ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07931

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 578 del 26/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: COLONNESE VEGA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/02/2016
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 26/02/2016
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/02/2016
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/02/2016
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/02/2016
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 26/02/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 26/02/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07931
presentato da
COLONNESE Vega
testo di
Venerdì 26 febbraio 2016, seduta n. 578

   COLONNESE, GRILLO, BARONI, SILVIA GIORDANO, DI VITA, LOREFICE e MANTERO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   secondo un'indagine sui centri STEN (servizio di trasporto d'emergenza neonatale) promossa dai gruppo di studio sul trasporto neonatale della Società italiana di neonatologia (SIN), in Italia vi sono 44 centri che effettuano questo servizio. Questi centri assicurano una copertura totale in 11 regioni e parziale in 3 (Emilia Romagna, Puglia, Sicilia). Il Servizio è completamente assente in 5 regioni (Valle d'Aosta, Umbria, Abruzzo, Calabria, Sardegna);
   nel 2014 sono stati trasferiti complessivamente 6.298 neonati di cui 522 altamente prematuri, ossia con età gestazionale (EG) inferiore alle 28 settimane. La media del tempo di trasferimento è pari a 112 minuti. Solo 21 centri (47,7 per cento) trasportano lattanti: sono definiti tali, i bambini con età maggiore di 28 giorni, se nati a termine e con 44 settimane corrette di età gestazionale, se nati pretermine;
   può trattarsi di bambini fino ai 10 chilogrammi di peso corporeo e fino ad un anno di età. Solo una parte dei centri che trasportano il lattante lo fanno per qualsiasi patologia: respiratoria, cardiologica, chirurgica o malformativa; un solo centro trasporta anche i lattanti traumatizzati. Due di questi centri trasportano solo quelli affetti da patologia respiratoria;
   il trasporto dei lattanti richiede apparecchiature e strumentazioni adeguate al peso e all'età generalmente, ma non sempre, presenti sulle ambulanze dedicate ai neonati;
   per il Servizio di trasporto neonatale è necessario utilizzare un'ambulanza specifica, un mezzo di soccorso avanzato dedicato. Raramente si rende necessario il trasporto in eliambulanza, esclusivo in 1 solo centro italiano, anche se 18 team lo possono attivare in particolari condizioni. Dall'indagine della SIN emerge che le patologie più frequentemente riscontrate nei lattanti trasferiti con il servizio STEN sono quelle respiratorie (76,2 per cento), seguono i problemi cardiologici (9,5 per cento), quelli chirurgici (9,5 per cento) e infine le malformazioni (4,8 per cento);
   solo in 8 regioni (Basilicata, Campania, Friuli VG, Lazio, Liguria, Molise, Veneto, Trentino) è presente un centro regionale di coordinamento, che recepisce tutte le richieste di trasferimento dai singoli ospedali. Il personale del team di trasporto è formato esclusivamente da medici specialisti in neonatologia e da infermieri della TIN;
   in seguito al decesso della piccola Nicole Di Pietro avvenuto in Sicilia nel febbraio 2015, probabilmente a causa dell'assenza di un servizio dedicato e organizzato e in attesa che si trovasse un posto letto e vi si provvedesse al tempestivo trasferimento, la regione siciliana, con decreto 30 aprile 2015 «Procedura operativa rete dei servizi di trasporto emergenza neonatale (STEN) e assistito materno (STAM)» pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia» del 29 maggio 2015 ha approvato la procedura operativa del servizio di trasporto in emergenza neonatale (STEN). Dall'indagine sui centri STEN promossa dai gruppo di studio sul trasporto neonatale della Società italiana di neonatologia (SIN) dati 2015, questo servizio ha solo una copertura parziale sul territorio siciliano;
   il 22 febbraio 2016 una neonata di quattro mesi Elisabetta Vismara Giordano è arrivata esanime all'ospedale di Bergamo proveniente dal pronto soccorso dell'ospedale di Carate Brianza. La bambina aveva problemi legati a malanni di stagione, con tosse e catarro;
   dopo il ricovero nel reparto di pediatria, erano iniziate le terapie antibiotiche e il giorno successivo i medici dell'ospedale di provenienza avevano anche prescritto l'ossigenoterapia, per aiutarla a respirare. I medici dell'ospedale caratese decidono poi per il trasferimento della bambina all'ospedale Papa Giovanni, perché lì curata in precedenza e in possesso della sua cartella medica al momento della nascita. Viene sospesa la terapia con l'ossigeno e il trasporto da Carate a Bergamo viene effettuato con una ambulanza della Croce Bianca. Ma la bimba è arrivata priva di vita al pronto soccorso dell'Ospedale Papa Giovanni di Bergamo. Secondo il legale a cui si sono rivolti i familiari della bambina, sarebbe stata usata un'ambulanza non dotata di un centro mobile di rianimazione neonatale;
   emerge dunque un sistema di trasporto incompleto e disomogeneo sul territorio nazionale, con carenze o addirittura assenza in alcune regioni e spesso le ambulanze utilizzate non sono dedicate al servizio e quindi dotate di attrezzature idonee ai neonati;
   il piano sanitario nazionale è il principale strumento di programmazione sanitaria mediante il quale, in un dato arco temporale, vengono definiti gli obiettivi da raggiungere, attraverso l'individuazione di azioni e di strategie strumentali alla realizzazione delle prestazioni istituzionali del Servizio sanitario nazionale. Esso rappresenta quindi il primo punto di riferimento per ogni riforma e iniziativa riguardante il sistema sanitario, sia a livello centrale sia a livello locale;
   è attraverso il piano sanitario nazionale che lo Stato stabilisce le linee generali di indirizzo del servizio sanitario nazionale, nell'osservanza degli obiettivi e dei vincoli posti dalla programmazione economico-finanziaria nazionale, in materia di prevenzione, cura e riabilitazione, nonché di assistenza sanitaria da applicare conformemente e secondo criteri di uniformità su tutto il territorio nazionale;
   il piano sanitario nazionale 2006-2008, tuttora vigente, è stato approvato con il decreto del Presidente della Repubblica 7 aprile 2006 e la programmazione sanitaria nazionale si è fermata a tale data –:
   se intenda assumere iniziative normative volte a implementare questo importantissimo servizio che garantisce la dovuta assistenza al neonato durante il trasporto in emergenza;
   se ritenga opportuno promuovere in sede di Conferenza Stato-regioni misure normative volte a rendere omogeneo il servizio su tutto il territorio nazionale e attivarlo laddove fosse completamente assente;
   se non ritenga che la mancanza di un piano sanitario nazionale aggiornato, che costituisce l'unico strumento di coordinamento delle politiche sanitarie, tale da garantirne l'uniformità di applicazione sul territorio nazionale anche con riferimento ai Livelli essenziali di assistenza, contribuisca a svilire i protocolli diagnostico terapeutici ed i percorsi di cura, che rappresentano l'elaborazione sistematica di indicazioni basate su standard raccomandati con l'obiettivo di assistere i clinici ed i pazienti nel prendere decisioni, migliorare la qualità delle cure sanitarie e ridurre la variabilità nella pratica clinica e negli outcome. (5-07931)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prima infanzia

affezione delle vie respiratorie

trasporto di malati