al Ministero del lavoro e delle politiche sociali di individuare il dato numerico dalle direzioni territoriali del lavoro presenti sul territorio, in quanto le stesse sono depositarie degli accordi di esodo. Anche tale richiesta ha avuto esito negativo poiché, a quanto è dato sapere, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha eccepito che la sottoscrizione di accordi individuali che hanno determinato la risoluzione del rapporto di lavoro impedisce di attingere al dato numerico necessario per programmare la copertura finanziaria e sebbene sia riconosciuta la legittima tutela per tale categoria. Va però evidenziato che tutti gli esodati postali già salvaguardati hanno anch'essi sottoscritto accordi individuali e ciò, dunque, non ha impedito la concreta estensione della tutela;
   ebbene, non è ammissibile per l'interrogante che la categoria in questione venga discriminata e non coperta dalla dovuta salvaguardia, poiché non si sta procedendo ad assumere le iniziative necessarie per ottenere il numero di questa platea di esodati; tale dato è certamente individuabile, anche in considerazione delle istanze non accolte dei lavoratori ex postali sui report dell'Inps relativi alle salvaguardie –:
   quali siano gli orientamenti del Ministro interrogato sui fatti esposti in premessa;
   se e quali iniziative intenda adottare per individuare definitivamente il numero degli esodati ex postali, aventi decorrenza pensionistica oltre il 2018 e nati dopo il 31 dicembre 1956, al fine di includerli quali beneficiari dell’«ottava salvaguardia».
(5-08687)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 9 giugno 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-08687

  Passo ad illustrare l'atto parlamentare dell'onorevole Rizzetto con il quale si chiede di conoscere il numero di lavoratori di Poste Italiane cessati dal lavoro a seguito della stipula – entro il 31 dicembre 2011 – di accordi individuali di esodo e che matureranno – a decorrere dal 2018 – i requisiti pensionistici previgenti il cosiddetto decreto «salva Italia».
  Occorre evidenziare che il tema della salvaguardia riveste assoluta centralità nell'agenda del Governo che è intervenuto più volte in favore di quei lavoratori che – a seguito degli interventi introdotti con il decreto-legge n. 201 del 2011 (cosiddetto decreto «salva Italia») – si sono trovati privi di reddito e di pensione. Da ultimo, la legge di stabilità per il 2016 ha previsto la cosiddetta settima salvaguardia riconoscendo il beneficio ai lavoratori cessati a seguito di accordo individuale di incentivo all'esodo con cessazione del rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2012, a condizione che la decorrenza del trattamento pensionistico sulla base della normativa previgente alla riforma Monti-Fornero) si collochi entro il 6 gennaio 2017.
  Con specifico riferimento al quesito posto dall'interrogante, l'INPS ha precisato che in caso di cessazione individuale del rapporto di lavoro, né il lavoratore né il datore di lavoro sono tenuti ad alcuna specifica comunicazione all'istituto: non è, pertanto, possibile distinguere le cessazioni unilaterali da quelle avvenute a seguito di accordo tra le parti.
  L'INPS non è quindi in grado di fornire il numero esatto dei lavoratori rientranti nella categoria che qui interessa. L'Istituto, tuttavia, ha fornito una dato approssimativo, individuando una platea pari a 82 lavoratori.
  Tale dato è stato ottenuto prendendo in considerazione i lavoratori di Poste Italiane cui l'INPS ha respinto, per assenza del requisito anagrafico o contributivo, la domanda di salvaguardia per cessazione del rapporto di lavoro derivante da accordo individuale sottoscritto entro il 31 dicembre 2011. Dal numero così ottenuto sono stati esclusi i lavoratori deceduti, i titolari di pensione, nonché i lavoratori cessati dopo il 31 dicembre 2012.
  L'INPS ha, infine, precisato che la platea si riferisce esclusivamente ai lavoratori che hanno presentato domanda di salvaguardia e non tiene, perciò, conto dei lavoratori che non hanno presentato alcuna domanda di salvaguardia.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

risoluzione

conservazione del posto di lavoro

sindacato giurisdizionale