ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08434

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 609 del 19/04/2016
Abbinamenti
Atto 5/05993 abbinato in data 23/06/2016
Atto 5/07873 abbinato in data 23/06/2016
Atto 5/08415 abbinato in data 23/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: ARLOTTI TIZIANO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 19/04/2016


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 19/04/2016
Stato iter:
23/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/06/2016
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 23/06/2016
Resoconto ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 19/04/2016

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 23/06/2016

DISCUSSIONE IL 23/06/2016

SVOLTO IL 23/06/2016

CONCLUSO IL 23/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08434
presentato da
ARLOTTI Tiziano
testo di
Martedì 19 aprile 2016, seduta n. 609

   ARLOTTI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   nel luglio 2015 l'interrogante aveva presentato un'interrogazione a risposta in commissione in cui si segnalava come fosse al vaglio dell'Agcom, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, la possibilità di realizzare nel nostro Paese la consegna della posta a domicilio per giorni alterni, e si chiedeva al Ministero competente di intervenire urgentemente per scongiurarne l'eventualità;
   nonostante la presentazione di tale interrogazione, e nonostante ulteriori segnalazioni e interventi effettuati, è stata avviata in febbraio 2016 una sperimentazione che coinvolge l'Emilia-Romagna, oggetto di una ulteriore interrogazione da parte del sottoscritto;
   Poste italiane (con l'avallo dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e impegnandosi ad evitare ridimensionamenti dei posti di lavoro) ha infatti scelto l'Emilia-Romagna (assieme alla Sicilia) come regione dove recapitare la posta ordinaria a giorni alterni, mentre raccomandate e pacchi veloci giungono, invece, a destinazione il giorno successivo alla spedizione;
   secondo quanto segnalato dalle organizzazioni sindacali, al di là dei prevedibili disagi iniziali, il nuovo modello si sarebbe dovuto normalizzare al massimo entro le prime due settimane, mentre si registrano al momento ancora carenze notevoli con circa 150 quintali di posta in giacenza in tutta la regione Emilia-Romagna (caso limite gli oltre 800 chilogrammi nella città turistica di Cattolica in provincia di Rimini, dove saranno progressivamente interessati dalla sperimentazione 14 comuni su 26, ovvero tutta l'alta Valmarecchia e la Valconca dove si trovano i comuni già più svantaggiati);
   i sindacati segnalano inoltre le condizioni di lavoro degli addetti al recapito a un mese dalla partenza dei primi centri di recapito (mancanza di casellari appropriati, appoggi consoni ai nuovi itinerari, sistema degli orari e altro) nonché una carenza ormai cronica di organico registrata negli uffici, dove da mesi si attende il trasferimento di unità operative dal servizio di recapito alla sportelleria;
   va ricordato che complessivamente, in base al piano reso noto nel 2015, la sperimentazione dovrà interessare in 3 tranche il 25 per cento dei comuni italiani sotto i 30 mila abitanti e sotto i 200 abitanti di densità km/q, coinvolgendo oltre 5.200 comuni su poco più di 8.000 e oltre 15 milioni di cittadini;
   è da sottolineare che, con l'adozione di questo nuovo piano da parte di Poste italiane, l'Italia, a giudizio dell'interrogante, rischierebbe una procedura d'infrazione da parte dell'Unione europea, come anticipato a Poste italiane e all'Agcom in una lettera informale del giugno 2015, il cui contenuto è stato diffuso dai media;
   anche la Federazione italiana settimanali cattolici aveva espresso la propria contrarietà all'eventuale recapito a giorni alterni dei «prodotti editoriali periodici quotidiani» ipotizzato dal documento «Consultazione pubblica sull'attuazione di un modello di recapito a giorni alterni degli invii postali rientranti nel servizio universale» del 27 marzo 2015, in quanto senza il servizio universale (la consegna a domicilio 5 giorni su 7) vi sarebbero conseguenze pesanti sulla consegna dei quotidiani e di periodici a casa degli abbonati, con la penalizzazione dei giornali quotidiani e settimanali, spediti via posta, che basano il loro rapporto con gli abbonati sulla puntualità del recapito domiciliare;
   va ricordato infine che Poste italiane riceve da tempo un contributo dallo Stato per coprire parte dei costi del servizio universale –:
   come il Ministro interrogato ritenga che la sperimentazione avviata da Poste Italiane per la consegna della corrispondenza a giorni alterni risponda alle finalità del servizio postale universale attuali, considerati i disagi ai lavoratori e il netto abbassamento della qualità del servizio ai cittadini;
   se il Ministro interrogato non ritenga opportuno intervenire urgentemente aprendo un confronto con Poste Italiane, per quanto di competenza, affinché sia rinviato il piano di riorganizzazione per continuare a garantire il servizio postale universale quotidianamente e per risolvere una situazione penalizzante e incoerente rispetto agli obiettivi del pubblico servizio. (5-08434)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 23 giugno 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-08434

