ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07634

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 561 del 03/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: TURCO TANCREDI
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 03/02/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 03/02/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 03/02/2016

SOLLECITO IL 15/03/2016

SOLLECITO IL 08/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07634
presentato da
TURCO Tancredi
testo di
Mercoledì 3 febbraio 2016, seduta n. 561

   TURCO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   vari organi di stampa riferiscono che, nel corso dell'estate, a seguito del parere dell'Istituto superiore di sanità dell'11 agosto 2015, prot. n. 0024565, il Ministero della salute ha aumentato le soglie di tolleranza dei cosiddetti «perfluorati» nelle acque;
   soglie che sono state immediatamente recepite dalla regione Veneto, la più colpita dal «Caso PFAS», in ragione della presenza dello storico stabilimento chimico Miteni spa di Trissino, in località Colombare, provincia di Vicenza;
   queste sostanze comunemente indicate come Pfas (sostanze perfluoroalchiliche) e che includono sia il Pfoa (acido perfluoroottanoico) sia Pfos (perfluorottano sulfonato) sono sostanze diffusamente utilizzate come impermeabilizzanti per i tessuti, ovvero nei rivestimenti antiaderenti per le pentole da cucina, sono altresì presenti in vernici, detersivi e in moltissime altre applicazioni di uso comune di derivazione industriale;
   tali molecole sintetiche, non presenti in natura, una volta entrate nel ciclo dell'acqua o dell'aria sono in grado di contaminare gli esseri umani, gli animali ed i vegetali, sia direttamente, sia mediante l'ingestione di acque o alimenti contaminati, provocando gravi interferenze con il sistema ormonale umano;
   negli anni si sono susseguiti una serie di studi per verificare la portata del fenomeno ed i risultati del monitoraggio dei Pfas nella catena alimentare della regione Veneto confermerebbero la presenza, negli alimenti di consumo quotidiano, oltre che nell'acqua potabile, di elevate concentrazioni di contaminanti;
   nella deliberazione della giunta regionale del Veneto n. 1517 del 29 ottobre 2015 che ha recepito i nuovi tassi soglia si ritrova questo passo: «Con riferimento alla presenza delle sostanze Pfas nelle acque destinate al consumo umano, il Ministero della salute con nota del 29.01.2014, prot. n. 0002565, sulla base del parere dell'Istituto Superiore di Sanità del 16.01.2014, prot. n. 0001584, ha indicato i livelli di performance (obiettivo) nei valori di seguito specificati: Pfos: < 0,03 ug/litro; Pfoa: < 0,5 ug/litro; altri PFAS: < 0,5 ug/litro. Tali livelli sono stati acquisiti dalla Regione del Veneto con D.G.R. n.168 del 20 febbraio 2014. Di recente, con parere dell'11.08.2015, prot. n. 0024565, l'Istituto Superiore di Sanità ha indicato i livelli di performance per le acque destinate al consumo umano relativamente ai composti acido perfluorobutansolfonico (PFBS) e acido perfluorobutanoico (PFBA) enucleati dalla somma «altri PFAS». Secondo quanto espresso nel parere le concentrazioni nelle acque destinate al consumo umano di Pfba fino a 0,5 ug/L e di Pfbs fino a 0,5 ug/litro, non configurano rischi per la salute umana. Mentre per quel che riguarda gli «altri PFAS» viene confermato il rispetto del valore di performance di 0,5 ug/litro e per Pfos e Pfoa vengono confermati i valori di performance già indicati. Tali indicazioni vengono pertanto acquisite, sottolineando che esse vanno applicate tenendo conto dell'intero contenuto del parere dell'Istituto Superiore di Sanità in quanto contesto di riferimento delle valutazioni in esso espresse»;
   nella regione Veneto, tale grave situazione è nota dal 30 settembre 2013, quando Arpa Veneto diffuse uno studio dettagliato intitolato: «Stato dell'inquinamento da sostanze Perfluoroalchiliche (PFAS) in provincia di Vicenza, Padova e Verona» nel quale evidenziava la presenza di queste pericolose sostanze nel sistema idrico di tutta la zona occidentale del Veneto; in particolare al capitolo «5.1 Acque sotterranee» si dice: «Per quanto riguarda le acque sotterranee, la matrice ambientale più seriamente colpita dall'inquinamento, allo stato attuale i comuni rilevati con valori di contaminazione nelle acque sotterranee maggiori o uguali a 100 ng/l sono 21, dei quali 15 in provincia di Vicenza, 3 in provincia di Verona e 3 in provincia di Padova»;
   le concentrazioni di perfluorati, sono allarmanti, almeno duecento volte superiori rispetto anche ai più recenti tassi soglia; siamo, quindi, di fronte ad un'emergenza che tocca il Vicentino, il Veronese ed il Padovano e che potenzialmente coinvolgerebbe un bacino di 350-400 mila cittadini su di un territorio che è circa un quarto, per superficie, di tutto il Veneto;
   circa un 10 per cento dei campioni studiati di pesci e vegetali, sarebbero risultati pesantemente contaminati da Pfas è soprattutto da Pfos (perfluorottano sulfonato), sebbene questo sia stato eliminato dal commercio all'inizio degli anni 2000, a causa della sua conclamata pericolosità;
   l'inquinamento delle falde acquifere non appare arrestarsi in quanto, oggi, alcune tracce d'inquinamento cominciano ad apparire anche in provincia di Rovigo, in linea con il deflusso idrico del sistema fluviale dell'Agno-Guà-Fratta-Gorzone che porta le acque sino al mare, sfociando nel Mar Adriatico, in prossimità della cittadina di Chioggia;
   l'attuale persistenza di tali sostanze nelle falde acquifere, nei terreni e nei cibi, nonostante il considerevole lasso di tempo intercorso dalla fine della commercializzazione, induce a ritenere che la contaminazione dell'ambiente veneto possa essere considerata quasi irreversibile –:
   se i Ministri interrogati, siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
   se e con quali metodi si intenda procedere alle opportune verifiche ambientali, per quanto di competenza, finalizzate all'organizzazione di un sistema diffuso di monitoraggio di tali e pericolosissime sostanze inquinanti;
   se e per mezzo di quali iniziative di competenza, intenda il Governo promuovere i controlli di sicurezza alimentare sulla commercializzazione di beni alimentari al fine di verificare le concentrazioni di Pfas; ed eventualmente ritirare dal mercato gli alimenti contaminati;
   se e quali strumenti si intendano utilizzare, per quanto di competenza, per fare chiarezza sulla vicenda in merito allo svolgimento dei controlli di sicurezza, anche approfondendo le eventuali responsabilità che possano venire ravvisate, relazione alle zone inquinate da Pfas;
   se il Governo abbia considerato l'opportunità di attuare piani di sensibilizzazione ed informazione dell'opinione pubblica su tali fenomeni d'inquinamento volti alla tutela dell'ambiente e della salute;
   se si stiano svolgendo studi che portino ad una definizione dei tassi della soglia dei contaminanti certi e che possano evitare il rischio di contaminazione dell'ambiente e lo sviluppo conseguente di patologie gravi nella popolazione residente nelle zone inquinate. (5-07634)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

consumo alimentare

acqua potabile

inquinamento idrico