ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08282

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 599 del 31/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: TERROSI ALESSANDRA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 31/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MAZZOLI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2016
BONACCORSI LORENZA PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2016
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2016


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 31/03/2016
Stato iter:
29/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/06/2016
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 29/06/2016
Resoconto TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 31/03/2016

DISCUSSIONE IL 29/06/2016

SVOLTO IL 29/06/2016

CONCLUSO IL 29/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08282
presentato da
TERROSI Alessandra
testo di
Giovedì 31 marzo 2016, seduta n. 599

   TERROSI, MAZZOLI, BONACCORSI e BRAGA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   i due progetti presentati per la realizzazione di altrettanti impianti pilota geotermici nella piana dell'Alfina, a cavallo tra le province di Terni e Viterbo, uno nel territorio del comune di Caste Giorgio (Terni) e uno nel territorio del comune di Acquapendente (Viterbo), procedono nel loro iter autorizzatorio e in particolare per il primo, questo risulta quasi ultimato;
   si ricorda che i comuni situati nell'area in cui insisterebbero i due impianti, insieme alla provincia di Viterbo, si sono sempre contrapposti ai progetti stessi producendo osservazioni documentate e depositate presso i Ministeri competenti, nelle diverse fasi dell’iter istruttorio;
   tali osservazioni riguardavano, fra l'altro, il fatto che, come noto e come dimostrato da diversi studi scientifici, l'attività geotermica a media ed alta entalpia può rappresentare un serio problema per le falde acquifere e per la possibile induzione di sismicità;
   si sottolinea come i luoghi interessati dalla richiesta di realizzazione dei due impianti, ricadenti nell'area dell'Altopiano dell'Alfina, presentino caratteristiche di elevata fragilità sismo-tettonica e costituiscano, con le proprie falde, l'alimentazione naturale del lago di Bolsena, come noto il più grande lago europeo di origine vulcanica, sede di aree SIC e ZPS;
   le assemblee consiliari dei diversi comuni coinvolti hanno prodotto specifiche deliberazioni in cui hanno evidenziato, anche in virtù delle considerazioni sopra esposte, le loro posizioni contrarie alla realizzazione degli impianti pilota geotermici;
   nell'ottobre 2015, l'Assemblea dei venticinque sindaci riunita ad Orvieto ha sottoscritto un documento, indirizzato alla regione Umbria, nel quale si chiede espressamente a quest'ultima, fra l'altro, di non procedere alla sottoscrizione dell'atto di intesa con il Ministero dello sviluppo economico che rappresenterebbe il momento conclusivo dell’iter amministrativo e il via libera alla realizzazione dell'impianto previsto per il comune di Castel Giorgio;
   da ultimo, nel mese di febbraio 2016, la II commissione consiliare permanente della regione Umbria ha votato a maggioranza un documento, approvato a maggioranza anche dalla assemblea della regione Umbria nella seduta del 22 marzo 2016, con il quale impegna la giunta regionale a tenere in debita considerazione, fra l'altro, «le indicazioni contenute nel documento redatto il 9 ottobre 2015» votato dai Sindaci del territorio interessato e la loro totale contrarietà espressa con atti ufficiali, prevedendo «che ogni decisione finale sia subordinata al rispetto del principio di precauzione» e che gli atti di competenza della giunta regionale vengano redatti «nel rispetto della normativa vigente e dell'interesse prevalente dei Comuni del territorio e delle comunità coinvolte»;
   riconoscendo l'importanza della geotermia quale «risorsa strategica» per il nostro Paese, in data 15 aprile 2015 è stata approvata dalle Commissioni permanenti della Camera dei deputati VIII ambiente e X attività produttive, la risoluzione n. 8-00103;
   i primi tre punti della citata risoluzione impegnano il Governo a:
    1) avviare le procedure di zonazione del territorio italiano, per le varie tipologie di impianti geotermici, identificando le aree potenzialmente sfruttabili in coerenza anche con le previsioni degli orientamenti europei relativamente all'utilizzo della risorsa geotermica e in linea con la strategia energetica nazionale;
    2) emanare, entro sei mesi, linee guida a cura dei Ministeri dello sviluppo economico e di quello dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che individuino nell'ambito delle aree idonee di cui al punto precedente anche i criteri generali di valutazione, finalizzati allo sfruttamento in sicurezza della risorsa, tenendo conto delle implicazioni che l'attività geotermica comporta relativamente al bilancio idrologico complessivo, al rischio di inquinamento delle falde, alla qualità dell'aria, all'induzione di micro sismicità;
