ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08273

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 598 del 30/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: FEDRIGA MASSIMILIANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 30/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 30/03/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 30/03/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 30/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08273
presentato da
FEDRIGA Massimiliano
testo di
Mercoledì 30 marzo 2016, seduta n. 598

   FEDRIGA e BORGHESI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   nelle scuole medie superiori e inferiori di tutta la regione Friuli Venezia Giulia, in orario scolastico mattutino, senza chiedere il consenso informato ai genitori degli alunni minorenni ovvero agli studenti maggiorenni, è tenuto da rappresentanti delle associazioni Arcigay e Lgtb - e finanziato dalla regione stessa - il progetto «A scuola per conoscerci»;
   il progetto in questione include principalmente contenuti di educazione affettiva e sessuale;
   nel suddetto progetto, come in molti altri, il titolo e la descrizione, che sono stati approvati nei piani dell'offerta formativa (pof), nei piani territoriali dell'offerta formativa (Ptof), anche se ineriscono sia alla legalità che alla cittadinanza che ad altre iniziative pienamente rispondenti allo spirito della nostra Costituzione, non garantiscono affatto che «tra i diritti e i doveri e tra le conoscenze da trasmettere non rientrino in nessun modo né «ideologie gender» né l'insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo» (come evidenziato dal capo dipartimento dottor Rosa De Pasquale nella circolare Prot. AOODPIT n. 1972 del 15 settembre 2015), e anzi omettono di citare gli elementi affettivi e inerenti la sessualità, e sono quindi insufficienti, allo scopo della valutazione del progetto;
   con nota del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 6 luglio 2015 indirizzata agli uffici scolastici regionali – Prot. AOODGSIP n. 4231 – la direzione generale per lo studente, l'integrazione e la partecipazione, rilevando il sopraggiungere di quesiti da parte di numerose istituzioni scolastiche in merito al rapporto con le famiglie in occasione della definizione dei piani triennali dell'offerta formativa (Ptof), ribadiva «la corretta prassi che le scuole sono chiamate a seguire fin dall'inizio dell'anno scolastico e per sottolineare il ruolo strategico e la centralità del Piano dell'Offerta Formativa, in cui tutte le attività che le istituzioni scolastiche intendano realizzare devono essere specificate», precisando che «Le famiglie hanno il diritto, ma anche il dovere, di conoscere prima dell'iscrizione dei propri figli a scuola i contenuti del Piano dell'Offerta Formativa e, per la scuola secondaria, sottoscrivere formalmente il Patto educativo di corresponsabilità per condividere in maniera dettagliata diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie. Si ricorda alle scuole, quindi, di assumere le iniziative utili per assicurare da parte delle famiglie una conoscenza effettiva e dettagliata del PTOF» nonché «Va inoltre specificato che i progetti relativi a qualsiasi tematica possono essere realizzati, in orario curricolare, sia nell'ambito del curricolo obbligatorio sia nell'ambito della quota parte facoltativa, ma pur sempre previsti dal Piano dell'Offerta Formativa. La partecipazione a tutte le attività extracurricolari, anch'esse inserite nel P.T.O.F., è per sua natura facoltativa e prevede la richiesta del consenso dei genitori per gli studenti minorenni o degli stessi se maggiorenni che, in caso di non accettazione, possono astenersi dalla frequenza»;
   con nota del 13 luglio 2015 – Prot. AOODRFR n. 5518 – avente ad oggetto «Realizzazione di progetti previsti dal Piano dell'Offerta Formativa. Richiesta di consenso informato da parte dei genitori», il direttore dell'ufficio scolastico regionale del Friuli Venezia Giulia Biasiol, richiamando la nota del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca n. 4321 sulla corretta prassi che le scuole sono tenute a seguire, ha ritenuto «prive di fondamento e dolorosamente fuorvianti le segnalazioni e le prese di posizione pubblica con cui ad alcune scuole della Provincia di Pordenone è stata rivolta l'accusa di voler sottrarre ai genitori il compito di orientare l'educazione morale e sessuale dei propri figli»;
   nella stessa nota, il direttore Biasiol inaugura un'interpretazione che, a parere degli interroganti, confonde l'orario curriculare con la materia curriculare. Asserisce infatti: «La partecipazione alle attività extracurricolari, inserite nel P.O.F., è per sua natura facoltativa e prevede il consenso dei genitori per gli alunni minorenni. Per quanto invece riguarda le attività realizzate in orario curricolare, alla scuola compete il diritto-dovere di svolgere la propria funzione istituzionale, nell'ambito delle legge, adottando scelte di programmi e di metodi didattici, anche se questi non siano corrispondenti alle convinzioni dei genitori: nei confronti di tali opzioni didattiche, correttamente assunte nell'ambito dell'esercizio dell'autonomia scolastica ed inserite, mediante la – procedura di norma, all'interno del Piano dell'Offerta Formativa, non è ammessa l'opposizione ovvero l'uso di una sorta di diritto di veto da parte dei singoli genitori. Non appare pertanto legittima la richiesta di previo rilascio di “consenso” da parte dei genitori in rapporto all'insegnamento di specifiche discipline o di parti di esse o allo svolgimento di attività didattiche programmate.»;
   si segnala intanto quella che appare agli interroganti la grave sottovalutazione presente nella suddetta circolare del dirigente dell'ufficio scolastico regionale Friuli Venezia Giulia in altre determinazioni ad essa collegate del ruolo della componente genitori e di tutta la relativa normativa pregressa e attuale citata mirante al normale funzionamento della scuola dell'autonomia;
