ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07823

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 571 del 17/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: SEGONI SAMUELE
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 17/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 17/02/2016
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 17/02/2016
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 17/02/2016
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 17/02/2016
PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 17/02/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 17/02/2016
Stato iter:
18/02/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 18/02/2016
Resoconto SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
 
RISPOSTA GOVERNO 18/02/2016
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 18/02/2016
Resoconto SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/02/2016

SVOLTO IL 18/02/2016

CONCLUSO IL 18/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07823
presentato da
SEGONI Samuele
testo di
Mercoledì 17 febbraio 2016, seduta n. 571

   SEGONI, ARTINI, BALDASSARRE, BECHIS, TURCO e PASTORELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   da fonti stampa si apprende che un terzo dell'Italia vive con un sistema idrico fuorilegge: depuratori inesistenti, inadeguati, insufficienti, liquami in mare, nelle falde acquifere. In media il 40 per cento degli italiani scarica nei fiumi o a mare senza prima ricorrere al depuratore (in Sicilia la percentuale sale al 60 per cento della popolazione);
   in molti acquedotti si hanno perdite superiori al 30 per cento; per le regioni meridionali la percentuale arriva addirittura al 50 per cento. In Europa per il sistema idrico si investono in media 50 euro ad abitante ogni anno, in Italia 34 euro (in molti comuni meno della metà);
   da fonti stampa si apprende che da anni sono disponibili oltre 1,1 miliardo di euro per i depuratori, ma su 94 cantieri previsti ne sono stati aperti solo tre. In Italia sono stati stanziati 3,5 miliardi di euro negli ultimi quindici anni e mai spesi e a breve dovrebbero partire le sanzioni europee, per importi fino a 500 milioni l'anno, condannando ben 14 su 20 regioni: Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle d'Aosta e Veneto;
   in moltissime altre realtà italiane, addirittura alcuni centri balneari (un esempio tra tutti quello di Catania e delle città limitrofe), non sono allacciati al depuratore, quindi le fogne scaricano in mare;
   d'estate, per evitare bagni nei liquami, i collettori vengono tappati con sacchi di sabbia e disperdono nel sottosuolo e d'inverno, quando ci sono nubifragi, l'acqua si convoglia direttamente lungo le vie della città, creando seri danni economici e nei casi peggiori vittime umane;
   il rischio idrogeologico è strettamente connesso con lo sviluppo delle infrastrutture idriche e l'adeguamento del sistema della depurazione delle acque e della bonifica delle discariche. Come riportato dai dati della «Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e lo sviluppo delle infrastrutture idriche» (istituita da Governo con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 maggio 2014), il nostro è uno dei Paesi più franosi del mondo: «486.000 delle 700.000 frane in tutta l'Ue sono in 5.708 Comuni italiani, 2.940 a livello di attenzione molto elevato». Esiste un equilibrio sempre più precario tra sicurezza ambientale-dissesto idrogeologico e infrastrutture idriche;
   in Puglia come in moltissime altre regioni risulta essere particolarmente tragica la situazione dei depuratori, nello specifico si segnala lo stato di criticità nelle acque reflue dei depuratori di Foggia. Per ben tre volte nel periodo compreso tra il 1o aprile 2015 e l'8 luglio 2015 le acque reflue del depuratore di Foggia sono risultate «non conformi rispetto ai valori di accettabilità dei parametri previsti dalla tab. 1 allegato 5, del decreto legislativo 152 del 2006. Anche le acque del depuratore che serve la «zona industriale di Foggia» presentano criticità tant’è che i campioni prelevati il 4 settembre 2015 anche per questo depuratore sono risultati non conformi rispetto ai valori di accettabilità dei parametri previsti dalla tab. 1 e 3 allegato 5 del decreto legislativo 152 del 2006;
   in base al rapporto del 21 maggio 2013, redatto dalla Asl della provincia di Foggia, risulta che per il depuratore di Foggia non vi è stato il rinnovo dell'autorizzazione allo scarico, circostanza confermata da un processo verbale di accertamento e contestazione di illecito amministrativo redatto da capitaneria di porto di Manfredonia in seguito all'accertamento effettuato il 12 marzo 2014 trasmesso al sindaco di Foggia il 30 aprile 2014;
   nel rapporto del 21 maggio 2013 redatto dalla Asl della provincia di Foggia si legge che «, come riferisce il capo impianto, vi è una produzione di circa 20 mc di fanghi in quanto l'impianto non ha una continuità di lavoro; al momento l'impianto è in esercizio di controllo in modo continuato dalle ore 07,00 alle ore 19,00, se fosse continuato si avrebbe più produzione di fanghi; il capo impianto rappresenta uno dei punti critici, in quanto, specialmente quando vi sono piogge copiose, l'acqua in aumento in entrata non riesce a completare tutto il percorso depurativo creando, come segnalato nell'esposto, la presenza di patacche di fanghi galleggianti»;
   a conferma del perdurare delle criticità viene evidenziato, in un altro verbale dell'Asl provincia di Foggia, il risultato dell'ispezione effettuata in seguito alle segnalazioni del Movimento Consumatori (lettera spedita il 27 giugno 2014) dove si riconfermano tutte le situazioni anomale rilevate nel precedente rapporto, le mancate autorizzazioni, la produzione e lo smaltimento di fanghi e la presenza di patacche di fanghi galleggianti;
   ad oggi, la situazione descritta dall'ASL provincia di Foggia risulta peggiorata, in quanto è segnalata la presenza di stazioni di pompaggio dell'acqua per usi irrigui dei campi di coltivazione attigui al canale «Faraniello» nel tratto a valle del depuratore della città di Foggia, stazioni di pompaggio che addirittura non risultano autorizzate dall'autorità provinciale;
   considerata l'importanza strategica che ha la risorsa acqua e il valore biologico degli stessi torrenti, tale situazione appare come una delle criticità ambientali (anche in riferimento al mantenimento di adeguati livelli di biodiversità dell'area in questione), tra le più gravi e preoccupanti sia per la salvaguardia ambientale che per l'incolumità sanitaria –:
   se il Ministro interrogato sia in grado di garantire una programmazione strategica che riesca a fare fronte ad una criticità ambientale di tale portata, fornendo un quadro complessivo della situazione delle infrastrutture di depurazione e fognarie specificando gli importi economici necessari a fare fronte sia alla messa in norma delle opere che alle sanzioni europee. (5-07823)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 18 febbraio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-07823

