ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08113

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 590 del 15/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: ZACCAGNINI ADRIANO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 15/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/03/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 15/03/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08113
presentato da
ZACCAGNINI Adriano
testo di
Martedì 15 marzo 2016, seduta n. 590

   ZACCAGNINI e SANNICANDRO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   la Coldiretti, presidiando i controlli del Corpo forestale della Puglia, ha segnalato che un quantitativo di grano contaminato da aflatossine è arrivato nel porto di Bari nella mattina del 24 febbraio 2016. Così come riportato dal quotidiano La Repubblica con un articolo dal titolo «Bari, blitz della Forestale al porto: tracce di micotossine su grano sbarcato dall'estero» nel quale si descriveva come: «[...] Il carico sul quale è stata trovata la indicazione di micotossina è arrivato dal Messico ed era a bordo della nave Ecopride, battente bandiera panamense e proveniente da Cristobal. [...] Sono sette i camion carichi di grano sottoposti a controllo, al porto di Bari, dagli uomini della Forestale. Prelevati anche altri campioni dello stesso carico e da altre navi provenienti da Canada, Panama e Regno Unito, destinati a esami di laboratorio più approfonditi;
   le micotossine sono prodotte da ceppi fungini, aspergillus flavus e aspergillus parasiticus, e si rivelano, divise per serie differenti, altamente tossiche per la salute umana. In sette mesi, dal mese di luglio 2015, secondo i dati diffusi da Coldiretti sono state scaricate nello scalo marittimo barese un milione di tonnellate di grano, arrivato da Canada, Turchia, Argentina, Singapore, Hong Kong, Marocco, Olanda, Antigua, Sierra Leone, Cipro e spesso triangolato da porti inglesi, francesi, da Malta e da Gibilterra;
   contemporaneamente ai controlli, centinaia di agricoltori della Coldiretti provenienti da tutta la Puglia, in particolare dalle province di Foggia e Bari, e dalla Basilicata, hanno presidiato il varco della Vittoria al porto di Bari. L'iniziativa, che segue quella del 2 febbraio 2016, è stata organizzata «per salvare il grano pugliese ed italiano dagli scarichi quotidiani di ingenti quantitativi di prodotto straniero». L'associazione denuncia come sia stata registrata la drastica riduzione del 25 per cento del prezzo del grano pugliese, passato nello stesso periodo da 34 euro a 25 euro al quintale;
   dalla materia prima al pane, secondo Coldiretti, i prezzi aumentano del 1.450 per cento, con il grano che è oggi pagato come trenta anni fa, su livelli al di sotto dei costi di produzione attuali. «L'Italia – stima la Coldiretti – nel 2015 ha importato circa 4,8 milioni di tonnellate di frumento tenero, che coprono circa la metà del fabbisogno essenzialmente per la produzione di pane e biscotti, mentre sono 2,3 milioni di tonnellate di grano duro che arrivano dall'estero, le quali rappresentano circa il 40 per cento del fabbisogno per la pasta. Va segnalato – più che nel 2015 sono più che quadruplicati gli arrivi di grano dall'Ucraina per un totale di oltre 600 milioni di chili e praticamente raddoppiati quelli dalla Turchia per un totale di circa 50 milioni di chili» –:
   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative intenda intraprendere;
   se il Governo non reputi opportuno adoperarsi in sede internazionale affinché venga affrontato il fenomeno agendo sulle cause che lo producono, quali l'assoluta mancanza di norme che regolano il mercato mondiale delle derrate alimentari, la mancanza di etichettatura di origine obbligatoria e di tracciabilità delle produzioni, la problematica delle importazioni speculative e il divario dei prezzi corrisposti alla produzione rispetto al consumo;
   se il Governo non intenda assumere iniziative finalizzate alla creazione di un sistema di tracciabilità interno al territorio italiano per dare maggiore trasparenza al consumatore finale;
   se il Governo non reputi opportuno ricorrere ad iniziative che includano il coinvolgimento dei consumatori nella politica di sicurezza alimentare, garantendo il monitoraggio e la trasparenza in tutta la filiera alimentare e il maggior grado possibile di riconoscibilità delle caratteristiche essenziali dei prodotti, al fine di consentire ai consumatori medesimi di effettuare delle scelte di acquisto pienamente consapevoli;
   se il Governo ritenga sufficienti le misure di ispezione e controllo che il nostro Paese impiega per la verifica delle derrate alimentari provenienti da paesi non aderenti all'Unione europea. (5-08113)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto originario

produzione nazionale

prodotto agricolo