ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07749

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 566 del 10/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: BECHIS ELEONORA
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 10/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 10/02/2016
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 10/02/2016
SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 10/02/2016
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 10/02/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 10/02/2016
Stato iter:
18/02/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/02/2016
Resoconto BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 11/02/2016
Resoconto CESARO ANTIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
RISPOSTA GOVERNO 18/02/2016
Resoconto BIANCHI DORINA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 18/02/2016
Resoconto BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 11/02/2016

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 11/02/2016

DISCUSSIONE IL 18/02/2016

SVOLTO IL 18/02/2016

CONCLUSO IL 18/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07749
presentato da
BECHIS Eleonora
testo di
Mercoledì 10 febbraio 2016, seduta n. 566

   BECHIS, ARTINI, BALDASSARRE, SEGONI e TURCO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   il 31 dicembre 2015 il commissario straordinario di Roma, Francesco Paolo Tronca, ha rilasciato l'approvazione per la ristrutturazione e l'ampliamento dell'edificio n.16, di via di Villa Ruffo, n.31 (conosciuto come «Casone»), sede del Liceo Chateaubriand di Roma, con la creazione di un ulteriore piano di circa 580 metri quadri. L'edificio si trova a Villa Strohl-Fern, ossia all'interno del parco di Villa Borghese: uno dei parchi storici monumentali di Roma, sottoposto a vincoli di carattere artistico e storico dalla legge n. 1089 del 1939, per il quale è prevista l'autorizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, per qualunque modifica e restauro;
   in un articolo del 22 gennaio 2015 a firma Fiorina Capozzi del Il Fatto Quotidiano, si rende nota la vicenda mettendo in evidenza che il permesso ottenuto contrasterebbe con le leggi nazionali a tutela del parco e dei musei;
   la scuola francese era da anni in attesa della dichiarazione di pubblica utilità mai concessa finora da nessun sindaco di Roma Capitale e necessaria per poter ottenere il via libera all'ampliamento e alla ristrutturazione della sede;
   fino al 2015 la dichiarazione di pubblica utilità non era mai stata ottenuta in quanto non era stata esibita la concessione in sanatoria e l'aumento di superficie non risultava poter essere concesso per una villa storica;
   il progetto presentato è di iniziativa del nuovo proprietario Aefe (Agenzia per l'insegnamento francese all'estero) operatore del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale;
   il piano regolatore generale del comune di Roma prevedeva una destinazione d'uso per villa Strohl-Fern per metà a parco privato vincolato G1 e per metà a parco pubblico;
   una nota dell'associazione Italia Nostra, diramata sul Corriere delle Sera il 25 gennaio 2016, riporta che l'aumento di superficie non è previsto dalle prescrizioni della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Roma, forse non noto, che ha espresso pareri severi ed inequivocabili sul restauro del manufatto. L'aumento di un terzo della superficie totale del Casone, che sovrasta quello che il Barone Strohl-Fern chiamava non a caso il «Viale dei Pericoli», verrebbe realizzato su un terreno estremamente fragile attraversato da cunicoli e grotte, già interessato in passato da crolli consistenti;
   dopo il recente disastro del palazzo crollato sul lungotevere Flaminio a causa di restauri che appaiono di dubbia regolarità è d'obbligo una particolare attenzione nei controlli e Italia Nostra Roma ha chiesto all'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) in forma ufficiale un parere scientifico sulla composizione geologica della rupe che da Piazzale Flaminio arriva fino a Villa Giulia»;
