ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08347

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 603 del 06/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: ARTINI MASSIMO
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 06/04/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 06/04/2016
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 06/04/2016
SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 06/04/2016
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 06/04/2016


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 06/04/2016
Stato iter:
07/04/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/04/2016
Resoconto BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
 
RISPOSTA GOVERNO 07/04/2016
Resoconto ROSSI DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 07/04/2016
Resoconto BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 07/04/2016

SVOLTO IL 07/04/2016

CONCLUSO IL 07/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-08347
presentato da
ARTINI Massimo
testo di
Mercoledì 6 aprile 2016, seduta n. 603

   ARTINI, BALDASSARRE, BECHIS, SEGONI e TURCO. — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
   i tragici attacchi terroristici condotti da terroristi dell'ISIS a Bruxelles il 22 marzo 2016 hanno confermato ancora una volta come la sicurezza aeroportuale rappresenti una questione assolutamente strategica per la tutela dell'incolumità dei cittadini europei;
   l'azione terroristica condotta nell'aeroporto di Bruxelles ha dimostrato che c’è ancora molto da fare per rendere adeguatamente sicuri gli scali internazionali, anche quelli dei Paesi più avanzati d'Europa; tuttavia il fatto che il commando terroristico abbia optato per entrare in azione in una zona dell'aeroporto raggiungibile senza dover superare i controlli di sicurezza lascia supporre che proprio le misure antiterrorismo adottate nello scalo belga abbiano scoraggiato i terroristi dal tentare di effettuare una tipologia di attacco dal potenziale ancora più devastante;
   così non è stato nel caso dell'attentato che il 31 ottobre 2015 ha portato alla distruzione in volo di un Airbus A321-100 della compagnia russa Kolavia provocando la morte di 224 persone; tale attacco sarebbe stato condotto introducendo a bordo del velivolo una bomba nascosta all'interno di un bagaglio che, evidentemente, ha superato i controlli di sicurezza dell'aeroporto di Sharm el-Sheikh, da cui l'aereo era decollato per San Pietroburgo;
   risulta dunque evidente come i dispositivi di sicurezza presso gli obiettivi sensibili, e in particolare presso gli scali aeroportuali, assumono, un'importanza fondamentale e i fattori chiave per ottenere un adeguato livello di sicurezza riguardano: 1) «metodologie» (organizzazione, strategia, tattica, procedure); 2) «equipaggiamenti e tecnologia» (difese fisiche e tecnologiche attive e passive, armi sempre più avanzate e intelligenti); 3) «risorse umane» (attitudini, competenze e addestramento costante);
   un importantissimo ruolo nel «dispositivo sicurezza aeroportuale», oltre a quello indispensabile delle misure di protezione dei dati e dei sistemi telematici (apparati radar/IFR/radio/computer/server/sistemi anti incendio, e altro) è affidato al fattore umano, ossia alla qualità delle risorse, all'efficienza e all'efficacia degli operatori, ad ogni livello e a tale aspetto appunto si correla il concetto chiave degli «anelli di sicurezza», secondo il quale la minaccia va intercettata il più lontano possibile dal cuore delle difese: la prevenzione affidata all’intelligence è l'anello più esterno, quello primario; dalla prevenzione si passa ad anelli via via sempre più interni che competono alla sfera della dissuasione e, come « extrema ratio», alla neutralizzazione della minaccia;
   presso gli aeroporti internazionali sono presenti dispositivi di sicurezza che hanno l'obbligo di articolare la propria organizzazione in considerazione delle normative internazionali in materia di security aeroportuale emanate-dall'ICAO e recepite dagli altri Enti per la sicurezza del trasporto aereo;
   tuttavia, alcuni Paesi, soprattutto in Medio Oriente, Africa e Asia, non sembrano disporre di adeguate risorse umane e tecnologiche per garantire un adeguato livello di sicurezza;
   il 18 novembre 2013 nell'ambito della discussione del «decreto Missioni», il Governo ha accolto l'ordine del giorno n. 9/03393-A/002 presentato dall'Onorevole Artini, che impegna il Governo a «valutare l'opportunità di sfruttare le competenze dell'Arma dei Carabinieri e delle altre Forze Armate e di polizia per fornire specifico training in materia di “Sicurezza Aeroportuale” alle forze di sicurezza dei paesi in favore dei quali sono effettuate missioni MIADIT o, in subordine, a prevedere specifiche attività addestrative “spot”, con la finalità di innalzare l'efficienza dei dispositivi di sicurezza anti-terrorismo e del complesso personale/addestramento/armamento/logistica, creando un efficace apparato che sia decisamente proattivo rispetto ai rischi da attentato terroristico in ambito aeroportuale/portuale; a valutare l'avvio di attività di collaborazione con i suddetti paesi relative alla fornitura di strumenti tecnici atti a consentire loro di raggiungere gli standard previsti dalle normative ICAO, che risultano essenziali per consentire le operazioni di aviazione civile commerciale su uno scalo aeroportuale» –:
   se siano state avviate, per quanto di competenza, le iniziative previste dall'ordine del giorno n. 9/03393-A/002 e in quali tempi e modi saranno portate a compimento. (5-08347)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 aprile 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-08347

