ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08172

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 592 del 17/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: TRIPIEDI DAVIDE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 17/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 17/03/2016
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 17/03/2016
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 17/03/2016
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 17/03/2016
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 17/03/2016
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 17/03/2016
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 17/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 17/03/2016
Stato iter:
07/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/07/2016
Resoconto CASSANO MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 07/07/2016
Resoconto TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 18/03/2016

DISCUSSIONE IL 07/07/2016

SVOLTO IL 07/07/2016

CONCLUSO IL 07/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08172
presentato da
TRIPIEDI Davide
testo presentato
Giovedì 17 marzo 2016
modificato
Venerdì 18 marzo 2016, seduta n. 593

   TRIPIEDI, COMINARDI, CHIMIENTI, CIPRINI, DALL'OSSO, LOMBARDI, PESCO e ALBERTI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   Bames e Sem, ex Celestica ed ex IBM, aziende dislocate nella zona est della Brianza, fiori all'occhiello della Silicon Valley, un tempo leader nei servizi di progettazione, sviluppo e distribuzione di apparecchiature elettroniche, hanno dichiarato il fallimento nel 2013;
   in data 12 gennaio 2016, veniva pubblicata sul quotidiano online «ilgiorno.it», la notizia che la procura di Monza aveva chiuso l'inchiesta per il fallimento della Bames e della controllata Sem, lasciando a casa circa 400 lavoratori;
   le indagini erano state avviate dalla guardia di finanza di Monza su di un contratto di lease back e un finanziamento con cui Bames ha ottenuto circa 87 milioni di euro. Denaro che, in base alle ricostruzioni investigative, è servito, per acquistare partecipazioni in altre società e per finanziare altre aziende del gruppo. Successivamente, sotto la lente degli inquirenti è finita la posizione dell'allora responsabile amministrativo di Celestica Italia, Giancarlo Sala e di due ex dirigenti canadesi della società madre Celestica, Serge Lamothe e Todd Melendy, ora divenuto manager di caratura mondiale in altri colossi dell'economia, con l'ipotesi di accusa che la scissione tra Bames e Sem, società in seguito nuovamente riunite, possa essere stata decisa a tavolino per fare acquisire un illecito vantaggio ai partner, oltreoceano consistito in 69 milioni di euro in merci del magazzino in parte svuotato dei prodotti migliori prima dell'uscita di scena di Celestica e altri 64 milioni di liquidità in titoli;
   conseguentemente, i giudici della sezione fallimentare del tribunale di Monza hanno interessato la procura monzese ritenendo la situazione debitoria e finanziaria delle aziende strutturalmente compromessa;
   il sostituto procuratore Walter Mapelli ha firmato il decreto di fine indagini nei confronti di 14 persone accusate a vario titolo di avere distratto beni e liquidità per circa 230 milioni di euro dalle due società indicate. Oltre alle tre persone sopracitate, gli indagati sono i presunti amministratori di fatto di Bames e SEM, Vittorio Romano Bartolini, i figli Massimo, Vittorio e Selene, i tre manager Luca Bertazzini in qualità di presidente del consiglio di amministrazione di Bames fino al 2008, seguito nella carica da Giuseppe Bartolini e Alessandro Di Nunzio e dei tre professionisti membri del collegio sindacale di Bames, Riccardo Toscano, Angelo Sandro Interdonato e Salvatore Giugni e, con l'accusa di bancarotta fraudolenta, anche l'attuale amministratore delegato della Telit Corporation, Cats Oozi. Quest'ultimo, nello specifico, è accusato di avere dissipato 16 milioni di euro ai danni della Bames a favore di Telit Communication attraverso la controllata Telit Wireless Solutions;
