ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08307

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 601 del 04/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: DI VITA GIULIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/04/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/04/2016
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/04/2016
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 04/04/2016
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 04/04/2016
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/04/2016
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 04/04/2016
NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 04/04/2016
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 04/04/2016
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 04/04/2016
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/04/2016
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/04/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 04/04/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/04/2016

SOLLECITO IL 26/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08307
presentato da
DI VITA Giulia
testo di
Lunedì 4 aprile 2016, seduta n. 601

   DI VITA, SILVIA GIORDANO, LOREFICE, COLONNESE, BARONI, GRILLO, MANTERO, NUTI, LUPO, DI BENEDETTO, MANNINO e CANCELLERI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   la Sea spa, società che produce energia elettrica per l'intera isola di Favignana, intende realizzare, in contrada Fossafelle, in un'area che si estende per due ettari, una grande centrale elettrica da 25 megawatt;
   il progetto della suddetta centrale prevede la costruzione di capannoni industriali, in cemento armato, silos, serbatoi, strade e sala macchine a due piani con sette generatori a gasolio che emetteranno fumi da tre fumaioli;
   sebbene lo studio di valutazione di incidenza preveda che l'intero complesso dovrebbe elevarsi, nel suo punto più alto, di 10,40 metri, di cui 3,80 al di sotto del piano di campagna, «diminuendo notevolmente l'impatto visivo dell'intero complesso nel suo immediato intorno», è evidente che le emissioni derivanti dai tre fumaioli sarebbero ben visibili anche a notevole distanza;
   l'impianto industriale di cui sopra avrebbe un notevole impatto ambientale, trattandosi di opera che dovrebbe sorgere in una delle zone più belle dell'isola, tutelata dal piano paesaggistico e dall'area marina protetta delle Egadi;
   Contrada Fossafelle ricade in un'area di interesse paesistico dal particolare valore storico-ambientale, nella quale sono ammissibili interventi funzionali alla conservazione dell'area medesima, così come disposto dall'articolo 11 delle norme di attuazione del piano territoriale paesaggistico delle Isole Egadi;
   la suddetta area è limitrofa alla costa, in particolare a due delle attrattive turistiche più rinomate dell'isola, ovvero Cala Azzurra e Bue Marino;
   l'area sulla quale dovrebbe sorgere la nuova centrale ricade in zona «E» – zona agricola – tra case di villeggiatura, case coloniche e costruzioni agricole, nella parte orientale dell'isola. Dal 2008 il terreno risulta di proprietà della Selma s.r.l, proprietaria, a sua volta, della Sea s.p.a.;
   nei lotti agricoli limitrofi e adiacenti tale area, la soprintendenza, tenuto conto del piano paesaggistico approvato nel 2013, non ha mai consentito la realizzazione di qualsivoglia opera in muratura. Sembra paradossale, pertanto, che nella particella 11 del foglio mappale 45, sia consentita la realizzazione di una centrale elettrica, il cui impatto ambientale sappiamo essere devastante;
   nonostante il progetto preveda che il corpo della struttura sia posto a circa metri 3,80 al di sotto del piano di campagna, per diminuire l'impatto visivo dell'intero complesso, numerose sono le perplessità sollevate sia dall'amministrazione locale sia dall'intera cittadinanza in merito alla costruzione della centrale, tenuto conto del fatto che l'economia dell'isola di Favignana si fonda prevalentemente sul turismo: sarebbe impossibile, per i turisti che transitano lungo le zone limitrofe, non accorgersi di quello che gli abitanti locali definiscono un potenziale «ecomostro»;
   è d'obbligo ricordare l'importanza che per l'isola di Favignana riveste il settore turistico, il quale, soprattutto negli ultimi anni, ha subito un notevole incremento: basti pensare che nel solo mese di agosto si conta un numero di presenze giornaliere pari a cinquantamila visitatori. Ciò vuol dire che l'economia dell'isola si fonda quasi esclusivamente sul turismo, il quale, anche grazie all'allungamento della stagionalità e alla istituzione dell'area marina protetta delle isole Egadi, ha raggiunto un ottimo equilibrio, conferendo a Favignana, nell'ambito del mercato turistico, l'immagine di isola votata alla tutela del mare e del territorio;