   la villa è di proprietà della Francia dal 7 giugno 1926 per lascito testamentario di Alfred Wiliem Strohl-Fern a condizione che si conservasse l'aspetto paesaggistico e le antiche alberature, e dal 1957 è sede del Liceo Chateaubriand, destinazione d'uso che ha reso necessarie modifiche strutturali della villa, quali: l'interramento di un lago, la pavimentazione di prati e boschi, il taglio di una pineta di pini romani per ricavarne un campo da tennis, campi di calcio e di palla a volo, piste per la corsa e per il salto. Inoltre, il Belvedere che guarda S. Pietro e tutta Roma venne coperto da una alta rete e venne asfaltato il «Viale Grande», che si estende fino al portale del 1500 di fronte al Museo Etrusco e sulle terrazze furono realizzate sopraelevazioni e il tutto senza chiedere alcun permesso e senza prescrizioni della soprintendenza;
   nel 1984 la scuola francese provò ad ottenere l'edificazione di 51 mila metri cubi, ampliando i padiglioni scolastici che vennero costruiti nel 1963 con l'impegno di «poterli rimuovere in qualsiasi momento e senza compenso»;
   nel 1971 l'Italia propose uno spostamento della scuola nella zona di Roma dell'Acqua Acetosa, ma l'operazione fallì e nel 1990 la legge n.396 stabilì che la scuola avrebbe dovuto lasciare il parco, ma l'ex sindaco della Capitale, Walter Veltroni, intervenne per tutelare gli interessi della scuola francese;
   nel 1992 lo Stato italiano acquistò un terreno a Val Cannuta, pagandolo 11 miliardi di vecchie lire e, mediatore Giulio Andreotti, l'Italia fece anche la variante al piano regolatore e il progetto esecutivo della nuova struttura francese, che però non venne mai realizzata;
   nel 1999 con un'interrogazione parlamentare, Athos De Luca chiese conto al Ministro degli affari esteri dei tempi dello spostamento della scuola per procedere finalmente alla «realizzazione di un progetto predisposto dalla Soprintendenza archeologica e finanziato coi fondi della legge n. 651 del 1996, per riunire in un unico complesso Villa Poniatowski e Villa Giulia, entrambe a ridosso di Villa Borghese e del Borghetto Flaminio»;
   nel 2000 intervenne anche la senatrice Tana De Zulueta con un'altra interrogazione, senza sortire alcun effetto per ottenere il trasferimento del liceo francese e nel 2005, dopo cinquant'anni, è stata per la prima volta riconosciuta la presenza della scuola nel parco monumentale in una convenzione fra il comune di Roma, lo Stato francese e quello italiano;
   il liceo Chateubriand ad oggi ha dichiarato di aver già effettuato la gara d'appalto per i prefabbricati che dovranno ospitare temporaneamente gli allievi durante i lavori di ristrutturazione ed ampliamento della struttura e ha dichiarato che ha già ottenuto tutte le autorizzazioni (soprintendenza, vigili e asl) per installare i suddetti prefabbricati all'interno del parco di Villa Strohl-Fern;
   alla data del 27 gennaio 2016 il verbale della seduta del 31 dicembre 2015, durante la quale il prefetto speciale Tronca ha rilasciato l'approvazione per il progetto «Casone» «alle condizioni poste dagli Enti intervenuti nella Conferenza di Servizi ed in deroga agli Strumenti Urbanistici di Roma Capitale, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 14 del decreto del Presidente della Repubblica n. 308 del 2001», non è presente tra i verbali del medesimo periodo all'interno del sito del comune di Roma, pur essendo un atto pubblico e consultabile dai cittadini;
   nel verbale viene riportato che il 13 giugno 2014 il direttore del dipartimento sviluppo strutture e manutenzione urbana indisse una conferenza di servizi per l'esame del solo progetto di ristrutturazione e recupero funzionale dell'edificio del Liceo Chateaubriand, e non per l'ampliamento. Alla conferenza erano stati invitati il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio, la soprintendenza per i beni culturali e paesaggistici di Roma, la soprintendenza speciale per gli archeologici di Roma, l'azienda USL RMC, il comando provinciale dei vigili del fuoco, la soprintendenza il capitolina, il dipartimento programmazione e attuazione urbanistica, oltre ai rappresentanti dell'ambasciata di Francia in Italia e del liceo Chateubriand;
   lo Stato Francese, per mezzo dell'ambasciata di Francia in Italia, ha presentato solo poi, il 17 novembre 2014, a conferenza di servizi conclusa, richiesta di costruire per ampliare la superficie utile all'interno dei locali della scuola –:
   se il Ministro interrogato non intenda intervenire nella vicenda sopradetta, facendo valere i vincoli che tutelano il parco storico monumentale di Villa Borghese di Roma, specificandoli e rendendoli più tassativi ed efficaci, adoperandosi affinché sia rivista l'approvazione concessa dal commissario straordinario Tronca.
   (5-07749)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 18 febbraio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-07749

