ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07955

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 580 del 01/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: ZACCAGNINI ADRIANO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 01/03/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 01/03/2016
Stato iter:
02/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 02/03/2016
Resoconto ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 02/03/2016
Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 02/03/2016
Resoconto ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 02/03/2016

SVOLTO IL 02/03/2016

CONCLUSO IL 02/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07955
presentato da
ZACCAGNINI Adriano
testo di
Martedì 1 marzo 2016, seduta n. 580

   ZACCAGNINI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha reso noto che sono stati stanziati 21 milioni di euro nella legge di stabilità 2016 per il finanziamento del miglioramento genetico attraverso biotecnologie e nuove tecniche di ingegneria genetica;
   in un intervento apparso sul Corriere della Sera del 3 febbraio 2016, il Ministro interrogato è tornato a parlare della ricerca in agricoltura, con particolare riferimento al tema delle biotecnologie;
   alcuni passaggi del suo intervento appaiono, a parere dell'interrogante, particolarmente oscuri e meritano un confronto con il Parlamento;
   in particolare, il Ministro, ribadendo l'intenzione di focalizzare il piano per le biotecnologie sul genome editing, parla della necessità di andare oltre le sigle e abbandonare le barriere ideologiche;
   nei prossimi mesi l'Unione europea dovrà decidere se la normativa europea sugli ogm si applica anche alle nuove tecniche di genome editing (New Breeding Techniques – NBT);
   a tal riguardo, il Ministro, sempre nel suo intervento, parla di un confronto serrato in sede comunitaria affinché Bruxelles «classifichi finalmente queste tecnologie diversamente dai vecchi ogm transgenici» e sostiene che l'Italia sarebbe in prima linea in questa battaglia assieme all'Olanda;
   associazioni come Greenpeace continuano a ribadire con forza come per molte di queste tecniche non esistano informazioni sufficienti per un'adeguata valutazione dei rischi: escluderle dalla normativa attuale sugli ogm equivarrebbe a impedirne una corretta valutazione, tracciabilità ed etichettatura;
   peraltro, le variazioni accelerate, generate in laboratorio dall'ingegneria genetica, non sembrano essere in grado di soppiantare quello che fanno i contadini nei campi. In particolare, è evidente che se il genotipo è modificabile in laboratorio, per il fenotipo, a causa dell'instabilità dovuta ai cambiamenti climatici, è necessario un ritorno al campo dai contadini per stabilizzare e acclimatare le varietà elaborate tramite ingegneria genetica;
   in occasione del recente simposio della Fao sulle agro-biotecnologie non è stato presentato alcun prodotto, segno che si è ancora in fase progettuale. Nonostante questo, il Governo sembra essere intenzionato ad assumere iniziative per modificare la legislazione comunitaria paventando la mera esigenza di raggiungere strumenti di brevettabilità ai soli fini di commercializzazione;
   al tempo stesso, la deregulation delle nuove biotecnologie rischia di confermare le indiscrezioni che vogliono la questione al centro del negoziato in corso tra Usa e Unione europea sul Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti;
   vale anche la pena considerare che, all'interno della stessa Unione europea, è in atto uno scontro istituzionale tra Commissione europea e Parlamento europeo sul rispetto della normativa ogm;
   pur trattandosi di ogm transgenici e non «nuovi», il contrasto tra la Commissione e l'Assemblea di Strasburgo, che ha chiesto all'Esecutivo dell'Unione europea di ritirare tre autorizzazioni per l'utilizzo di soia geneticamente modificata resistente agli erbicidi in alimenti e mangimi, è assolutamente indicativo della mancanza di una posizione unitaria, che deve impedire pericolosi balzi in avanti da parte del Governo italiano. «Non possiamo sostenere l'attuale proposta della Commissione europea di autorizzare tre nuovi semi di soia ogm che sono resistenti ad alcuni erbicidi, come il glifosato: potrebbero incoraggiare l'uso di un pesticida che può causa il cancro e avere gravi effetti sulla salute» – ha commentato il portavoce dei socialisti per l'ambiente, il tedesco Matthias Groote, alimentando la diatriba a livello scientifico fra l'Autorità della sicurezza alimentare europea (Efsa), che lo ritiene «probabilmente non cancerogeno», e i ricercatori che sostengono invece uno studio dell'Oms che lo classifica invece come «probabilmente cancerogeno»;
   il Governo italiano sta assumendo una posizione decisa in sede di partecipazione comunitaria a tale politica di favore riguardo ai «nuovi ogm» senza aver prima adeguatamente informato il Parlamento; attese le risultanze dell'indagine conoscitiva in Senato e l'esigenza di rispettare il principio di precauzione, ciò rappresenta, ad avviso dell'interrogante, una grave mancanza di collaborazione istituzionale e una fuga in avanti rispetto alla volontà espressa ad oggi dal Parlamento –:
   tenuto conto che il Parlamento italiano si è espresso in modo contrario ed unanime contro la coltivazione di ogm, quali iniziative a carattere urgente il Ministro intenda assumere, così rispettando la posizione espressa dal Parlamento, al fine di riconsiderare la strategia italiana in sede comunitaria in materia di ogm, con particolare riguardo a: definizione e applicazione delle nuove tecniche di ingegneria genetica (Nbt), rispetto dei criteri di denominazione e trasparenza degli ogm, brevettabilità a fini commerciali di eventuali nuove tecniche. (5-07955)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 2 marzo 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-07955