    3) a rilasciare, a seguito dell'emanazione delle linee guida, tutte le autorizzazioni per i progetti di impianti geotermici, comprese quelle relative ai procedimenti in corso, nel rispetto delle prescrizioni ivi previste;
   nell'interrogazione a risposta in Commissione n. 5-06647 del 4 ottobre 2015 veniva richiesto ai Ministri dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, se gli stessi avessero ultimato la zonazione e la elaborazione delle suddette linee guida considerando che, con riferimento a queste ultime, il termine di sei mesi individuato nella risoluzione n. 8-00103 è stato abbondantemente superato (la scadenza infatti era prevista al 15 ottobre 2015);
   nella risposta data si afferma che «il Ministero dello sviluppo economico ha provveduto ad avviare i lavori di “zonazione” del territorio italiano affinché, per le varie tipologie di impianti geotermici, siano identificate le aree potenzialmente sfruttabili, e ad implementare le “linee guida” per le attività geotermiche, insieme al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al fine di individuare i criteri generali di valutazione per lo sfruttamento in sicurezza della risorsa, che tengano conto delle implicazioni che l'attività geotermica comporta relativamente al bilancio idrogeologico, al rischio di inquinamento delle falde, alla qualità dell'aria, all'induzione di micro sismicità. È stato inoltre predisposto un documento contenente le Linee guida non ancora definitivo, in quanto sullo stesso si stanno coinvolgendo i vari stakeholder, oltre alle regioni maggiormente interessate dalle attività in argomento, al fine di poter condividere i contenuti delle stesse e definire compiutamente le best practice della materia. È stato anche istituito un gruppo di lavoro, costituito da esperti del settore geotermico che sta provvedendo a portare avanti le attività nel minor tempo consentito, stante la complessità delle tematiche trattate e i numerosi soggetti coinvolti. Il Ministero dello sviluppo economico, quindi, considerando la rilevanza della geotermia porrà in essere ogni sforzo affinché tale attività possa al più presto essere portata a compimento»;
   in data 11 febbraio 2016 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque, a seguito di documentazione allo stesso inviata da associazioni ambientaliste del territorio in cui viene documenta la possibilità che i due impianti geotermici pilota interferiscano inquinandole con le falde acquifere dell'Altopiano dell'Alfina e quindi con il Lago di Bolsena, con lettera protocollo n. 0002371/STA chiede alle regioni Lazio e Umbria, «per quanto di propria competenza, di informare la scrivente Direzione in merito alla caratterizzazione chimica delle acque dell'acquifero vulcanico in relazione alla presenza di arsenico, allo stato di avanzamento dell’iter progettuale e alle misure preventive che si intendono adottare al fine di scongiurare il rischio di inquinamento delle acque interessate, tenuto conto altresì dei costi sopportati al fine di dearsenificare l'acqua estratta dall'acquifero superficiale per alimentare la rete potabile»;
   con sentenza n. 00914/2016 del 7 marzo 2016 il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale ha ripristinato totalmente il vincolo paesaggistico apposto dal decreto del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo del 12 maggio 2011 riguardante l'area su cui dovrebbe insistere l'impianto geotermico denominato «Torre Alfina» nel comune di Acquapendente (Viterbo) attualmente sottoposto a valutazione di impatto ambientale presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare –:
   se siano stati conclusi i lavori di zonazione e la elaborazione delle linee guida propedeutiche al rilascio delle autorizzazioni per gli impianti geotermici, come previsto negli impegni della risoluzione n. 8-00103, considerando che la scadenza prevista dalla stessa risoluzione era stata individuata nella data del 15 ottobre 2015;
   quale sia la composizione del tavolo tecnico di cui si parla nella risposta all'interrogazione n. 5-06647 del 4 ottobre 2015;
   quali siano nel dettaglio i portatori di interesse ad oggi coinvolti nella elaborazione dei suddetti documenti e se tra questi siano stati ricompresi i comuni interessati dalla ubicazione degli impianti geotermici pilota;
   se il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, abbia ricevuto risposta agli approfondimenti richiesti con la lettera protocollo n. 0002371/STA dell'11 febbraio 2016 e se intenda rendere notizia del merito della stessa;
   come i Ministri interrogati intendano raccordare le proprie prossime attività relative agli impianti geotermici pilota, con particolare riferimento a quelli di Castel Giorgio (Terni) e Torre Alfina (Viterbo), alla luce degli eventuali approfondimenti ricevuti dalle regioni Lazio e Umbria in merito al possibile impatto degli impianti stessi sulle falde acquifere. (5-08282)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 29 giugno 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-08282

