ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08306

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 601 del 04/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: BALDASSARRE MARCO
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 04/04/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 04/04/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/04/2016

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 06/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08306
presentato da
BALDASSARRE Marco
testo di
Lunedì 4 aprile 2016, seduta n. 601

   BALDASSARRE. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   dalla relazione annuale della Corte dei Conti su «Determinazione e relazione della Sezione del Controllo sugli enti sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) per gli esercizi 2013 e 2014», depositata in data 10 febbraio 2016, emergono notevoli criticità;
   a pagina 52 della suddetta relazione, in merito agli agenti della riscossione (AdR) – con specifico riguardo all'andamento del recupero crediti – si legge dalla Tabella 16 che nell'anno 2012 sarebbero stati recuperati 5,3 miliardi di euro, nel 2013 5,2 miliardi e nel 2014 6,2 miliardi, con relativa segnalazione con un asterisco che riporta alla dicitura «Fonte: INPS»;
   a pagina 50 della «determinazione e relazione della Sezione del Controllo sugli enti sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) per l'esercizio 2012», si legge che i miliardi di euro recuperati, tramite agenti di riscossione per l'anno 2012, sono 6,32;
   inoltre, sempre dalla relazione del 2012 si può vedere che altri valori sono stati modificati, come quelli relativi al recupero crediti diretti – per l'anno 2012 – che era di 4,336 milioni di euro e che, nella «nuova versione» della relazione del 2013-2014, risulta 3,325, sempre relativamente al 2012;
   nella relazione della Corte dei conti del 2012 si ricordava che: «Il più sensibile calo degli incassi tramite agenti della riscossione richiede una profonda riflessione sulla internalizzazione delle attività di riscossione dei crediti attribuite ai concessionari, anche nella considerazione che dalla riscossione diretta deriverebbero minori aggi e spese di procedura a favore dei concessionari e attenuazione degli aggravi a carico dei contribuenti»;
   a pagina 52 della suddetta relazione, relativa all'anno 2013-2014, si legge: «Anche nel 2013 continua la decrescita degli incassi – iniziata in lieve misura nell'anno 2012 – (...) è da sottolineare (...) una ulteriore riduzione del 6,5 per cento di quelli tramite concessionari» e ancora: «Nell'anno 2014 si assiste ad un notevole incremento degli incassi sia diretti (...) che derivanti dal recupero tramite AdR»;
   a parere dell'interrogante appare molto strana la situazione che si sta venendo a creare, in quanto leggendo la relazione della Corte dei conti relativa agli anni 2013-2014, sembrerebbe quasi che Equitalia (AdR) stesse svolgendo un ottimo lavoro di recupero crediti. Se si va invece a confrontare i dati dichiarati, dalla stessa Corte, nella relazione del 2012 (riferiti ai medesimi periodi), si trovano dei dati discordanti e modificati che Equitalia sta recuperando di più;
   in sostanza quindi suscita perplessità il fatto che la Corte dei conti, ad una attenta analisi, tenda ad evidenziare dati che appaiono agli interroganti contraddittori in relazione alla riscossione da parte di Equitalia;
   a pagina 54 della suddetta relazione, si legge: «(...) vi è una costante rinuncia alla riscossione dei crediti più risalenti nel tempo e un continuo ricorso alla svalutazione o all'abbandono degli stessi per irrecuperabilità, che accentua il divario tra l'accertato ed il riscosso con pregiudizio per le gestioni dell'Istituto»; e inoltre il Civ avrebbe «sollecitato un monitoraggio costante di tutta l'attività di riscossione al fine di valutarne, anche in relazione ai costi sostenuti, l'efficacia e l'economicità»;
   a pagina 157 della suddetta relazione, appare evidente che l'operazione di modifica dei dati delle tabelle – sulla reale capacità di riscossione di Equitalia – serve a ben poco se si fa una analisi comparata dei dati e si legge che: «la entità raggiunta dai residui attivi, pone interrogativi sulla reale qualità dei crediti sottostanti, anche in considerazione dei perduranti processi di svalutazione e di accantonamento annuale, uniti al riaccertamento sempre annuale delle insussistenze dell'attivo». E inoltre a pagina 161 si legge che: «(...) a cui si aggiunge una ridotta capacità di riscossione rappresentato dall'aumento dei residui attivi»;
   nella tabella 74 della suddetta relazione si può vedere con relativa facilità come il «fondo svalutazione crediti contributivi» sia in aumento: 34.419 milioni di euro per il 2012, 38.938 milioni per il 2013 e 42.937 milioni per il 2014;
   la Corte dei Conti a pagina 188 della suddetta relazione, rileva ancora una volta che: «Per quanto concerne le partecipazioni detenute dall'Inps in varie società a gestione privata, e in particolare in Equitalia, nella GETI, nell'IGEA e in SISPI, si conferma l'esigenza di una verifica della loro motivazione e comunque della ricerca di una redditività che almeno ne giustifichi la partecipazione stessa» –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti suddetti e, per quanto di competenza, quali iniziative intendano intraprendere al fine di sopperire alle criticità denunciate nella relazione della Corte dei Conti in merito alla funzione degli agenti di riscossione (AdR) con specifico riguardo all'andamento del recupero crediti dell'INPS;
   se non ritengano necessari maggiori approfondimenti con lo scopo di accertare in modo inequivoco gli importi riscossi da Equitalia e definire in maniera risolutiva se l'utilizzo di Equitalia come strumento di riscossione, sia ottimale o meno per le casse dello Stato e dei singoli cittadini, nonché per le casse stesse dell'INPS;
   se ai Ministri interrogati non appaia urgente, per quanto di competenza, attuare una attenta analisi e verifica dei dati forniti da INPS, Corte dei Conti ed Equitalia, comparandoli nello specifico con i dati riportati nel fondo svalutazione crediti contributivi, che appare all'interrogante in costante aumento ed in contrasto con quanto emerge da questa relazione del 2013-2014;
   se i Ministri interrogati, per quanto di competenza, non ritengano necessario, come più volte segnalato dalla stessa Corte dei Conti e dallo stesso Civ, verificare l'utilità di mantenere o meno la partecipazione all'interno di Equitalia da parte di INPS con particolare attenzione alla possibile «internalizzazione delle attività di riscossione dato che da questa deriverebbero minori aggi e spese di procedura a favore dei concessionari e attenuazione degli aggravi a carico dei contribuenti».
(5-08306)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

relazione

svalutazione

relazione d'attivita'