ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08185

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 593 del 18/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: GIORDANO SILVIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2016
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2016
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2016
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2016
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2016
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2016
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 18/03/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 18/03/2016
Stato iter:
06/04/2016
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/03/2016

RITIRATO IL 06/04/2016

CONCLUSO IL 06/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08185
presentato da
GIORDANO Silvia
testo di
Venerdì 18 marzo 2016, seduta n. 593

   SILVIA GIORDANO, TOFALO, COLONNESE, LOREFICE, DI VITA, MANTERO, GRILLO e BARONI. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   dagli anni Ottanta, a Salerno, nella zona di Fratte, al confine con la Valle dell'Irno, sono ubicate le Fonderie Pisano, dove viene smaltito e bruciato ferro e ghisa;
   all'epoca la zona era prevalentemente industriale, ma in seguito, con l'approvazione del nuovo piano regolatore regionale del comune di Salerno, cominciarono ad edificare e adesso c’è un vero e proprio conglomerato urbano che ospita centinaia di famiglie, supermercati, bar, pompe di benzina e altro;
   le Fonderie Pisano restano ancora ubicate in quella zona, causando fumi che, a seconda di come soffia il vento, giungono fino al centro di Salerno e nella Valle dell'Irno;
   il dipartimento dell'Arpac di Salerno ha effettuato i primi sopralluoghi a seguito di una ispezione dei Noe, che risale alla fine degli anni Novanta;
   da quella ispezione, nacque un'inchiesta della magistratura per mancanza di autorizzazione di scarichi di acqua reflua che convergevano nel fiume Irno che costeggia la zona;
   il processo si concluse con una sentenza di patteggiamento;
   una seconda inchiesta ha coinvolto di recente le Fonderie Pisano, a seguito di un esposto firmato da alcuni residenti della zona che si sono riuniti in un comitato chiamato «Salute e Vita»;
   il comitato ha più volte chiesto un incontro con l'ex sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, per ottenere la delocalizzazione dell'impianto, dal momento che molti sono i residenti di Fratte e delle frazioni limitrofe che si sono ammalati di neoplasie varie;
   l'ultimo incontro avuto con l'ex sindaco di Salerno risale all'aprile 2014, in occasione del quale fu promessa loro la delocalizzazione dell'impianto;
   la delocalizzazione, però, non è mai avvenuta, anche quando, ad aprile 2014, si è concluso il secondo processo a carico del titolare delle Fonderie Pisano per reati ambientali, conclusosi con una seconda sentenza di patteggiamento e una multa da 800 euro;
   frattanto, le morti e i funerali sono aumentati. Solo a febbraio 2016, il parroco don Marco Raimondo ha celebrato sette funerali in sette giorni per morti da sarcoma;
   tanto che il 23 febbraio 2016, la regione Campania ha ordinato con decreto la chiusura temporanea dello stabilimento, imponendo determinate prescrizioni da osservare per poter riprendere l'attività;
   il 28 gennaio 2016, infatti, funzionari dell'Arpac di Caserta e di Salerno, su mandato della procura di Salerno, hanno effettuato una ispezione, da cui sono emerse varie carenze strutturali dell'impianto dannose per l'ambiente e per la salute dei cittadini;
   in particolare, l'Arpac sottolinea la «scarsa manutenzione dei sistemi di trattamento delle emissioni in atmosfera» e la «mancata adozione di misure rispetto a superamenti di portata e di valori di emissione significativi emersi dagli autocontrolli effettuati» e «una scarsa conoscenza della normativa ambientale applicata allo specifico settore di riferimento»;
   in conclusione, l'Arpac ha rilevato «gravi criticità con particolare riferimento alle emissioni in atmosfera, alla gestione dei rifiuti e agli scarichi idrici, con conseguente determinazione di situazioni connotate di immediato pericolo e danno per l'ambiente e la salute pubblica»;
   dopo due settimane, il 9 marzo 2016, la regione Campania autorizza, con decreto, la riapertura delle Fonderie Pisano, sulla base di una ispezione effettuata il 7 marzo 2016 da funzionari dell'Arpac di Salerno;
   il sopralluogo in esame ha accertato che nelle Fonderie sono stati effettuati lavori relativi alla raccolta dei rifiuti, alla chiusura delle finestre rotte dello stabilimento e all'individuazione di nuove aree di deposito per i rifiuti;
   tuttavia, scrive l'Arpac «il riscontro relativo ai limiti di portata emissioni in atmosfera e alla rimozione delle cause di superamento valori limiti allo scarico, potrà essere concluso solo attraverso attività di campionamento ad impianto attivo» –:
   quali iniziative, per quanto di competenza, intendano assumere affinché sia tutelato il diritto ad un ambiente salubre fondato sul combinato disposto degli articoli 2, 9 e 32 della Costituzione;
   se il Ministro della salute intenda promuovere, per quanto di competenza, un'attività di screening, anche per il tramite dell'Istituto superiore di sanità, al fine di verificare i potenziali danni alla salute dei cittadini residenti nell'area;
   se in relazione ai fatti esposti in premessa non si ritenga necessario promuovere un'ispezione urgente da parte del comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente al fine di verificare l'esistenza di un pericolo grave ed imminente per l'ambiente e la salute dei cittadini. (5-08185)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto dell'ambiente

inquinamento atmosferico

delocalizzazione