ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08151

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 591 del 16/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: BARADELLO MAURIZIO
Gruppo: DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 16/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAPELLI ROBERTO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO 16/03/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 16/03/2016
Stato iter:
17/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/03/2016
Resoconto CAPELLI ROBERTO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 17/03/2016
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 17/03/2016
Resoconto CAPELLI ROBERTO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 17/03/2016

SVOLTO IL 17/03/2016

CONCLUSO IL 17/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-08151
presentato da
BARADELLO Maurizio
testo di
Mercoledì 16 marzo 2016, seduta n. 591

   BARADELLO e CAPELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 settembre 2007 recante la «dichiarazione di “Grande Evento” relativa alla Presidenza italiana del G8 nell'anno 2009» venne stabilito di svolgere il Vertice G8 nell'isola di La Maddalena, con il dichiarato intento di rilanciare in chiave turistica l'economia del nord Sardegna e, in particolare, dell'arcipelago de La Maddalena, all'indomani dello smantellamento della base navale americana;
   per la realizzazione dei ventisettemila metri quadri di edifici previsti dal progetto, sono stati stanziati circa 327 milioni di euro di denaro pubblico, dei quali almeno cento milioni ottenuti utilizzando le risorse finanziarie del fondo aree sottoutilizzate e assegnati agli appaltatori mediante le procedure semplificate previste dalla protezione civile per il G8;
   dopo un anno dall'inizio dei lavori, incurante delle importanti ricadute economiche e strutturali che questa decisione avrebbe comportato sull'economia del territorio maddalenino, il Governo, con l'articolo 17 del decreto-legge n. 39 del 28 aprile 2009, ha disposto di spostare il Vertice G8 a L'Aquila, senza peraltro individuare un percorso progettuale alternativo ma egualmente efficace rispetto agli obiettivi originariamente perseguiti;
   nonostante, infatti, le ampie rassicurazioni offerte dal Governo dell'epoca circa il completamento e la riqualificazione delle opere in corso di realizzazione e programmate nell'isola di La Maddalena, ad oggi, tutte le strutture edificate, prime fra tutte quelle che sorgono in luogo dell'ex arsenale e dell'ex ospedale militare versano in uno stato di totale abbandono e subiscono progressivamente lesioni delle parti edilizie di rilevante gravità tali da porre a rischio la stabilità di intere costruzioni;
   la mancata bonifica delle aree a mare prospicienti l'area dell'ex arsenale ha reso inutilizzabile, tra l'altro, quello che, nel progetto iniziale, avrebbe dovuto essere un hotel extra lusso a 5 stelle con tanto di porto turistico annesso. Per esso sono stati spesi, secondo i dati della protezione civile ben 118.946.000,00 euro (48.400.000,00 euro per la ristrutturazione dell'arsenale in albergo + 23.436.000,00 euro per la realizzazione di servizi connessi + 41.610.000,00 euro per l'adeguamento del bacino dell'arsenale in porto turistico + 5.500.000,00 euro per il piano di caratterizzazione e la prima bonifica ambientale);
   nel maggio 2011, il comando carabinieri per la tutela dell'ambiente di Sassari, su disposizione della procura della Repubblica presso il tribunale di Tempio Pausania, hanno posto sotto sequestro preventivo i 60 mila metri quadri di specchi acquei e fondali prospicienti l'ex arsenale per verificarne lo stato di inquinamento successivo ad una prima bonifica. La perizia commissionata dalla procura di Tempio Pausania ha accertato che, dei sei ettari contaminati individuati inizialmente ed oggetto di una prima bonifica, si è passati a ben 12 ettari contaminati, proprio a causa della grave imperizia che ha caratterizzato le operazioni di bonifica;