   a giudizio dell'interroganti non basta che un'attività extracurriculare sia inserita nell'orario normale delle lezioni (invece che in orario pomeridiano - aggiuntivo) perché diventi curriculare;
   l'informazione appropriata delle famiglie, più volte raccomandata da tutta la normativa in merito, riguarda sia le attività curriculari che le extracurriculari che, poi, confluiscono tutte nel Ptof. Le une sono di norma obbligatorie (salvo ricorrere all'istruzione parentale o abbandonare la scuola per frequentarne un'altra), le altre ad avviso degli interroganti, dovrebbero rimanere extracurriculari, quindi facoltative. Sembra, infatti, che sia da escludere che ogni attività, inserita nel Ptof, diventi automaticamente obbligatoria e curriculare. Nel qual caso ogni scuola diventerebbe titolare di definire tutto il curricolo obbligatorio, per cui ai genitori non resterebbe, per ogni attività non condivisa, che scegliere un'altra scuola. Cosa, questa, impedita a gran parte delle famiglie, le quali, non disponendo delle possibilità economiche non possono accedere alle scuole pubbliche paritarie. Si avallerebbe in tal modo un comportamento non in linea con quanto sancisce la Costituzione;
   si ricorda che l'insegnamento della religione cattolica, che rientra nella quota obbligatoria del curricolo nazionale, è lasciato alla libera scelta dei genitori mediante l'opzione dell'attività alternativa: si chiede quindi pari tutela anche per tutti gli altri temi delicati e moralmente sensibili che hanno a che fare con l'educazione affettiva e sessuale dei bambini, e non possono venire imposti dalla singola istituzione scolastica, per giunta col concorso di soggetti non meglio identificati quanto a competenza e affidabilità;
   ancor più grave è, a parere degli interroganti, quanto affermato dal direttore dell'ufficio scolastico regionale del Friuli Venezia Giulia, Biasiol, durante l'incontro di formazione tenutosi il giorno 7 marzo 2016, davanti a circa 300 docenti (testo riportato anche nelle slides 12, 13, 14 dei materiali per i neoassunti presenti nel sito dell'ufficio scolastico regionale del Friuli Venezia Giulia: e cioè che la sentenza della Cassazione sezioni unite n. 2656 del 2008 (secondo  a quale la funzione della famiglia non è esclusiva e totalizzante) limita l'azione dei genitori in ambito educativo e che quindi, a suo parere non ci sono presupposti giuridici perché la famiglia possa opporsi agli interventi educativi (in particolare di educazione sessuale) della scuola gli interroganti ritengono che l'ordinanza n. 2656 del 2008 della Corte di cassazione sia citata impropriamente, in quanto non si è mai chiesto il «diritto di veto dei singoli genitori» nei riguardi dell'istituto scolastico, essendo ben consapevoli che si rischierebbe l'immobilismo totale dell'attività scolastica. D'altra parte, la suddetta ordinanza, letta nella sua integralità, non è centrata su tale presunto diritto di veto, bensì pone bene in evidenza una indispensabile «esigenza di bilanciamento e coordinamento tra i diritti e doveri della famiglia e quelli della scuola (si veda al proposito la pagina 3 di detta ordinanza in linea anche con quanto più volte ribadito nel decreto del Presidente della Repubblica n. 275 del 1999) che è appunto quanto sostenuto dagli interroganti;
   con comunicato stampa del 1o marzo 2016, il comitato «difendiamo i Nostri Figli» ha reso noto di avere «inoltrato formale reclamo e contestuale richiesta di chiarimenti alle autorità competenti del Ministero della Pubblica Istruzione e della Ricerca e al Ministro medesimo», chiarendo che «Tale intervento si è reso necessario affinché, mediante autentica interpretazione della normativa pregressa e attuale al riguardo, sia riconosciuto il diritto di genitori e famiglie alla libera e consapevole scelta del genere di educazione da impartire ai propri figli evitando decisioni unilaterali e non consensuali da parte della scuola» –:
   se il Ministro intenda dare con celerità al comitato «Difendiamo i nostri Figli» e a tutte le scuole i richiesti chiarimenti di cui in premessa;
   se e quali iniziative di competenza intenda urgentemente adottare affinché sia impedita la scelta unilaterale da parte delle scuole, con l'avallo degli uffici scolastici regionali come accade per il Friuli Venezia Giulia, sull'educazione sessuale e affettiva da impartire agli alunni, evitando in particolare che si ricorra all’escamotage di inserirla nel Ptof senza il preventivo consenso informato dei genitori, confondendo la materia curriculare con l'orario curriculare;
   quali iniziative di competenza intenda assumere il Ministro interrogato, nel rispetto della normativa in materia recentemente richiamata tramite le circolari del 6 luglio 2015 e 15 settembre 2015, affinché sia garantito al genitore il «consenso informato preventivo» per decidere in ordine al diritto – dovere di istruire il proprio figlio, come voluto dall'articolo 30 della Costituzione, prevedendo che lo stesso possa decidere di far partecipare o meno il proprio figlio ad un'attività extracurriculare e richiedere, in caso di dissenso, la sua partecipazione ad attività alternative;
   quale sia la procedura corretta da seguire da parte del singolo genitore per esercitare «la libertà di scelta educativa» (di cui all'articolo 21, comma 9, della legge n. 59 del 1997) in presenza di attività extracurriculari facoltative proposte dalla scuola e non condivise, considerato che tale principio, secondo gli interroganti, è alla base di quanto si intende perseguire con la procedura del «consenso informato preventivo». (5-08273)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

educazione sessuale

relazioni interistituzionali

istituto di istruzione