ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07590

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 559 del 01/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: BRIGNONE BEATRICE
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 01/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIVATI GIUSEPPE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 01/02/2016
MAESTRI ANDREA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 01/02/2016
PASTORINO LUCA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 01/02/2016
MATARRELLI TONI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 01/02/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 01/02/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07590
presentato da
BRIGNONE Beatrice
testo di
Lunedì 1 febbraio 2016, seduta n. 559

   BRIGNONE, CIVATI, ANDREA MAESTRI, PASTORINO e MATARRELLI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   l'applicazione della legge n. 194 del 1978 nelle strutture pubbliche è di difficile applicazione poiché circa il 70 per cento di medici e infermieri è obiettore e in alcune regioni come il Molise, dove l'obiezione è del 93 per cento;
   le lunghe liste d'attesa non consentono in molti casi di rispettare il limite delle 12 settimane di gestazione previsto dalla legge per compiere un'interruzione volontaria di gravidanza;
   praticare quindi l'interruzione volontaria di gravidanza può comportare alla donna un viaggio all'estero con tutti i disagi del caso;
   la quasi totalità dei medici obiettori fa sì che mentre da un lato diminuisce l'offerta del pubblico, dall'altro, aumentano le interruzioni di gravidanza clandestine o i casi di donne che si procurano l'aborto a casa prendendo pillole che si possono acquistare via internet o direttamente in farmacia;
   tali pratiche possono essere rischiose per la vita della donna, in considerazione del fatto che gli interventi clandestini sono effettuati in ambienti non sterili e senza nessun tipo di assistenza;
   il 22 gennaio 2016 sulla Gazzetta Ufficiale n. 17 è stato pubblicato il decreto legislativo n. 8 approvato il 15 gennaio 2016 dal Consiglio dei ministri, in materia di depenalizzazioni;
   l'articolo 1 – in materia di depenalizzazione di reati puniti con la sola pena pecuniaria – prevede che «non costituiscono reato e sono soggette alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro tutte le violazioni per le quali è prevista la sola pena della multa o dell'ammenda»;
   tra queste rientra quanto previsto dal 2o comma dell'articolo 19 della legge n. 194;
   prima del decreto legislativo n. 8 del 2016, se la donna si sottoponeva ad aborto di là dalle condizioni previste dalla norma, era ingiunta, dopo un procedimento giudiziario, con una multa fino a 51 euro;
   oggi, con l'entrata in vigore del decreto legislativo n. 8 del 2016, le donne che a causa della mancata applicazione della legge n. 194 si vedono costrette a interrompere la gravidanza clandestinamente rischiano una sanzione tra i 5.000 e i 10.000 euro –:
   se il Ministro interrogato sia consapevole che le nuove disposizioni del decreto legislativo n. 8 del 22 gennaio 2016 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 17, all'articolo 1, in materia di depenalizzazione di reati, peggiorino l'attuale situazione delle donne che decidano per più motivi di ricorrere all'interruzione volontaria di gravidanza, costrette in molti casi a ricorrere all'aborto clandestino per via della notevole percentuale di obiezione da parte del personale sanitario;
   poiché, ad avviso degli interroganti è improprio punire e colpevolizzare le donne che hanno il diritto di salvaguardare le loro scelte, se non intenda attivarsi per promuovere un'autorevole campagna di monitoraggio sul fenomeno dei moltissimi medici obiettori diffuso in tutto il territorio nazionale;
   se non ritenga opportuno garantire, per quanto di competenza, in tutte le strutture sanitarie, la piena applicazione della legge n. 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza e se non reputi urgente e improrogabile una campagna d'informazione nelle strutture pubbliche e accreditate al fine di assicurare la piena applicazione della legge n. 194 nel totale rispetto della libertà delle donne. (5-07590)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aborto

condizione della donna

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