ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08370

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 605 del 11/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: ZOLEZZI ALBERTO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/04/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2016
FERRARESI VITTORIO MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2016
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2016
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2016
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2016
DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2016
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2016
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2016
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2016
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2016
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 11/04/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08370
presentato da
ZOLEZZI Alberto
testo di
Lunedì 11 aprile 2016, seduta n. 605

   ZOLEZZI, SARTI, FERRARESI, TERZONI, BUSTO, DE ROSA, DELL'ORCO, SPADONI, VIGNAROLI, DAGA, MICILLO e MANNINO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   da recenti articoli di stampa Giuseppe Giglio, pentito di Aemilia, nelle sue deposizioni sta ricostruendo dal febbraio 2016, davanti ai pm della direzione distrettuale antimafia di Bologna, la sua carriera criminale, rapporti con i vertici della cosca e i suoi affari con tanta parte dell'imprenditoria emiliana, da Reggio a Parma passando per Modena e Mantova. In una parte della sua deposizione racconta del business della vendita della ghiaia in nero: centinaia di milioni di metri cubi ceduti sottocosto con svariati sotterfugi. Al centro degli affari c'era una cava di ghiaia di Pozzolo (MN), ma ci sono riferimenti ad altre cave in altre province. La gestione delle cave fra Emilia Romagna e Lombardia e della ghiaia risulta critica e a rischio di infiltrazioni criminali almeno dagli inizi degli anni ’90 e la deposizione di Giglio sembra chiarire le metodiche lucrative di clan e imprenditori. L'interrogatorio di Giglio è del febbraio di quest'anno, i fatti partono dal 1996 (quando Giglio torna a Gualtieri dalla Calabria) e arrivano fino ai primi anni Duemila. Inizia con un camion per il trasporto inerti, poi si allarga sempre più;
   dalle deposizioni si evincono aspetti economici (sovrafatturazione dei materiali venduti e dei trasporti, parte della ghiaia venduta in nero), aspetti ambientali (riempimento delle aree escavate con rifiuti), scarsità dei controlli. Analizzando la questione anche oltre queste ultime deposizioni, si ritrova un settore decisamente fuori controllo sia in Lombardia che in Emilia Romagna;
   dal punto di vista economico apparentemente migliaia di camion hanno attraversato Emilia e Lombardia con carichi non a norma, danneggiando l'asfalto e frodando il fisco; dal punto di vista ambientale sono stati estratti enormi quantitativi di ghiaia (molto oltre le autorizzazioni), è stata aspirata ghiaia da aree dove non era autorizzata l'estrazione tramite le correnti fluviali, è stato danneggiato l'assetto idrogeologico ed è stato messo ulteriormente a rischio lo stato chimico delle acque superficiali (SCAS) e profonde (in queste stesse aree si vedono solo zone «rosse» relativamente alla SCAS secondo gli studi dell'ISPRA);
   fra le cave vanno segnalate la Cava Margonara a Reggiolo (RE), la cava di Gualtieri (RE) dove la ditta Bacchi, ora interdetta dalla white list della prefettura, è stata condannata, insieme al comune di Gualtieri a risarcire la regione Emilia Romagna con una sanzione da quasi 10 milioni di euro per l'estrazione di sabbia non autorizzata dalle sponde del Po; l'alveo del Po negli ultimi venti anni si è abbassato di oltre tre metri provocando la risalita del cuneo salino nell'area del delta, un minore apporto di sabbia sulle spiagge adriatiche con vistosi fenomeni di erosione, una grave compromissione delle sponde con un aumento del rischio di inondazioni;
