ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07886

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 576 del 24/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: COMINARDI CLAUDIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 24/02/2016
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 24/02/2016
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 24/02/2016
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 24/02/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 24/02/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07886
presentato da
COMINARDI Claudio
testo di
Mercoledì 24 febbraio 2016, seduta n. 576

   COMINARDI, TRIPIEDI, CHIMIENTI, CIPRINI e LOMBARDI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   il Fondo di previdenza del clero secolare e dei ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica, istituito quale fondo unico con la legge 22 dicembre 1973 n. 903, costituisce una forma previdenziale compatibile con l'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti e, con altre forme di previdenza sostitutive, esclusive o esonerative. Il fondo di previdenza sopra richiamato eroga, infatti, la pensione di vecchiaia, la pensione di invalidità e la pensione ai superstiti, per un totale di 13.788 pensioni erogate (dato di consuntivo 2014);
   nonostante il rapporto iscritti/pensionati sia sempre ben superiore all'unità (1,45 nel 2015), la gestione è costantemente in passivo, riportando risultati economici annuali negativi compresi tra i 56 e i 115 milioni di euro nel periodo 2002-2015 ed un disavanzo patrimoniale di oltre 2,2 miliardi di euro nel 2015. La ragione risiede fondamentalmente nello squilibrio tra contributi versati e prestazioni erogate (nel 2015 il rapporto contributi/prestazioni è di 1 a 3). Come riportato dal quotidiano on line repubblica.it, articolo del 17 luglio 2015, dal titolo «Inps, il fondo del clero in rosso perenne: disavanzo patrimoniale a 2,2 miliardi», emerge che se i pensionati del clero vedessero ricalcolati i loro assegni con il metodo contributivo, oltre il 60 per cento delle pensioni subirebbe una decurtazione superiore al 50 per cento e non ci sarebbero soggetti che avrebbero un vantaggio dal ricalcolo; è inoltre rilevato che l'Inps in una nuova «puntata» della sua operazione trasparenza «Inps a porte aperte», chiarisce le regole previste per la composizione e l'effettivo funzionamento dei maggiori fondi speciali gestiti dall'Istituto. Ciò significa che, di fatto, secondo l'interrogante, tutti i partecipanti al fondo ricevono un assegno che supera i contributi;
   il fondo ha anche altre peculiarità: non è stato interessato dalla riforma pensionistica Monti-Fornero; i contributi non sono commisurati ad un'aliquota percentuale della retribuzione o del reddito, ma sono dovuti in misura fissa; il sistema di calcolo delle pensioni non è né retributivo, né contributivo o misto, bensì a prestazioni definite in somma fissa. Ancora l'Inps ricorda che circa il 72 per cento dei quasi 14.000 pensionati del fondo risulta titolare di altre pensioni da gestioni diverse, il cui valore medio è di 1.000 euro lordi mensili. Circa 1.000 pensionati di questo fondo ricevono una seconda pensione di importo superiore ai 2.000 euro lordi;
   gli interroganti evidenziano che, ai sensi degli articoli 6 e 21 della legge n. 903 del 1973, il fondo sarebbe alimentato dal contributo annuo obbligatoriamente dovuto da ogni iscritto, nonché dal contributo dello Stato italiano che, con decreto del 7 ottobre 2014 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, è stato aumentato, a decorrere dal 1o gennaio 2013, da euro 7.693.286,34 a euro 7.924.084,93 –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei dati e degli elementi riportati in premessa e, per quanto di propria competenza, quali iniziative intendano intraprendere al fine di rimediare alle criticità denunciate nella relazione della Corte dei conti in merito alla ormai insostenibile situazione del fondo di previdenza per il Clero secolare e per i ministri del culto delle confessioni diverse dalla cattolica;
   se i Ministri interrogati possano fornire un quadro preciso, quantomeno nelle percentuali, delle pensioni erogate, suddivise per scaglioni (fino a 1.000 euro, da 1.000 euro a 2.000 euro, da 2.000 euro a 5.000 euro, da 5.000 euro a 10.000 euro; da 10.000 euro a 20.000 euro e altro);
   a quanto ammontino le pensioni erogate agli ordinari militari, vale a dire a quegli arcivescovi che per legge vengono equiparati ad un generale di corpo d'armata con il relativo vitalizio accordato ai militari di quel rango. (5-07886)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pensionato

cattolicesimo

cooperazione militare