  Relativamente alla zonazione del territorio italiano per le varie tipologie di impianti geotermici, si rappresenta che è stato possibile avviare i relativi lavori solo dopo una complessa consultazione con gli Enti scientifici competenti in materia. L'individuazione di tali Enti è stata effettuata in base alle informazioni disponibili presso la Direzione Generale per la Sicurezza anche Ambientale delle Attività Minerarie ed Energetiche.
  Il tavolo tecnico per i lavori di zonazione è stato istituito tenendo conto anche del criterio dell'ottimizzazione delle risorse già disponibili presso il MISE ed è composto da rappresentanti della DGSUNMIG-MISE, del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, dell'Università di Roma «La Sapienza», dell'ISPRA e dell'Università di Bologna.
  Le linee guida sono invece in corso di ultimazione, essendo giunte ormai alla terza versione riveduta e corretta, frutto di successivi contributi da parte di Amministrazioni, Enti scientifici ed operatori. A seguito dell'incontro tenutosi presso il MISE nello scorso mercoledì 25 maggio, sono state discusse alcune modifiche migliorative che porteranno, entro il mese di giugno, alla stesura definitiva del documento. È prevista la pubblicazione del documento sul sito della DGS-UNMIG, per consultazione.
  Si precisa altresì che, come riportato dallo stesso interrogante, la risoluzione n. 8-00103, impegnava il Governo, tra l'altro, «a rilasciare, a seguito dell'emanazione delle linee guida, tutte le autorizzazioni per i progetti di impianti geotermici, comprese quelle relative ai procedimenti in corso, nel rispetto delle prescrizioni ivi previste». L'impegno non prevede pertanto che nelle more dell'adozione delle linee guida non possano essere sviluppate e concluse istruttorie: l'ipotesi di una moratoria sugli impianti geotermici, pur essendo stata valutata in sede di discussione della citata risoluzione, non ha trovato infatti accoglimento.
  In ultimo, con riferimento alla richiesta dell'interrogante su «come i Ministeri interrogati intendano raccordare le proprie prossime attività relative agli impianti geotermici pilota con particolare riferimento a quelli di Cartel Giorgio (TR) e Torre Affina (VT) alla luce degli eventuali approfondimenti ricevuti dalle Regioni Lazio e Umbria in merito al possibile impatto degli stessi sulle falde acquifere», si rappresenta che tali approfondimenti delle regioni sono stati richiesti dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con apposita nota, nella quale questa Amministrazione non compare tra i destinatari in conoscenza. La nota è stata infatti ricevuta, diversamente, solo per il tramite del Coordinamento associazioni orvietano, tuscia e lago di Bolsena.
  Per quello che riguarda il Ministero per la tutela dell'ambiente, del territorio e del mare, i suoi Uffici comunicano che i progetti di che trattasi risultano assoggettati alla procedura integrata VIA-VINCA presso lo stesso Ministero dell'ambiente e pertanto, nell'ambito della procedura medesima, così come previsto dall'articolo 6 della Direttiva 92/43/CEE «Habitat», saranno valutate le interferenze dirette ed indirette sui siti Natura 2000 presenti nella zona, come il SIC IT6010007 «Lago di Bolsena» citato dall'Interrogante, nonché gli impatti cumulativi con altri piani o progetti che insistono sulla medesima area.
  Ulteriori riscontri che sono stati forniti dalle competenti DG del MATTM.
  La nota prot. n. 0002371/STA dell'11 febbraio 2016 della Direzione generale, per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque citata dall'interrogazione parlamentare ed indirizzata alle regioni Lazio ed Umbria, in quanto direttamente coinvolte dalla realizzazione degli impianti di cui trattasi, era stata predisposta per tener conto dei timori espressi dall'associazione «Bolsena forum-Amici del lago di Bolsena», secondo cui la realizzazione di tali impianti, considerate le particolari caratteristiche idrogeologiche del lago e della falda profonda non confinata, avrebbe con il tempo potuto determinare una possibile contaminazione da arsenico delle acque del lago di Bolsena, nonché della falda utilizzata a scopo idropotabile in diversi territori del Viterbese e parte dell'Orvietano. È stato chiesto pertanto alle regioni direttamente interessate, per quanto di propria competenza, di informare la scrivente Direzione in merito alla caratterizzazione chimica delle acque dell'acquifero vulcanico in relazione alla presenza di arsenico, allo stato di avanzamento dell’iter progettuale e alle misure preventive che si sarebbero dovute adottare al fine di scongiurare il rischio di inquinamento delle acque interessate, tenuto conto altresì dei costi sopportati al fine di dearsenificare l'acqua estratta dall'acquifero superficiale per alimentare la rete potabile.