  Il Governo attribuisce da sempre notevole importanza ad accrescere la sicurezza nazionale e internazionale e da sempre condanna e contrasta il terrorismo, in ogni forma in cui tale minaccia può concretizzarsi.
  In linea con questa vocazione e in quanto auspicato dell'Odg 9/3393, dal 21 novembre al 10 dicembre 2015, personale dell'Arma dei Carabinieri impiegato con compiti di Polizia Militare presso la Task Force Land di Erbil (Kurdistan iracheno), ha svolto un corso di addestramento a favore della polizia curda operante all'interno del locale aeroporto.
  L'attività, condotta in stretto coordinamento con la Task Force Carabinieri Iraq di Baghdad, che detiene la leadership in tema di sviluppo capacitivo di tutte le forze di polizia irachene, ha istruito 19 militari iracheni sulle procedure operative da adottare per garantire la sicurezza e la vigilanza dei sedimi aeroportuali e ha rappresentato una tipica attività di stability policing condotta da unità di Polizia Militare.
  Il successo dell'attività è attestato dagli accordi intercorsi successivamente per ripetere, in futuro, simili attività addestrative tra la Task Force Carabinieri e l’Asaysh, la forza di polizia dipendente dal Kurdistan Security Council che svolge compiti investigativi e di sicurezza.
  Nella stessa direzione l'attività conclusa lo scorso 19 dicembre 2015 in Somalia. Ci riferiamo alla missione di Capacity Building MIADIT Somalia 4, anche questa svolta da personale dell'Arma dei Carabinieri, a Djibouti nell'ambito di un accordo bilaterale tra Italia e Somalia e giunta alla sua quarta edizione.
  Nel corso della missione, iniziata nel settembre 2015, i Carabinieri hanno svolto un denso programma addestrativo volto ad innalzare l'efficienza dei dispositivi di sicurezza anti-terrorismo della Gendarmeria di Gibuti, sviluppando moduli finalizzati ad incrementare tutte le abilità e competenze riconducibili ai fattori chiave citati dagli interroganti.
  Così, accanto al servizio di V.I.P. close protection, all'addestramento al combattimento nei centri abitati con presa e liberazione ostaggi, ad esercitazioni di ordine pubblico e controllo della folla e alle modalità di svolgimento delle attività di indagine, sono stati svolti approfondimenti anche sul tema del rispetto dei diritti umani e sulla tutela dell'ambiente.
  Tra gli allievi, in tutto 200 agenti, c'erano 11 ufficiali e Agenti dei Reparti Speciali della citata Gendarmeria che operano nel delicato e strategico settore della sicurezza aeroportuale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

terrorismo

sicurezza dei trasporti

sicurezza aerea