   il progetto, già presentato al comune circa 15 anni fa, è stato inoltrato dalla Sea s.p.a. all'assessorato regionale del territorio e dell'ambiente per la richiesta delle prescritte autorizzazioni;
   fino ad ora il consiglio comunale non è mai intervenuto per variare la destinazione d'uso dell'area, ragion per cui il suddetto assessorato regionale ha provveduto a nominare un commissario ad acta, il quale, nell'ipotesi in cui il consiglio comunale non dovesse provvedere all'approvazione della suddetta variante, potrebbe procedere in via sostitutiva per «interesse pubblico preminente»;
   i cittadini dell'isola di Favignana ritengono di dover prendere parte al processo decisionale riguardante la costruzione di tale centrale, non potendo l'assessorato decidere senza tener conto della necessaria partecipazione del pubblico. E ciò sulla base di quanto previsto dalla convenzione di Aarhus, la quale parte dall'idea che un maggiore coinvolgimento e una più forte sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dei problemi di tipo ambientale conduca ad un miglioramento della protezione dell'ambiente. Essa intende contribuire a salvaguardare il diritto di ogni individuo, delle generazioni attuali e di quelle future, di vivere in un ambiente atto ad assicurare la sua salute e il suo benessere;
   per raggiungere tale obiettivo, la convenzione propone di intervenire su diversi fronti, favorendo, tra le altre cose, la partecipazione dei cittadini alle attività decisionali aventi effetti sull'ambiente. Tale partecipazione deve essere assicurata attraverso la procedura di autorizzazione di determinate attività specifiche (principalmente attività di tipo industriale) elencate nell'allegato I della convenzione. Il risultato della partecipazione del pubblico deve essere debitamente preso in considerazione nella decisione finale di autorizzazione dell'attività in questione;
   l'approvvigionamento energetico è di certo indispensabile per l'isola egadina, ma il progetto di cui trattasi è decisamente datato. Ciò dovrebbe indurre la Sea s.p.a, e di conseguenza il competente assessorato, a rivedere lo stesso anche alla luce delle disposizioni di matrice europea che impongono di dismettere progressivamente l'uso di fonti fossili per orientarsi verso l'impiego di energia da fonti rinnovabili;
   le fonti di energia rinnovabili (energia eolica, energia solare, energia idroelettrica, energia marina), costituiscono delle alternative ai combustibili fossili e contribuiscono a ridurre le emissioni di gas a effetto serra, a diversificare l'approvvigionamento energetico e a ridurre la dipendenza dai mercati volatili e inaffidabili dei combustibili fossili;
   la direttiva «Energie rinnovabili», adottata mediante codecisione il 23 aprile 2009 (direttiva 2009/28/CE recante abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE), ha stabilito che una quota obbligatoria del 20 per cento del consumo energetico dell'UE deve provenire da fonti rinnovabili entro il 2020, obiettivo ripartito in sotto-obiettivi vincolanti a livello azionale, tenendo conto delle diverse situazioni di partenza dei Paesi. La direttiva ha altresì stabilito i requisiti relativi ai diversi meccanismi che gli Stati membri possono applicare per raggiungere i propri obiettivi (regimi di sostegno, garanzie di origine, progetti comuni, cooperazione tra Stati membri e Paesi terzi), nonché criteri di sostenibilità per i biocarburanti –:
   se e quali opportune iniziative di competenza si intendano intraprendere affinché, di concerto con la regione siciliana, e con l'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico e con il Comune di Favignana, vengano adottate soluzioni tecniche alternative alla realizzazione della suindicata, e di certo obsoleta, centrale elettrica;
   se, data la vicinanza di Favignana alla Sicilia, non appaia più idonea, alle esigenze dell'isola la realizzazione di un collegamento tra la stessa e la terraferma, mediante il passaggio di uno o più cavi sottomarini di media tensione, al fine di scongiurare la costruzione di qualsiasi centrale che avrebbe un impatto devastante sul territorio isolano posto che l'economicità e la semplicità tecnica nella stesura di un cavidotto sottomarino verso la costa della Sicilia (5 chilometri circa), darebbe all'isola, sotto l'aspetto energetico, quella continuità territoriale di cui tanto necessita, liberandola dall'inquinamento ambientale e acustico prodotto dalle centrali elettriche, il cui funzionamento è basato sull'uso di motori diesel. (5-08307)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

insediamento di centrale

energia rinnovabile