  In data 18 febbraio 2016 la regione Umbria ha risposto che, in merito a quanto richiesto e, più in generale, per la tutela delle acque dell'acquifero vulcanico Vulsino, si rimandava ai pareri espressi dall'amministrazione nell'ambito della procedura di VIA nazionale per entrambi gli impianti ed al provvedimento di compatibilità ambientale emesso per l'impianto di Cartel Giorgio.
  La regione Lazio, anche se a tutt'oggi non ha fornito riscontro alla nota di cui trattasi e tanto meno al sollecito inviato in data 5 maggio 2016 (nota prot. 0008293), è stata contattata telefonicamente al fine di ottenere gli elementi richiesti.
  Tuttavia dall'analisi della documentazione di procedura VIA risulta che in data 3 aprile 2015 è stato emesso il Decreto di Compatibilità Ambientale per l'impianto pilota di «Cartel Giorgio».
  Successivamente quindi si è provveduto ad informare l'Associazione Lago di Bolsena che eventuali ulteriori notizie relative all'argomento di cui trattasi potevano essere richieste alla Direzione Generale per le Valutazioni e le Autorizzazioni Ambientali del MATTM.
  Per quello che riguarda il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale per l’«Impianto pilota geotermico denominato Castel Giorgio in comune di Castel Giorgio (TR)» è stato avviato, su istanza della Società ITW & LKW Geotermia Italia S.p.A. nel novembre 2013. La procedura di valutazione di impatto ambientale si è conclusa, a seguito di un'approfondita istruttoria tecnica nel corso della quale sono stati tenuti in debita considerazione tutti gli aspetti ambientali interessati e tutte le osservazioni pervenute, ai sensi dell'articolo 24, comma 4, del D. Lgs. 152/2006 e ss.m.ii., con il Decreto di Compatibilità Ambientale n. 59 del 3 aprile 2015. Detta pronuncia di compatibilità ambientale, seppur positiva, è condizionata al rispetto di numerose prescrizioni.
  Il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale per l’«Impianto pilota geotermico denominato Torre Alfina in Comune di Acquapendente (VT)» è stato avviato, su istanza della Società ITW & LKW Geotermia Italia S.p.A. nel settembre 2015. La procedura di valutazione di impatto ambientale presso il Ministero dell'ambiente ad oggi risulta essere in corso; nel corrente mese di maggio 2016 sono state richieste al Proponente integrazioni alla documentazione progettuale presentata a corredo dell'istanza. Le osservazioni pervenute ai sensi dell'articolo 24, comma 4 del D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. sono pubblicate sul portale delle Valutazioni Ambientali del MATTM, alla pagina web http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/1566/2544.
  Come da normativa in materia di Valutazione di Impatto Ambientale, si ricorda, inoltre, che nell'ambito dei procedimenti di valutazione di impatto ambientale sono coinvolti tutti gli Enti e le Amministrazioni locali il cui territorio sia anche solo parzialmente interessato dal progetto o dagli impatti della sua attuazione (articolo 23, comma 3 D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii). Tali soggetti sono informati dell'avvio della procedura e dispongono altresì della documentazione tecnica a corredo dell'istanza. La normativa vigente prevede, infine, che qualunque soggetto, tenuto conto delle caratteristiche socio-economiche e territoriali del progetto sottoposto a VIA, possa fornire elementi conoscitivi e valutativi concernenti i possibili effetti dell'intervento medesimo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento idrico

controllo dell'inquinamento

protezione dell'ambiente