ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07650

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 561 del 03/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: PELLEGRINO SERENA
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 03/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/02/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 03/02/2016
Stato iter:
04/02/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 04/02/2016
Resoconto PELLEGRINO SERENA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 04/02/2016
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 04/02/2016
Resoconto PELLEGRINO SERENA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 04/02/2016

SVOLTO IL 04/02/2016

CONCLUSO IL 04/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07650
presentato da
PELLEGRINO Serena
testo di
Mercoledì 3 febbraio 2016, seduta n. 561

   PELLEGRINO e ZARATTI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   la legge n. 9 del 2007, con l'obiettivo di contenere il disagio abitativo presente soprattutto nei comuni metropolitani, ha sospeso le procedure esecutive di sfratto per finita locazione nei confronti di nuclei familiari in possesso dei seguenti requisiti: reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27 mila euro; che siano o abbiano nel proprio nucleo familiare persone ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66 per cento, purché non in possesso di altra abitazione adeguata al nucleo familiare nella regione di residenza. La sospensione si applica, alle stesse condizioni, anche ai conduttori che abbiano, nel proprio nucleo familiare, figli fiscalmente a carico;
   il Governo nonostante l'emergenza abitativa, e le categorie di cittadini coinvolti, che sono le più esposte, ha deciso di non rifinanziare il fondo locazioni, né di prorogare il blocco degli sfratti, né di aumentare le risorse a favore del fondo morosità incolpevole e provvedendo a superare le criticità legate all'utilizzo di questo fondo;
   sotto questo aspetto, l'11 settembre 2015, rispondendo all'interpellanza urgente n. 2-01034 sulle procedure di sfratto per finita locazione, il sottosegretario Del Basso De Caro ammetteva riguardo al Fondo inquilini morosi incolpevoli, l'esistenza di un quadro desolante: «Su un totale di 83,39 milioni di euro disponibili (di cui 68,46 statali) le risorse assegnate dalle regioni si attestano a 23,49 milioni mentre quelle effettivamente trasferite sono pari a poco più di 12 milioni. (...) A fronte del quadro sopra descritto, che restituisce un utilizzo non soddisfacente delle risorse impiegate da parte degli enti beneficiari, è intenzione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti precisare, mediante apposita circolare, le iniziative da assumere per un coinvolgimento più incisivo degli enti locali al fine di ridurre l'impatto degli sfratti innalzando l'efficacia delle misure di sostegno poste in essere»;
   sarebbe interessante sapere cosa in questi mesi il Governo abbia fatto per superare le criticità suesposte;
   in materia di emergenza abitativa, l'Esecutivo ha puntato, e continua a puntare molto su misure che avrebbero dovuto garantire il passaggio da casa a casa dei soggetti interessati da procedure di sfratto;
   la realtà, come evidenzia la recente indagine realizzata da Nomisma in collaborazione con Federcasa, è che solo 700 mila famiglie italiane, cioè circa un terzo di quelle che si trovano in condizione di disagio abitativo, ha accesso a una casa popolare. Al di fuori dell'edilizia residenziale pubblica esiste un disagio economico che ha coinvolto nel 2014, ben 1,7 milioni di nuclei familiari in affitto. Famiglie che, versando oggi in una condizione di disagio abitativo, e che corrono un concreto rischio di scivolamento verso forme di morosità e di possibile marginalizzazione sociale. A fronte della portata del problema le risposte pubbliche, evidenziano gli analisti di Nomisma e Federcasa, «sono state fino qui complessivamente inadeguate» –:
   come sia stato finora garantito il passaggio da casa a casa, quanti soggetti interessati dalle procedure esecutive di rilascio per finita, locazione abbiamo finora beneficiato del medesimo «passaggio da casa a casa», e quanti siano i soggetti che, pur trovandosi davanti alle medesime procedure esecutive di rilascio per finita locazione, non solo non hanno potuto beneficiare del provvedimento di proroga del blocco degli sfratti, ma non sono neanche stati messi in condizione di beneficiare di un'altra abitazione. (5-07650)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 febbraio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-07650