  Si ritiene necessario innanzitutto distinguere tra gli interventi fatti sul lato della conferma del divieto di coltivazione degli OGM e l'investimento del Ministero sul piano di ricerca per le biotecnologie sostenibili.
  Com’è noto il Ministero ha confermato le decisioni del Parlamento sulla coltivazione degli OGM, promuovendo l'emanazione del decreto interministeriale del 22 gennaio 2015, con il quale è stato prorogato il divieto di coltivazione del mais MON810, unico OGM autorizzato a tale uso nel territorio europeo già introdotto con il decreto del 12 luglio 2013.
  Durante il semestre di presidenza italiana, il Ministero delle politiche agricole alimentari, e forestali ha direttamente collaborato ai lavori preparatori per il negoziato tra Commissione e Parlamento europeo, che ha portato all'emanazione della Direttiva 2015/412/UE dell'11 marzo 2015, che conferisce agli Stati membri la possibilità di decidere in modo autonomo sulla coltivazione degli OGM, indipendentemente dagli esiti della procedura per il rilascio dell'autorizzazione europea all'immissione in commercio.
  Inoltre, in qualità di Autorità nazionale competente per l'attuazione della suddetta Direttiva, abbiamo effettuato il recepimento delle misure transitorie, di concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministero della salute, vietando dallo scorso 4 novembre la coltivazione nel territorio nazionale degli OGM già autorizzati e quelli per i quali è stata presentata richiesta di autorizzazione alla coltivazione prima del 2 aprile 2015, data di entrata in vigore della citata direttiva, con il risultato che nove mais transgenici non possono essere coltivati in Italia.
  Per quanto riguarda il tema della ricerca, bisogna ricordare che, nel corso del negoziato europeo, gli Stati membri hanno assunto l'impegno davanti al Parlamento europeo di non ostacolare la ricerca in biotecnologie.
  È importante anche precisare che l'Italia non è all'anno zero per la ricerca in agricoltura, e infatti ha contribuito a decifrare il genoma di molte specie agrarie di interesse strategico per il nostro Paese (vite, pesco, agrumi, pomodoro, melanzana, eccetera). Oggi, queste informazioni sono uno strumento importante non solo per comprendere meccanismi molecolari rilevanti in agricoltura, come la produttività, la resistenza agli stress, la qualità delle produzioni, ma anche per sviluppare metodi innovativi e più efficienti ad esempio per l'analisi della variabilità genetica.
  Da parte nostra, in questi mesi, abbiamo avviato un'azione concertata con la comunità scientifica, attraverso l'ausilio del CREA, per approfondire le conoscenze in questa materia, rilanciare la ricerca pubblica e fornire ai diversi portatori di interesse gli strumenti per poter valutare l'eventuale sfruttamento delle nuove biotecnologie sostenibili, come il genome editing e la cisgenesi, ivi compresa la brevettazione. Con il nostro piano vogliamo sostenere iniziative di ricerca, a legislazione vigente, con biotecnologie più moderne e sostenibili e con una particolare focalizzazione sulle principali colture che caratterizzano il modello agricolo italiano.
  In conclusione, come dall'interrogante ricordato, l'Italia, insieme all'Olanda, ha già chiesto all'Unione europea un chiarimento, anche sotto il profilo giuridico, affinché queste biotecnologie vengano classificate diversamente dagli OGM transgenici, come già fatto da altri Paesi. La Commissione europea ha annunciato un primo documento tecnico al riguardo entro quest'anno.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

organismo geneticamente modificato

biotecnologia

ingegneria genetica