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Bechis chiede notizie in merito ai lavori di ristrutturazione interessanti l'edificio presente nella Villa Strohl Fern a Roma che ospita il Liceo francese Chateaubriand.
  A tale proposito vorrei riferire all'onorevole interrogante che gli Uffici periferici del nostro Ministero, ai quali come noto spetta il rilascio delle eventuali autorizzazioni ai lavori da effettuarsi su immobili vincolati, quale appunto l'edificio in questione, hanno puntualmente comunicato in merito ai vari provvedimenti rilasciati per il Liceo Chateaubriand.
  In particolare, la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio, allora competente al rilascio delle autorizzazioni, in una nota del 3 gennaio 2014, indirizzata al comune di Roma, sulla scorta dei pareri già espressi sia dalla Soprintendenza archeologica che da quella ai beni architettonici e paesaggistici, rilevava che la soluzione progettuale di recupero funzionale dell'edificio scolastico ospitato nel «Casone» proponeva, tra le altre modifiche, la realizzazione di un nuovo corpo scala e vano ascensore, ubicati nella parte del complesso architettonico originario.
  A parere della stessa Direzione regionale tale soluzione progettuale, a ridosso della facciata della parte più antica dell'edificio, comportava, in particolare per il corpo scala, il taglio delle finestrature esistenti determinando in ogni caso un impatto visivo.
  Rilevava inoltre ulteriori inesattezze che non consentivano di appurare, nei prospetti, se i lavori richiesti avrebbero comportato la realizzazione di un nuovo volume in copertura.
  Per tali motivi la Direzione regionale esprimeva parere negativo alla nuova localizzazione di corpo scala ed ascensore nella parte più antica del complesso architettonico e parere positivo, con prescrizioni, per le restanti opere.
  Rilevava inoltre che non risultavano ancora pervenuti i chiarimenti richiesti in merito alla riqualificazione degli spazi aperti e concludeva restando in attesa del progetto modificato in accoglimento delle richieste avanzate dai Vigili del Fuoco e secondo quanto concordato nel corso del tavolo tecnico riunito presso la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici.
  Poiché il progetto di variante proposto successivamente aveva in gran parte recepito le indicazioni date dagli Uffici Territoriali del Ministero, la stessa Direzione regionale esprimeva il suo parere favorevole il 23 luglio del 2015.
  Per quanto riguarda gli aspetti statici, comunico che sia nel corso del sopralluogo congiunto sia nei pareri definitivi ed endoprocedimentali gli uffici del Ministero hanno richiesto opportune verifiche statiche.
  In particolare la Soprintendenza per Beni Architettonici e Paesaggistici per il comune di Roma nel luglio del 2014 ha imposto tale condizione:
   «pur se non verranno più effettuati interventi di demolizione al piano interrato per l'inserimento di apparati tecnologici, dovranno comunque essere effettuate idonee verifiche statiche e di valutazioni sismiche per tutti gli interventi a carattere strutturale e di consolidamento degli apparati murari previsti in progetto;
   dovranno essere documentati anche con saggi specifici (foto in corso d'opera, eccetera), i ripristini previsti in progetto degli originari vani finestra e dovrà essere fornita alla scrivente, anche nel corso di sopralluoghi, una campionatura delle finiture delle finestre e porte finestra che verranno eventualmente sostituite e che dovranno essere conformi alle finiture originarie».

  Assicuro comunque l'onorevole interrogante in merito all'attento controllo degli uffici del Ministero al riguardo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ricerca sull'ambiente

protezione dell'ambiente

istruzione secondaria