   questi 12 ettari andranno adeguatamente bonificati prima di poter rendere utilizzabile l'area, con costi stimati intorno ai 10 milioni di euro, che si vanno ad aggiungere ai costi della prima bonifica, per un totale stimato di circa 15,5 milioni di euro;
   la base di gara per l'assegnazione della gestione dell'ex arsenale prevedeva una quota minima una tantum di 40 milioni di euro e la proposta di un canone annuale di concessione destinato alla regione Sardegna. Unica partecipante e aggiudicataria della gara è stata la Mita Resort S.r.l. del gruppo Marcegaglia, verso il pagamento una tantum di 41 milioni di euro e un canone annuale di circa 60 mila euro. Questo a fronte dei quasi 500 mila euro annui di Imu pagati dalla regione autonoma della Sardegna quale proprietario dell'area;
   stante l'inerzia di Stato e regione Sardegna nell'adoperarsi celermente per bonificare lo specchio d'acqua antistante l'ex arsenale e consentire l'utilizzo della struttura, la Mita Resort S.r.l. del gruppo Marcegaglia ha chiesto ed ottenuto la risoluzione della convenzione di gestione della struttura suddetta per inadempienza dello Stato. Inoltre, il tribunale civile di Cagliari ha stabilito che lo Stato paghi alla società suddetta un risarcimento pari a 39 milioni e 438 mila euro per i mancati guadagni;
   appare evidente come lo stato di abbandono in cui versa tutta l'area assoggettata al progetto edificatorio per il Vertice G8 mai realizzato a La Maddalena, abbia generato e continui a generare un ingente danno alla finanza pubblica, tale da compromettere irreversibilmente l'utilizzo e la valorizzazione economica del compendio dell'ex arsenale militare, realizzato con ingentissime risorse pubbliche, e di conseguenza ad affossare lo sviluppo economico di un territorio e una comunità fortemente danneggiata nelle sue possibilità di sviluppo, a suo tempo già frenato dalla presenza di servitù militari;
   la persistenza delle condizioni del sito, attestata delle analisi effettuate dall'Arpas di Sassari, su mandato della procura di Tempio Pausania, comunicate il 12 novembre 2012, circa la presenza di agenti inquinanti, costituisce un pericolo per la salute pubblica, oltre che un'emergenza ambientale, anche in considerazione del fatto che tutto l'Arcipelago di La Maddalena rientra nel parco nazionale omonimo ed è sito di importanza comunitaria (direttiva n. 92/43/CEE);
   sarebbe utile, inoltre, conoscere nel dettaglio quali siano i costi che lo Stato ha affrontato complessivamente per la realizzazione e la messa in funzione delle strutture previste nel progetto ideato per il Vertice G8 del 2009 e se, su tale spesa pubblica, poi di fatto risultata ad oggi priva di ogni utile ricaduta, siano in corso verifiche e valutazioni da parte dei competenti organi di controllo; sarebbe inoltre utile conoscere la stima dei costi e conseguentemente dei danni subiti ad oggi alla finanza pubblica e delle negative ricadute economico-sociali subite dalla comunità maddalenina e, più in generale dai territori galluresi, nonché quali rischi ambientali permangano, per il territorio e per la salute della popolazione di La Maddalena, a causa della mancata operazione di bonifica, e avere chiarimenti su quali siano le ragioni che hanno impedito e impediscono gli interventi di bonifica, nonché sapere di chi siano le responsabilità –:
   che cosa intenda fare il Governo, per quanto di competenza, per porre fine alla situazione attuale e per riconsegnare alle amministrazioni locali e regionale sarde il patrimonio risanato di strutture ricettive e civili dell'area dell'ex arsenale e di quelle ad esse connesse, tramite le forme consentite dalla legge e in particolare con quelle individuate dall'articolo 14 dello statuto speciale, ai fini del necessario rilancio della attività economica e produttiva dell'arcipelago ai fini della costruzione di un nuovo progetto di sviluppo fondato sulla tutela e la valorizzazione del paesaggio e dell'ambiente. (5-08151)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 17 marzo 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-08151

  Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 settembre 2007 ha dichiarato «Grande Evento» la Presidenza italiana del G8 per l'anno 2009, per il cui svolgimento veniva individuata l'area de «La Maddalena».
  Con la successiva Ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri (O.P.C.M.) del 19 novembre 2008, all'interno del territorio de La Maddalena è stato individuato come Sito di bonifica di interesse nazionale l'area dell'arsenale compresa tra il molo, le banchine antistanti l'autoreparto, Cala Camiciotto, molo carbone, la banchina ex deposito cavi Telecom e l'antistante specchio d'acqua. Il soggetto competente allo svolgimento delle attività di bonifica nella suddetta area è stato individuato nel Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri.
  Successivamente, in seguito al sisma che ha colpito l'Abruzzo nell'aprile del 2009, anche al fine di contribuire al rilancio socio-economico della zona colpita, con d.l. n. 39 del 28 aprile 2009 è stato disposto che il «Grande Evento» del Vertice G8 si sarebbe tenuto non più nella città de La Maddalena, ma nel territorio della città de L'Aquila. Tuttavia, sono stati fatti salvi gli effetti prodotti dalle Ordinanze del Presidente del Consiglio dei ministri per assicurare il completamento delle opere programmate e in corso di realizzazione nella regione Sardegna.
  In data 11 gennaio 2013, con decreto del Ministero dell'ambiente n. 7, il Sito di interesse nazionale de «La Maddalena» è stato declassificato a Sito di interesse regionale (SIR), con conseguente trasferimento delle competenze in materia di bonifica a quest'ultima.
  Inoltre, l'articolo 2 del richiamato decreto ministeriale n. 7 del 2013 prevede che i finanziamenti non ancora disciplinati saranno regolamentati mediante il ricorso ad Accordi di Programma tra Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la regione e gli enti locali territorialmente competenti. Al fine di dare attuazione a quanto disposto dal citato decreto ministeriale n. 7 del 2013, in data 29 ottobre 2013 e stato sottoscritto, tra il Ministero dell'ambiente, la regione autonoma della Sardegna e il comune de La Maddalena, il Protocollo di intesa per il completamento delle opere di bonifica delle aree a mare antistanti l'ex arsenale militare de La Maddalena.
  Tale Protocollo di Intesa disciplina l'utilizzo da parte del comune de La Maddalena, Ente titolare del procedimento di bonifica in base a legge regionale, la somma di Euro 11.236.996,99, di cui Euro 5.836.996,99 a valere su risorse ordinarie del Ministero dell'ambiente.
  Si precisa, inoltre, che il Progetto definitivo di bonifica dello specchio acqueo dell'ex Arsenale militare è stato approvato con pareri favorevoli nella Conferenza di Servizi del 9 dicembre 2015 e adottato dal comune de La Maddalena in data 16 febbraio 2016.
  Per l'assegnazione della gestione dell'ex Arsenale, il comune ha indetto apposita gara di appalto, aggiudicata dalla Mita Resort s.r.l. la quale, tuttavia, nel 2011 ha avviato una procedura arbitrale per ottenere la risoluzione della concessione. In data 21 ottobre 2014 è stato pronunciato il lodo arbitrale che ha dichiarato risolta la concessione, obbligando la Mita Resort s.r.l. alla restituzione del complesso immobiliare.
  Il Dipartimento della protezione civile ha successivamente impugnato il lodo arbitrale davanti la Corte di appello di Roma ed il relativo giudizio è stato rinviato per l'esame nel merito al novembre 2018. Nelle more delle vicende giudiziarie, il Dipartimento della protezione civile ha comunque avviato interlocuzioni con la regione autonoma Sardegna, per consentire il ritorno del complesso immobiliare alla collettività locale. Tuttavia, la regione si è limitata a fornire solo una disponibilità di massima al rientro in possesso dell'immobiliare in questione, tenuto conto del contenzioso in atto.
  Ad ogni modo, nel rispetto del principio di leale collaborazione, il Ministero dell'ambiente, unitamente a tutte le altre amministrazioni coinvolte, ha adottato tutte le iniziative possibili per il superamento delle criticità in atto.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

riserva naturale

infrastruttura turistica

protezione dell'ambiente