ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07991

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 581 del 02/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: PESCO DANIELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 02/03/2016
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 02/03/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 02/03/2016
Stato iter:
03/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 03/03/2016
Resoconto PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 03/03/2016
Resoconto MORANDO ENRICO VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 03/03/2016
Resoconto PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 03/03/2016

SVOLTO IL 03/03/2016

CONCLUSO IL 03/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07991
presentato da
PESCO Daniele
testo di
Mercoledì 2 marzo 2016, seduta n. 581

   PESCO, ALBERTI e VILLAROSA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   dal bilancio della Banca popolare di Vicenza del 2015 si evince che – nonostante le difficoltà finanziarie dell'istituto di credito e la connessa riduzione del valore nominale delle azioni – i compensi per gli amministratori sono aumentati del 9 per cento rispetto al precedente bilancio, mentre, le retribuzioni complessive dei dirigenti strategici sono state maggiori del 52 per cento rispetto al 2014;
   la procura della Repubblica di Vicenza sta indagando sulla gestione della banca ed in particolar modo le fattispecie di reato riscontrate risulterebbero «associazione a delinquere, falso in bilancio, aggiotaggio ed ostacolo agli organi di vigilanza»; il Procuratore di Vicenza Antonino Cappelleri ha dichiarato di trovarsi di fronte una struttura gerarchica e ben organizzata preposta al compimento di un numero indefinito di reati: lo stesso Cappelleri dichiara di aver individuato almeno 500 casi di possibili truffe perpetrate ai danni degli azionisti ai quali si aggiungerebbero altri 100 casi denunciati presso la procura di Udine; un'indagine parallela è stata avviata presso la procura di Prato, in questo caso sono state indagate 7 persone con ipotesi di reato che vanno dalla truffa all'estorsione;
   per il 5 marzo 2016 è stata convocata l'assemblea degli azionisti con all'ordine del giorno la trasformazione della società in società per azioni e le valutazioni di una possibile quotazione in borsa;
   a giudizio degli interroganti è paradossale che, nonostante i poco rassicuranti dati di bilancio, si sia proceduto a considerevoli aumenti dei compensi e delle retribuzioni per di più a soggetti attualmente indagati dalla procura della Repubblica per diverse fattispecie di reato; altresì, in considerazione della gestione poco trasparente ed al vaglio delle procura della Repubblica, sarebbe opportuno assumere iniziative volte a procrastinare la convocazione dell'assemblea prevista del 5 marzo al fine di consentire alle autorità di vigilanza di fare piena chiarezza sulla vicenda o quantomeno di fornire elementi di valutazione utili ai futuri investitori;
   da fonti stampa si apprende «Tutto o Niente. O meglio: l'approvazione integrale della cura a base di trasformazione in Spa, aumento e quotazione oppure la Banca centrale europea potrebbe decidere un intervento straordinario. Una sorta di commissariamento, vista l'insussistenza dei requisiti minimi di capitale da parte della banca e soprattutto l'impossibilità di raggiungerli a breve, seguendo la strada predisposta dal consiglio di amministrazione. Così come aveva fatto a dicembre con Veneto Banca, anche per la Popolare di Vicenza la Banca centrale europea ha messo nero su bianco quale sia il bivio a cui si troveranno i soci attesi sabato all'assemblea straordinaria. Secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore, nella lettera datata 24 febbraio e firmata dal capo della vigilanza Danièle Nouy di cui si è fatto cenno ieri durante la riunione del Consiglio di amministrazione, Francoforte ha fatto presente che senza un via libera all'intero piano di rilancio si riserverà di intervenire nella misura più opportuna» (Il Sole 24 Ore, 2 marzo 2016): il capo della vigilanza BCE, Daniele Nouy, avrebbe inviato in data 24 febbraio una lettera non riservata al Consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Vicenza, al fine di portarla a conoscenza dei soci durante l'assemblea straordinaria del 5 marzo; il contenuto della missiva è riassumibile nella minaccia di ritorsioni da parte della Banca centrale europea qualora l'assemblea dei soci non deliberasse il piano predisposto dal corrente Consiglio di amministrazione, ovvero trasformazione della banca in società per azioni, aumento di capitale e quotazione in borsa: in altre parole, cambio di proprietari; a detta degli interroganti, la BCE, autorità indipendente preposta a esercitare le proprie prerogative e competenze con le più ampie autonomie, ha il dovere di rispettare e far rispettare le norme vigenti, senza alcuna discrezionalità; nel caso della Banca Popolare di Vicenza diverse sono le denunce, gli esposti, e la gestione poco trasparente ed in particolar modo il mancato commissariamento da parte di Banca d'Italia;
   con il decreto cosiddetto «salva banche» la Banca d'Italia, ad avviso degli interroganti con la complicità del Governo e della Commissione europea, tramite l'antecedente svalutazione d'ufficio delle sofferenze bancarie delle 4 banche disposte in risoluzione al 17,6 per cento del relativo valore nominale, ha dimostrato la portata dei poteri delle istituzioni di vigilanza nel sancire quali banche hanno la possibilità di continuare a svolgere la propria attività e selezionando un «gruppo di finanzieri» attraverso uno strumento molto più incisivo e convincente della « moral suasion» svolta dagli organi di vigilanza negli ultimi anni;
   dopo anni di scandali che hanno portato il valore delle azioni dalla Banca popolare di Vicenza da 62 euro a 6 euro, la Banca centrale europea continua ad usare i propri poteri «discrezionali» tanto da ammettere «l'insussistenza dei requisiti minimi di capitale» ed ha dichiarato di essere disposta a utilizzare gli strumenti già ora in suo possesso, nel caso l'assemblea straordinaria, nella piena facoltà dei propri diritti sanciti dalla Costituzione italiana e dall'ordinamento giuridico nazionale, optasse per soluzioni diverse da quelle indicate dallo stesso consiglio di amministrazione che ha portato l'istituto vicentino alle condizioni odierne –:
   di quali elementi disponga il Governo in relazione a quanto esposto in premessa e quali siano i suoi orientamenti, per quanto di competenza, in ordine al caso specifico e a quelli analoghi che dovessero presentarsi, alla luce del fatto che il 5 marzo 2016 è prevista una assemblea degli azionisti che potrebbe portare alla trasformazione dell'istituto in società per azioni e che è necessario consentire all'autorità giudiziaria e alla autorità di vigilanza quantomeno di concludere. (5-07991)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 3 marzo 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-07991