  Con riferimento all'interrogazione di cui in oggetto, sulla base delle informazioni acquisite anche presso gli enti territoriali competenti, si rappresenta quanto segue.
  Si fa presente, in via preliminare, che la depurazione si inserisce nel processo verticale del Servizio idrico integrato (S.I.I.) attribuendo la competenza in materia di programmazione agli enti di Governo d'ambito. Nello specifico, la regione Puglia ha provveduto alla costituzione di un ambito territoriale ottimale con estensione pari all'intero territorio regionale, all'istituzione dell'Autorità idrica Pugliese quale ente di Governo d'ambito e all'affidamento della gestione, fino al 31 dicembre 2018, del servizio idrico integrato alla società Acquedotto Pugliese.
  Si fa presente, in particolare, che tale Autorità idrica Pugliese, per l'agglomerato di Foggia, ha comunicato, lo stato dell'arte degli interventi per il settore fognario depurativo inseriti nella pianificazione d'ambito: a) intervento di potenziamento dell'impianto di depurazione di Foggia (per il quale i lavori sono stati ultimati e il collaudo è in corso); b) intervento di estensione della rete fognaria a servizio dell'abitato di Foggia (i cui lavori sono in corso); interventi di potenziamento e risanamento della rete fognaria dell'agglomerato di Foggia (anche in questo caso i lavori sono in corso); interventi di sostituzione dei tronchi vetusti di fognatura in amianto dell'agglomerato di Foggia (per i quali si è in fase di progettazione). Si segnala, inoltre, che l'agglomerato urbano di Foggia è oggetto di una procedura d'infrazione (2014/2059) per la quale, in data 26 marzo 2015, la Commissione europea ha emesso un parere motivato. A riscontro del predetto parere motivato, la regione Puglia, con nota del 29 maggio 2015 prot. n. 3199, ha informato il Dicastero che il 98 per cento del carico generato e collettato e trattato presso l'impianto di depurazione, impianto che è stato oggetto di un recente intervento di potenziamento conclusosi in data 22 aprile 2015. Non vi è, pertanto, la Commissione europea non ha irrogato nessuna sanzione economica che interessa la procedura in argomento.
  Premesso quanto sopra, si assicura che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è impegnato costantemente e con la massima attenzione ad intraprendere e portare avanti tutte le azioni di competenza volte alla risoluzione delle problematiche evidenziate. Al riguardo, assume particolare rilievo la procedura attivata in forza dell'articolo 7, del cosiddetto «decreto sblocca Italia», relativa all'esercizio del potere sostitutivo del Governo, attraverso la quale sono stati nominati i commissari ad acta al fine di accelerare la progettazione e la realizzazione degli interventi necessari all'adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione. Al riguardo, si precisa che detti commissariamenti si stanno perfezionando. Ad oggi sono stati commissariati complessivi 107 interventi relativi a 64 agglomerati su tutto il territorio nazionale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

assetto territoriale

inquinamento prodotto dalle navi

servizio sanitario