  Si risponde congiuntamente agli atti in esame, trattando gli stessi analogo argomento.
  In via preliminare si fa presente che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) per effetto del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge 22 dicembre 2011, n. 214.
  Spetta all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ai sensi dell'articolo 2, comma 4, lettera c) e lettera e) del decreto legislativo n. 261 del 1999, rispettivamente la «adozione di provvedimenti regolatori in materia di qualità e caratteristiche del servizio postale universale» e lo «svolgimento, anche attraverso soggetti terzi, dell'attività di monitoraggio, controllo e verifica del rispetto di standard di qualità del servizio postale universale».
  L'Autorità inoltre, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza, svolge un'attività di valutazione del piano di razionalizzazione della gestione degli uffici postali, al fine di verificarne la conformità ai criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale.
  Su tale aspetto, si evidenzia che l'Agcom con delibera 342/14/CONS, ha introdotto specifiche garanzie a tutela degli utenti, in particolare per coloro che si avvalgono degli uffici postali ubicati in comunità montane e nelle isole minori.
  Il Contratto di programma, inoltre, consente a Poste Italiane, previo accordo con le autorità locali, di garantire una presenza più articolata nelle aree territoriali disagiate.
  Il Ministero è in più occasioni intervenuto, pur avendo perso, come detto in premessa, le proprie finzioni di regolamentazione e di vigilanza, affinché ogni intervento di Poste Italiane fosse preceduto da una fase di effettivo confronto con le regioni e gli enti locali. Tale attività del Ministero ha dato luogo ad una effettiva modifica del piano di Poste italiane che si è basata su accordi realizzati nei diversi territori con i rappresentanti degli enti locali e delle regioni così come in più occasioni riconosciuto e apprezzato da questi ultimi.
  Il Ministero si è inoltre attivato nella fase di definizione del nuovo contratto di programma, nell'ottica di evitare ove possibile l'attuazione del piano di rimodulazione e razionalizzazione degli sportelli, ed ha concluso una fase di negoziazione con Poste Italiane che ha dato luogo ad una rilevante modifica del contratto stesso, nel quale si è scelto, con reciproco scambio di consenso sul testo finale, di ribaltare la prospettiva sinora tenuta assumendo una vera e propria linea di «politica industriale».
  La nuova impostazione si basa, infatti, sull'assunto che la capillarità della presenza di Poste non debba essere considerata più un peso o un onere bensì un asset strategico, un valore: dunque ogni chiusura, per quanto giustificata e dentro le regole del servizio universale, impoverirebbe un asset della società. In particolare, all'articolo 5 comma 5 del Contratto di Programma, Poste Italiane – anche tenuto conto del perseguimento di obiettivi di coesione sociale ed economica – si è impegnata a ricercare e valutare prioritariamente ogni possibilità di potenziamento complessivo dei servizi, anche attraverso accordi con le regioni e gli enti locali; dando seguito all'indicazione del Ministero secondo cui che l'ipotesi di intervento in riduzione debba essere confinata come estrema ratio dopo aver considerato possibilità alternative.
  Poste Italiane, nella logica del potenziamento e di una maggiore efficienza dei servizi, dovrà valutare il rapporto costi-ricavi non sulla base del singolo ufficio postale ma in un ambito territoriale più ampio fino anche, ad esempio, a coprire una scala regionale.