   in data 14 marzo 2016, veniva emessa una nota rivolta all'attenzione degli organi di informazione, delle istituzioni e delle forze politiche e sindacali, a prima firma del segretario generale FIM-Cisl della provincia di Monza e Brianza, Luigi Redaelli, riguardante il presidio che si sarebbe tenuto nella giornata del 17 marzo 2016 dagli ex dipendenti di Bames e Sem, davanti al Tribunale di Monza. Tale presidio era volto a chiedere che fosse applicato il rinvio a giudizio nei confronti di chi aveva causato il fallimento delle aziende e con un rapido processo che fossero accertate tutte le responsabilità nei confronti di chi aveva creato il disastro finanziario del gruppo, creando enormi problemi economici e sociali agli ormai ex dipendenti. Veniva inoltre chiesto che a pagare fossero tutti i soggetti riconducibili a responsabilità del fallimento stesso;
   nel comunicato veniva specificato che i lavoratori, i delegati sindacali delle aziende e le organizzazioni sindacali FIM-Cisl e FIOM-Cgil, avessero accolto con soddisfazione la notizia della chiusura delle indagini della procura di Monza che ha visto 13 persone indagate per bancarotta fraudolenta, legate al fallimento di Bames e Sem;
   veniva ricordato che, paradossalmente, l'istanza di fallimento per le due società era stata presentata dalle organizzazioni sindacali e dalle rappresentanze sindacali unitarie. Le stesse hanno chiesto di esautorare la famiglia Bartolini proprietaria del gruppo Bames e Sem e i dirigenti dalla gestione fallimentare delle aziende. Le indagini svolte hanno evidenziato i reati di bancarotta fraudolenta e distrazione di beni e risorse economiche che dovevano essere destinate alla re-industrializzazione della società;
   nell'anno 2010, i sindacati sopraindicati avevano commissionato l'analisi dei bilanci a una società specializzata che, sugli studi riguardanti la Bartolini Progetti e le società a essa riconducibili, hanno realizzato un dossier dal titolo emblematico «Il saccheggio di Bames: quattro anni di giochi finanziari sulle spalle dei lavoratori». A detto studio ha fatto seguito un convegno pubblico nel comune di Vimercate (MB) in data 25 febbraio 2011, con la diffusione a più livelli della sintesi della ricerca. Il testo completo di questo studio è stato inoltre messo a disposizione sia della curatela fallimentare di Bames, sia della procura della Repubblica di Monza;
   i sindacati FIM e FIOM hanno denunciato sin dall'inizio, nell'anno 2006, i dubbi sul ruolo del gruppo Bartolini Progetti e in particolare dopo l'acquisizione delle quote di Celestica Italia. Era stato fortemente contestato il comportamento di questo gruppo definito dai sindacati «pseudo-industriale», perché a loro dire stravolgeva il senso della re-industrializzazione prevista nel Protocollo istituzionale firmato dalle parti sociali il 2 agosto 2006 in regione Lombardia;
   quanto poi successo, ha dato ragione a chi aveva sollevato più di un dubbio sulla nuova gestione;
   i sindacati terminavano il comunicato dichiarando che nessuno potrà essere dichiarato colpevole sino a che non vi sarà una sentenza definitiva, ma veniva ribadito l'auspicio che si potesse fare giustizia nei confronti dei dirigenti che avevano sbagliato e che dovevano pagare gli errori commessi, pur sapendo che i danni economici e i drammi sociali e familiari che hanno visto coinvolte centinaia di persone non potranno essere cancellati e i posti di lavoro persi in Bames e Sem non saranno più comunque recuperati;
   in data 9 gennaio 2015, veniva approvata dalla giunta della regione Lombardia, la delibera n. X/3011, avente oggetto il percorso per il rilancio del settore ICT (tecnologie dell'informazione e della comunicazione) nell'area del Vimercatese. Obiettivo del progetto era quello di attivare una effettiva reindustrializzazione in ambito ICT che andasse a valorizzare il capitale umano presente sull'area indicata, sia attraverso il ricorso congiunto a risorse, strumenti e percorsi già esistenti, sia attraverso l'identificazione di nuove modalità di intervento, anche sperimentali ed innovative, e la ricerca di attive collaborazioni con i diversi livelli di governo nazionale e locale –:
   se i Ministri interrogati, per quanto di competenza, non ritengano di assumere iniziative per favorire un piano di ricollocamento urgente per tutti gli ex dipendenti delle fallite aziende Bames e della controllata Sem;
   se non intendano, per quanto di competenza, promuovere un piano di reindustrializzazione dei siti Bames e Sem, ex Celestica ed ex IBM, così come era stato previsto dalla delibera della regione Lombardia n. X/3011 del 9 gennaio 2015.
(5-08172)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 luglio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-08172

