ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08327

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 603 del 06/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: CARNEVALI ELENA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/04/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LENZI DONATA PARTITO DEMOCRATICO 06/04/2016
GRASSI GERO PARTITO DEMOCRATICO 06/04/2016
CAPONE SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 06/04/2016
BOLDRINI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 06/04/2016
AMATO MARIA PARTITO DEMOCRATICO 06/04/2016
PATRIARCA EDOARDO PARTITO DEMOCRATICO 06/04/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 06/04/2016
Stato iter:
07/04/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/04/2016
Resoconto CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 07/04/2016
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 07/04/2016
Resoconto CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 07/04/2016

SVOLTO IL 07/04/2016

CONCLUSO IL 07/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-08327
presentato da
CARNEVALI Elena
testo di
Mercoledì 6 aprile 2016, seduta n. 603

   CARNEVALI, LENZI, GRASSI, CAPONE, PAOLA BOLDRINI, AMATO e PATRIARCA. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   con l'interrogazione n. 5/01924 a prima firma Carnevali assegnata alla Commissione affari sociali il 21 gennaio 2014, già si era evidenziato il problema dei farmaci «a singhiozzo» o «fantasma»;
   a tale interrogazione il Governo aveva risposto in data 14 gennaio 2015 affermando che si è «provveduto nell'ambito del decreto-legge 19 febbraio 2014 n. 17 concernente il recepimento della direttiva 2011/62/UE, che modifica la direttiva 2001/83/CE recante un codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano – al fine di impedire l'ingresso di medicinali falsificati nella catena di fornitura legale – a far approvare specifiche disposizioni dirette a garantire che i farmaci essenziali siano presenti nel territorio nazionale, onde soddisfare le esigenze dei pazienti. In particolare, nel provvedimento di recepimento sopra indicato, rivisitando il concetto di obbligo di servizio pubblico, di cui all'articolo 1, lettera s), del decreto legislativo n. 219/2006, è stato sancito che non possono essere sottratti, alla distribuzione e alla vendita per il territorio nazionale, i medicinali per i quali sono stati adottati specifici provvedimenti al fine di prevenire o limitare stati di carenza o indisponibilità, anche temporanee, sul mercato o in assenza di valide alternative terapeutiche. È stato inoltre introdotto un sistema di segnalazioni e verifiche a cura degli Enti territoriali, finalizzato a monitorare i casi di distorsione distributiva locale – cioè indisponibilità di farmaci non dovuta a problemi produttivi – prevedendo la possibilità di irrogare sanzioni efficaci e dissuasive a coloro che, nella filiera del farmaco, violano l'obbligo di «servizio pubblico». Al fine di assicurare l'osservanza delle citate disposizioni emanate a tutela della salute, il Comando Carabinieri per la tutela della salute – Nucleo Antisofisticazioni e Sanità – è stato incaricato di effettuare accertamenti presso i diversi livelli della filiera distributiva dei medicinali. Più in particolare, l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha inteso precisare che l'attuale limitata disponibilità di taluni medicinali in determinate parti del territorio nazionale non può essere definita tecnicamente come carenza, in quanto, dai dati in possesso di AIFA, non risulta alcuna interruzione della loro fornitura da parte dei rispettivi titolari AIC»;
   nonostante le decisioni assunte, perdurano le segnalazioni di difficoltà all'approvvigionamento e reperimento dei farmaci come per esempio «Spiriva» prodotto per problemi respiratori; da un articolo di stampa sembra che in Italia manchino ciclicamente da quasi 4 anni Requip, un medicinale anti Parkinson o Keppra (antiepilettico) o, a Bergamo e provincia i farmaci: Seroquel (antipsicotico), Neupro (cerotto per Parkinson), Vimpat (antiepilettico) e Trajenta (controllo della glicemia);
   lo stesso segretario provinciale della Fimmg afferma di essere stato «costretto» a dover prescrivere farmaci differenti con confezioni in differente dosaggio per impossibilità di reperire il farmaco e che alcuni farmaci non hanno la possibilità di essere sostituiti da quelli generici; nonostante il monitoraggio delle regioni e le segnalazioni periodiche – anche in accordo con Aifa e Federfarma – questo grave fenomeno continua a perdurare –:
   quali ulteriori iniziative e con quale tempistica il Ministro interrogato, in accordo con l'Aifa, intenda adottare per porre rimedio alla carenza o irreperibilità dei farmaci necessari per garantire la cura dei cittadini e l'approvvigionamento di medicinali per i quali non esistono in commercio – sul territorio nazionale – valide alternative terapeutiche, e per regolamentare il «mercato parallelo».
(5-08327)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 aprile 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-08327

