ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07932

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 578 del 26/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: FAENZI MONICA
Gruppo: MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
Data firma: 26/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PARISI MASSIMO MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO 26/02/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 26/02/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07932
presentato da
FAENZI Monica
testo di
Venerdì 26 febbraio 2016, seduta n. 578

   FAENZI e PARISI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il quarto rapporto presentato la scorsa settimana, sui crimini agroalimentari curato dall'Eurispes, dalla Coldiretti e dall'Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare, evidenzia la necessità di introdurre, nel mercato, regole specifiche, efficaci ed immediate, in grado di contrastare il fenomeno fraudolento della contraffazione e dell'illegalità nelle sue articolate forme i cui effetti, penalizzano fortemente la libera concorrenza ed il mercato legale, compromettendo, in modo gravissimo, la qualità e la sicurezza dei prodotti ed il valore del made in Italy;
   da tale rapporto si evince l'intensità delle infiltrazioni criminali nel mercato agroalimentare, che ha raggiunto un volume d'affari di 16 miliardi di euro nel 2015; dal documento emerge, inoltre, che sull'intero territorio nazionale, si riscontra un numero rilevantissimo di terreni (circa 26.200), in possesso di soggetti condannati in via definitiva, (per reati che riguardano tra l'altro l'associazione a delinquere di stampo mafioso e la contraffazione), a causa della lungaggine dei processi di sequestro, che si presentano lunghi e confusi, talvolta anche confiscati definitivamente, che rimangano di fatto ancora nella disponibilità dei soggetti mafiosi;
   la mappa geografica dell'illegalità nei settore, secondo quanto rileva l'Indice di organizzazione criminale (Ioc), rivela che la stessa è diffusa principalmente nel Mezzogiorno; tuttavia, emerge con chiarezza come nel Centro Italia, il grado di penetrazione delle organizzazioni criminali, che operano nel settore agricolo e agroalimentare, sia particolarmente elevato anche in Toscana;
   al riguardo, in alcune aree territoriali della predetta regione, il rapporto sulle agro-mafie, rileva come Pistoia e Grosseto, siano i comuni con il più alto indice di criminalità organizzata e si collocano rispettivamente al 39o e al 50o posto in cima alla classifica dei territori in cui l'intensità dell'associazionismo criminale risulta più elevata;
   secondo l'Eurispes e la Coldiretti infatti, sono 170 gli immobili confiscati al 30 settembre 2015 e 28 le aziende sequestrate dalle autorità giudiziarie in Toscana e, al riguardo, il presidente della Coldiretti della medesima regione, rileva che la criminalità che opera nelle campagne, incide più a fondo nei beni e nella libertà delle persone, in quanto a differenza della criminalità urbana, essa può contare su un tessuto sociale e su condizioni di isolamento degli operatori e di mancanza di presidi di polizia immediatamente raggiungibili ed attivabili;
   la stessa Coldiretti Toscana evidenzia, a tal fine, l'esigenza di lavorare per il superamento della situazione di solitudine, invertendo la tendenza allo smantellamento dei presidi e delle forze di sicurezza presenti sul territorio, incentivando, al contempo, il ruolo delle associazioni di rappresentanza, attraverso il confronto e la concertazione con la pubblica amministrazione, in quanto la mancanza di dialogo e di azioni comuni, costituiscono un indubbio fattore critico nell'azione di repressione della criminalità;
   a giudizio degli interroganti, il rapporto sui crimini agroalimentari evidenzia la necessità d'introdurre ulteriori misure, oltre a quelle già approvate di recente, sia orientate ad innalzare ulteriormente i livelli attenzione e di controllo sulla qualità e la sicurezza dei prodotti, che volte ad assicurare un maggiore rigore nell'applicazione di norme penali, al fine di ristabilire l'ordine e garantire il libero svolgimento delle attività lecite nel mercato agroalimentare –:
   quali siano gli orientamenti dei Ministri interrogati, nell'ambito delle rispettive competenze, con riferimento a quanto esposto nella premessa;
   se i Ministri interrogati siano in possesso di ulteriori dati numerici e statistici oltre a quelli evidenziati in premessa sulla presenza e l'operatività della criminalità organizzata nel tessuto economico del comparto agroalimentare in Toscana e, in caso affermativo, se non ritengano di fornire chiarimenti in merito;
   se non ritengano che, alla luce del quadro generale che emerge dalla relazione presentata dall'Eurispes, dalla Coldiretti e dall'Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare, che risulta a parere degli interroganti indubbiamente allarmante, sia necessario intervenire, assumendo le opportune iniziative di competenza in ambito comunitario, al fine di elevare i livelli di attenzione per i controlli, considerato il fatto che numerosi marchi italiani siano a rischio, nonostante il sistema di vigilanza in Italia sia d'avanguardia;
   se visti i rilievi emersi dalla commissione di studio per l'elaborazione di proposte di intervento sulle riforme dei reati in materia agroalimentare e considerate le notevoli difficoltà riscontrate dalle autorità giudiziarie e dalle forze dell'ordine in tale ambito, non ritengano opportuno, nei limiti delle rispettive competenze, di assumere iniziative normative per introdurre nuove figure di reato come quella di disastro sanitario, al fine di contribuire alla necessaria riforma penale in grado di contrastare in maniera più efficace fenomeni di ampia illegalità esistenti nel mercato agricolo e agroalimentare. (5-07932)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

mafia

sicurezza del prodotto

mercato agricolo