ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07847

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 573 del 19/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 19/02/2016


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 19/02/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 19/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07847
presentato da
PILI Mauro
testo di
Venerdì 19 febbraio 2016, seduta n. 573

   PILI. — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
   nell'ambito del procedimento di bonifica ex Titolo V del Testo unico ambientale relativo al sito inquinato del poligono militare Cellina-Meduna, posto in capo al dipartimento ARPA di Pordenone, si è posta, alla fine del 2013, la necessità di verificare, oltre alla contaminazione di tipo chimico dei suoli derivante dalle esercitazioni, anche la presenza di contaminazione radioattiva;
   è stato così coinvolto personale specializzato in radioprotezione afferente alla struttura operativa semplice fisica ambientale dell'Agenzia, che, durante i primi sopralluoghi volti all'individuazione dei punti idonei al prelievo di campioni di suolo allo scopo di verificare l'eventuale presenza di uranio depleto, ha rinvenuto all'interno del poligono, presso alcuni bersagli, la presenza anomala di Th-232;
   sulla base dei riscontri strumentali, di opportune indagini bibliografiche e del confronto con l'autorità militare (Comando della 132a Brigata Corazzata «ARIETE»), è stato possibile appurare che la presenza del radionuclide Th-232, in quantità superiori a quelle del fondo naturale nel sito in esame, poteva essere imputata all'uso, nel recente passato, nell'ambito di esercitazioni militari, di missili MILAN, che contenevano tale isotopo radioattivo;
   l'impatto di tali missili sui bersagli ha prodotto una contaminazione radioattiva più o meno marcata, che fortunatamente è risultata fortemente limitata nello spazio alla sola zona di collisione;
   dopo le prime indagini preliminari, volte alla raccolta di informazioni sufficienti a definire uno specifico programma di lavoro, è stato quindi avviato, all'interno dell'area bersagli del poligono di tiro Cellina Meduna, previo accordo con l'autorità militare ed in particolare con la 132a Brigata Corazzata «ARIETE», che ha anche supportato logisticamente la SOS Fisica ambientale durante le operazioni in campo, un piano per la completa caratterizzazione radiologica del sito, con i seguenti obiettivi principali: 1. determinazione dei livelli di contaminazione e definizione delle aree e dei volumi contaminati; 2. valutazione dell'eventuale contaminazione di falde acquifere e/o della catena alimentare; 3. determinazione dell'eventuale necessità di intervento e sue modalità; 4. valutazione dell'eventuale dose alla popolazione; 5. valutazione della dose ai lavoratori impegnati nella eventuale bonifica;
   la SOS Fisica ambientale di ARPA Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il dipartimento di Pordenone della stessa ARPA e con l'allora A.S.S. n. 6 «Pordenonese», ha quindi predisposto anche un piano di campionamento di acque potabili, acque di falda e di alimenti allo scopo di completare il quadro delle analisi svolte sul sito;
   sono state richieste informazioni relative alle modalità di utilizzo ed alle caratteristiche tecniche dei missili MILAN usati presso il poligono Cellina-Meduna;
   è stato infine posto un quesito all'Istituto superiore di sanità sulla definizione dei limiti di riferimento per la contaminazione radioattiva relativa ai composti non normati, quali il Th-232, e da parte dello stesso Istituto sono state quindi fornite alcune valutazioni radio protezionistiche;
   a causa delle ridotte possibilità di accesso al sito, posizionato all'interno di un poligono per esercitazioni militari che viene normalmente utilizzato, e delle condizioni atmosferiche particolarmente sfavorevoli nel 2014, con frequenti precipitazioni, le attività di misura in campo e prelievo campioni, si sono protratte per oltre un anno;
   durante tale attività sono state effettuate centinaia di misure di intensità di dose gamma e livello di radiazione e spettrometria gamma in situ, con e senza schermatura, oltre a prelievi di campioni di suolo, vegetali e particolato atmosferico;