  La società Poste Italiane dovrà valutare, prioritariamente alla decisione di rimodulazione e razionalizzazione, iniziative proposte da enti e istituzioni territoriali in grado di aumentare la redditività della rete degli uffici postali in un ambito territoriale. Tali proposte dovranno pervenire, a regime, entro il 30 settembre di ogni anno. La Società è tenuta a trasmettere il suddetto Piano all'Autorità entro il 1o luglio 2016.
  Al fine di seguire direttamente il nuovo processo di interazione tra gli enti locali e Poste Italiane, il Ministero ha inviato, all'inizio del mese di marzo, una lettera a tutti i Presidenti delle Regioni italiane, cui è demandato il compito di promuovere le suddette iniziative, invitando ad attivarsi, con sollecitudine, affinché siano tutelati i diritti dei cittadini soprattutto nelle zone maggiormente svantaggiate.
  Per quanto concerne gli effetti che, pur in presenza dei suddetti correttivi, il piano di razionalizzazione potrà avere sulle modalità di recapito sulle spedizioni postali di quotidiani e periodici settimanali ai lettori abbonati, va tenuto conto di quanto previsto dalla delibera Agcom n. 395/15/CONS e da un conseguente contenzioso tuttora in corso.
  In particolare, in base all'articolo 3, comma 7, del decreto legislativo n. 261 del 1999, la suddetta Delibera dell'AGCom ha autorizzato Poste Italiane S.p.A., in qualità di fornitore del Servizio Universale postale, all'attuazione di un modello di recapito a giorni alterni degli invii postali rientranti nel servizio universale, da applicarsi in maniera graduale nell'arco del triennio 2015-2017. Sono previste, nello specifico, tre Fasi di implementazione, da avviarsi rispettivamente: a) non prima di ottobre 2015, b) ad aprile 2016 e c) a febbraio 2017. È pertanto attualmente in corso lo svolgimento della seconda fase.
  Tuttavia, la Delibera AGCom è stata impugnata con ricorso al TAR del Lazio che, con propria ordinanza (n. 4882/2016) ha disposto il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea.
  Nel contempo, il Governo italiano, per affrontare le problematiche del settore dell'editoria, derivanti dalle modalità di recapito a giorni alterni, ha avviato un Tavolo di confronto presso il Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria della Presidenza del Consiglio, con Poste Italiane e con i diversi rappresentanti istituzionali coinvolti, ai fini della negoziazione di un accordo generale per la previsione di un servizio integrativo nelle aree a giorni alterni.
  Sempre nell'ottica di far fronte alle problematiche espresse dal settore dell'editoria, nella legge di stabilità 2016 si è previsto che quota parte (da individuare) delle maggiori entrate derivanti dalle procedure di gara per l'assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze in banda 3.6-18 GHz, sono destinate a promuovere la digitalizzazione dei contenuti editoriali e incentivare, per gli anni 2016 e 2017, nelle zone di consegna dei prodotti postali a giorni alterni, abbonamenti ai quotidiani in forma digitale.
  In ogni caso, l'AGCOM ha assicurato che, nell'ambito della propria attività di vigilanza, curerà il monitoraggio degli eventuali effetti del modello di recapito a giorni alterni sulla qualità del servizio universale e, ove nelle località riportate negli atti in esame, si riscontrino disagi o disservizi qualitativamente non in linea con gli standard previsti provvederà ad adottare i dovuti interventi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio universale

consegna

comune