  Con il decreto 29 gennaio 2015, concernente il riparto della disponibilità assegnata al Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione per l'anno 2015 (100 milioni di euro) si è ritenuto di avviare, in aggiunta alle finalità generali del Fondo che consente di erogare contributi per il pagamento dei canoni di locazione per soggetti in possesso di determinati requisiti, anche concrete azioni di contrasto al disagio abitativo dei conduttori di immobili appartenenti alle categorie sociali di cui all'articolo 1, comma 1, della legge 8 febbraio 2007, n. 9, sottoposti a procedure esecutive di rilascio per finita locazione.
  Si tratta di nuclei familiari in possesso dei seguenti requisiti: reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27.000 euro, che siano o abbiano nel proprio nucleo familiare persone ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66 per cento, purché non in possesso di altra abitazione adeguata al nucleo familiare nella regione di residenza, nonché ai conduttori che abbiano figli fiscalmente a carico nel proprio nucleo familiare. Per le sopracitate finalità il decreto destina una quota non superiore al 25 per cento, promuovendo, prioritariamente, la sottoscrizione di nuovi contratti a canone concordato.
  Alla data del 30 novembre 2015, l'utilizzo della riserva era di 4,094 milioni di euro (pari al 16,37 per cento).
  Fattore di forte criticità all'interno della procedura di assegnazione e utilizzo dell'accantonamento del 25 per cento del riparto 2015 del Fondo in argomento; infatti, le regioni segnalano l'estrema difficoltà di accedere, da parte dei comuni, ai dati relativi al numero dei provvedimenti esecutivi di rilascio emessi nei confronti delle categorie sociali di cui al citato articolo 1, comma 1, della legge n. 9 del 2007.
  In tale contesto, va rilevato che il Programma di recupero ex articolo 4 del decreto-legge n. 47 del 2014 – promosso e attivato dal MIT e in base al quale sono state già erogate alle regioni le annualità 2014 e 2015 (complessivamente 25 milioni) per gli interventi di non rilevante entità (linea a), di cui dirò a breve) finalizzati a rendere prontamente disponibili gli alloggi sfitti mediante lavorazioni di manutenzione e di efficientamento (di importo inferiore a 15.000 euro) da realizzare entro 60 giorni dalla concessione del contributo regionale ai soggetti attuatori – consentirà di mettere prioritariamente a disposizione dei soggetti di cui all'articolo 1 della legge n. 9 del 2007 gli alloggi recuperati, a condizione che gli stessi soggetti siano utilmente collocati nelle graduatorie comunali per l'accesso all'edilizia residenziale pubblica.
  Con l'attivazione del Programma, si è preso atto che il patrimonio di alloggi di comuni ed ex IACP comunque denominati (circa 954.161 alloggi) è fortemente sottodimensionato rispetto alla domanda esistente nel Paese e che a fronte di tale situazione vi sono 16.382 alloggi cosiddetti di «risulta» non assegnati in quanto inagibili per mancanza di risorse per poter effettuare interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria.
  Il Programma è articolato nelle seguenti due linee:
   a) interventi di non rilevante entità finalizzati a rendere prontamente disponibili gli alloggi sfitti mediante lavorazioni di manutenzione e di efficientamento di non rilevante entità (di importo inferiore a 15.000 euro) da assegnare prioritariamente alle categorie sociali individuate dall'articolo 1, comma 1, della citata legge 9 del 2007;

  b) interventi di ripristino di alloggi di risulta e di manutenzione straordinaria, cumulativamente ammissibili a finanziamento nel limite di 50.000 euro per intervento.

  La dotazione finanziaria del Programma è di complessivi 467,69 milioni di euro suddivisi in 67,9 milioni per la linea a) e 400,43 per la linea b), che al netto dell'accantonamento dello 0,05 per cento per la realizzazione di un applicativo informatico da mettere a disposizione da parte del MIT si determinano in euro 400.230.784,50.
  È ragionevole ritenere, pertanto, che il Programma possa esplicare efficacemente gli obiettivi prefissati in quanto gli interventi di recupero di lieve entità renderanno complessivamente disponibili in tempi relativamente brevi n. 4480 alloggi.
  L'impiego della prima quota di risorse assegnate, pari a 25 milioni di euro, consentirà di adeguare entro i primi mesi del corrente anno circa 1/3 del suddetto numero complessivo di alloggi. Verrà così favorito il passaggio da casa a casa delle categorie sociali sopracitate in possesso dei requisiti previsti.
  Inoltre le regioni hanno segnalato per tali interventi un ulteriore fabbisogno pari a euro 17.362.178,71, per il recupero di ulteriori 1379 alloggi.
  In tale contesto va segnalato che l'articolo 14 del decreto-legge 25 novembre 2015 ha assegnato, al fine di incentivare il programma di recupero, ulteriori 25 milioni di euro da ripartire sulla base del programma redatto ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge 28 marzo 2014.
  Sono in corso di trasferimento le ulteriori risorse relative alle annualità 2014, 2015 e 2016 (107,33 milioni) per gli interventi di ripristino di alloggi di risulta e di manutenzione straordinaria, cumulativamente ammissibili a finanziamento nel limite di 50.000 euro per alloggio.
  Infine, segnalo che la legge di stabilità 2016 (tabella E), accogliendo la richiesta del MIT, ha concentrato in un periodo temporale più breve le disponibilità esistenti per l'anzidetta linea b) spalmate dal 2014 al 2024. Ciò ha portato ad incrementare di 84 milioni e di 80 milioni le disponibilità degli anni 2016 e 2017, lasciando nel periodo 2019-2024 un residuo di 22,492 milioni.
  Sarà attivato un monitoraggio per il programma di recupero che potrà restituire puntuali informazioni sul fenomeno del passaggio «da casa a casa».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

utilizzazione degli aiuti

politica di sostegno

casa popolare