   i campioni sono stati poi trattati ed analizzati presso il laboratorio di spettrometria gamma della SOS Fisica ambientale di ARPA Friuli Venezia Giulia;
   alcuni dei campioni di suolo sono stati inviati al laboratorio radiazioni Ionizzanti del dipartimento tematico radiazioni di ARPA Piemonte per la determinazione dell'eventuale presenza di uranio depleto, mentre i campioni di acqua potabile e di falda sono stati inviati al laboratorio del Centro regionale di radioprotezione di ARPA Lombardia per le analisi del torio e dell'attività α e β totale;
   sia per l'effettuazione di alcune misure in campo che per l'analisi dei dati è stato inoltre necessario acquisire nuovi accessori per la strumentazione e nuovi software per i quali è stata necessaria l'effettuazione della messa a punto in funzione della piena disponibilità operativa;
   l'uso di diverse tecniche di misura, in situ e in laboratorio, l'analisi dei dati e delle informazioni raccolte, hanno permesso di ottenere con sufficiente chiarezza un quadro completo della contaminazione da Th-232 in tutta l'area oggetto di indagine e dell'eventuale rischio per la popolazione e per i lavoratori;
   lo studio è stato svolto dalla struttura operativa semplice fisica ambientale di ARPA Friuli Venezia Giulia, con il supporto del laboratorio unico regionale della stessa ARPA Friuli Venezia Giulia ed in collaborazione con il dipartimento provinciale di Pordenone della stessa Agenzia;
   lo studio, che ha comportato 27 giornate di lavoro in campo, decine di prelievi di campioni e conseguente loro trattamento e preparazione, centinaia di misure sia in campo che in laboratorio, oltre all'elaborazione dell'enorme mole di dati prodotti, ha portato alla definizione dei livelli di contaminazione e delle aree e dei volumi contaminati da Th-232, derivante dall'utilizzo di missili MILAN durante le esercitazioni svolte presso il poligono Cellina-Meduna;
   i bersagli contaminati sono risultati essere quelli individuati dai numeri 5, 6, 7 e 8 e la contaminazione è risultata strettamente confinata ai bersagli stessi ed alle loro immediate vicinanze;
   le superfici contaminate, considerate cautelativamente, sono risultate pari a circa 4000 metri quadrati;
   le stime totali dell'attività di Th-232 sui bersagli contaminati, anche in questo caso calcolate in maniera del tutto cautelativa, comprensive del Th-232 naturalmente presente nel sito, forniscono valori superiori di un ordine di grandezza a quelli che potrebbero essere stimati sulla base del numero di missili MILAN che il Comando militare esercito del Friuli Venezia Giulia ha dichiarato siano stati sparati nell'area del poligono;
   alla luce di quanto riportato nelle relazioni è evidente la presenza di sostanze radioattive anche all'interno del suddetto poligono;
   nonostante le mai precise e a volte contraddittorie affermazioni contenute nelle stesse relazioni si è accertato che dai missili Milan venivano rilasciate sostanze radioattive;
   non è chiaro e tantomeno dichiaro il numero di missili Milan, nelle varie articolazioni e specifiche, acquistati, utilizzati e disponibili da parte dell'Esercito italiano;
   non è dato sapersi il quantitativo di missili utilizzati nei vari scenari di guerra e di esercitazione;
   non è dato sapersi il costo di questi missili e l'ammontare complessivo del loro acquisto –:
   se non ritenga necessario fornire i dati relativi all'esatto quantitativo di missili Milan acquistati dall'Esercito italiano dal primo acquisto ad oggi;
   se non ritenga di dover fornire un preciso inventario degli acquisti dei missili e dell'utilizzo degli stessi, indicando in quale quantità e in quale scenario;
   se non ritenga di dover indicare i nominativi dei responsabili delle centrali di acquisto e dei vertici che hanno avallato tali acquisti;
   se non ritenga di dover fornire precise informazioni sulla dislocazione dei missili Milan ancora in dotazione all'Esercito italiano;
   se non ritenga di dover fornire indicazioni quantitative sul numero di missili Milan utilizzati nelle varie basi militari e poligoni a partire da quelli dislocati in Sardegna;
   se esistano nei poligoni sardi scorte di missili Milan, dove siano dislocate e in quale quantità. (5-07847)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

missile

inquinamento radioattivo

tasso di inquinamento