   in un'interrogazione regionale, il consigliere M5S Sassi ha fra l'altro chiesto se la cifra sia stata in effetti incassata dalla regione. Lo stesso si potrebbe dire per l'attività della stessa ditta Bacchi s.p.a. in provincia di Mantova, dove Cava Caselli a Viadana è rimasta attiva fino al 2006, ma la convenzione prevedeva che a carico della ditta Bacchi venisse eseguita una riqualificazione ambientale che però, a distanza di 9 anni, a quanto risulta agli interroganti non è ancora stata completata. A tal proposito, la provincia di Mantova, rilevando l'inadempienza della ditta reggiana, aveva inviato gli atti alla procura della Repubblica presso il tribunale di Mantova; si attendono gli esiti. La ditta Bacchi, inoltre, aveva versato una fidejussione di 323mila euro che né il comune di Viadana, dato che cava Caselli è sotto la competenza dell'amministrazione comunale viadanese, né la regione Lombardia, scaduti i termini di 30 giorni dal mancato incasso della tesoreria comunale di Viadana, hanno provveduto ad incamerare, con una escussione tardiva (maggio 2015) che da notizie di stampa non ha ancora garantito la rinaturalizzazione della cava stessa. La ditta Bacchi spa risulta aver finanziato legalmente la Lega Nord nel 2006, 5000 euro regolarmente registrati;
   in provincia di Modena sono segnalate possibili interferenze ambientali di «Cava Rubbiani 2012» con gli habitat e le specie protette del vicino SIC IT 4040011 «Cassa di Espansione del Fiume Panaro»; tale attività estrattiva è sita in territorio del comune di Modena e di proprietà della ditta «Granulati Donnini spa», con sede in Modena Via Cave Montorsi 27/A. Le possibili influenze negative legate alla richiesta di scavo sotto al livello di falda potrebbero essere dovute a:
    disturbo da rumore e transito (mezzi di cantiere, mezzi pesanti, pompe, generatori e altro);
    aumento dell'inquinamento atmosferico locale indotto da parte dei mezzi di trasporto;
    produzione polveri ed emissioni da attività di cantierizzazione e movimentazione materiali estratti;
    aumento dell'inquinamento atmosferico locale;
    incremento dei rischi d'incidente (p.e. legati alle attività interne di escavazione o movimentazione e altro);
    disturbi significativi da rumore da parte dei veicoli che verranno utilizzati nel cantiere oppure produzione occasionale di rumori di elevata potenza;
    inquinamento di acque superficiali o sotterranee (dilavamento meteorico, ingresso di acque superficiali in cava, sversamenti accidentali);
   altra cava, citata da Giglio, è la Rondelli di San Benedetto Po (MN), già oggetto dell'interrogazione del primo firmatario del presente atto n. 5/04503 in cui si evidenziava anche in quella situazione un grave rischio idrogeologico dovuto al prelievo di ghiaia che ha verosimilmente determinato alterazioni strutturali del Ponte di San Benedetto, in via di sostituzione senza alcun accenno nei progetti alla necessità di eliminazione della cava stessa (in alveo) e all'assetto strutturale del nuovo ponte che in pratica rischia di poggiare su una cavità irregolare in riva destra;
   in sostanza, appare verosimile la mancanza di reali controlli sia sul versante legale, fiscale e ambientale di tutto il settore della cavatura di ghiaia e sabbia in Emilia Romagna e Lombardia, con ulteriori rischi di aggravamento legati a progetti di costruzione ponti senza tenere conto degli scempi ambientali precedenti, sia per quanto attiene all'ampliamento di discariche per rifiuti speciali senza alcuna necessità territoriale e alla richiesta di riempimento di cave con rifiuti, come Cava Pirossina a Castiglione delle Stiviere (MN);
   la direttiva europea 2000/60 impone la tutela della qualità delle acque di falda e l'Italia sta rischiando l'ennesimo pagamento di sanzioni, almeno per quel che riguarda il distretto idrico padano –:
   se i Ministri interrogati intendano promuovere, per quanto di competenza, accertamenti in merito a quanto riferito nelle deposizioni dell'inchiesta Aemilia;
   se i Ministri interrogati intendano, in particolare, disporre una verifica insieme all'unità di missione contro il dissesto idrogeologico della situazione degli argini del fiume Po in Lombardia ed Emilia Romagna, nelle aree interessate da escavazione;
   in che modo i Ministri interrogati intendano ottemperare alla direttiva (UE) 2000/60 relativamente alla qualità delle acque superficiali e profonde e se intendano rivedere i piani infrastrutturali apparentemente correlati a fenomeni di traffico e interramento di rifiuti legati anche all'attività di escavazione e non a una pianificazione mirata alla mobilità sostenibile. (5-08370)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sfruttamento delle risorse

acque superficiali

deposito dei rifiuti