  In via preliminare, va sottolineato come l'esportazione parallela, indicata dall'interrogante come causa della lamentata carenza di farmaci, rappresenti una pratica commerciale lecita, adottata quando il mercato estero offre condizioni di vendita sensibilmente più remunerative di quelle presenti sul mercato interno. Si tratta di un fenomeno di cui si registra una sensibile crescita negli ultimi anni non solo a livello nazionale, ma anche in ambito europeo. Tale attività, che si conforma ai principi comunitari di libera circolazione delle merci, sta tuttavia determinando delle distorsioni nel mercato, rispetto alle quali solo di recente si è iniziato ad approntare adeguati strumenti giuridici e tecnici di intervento.
  Peraltro, sulla piena legittimità delle pratiche di importazione ed esportazione parallela si è pronunciata anche la Commissione Europea con la Comunicazione n. 839 del 30 dicembre 2003.
  Ciò premesso, deve osservarsi che l'attuale limitata disponibilità di taluni medicinali in determinate parti del territorio nazionale non può essere definita tecnicamente come carenza in quanto, dai dati in possesso di AIFA, non risulta alcuna interruzione della loro fornitura da parte dei rispettivi titolari AIC o da parte dei loro concessionari di vendita che, dietro specifica richiesta, ne confermano la disponibilità. Di conseguenza, tali farmaci, solo temporaneamente e localmente irreperibili, non sono inseriti nell'apposito elenco dei medicinali carenti tenuto dall'AIFA e consultabile sul sito istituzionale (www.agenziafarmaco.gov.it), in apposita sezione dedicata.
  Per quanto riguarda, le attività che AIFA pone in essere, nello svolgimento del proprio compito istituzionale di gestione degli stati di carenza di medicinali e di contrasto dei relativi effetti, al fine di scongiurare i rischi di interruzione della continuità terapeutica, si ricorda che la medesima Agenzia raccoglie e verifica tutte le segnalazioni, adottando, nei limiti delle proprio competenze, interventi di volta in volta mirati.
  Per quanto riguarda le carenze in senso tecnico, ai sensi dell'articolo 34, comma 6, del decreto legislativo n. 219/2006, il titolare AIC è infatti obbligato a comunicare all'Agenzia la cessazione temporanea o definitiva della commercializzazione almeno due mesi prima, mentre ai sensi del decreto ministeriale 11 maggio 2001 vi è l'obbligo di comunicare preventivamente anche le eventuali carenze. AIFA riceve, inoltre, da tutte le parti interessate (operatori sanitari, assessorati alla sanità, pazienti/cittadini e loro associazioni, altre Autorità e altri Uffici AIFA), raccogliendole, le segnalazioni relative alle carenze dei medicinali, ne accerta l'effettività e l'entità della carenza, valutando le specifiche criticità sulla base di elementi tecnici.
  Nella materia in questione, sono di recente intervenuti alcuni significativi interventi normativi che stanno producendo e produrranno effetti significativi, mi riferisco al decreto legislativo 19 febbraio 2014, n. 17, che ha introdotto, all'articolo 1, comma 1, n. 1), lettera c), un importante modifica al testo dell'articolo 1, comma 1, lettera s) del decreto legislativo 24 aprile 2006 n. 219, che nell'attuale formulazione recita: «s) obbligo di servizio pubblico: l'obbligo per i grossisti di garantire in permanenza un assortimento di medicinali sufficiente a rispondere alle esigenze di un territorio geograficamente determinato, nei limiti di cui i predetti medicinali siano forniti dai titolari di AIC, e di provvedere alla consegna delle forniture richieste in tempi brevissimi su tutto il territorio in questione; a tal fine, non possono essere sottratti, alla distribuzione e alla vendita per il territorio nazionale, i medicinali per i quali sono stati adottati specifici provvedimenti al fine di prevenire o limitare stati di carenza o indisponibilità, anche temporanee, sul mercato o in assenza di valide alternative terapeutiche».
  Tale disposizione rimodula ed integra la nozione comunitaria di obbligo di servizio pubblico, al fine di evitare o limitare situazioni contingenti di carenza o indisponibilità sul mercato interno di medicinali c.d. «critici», per i quali non esistano valide alternative terapeutiche, e siano stati già adottati provvedimenti per garantire la continuità delle cure. La nuova disposizione va letta congiuntamente ai commi 3-bis, 3-ter e 3-quater dell'articolo 105 dello stesso decreto legislativo n. 219/2006.
  Dal combinato disposto delle disposizioni qui sopra riportate emerge un quadro normativo innovativo dell'obbligo di servizio pubblico che consentirà, una volta a regime, di ovviare a tutte le criticità che sono oggetto dell'atto parlamentare in oggetto. La ratio delle nuove disposizioni, infatti, è quella di regolamentare il «mercato parallelo» dei farmaci destinati all'Italia ma poi di fatto venduti in altri paesi.
  Si segnala, inoltre, che l'AIFA, nell'esercizio delle sue funzioni di vigilanza e controllo sulla filiera, ha attivato il Comando dei Carabinieri-NAS ad effettuare ispezioni sul territorio presso distributori e grossisti, dai primi riscontri, attualmente sub judice, sono emerse gravi irregolarità da parte di alcuni esercenti che hanno comportato la chiusura delle rispettive attività.
  Da ultimo, si comunica che si è inteso gestire la situazione descritta, anche mediante un «Progetto Pilota Indisponibilità», coordinato dal Ministero della salute e dall'Agenzia Italiana del Farmaco, con la partecipazione dei Comandi dei Carabinieri NAS di Roma e Latina e della regione Lazio e di alcune associazioni di categoria (Farmindustria, Federfarma, Federfarma Lazio, Federfarma Servizi), già dal settembre 2015, allo scopo di effettuare un diretto monitoraggio del fenomeno del parallel export e delle distorsioni causate alla corretta distribuzione dei medicinali.
  Come ho detto il Progetto si avvale della diretta collaborazione della regione Lazio, che sta effettuando da mesi una puntuale attività di verifica sui distributori di farmaci operanti sul territorio con emanazione di provvedimenti di sospensione e/o revoca dell'autorizzazione), ed ha recentemente coinvolto anche la regione Lombardia.
  Le indagini sul territorio da parte dei NAS di Roma e Latina hanno già avuto inizio e i risultati saranno prossimamente resi pubblici.
  Ricordo anche l'emanazione da parte del Ministero della Salute di una nota circolare del 2 ottobre 2015, nella quale è stata ribadita la separazione sostanziale e giuridica delle attività di farmacista e di quelle relative alla distribuzione all'ingrosso di medicinali, ribadendo che i medicinali acquistati dalla farmacia con utilizzo del proprio codice univoco «non possono che essere venduti al pubblico» e devono essere conservati nei magazzini annessi alla farmacia stessa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto farmaceutico

medicinale

affezione delle vie respiratorie