  Con l'interrogazione immediata in Commissione l'onorevole Pesco ed altri, con riferimento alla Banca Popolare di Vicenza, chiedono di quali elementi disponga il Governo e quali siano i suoi orientamenti, per quanto di competenza, alla luce del fatto che il 5 marzo 2016 è prevista un'assemblea degli azionisti che potrebbe portare alla trasformazione dell'istituto in società per azioni.
  Al riguardo, la Banca d'Italia, ha comunicato che la Banca Popolare di Vicenza, dal 4 novembre 2014, è compresa nel novero delle banche cosiddette significant ed è sottoposta alla Vigilanza della BCE, in collaborazione con la Banca d'Italia, nell'ambito del Meccanismo Unico di Vigilanza.
  Gli esiti degli accertamenti ispettivi effettuati dalla Banca Centrale Europea nel corso del 2015 e aventi ad oggetto la gestione e la governance dei rischi di mercato e i profili connessi con l'operatività in azioni proprie hanno evidenziato diffuse criticità.
  Tali criticità hanno comportato riflessi negativi sotto il profilo patrimoniale (quali l'abbattimento della componente patrimoniale relativa alle «azioni finanziate» e la svalutazione delle quote di alcuni fondi nei quali la banca aveva investito parte del proprio portafoglio), già registrate nella relazione semestrale al 30 giugno 2015 e nel bilancio di esercizio 2015.
  In relazione agli esiti degli accertamenti ispettivi, la BCE ha chiesto alla banca la trasmissione, tra l'altro, di un piano di rafforzamento patrimoniale volto a riportare i coefficienti patrimoniali al di sopra del livello minimo richiesto nell'ambito della decisione sul capitale.
  Il Piano che è stato presentato dalla Banca è incentrato su un aumento di capitale che verrà realizzato a seguito della trasformazione in società per azioni e della quotazione in Borsa.
  La realizzazione di tutte e tre le misure sopra indicate – all'ordine del giorno dell'assemblea del prossimo 5 marzo – è pertanto necessaria al fine di rispondere alle richieste della Banca Centrale Europea.
  Eventuali ritardi non consentirebbero di ottemperare a quanto dalla stessa formalmente richiesto.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

Banca centrale europea

sicurezza e sorveglianza

banca popolare