  Per quanto attiene all'atto parlamentare dell'onorevole Tripiedi e altri concernente le iniziative per favorire il ricollocamento lavorativo degli ex dipendenti delle società Bames srl e Sem srl e per la reindustrializzazione dei siti produttivi di tali società dopo il loro fallimento.
  Preliminarmente, è opportuno ricordare, ai fini di una corretta ricostruzione della vicenda, che – nel 2000 – la multinazionale IBM Italia Spa ha scorporato e ceduto alla multinazionale canadese Celestica i rami d'azienda riconducibili alle attività di progettazione e distribuzione di apparecchiature elettroniche ed elettromeccaniche presenti allora in Italia presso lo stabilimento di Vimercate (MB).
  Nel 2006, Celestica ha ceduto il predetto stabilimento alla Bartolini Progetti Spa che ha proseguito le attività con due distinte società: la Bames srl (ex Celestica) e la Sem srl.
  Nel 2007, è stato sottoscritto con il Ministero dello sviluppo economico e le istituzioni locali un primo protocollo d'intesa finalizzato alla reindustrializzazione dell'area e alla salvaguardia occupazionale dei circa novecento lavoratori all'epoca impiegati. Da quel momento è iniziato un faticoso percorso durante il quale, nonostante l'impegno di tutte le istituzioni coinvolte e delle rappresentanze sindacali del territorio, sono stati avviati diversi piani industriali mai realizzati.
  Nell'autunno del 2013, le società Bames srl e Sem srl sono state dichiarate fallite dal Tribunale di Monza dopo un lungo periodo di cassa integrazione. A seguito del fallimento, si è dato avvio, con il coinvolgimento di Regione Lombardia e del Ministero dello sviluppo economico, ad una interlocuzione con il soggetto proprietario dell'area al fine di collaborare per la reindustrializzazione del sito. Nel corso di diversi incontri, in particolare, la Regione Lombardia, unitamente alle altre istituzioni coinvolte, ha manifestato la massima disponibilità ad intraprendere specifiche azioni per individuare soluzioni adeguate, candidando il Vimercatese come possibile area per la sperimentazione di una zona a burocrazia zero. Parallelamente, le istituzioni locali hanno dato avvio ad una serie di interventi di politica attiva, anche di natura straordinaria, finalizzate al ricollocamento dei lavoratori coinvolti nella vicenda.
  Alla fine del 2014, erano circa trecentosettanta i lavoratori alle dipendenze delle due società dichiarate fallite i quali – dopo aver fruito del trattamento di (CIGS) – sono stati collocati in mobilità per un periodo di due anni.
  Nel corso degli anni 2015 e 2016 è proseguita la verifica di possibili sinergie per sostenere un processo di riconversione dell'area condiviso tra istituzioni, sindacati e proprietà. Tuttavia, nonostante gli auspici di tutti i livelli istituzionali, la trattativa non è andata a buon fine.
  In siffatto contesto, voglio rassicurare gli onorevoli interroganti in merito all'attenzione rivolta alla vicenda in esame dal Ministero che rappresento che continuerà a monitorare gli ulteriori sviluppi, anche nella eventuale prospettiva di esaminarne le principali criticità e tenuto anche conto degli strumenti di tutela finora adottati.
  Da ultimo, per quanto concerne il profilo produttivo, la Regione Lombardia ha reso noto di aver focalizzato la sua attenzione sull'area dei Comuni del Vimercatese, tradizionalmente caratterizzata dalla presenza del settore ICT (tecnologie dell'informazione e della comunicazione) la cui importanza è riconosciuta a livello internazionale e in cui sono presenti un elevato numero di imprese in situazioni di difficoltà e in fase di riconversione.
  L'idea che si intende perseguire è quella di realizzare – con l'adesione della Regione Lombardia, dei Ministeri competenti e dei comuni dell'area – un progetto di reindustrializzazione in ambito ICT che valorizzi il capitale umano presente sull'area e che preveda la possibilità di sperimentare un Accordo per la Competitività territoriale quale strumento di attrattività intesa sia come capacità di attirare nuovi investitori sia di valorizzare o mantenere quelli già esistenti. A tale scopo è stata attivata una collaborazione con esponenti della Camera dei Deputati e del Ministero dello sviluppo economico a seguito della quale la Regione Lombardia ha redatto e trasmesso una bozza di Protocollo di intesa tra Presidenza del Consiglio dei ministri, Ministero dello sviluppo economico e Regione Lombardia per il rilancio del sistema produttivo dell'area del vimercatese.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

fallimento

sindacato

giudice